#linea modulata
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Quando pensate a qualcosa di brutto o di bello, emettete energia mentale nello spazio delle varianti. L’energia modulata di dispone su un determinato settore e questo comporta i relativi cambiamenti nella nostra vita. Di fatto siete voi con i vostri pensieri a dirigere la vostra realizzazione in zone problematiche dello spazio delle varianti. Se credete di superare gli ostacoli con le azioni, il risultato che otterrete è, di fatto, quello che voi stessi avete scelto. Se scegliete di lottare contro gli ostacoli, ne troverete in abbondanza. Se siete assorbiti da pensieri sui problemi da affrontare, state certi che ne avrete sempre tanti nella vostra vita. Questo succede perché dirigete le vostre azioni in modo tale da cambiare la situazione sulla linea corrente della vita ma non potete cambiare lo scenario nello spazio delle varianti. Siete solo in grado di sceglierne un altro. Mentre tentate di cambiare i momenti sgradevoli del vostro scenario voi pensate per l’appunto a quello che non vi piace. In questo modo la vostra scelta si realizza perfettamente e voi ottenete quello che non volete. Vadim Zeland art by Alex Venezia ***************************** When you think of something bad or good, you emit mental energy into the space of variants. The modulated energy is disposed on a certain sector and this brings about the corresponding changes in our life. In fact, it is you with your thoughts who direct your realization in problematic areas of the space of variants. If you believe you can overcome obstacles with actions, the result you will obtain is, in fact, what you yourself have chosen. If you choose to fight against obstacles, you will find them in abundance. If you are absorbed in thoughts about the problems to be faced, rest assured that you will always have many of them in your life. This happens because you direct your actions in such a way as to change the situation on the current line of life but you cannot change the scenario in the space of variants. You are only able to choose another one. While you try to change the unpleasant moments of your scenario, you think precisely about what you do not like. In this way your choice is perfectly realized and you obtain what you do not want. Vadim Zeland art by Alex Venezia
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In a break from the teaching activity, I found a 2011 attempt to recode Linea Modulata in Processing.js. I remembered it slower, but maybe it's still worth to work on it.
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Orazio intellettuale nel principato augusteo
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Orazio intellettuale nel principato augusteo

“Mi trovavo a passare per la via Sacra”. E’ il famoso inizio di un’altrettanto famosa satira (la IX del I libro), nota come satira del seccatore. In sintesi, mentre se ne va per fatti suoi, tutto perduto nelle sue divagazioni della mente, gli si avvicina uno, a lui noto solo di nome. E questi, per farla breve, lo sollecita ad introdurlo nella cerchia di Mecenate. “Io e te faremo squadra, e gli altri li metteremo tutti quanti all’angolo.
“Ma lì, in quella casa, ci si muove in modo del tutto diverso da quello che pensi: chi ha valore, se lo vede riconosciuto in base ai meriti. Non ci sono trame, né congiure, né lotte per il potere. Se vali, sei apprezzato. Est locus unicuique suus: a ciascuno il posto che merita. Punto e basta.”. nel frontespizio dell’organo vaticano L’osservatore romano, sotto la testata c’è scritto “Unicuique suum”, “A ciascuno il suo.”, una promessa di obiettività, ben servita di solito. Ed è anche il titolo di un bel romanzo di Sciascia, da cui è stato tratto l’omonimo film, con Gian Maria Volonté, Irene Papas, Gabriele Ferzetti e tanti altri bravi attori. Un film veramente film, e non una pellicola modulata sui ritmi ed i gusti della TV.
Insomma i frequentatori della casa di Mecenate sono legati tra loro da vincoli di solidarietà e stima reciproca, non c’è proprio spazio per guerre di posizione e di ambizione. Sono veramente amici tra loro e con Mecenate. Una cosa ben diversa da Amici di Maria (De Filippi)!
Ma chi era Mecenate? Di stirpe etrusca, di famiglia di altissima nobiltà tra la sua gente (nella prima ode del primo dei tre e poi quattro libri delle odi, quindi in posizione di rilievo nell’opera di Orazio, la prima parola – ed anche questa è una scelta di rispetto – è ‘Maecenas, atavis edite regibus’, o Mecenate, discendente di antichissimi re) era il consigliere numero uno di Ottaviano/Augusto per gli affari interni, in primis la propaganda: per questo aveva legato a sé con vincoli di amicizia e stima i migliori ingegni letterari del tempo: Orazio, Virgilio, Livio, Vario, Tucca eccetera. Le loro opere, frutto del loro libero modo di pensare, erano perfettamente in linea con l’ideologia del principato augusteo. Ricordo che ‘ideologia’ è vocabolo che indica un ‘modo di leggere il mondo, la vita, la società’. Quando leggo o sento parlare di ‘morte delle ideologie’ nei nostri anni critici, mi viene da sorridere, e capisco che spesso è una volgare azione di propaganda, tesa a spiazzare gli uomini, ad isolarli e renderli disponibili ad accettare nuove proposte, che, vagliate con la Storia, sono quanto di più retrogrado si possa concepire ed accettare.
Mecenate dunque era di origine nobile ed etrusca, e tra i suoi sarebbe stato un lucumone, un re. L’Etruria però come entità politica non esisteva più, e gli etruschi si erano del tutto omologati e mescolati ai romani, al punto di aver perduto la loro cultura nazionale. E Mecenate apparteneva alla seconda classe di cittadini a Roma, quella dei Cavalieri, gli equites. Dal punto di vista economico gli equites erano mercanti, latifondisti, banchieri (=usurai) ed esattori delle imposte nelle terre delle province romane (sono i pubblicani di evangelica memoria). A loro competevano anche i tribunali nei processi contro i governatori delle province, una volta usciti di carica. Il compito era stato affidato a loro dal tribuno della plebe Caio Gracco. Precedentemente questi tribunali erano stati affidati ai patrizi. Di solito i governatori delle province erano anch’essi di estrazione patrizia, per cui i processi finivano tutti con l’assoluzione del denunciato. Caio Gracco, per garantirsi il favore dei provinciali e degli equites, aveva cambiato la composizione dei tribunali. Ma aveva sbagliato i calcoli, come spesso succede, quando non si resta con i piedi per terra: gli equites, come ho detto, erano gli esattori delle imposte nelle province. Se dalla provincia X, ad esempio, Roma si aspettava 100, il cavaliere che si aggiudicava l’appalto versava a Roma i 100 previsti, e Roma stava a posto. Poi, però, l’esattore si rifaceva con gli interessi ai danni dei provinciali, ricavando con il taglieggiamento almeno 200. Ed i pubblicani sono narrati dal Vangelo come esseri spregevoli. Come dargli torto? I governatori, di estrazione patrizia, non osavano moderare le prepotenze degli equites, sapendo che a termine del mandato sarebbero finiti davanti ad un tribunale composto da equites. Quindi Gracco sbagliò completamente il calcolo, e si ritrovò contro gli equites (ostili alla plebe, di cui Gracco era tribuno), i patrizi ed i provinciali. Quando gli misero contro pure la plebe, fu ucciso.
Ma Mecenate era ricco di suo, e poi stava gomito a gomito con Augusto, imperatore e ricchissimo (si è calcolato che nelle zone della transumanza tra Abruzzo Molise e Puglia possedesse la bellezza di un milione di pecore, ricchezza straordinaria in una economia non industriale). Quindi si dedicò al ruolo di consigliere numero uno del principe, protagonista e propagandista dell’ideologia augustea. Ma qual era questa ideologia? Iniziamo a leggere dalle realizzazioni, per risalire ai piani.
Nel 31 a.C. , grazie all’abilità del generale Agrippa, divenuto poi suo genero, ed artefice del Pantheon a Roma, Ottaviano aveva sconfitto la coalizione Antonio-Cleopatra, restando l’unico protagonista di Roma. Nell’epodo IX (gli epodi sono la prima opera poetica di Orazio) il poeta è tutto trepidante per le sorti di Ottaviano: la battaglia è imminente, o forse è appena avvenuta, e non è chiara la portata o addirittura l’esito. Orazio ha addirittura la nausea per la preoccupazione: una eventuale vittoria di Antonio avrebbe conseguenze pesantissime sul destino di Roma: l’ex luogotenente di Cesare si è sottomesso ad una ‘femmina’ (Cleopatra), come dice con disprezzo, ed ha sottoposto il glorioso soldato romano al potere di ‘rugosi eunuchi (spadones)’. Non solo: al sole tocca vedere nel campo dei rudi soldati romani l’oscenità delle zanzariere!!! Insomma Orazio esemplifica qui una delle accuse propagandistiche di Ottaviano contro Antonio: il progetto di trasformare in senso orientale il costume romano. E di trasferire ad Alessandria la capitale del mondo, declassando Roma.
L’anno dopo Orazio scrive la famosa ode sulla morte di Cleopatra (Nunc est bibendum, ora ci si deve ubriacare). Ma la nemica di Roma è tratteggiata in atteggiamenti fieri e virili. E si capisce! Il nemico vinto DOVEVA essere grande, per un cavalleresco omaggio del vincitore, ma soprattutto perché da questo viene la valutazione dell’importanza della vittoria e della grandezza del vincitore: mandare KO un bambino di sei anni non è proprio la stessa cosa che mandarci Tyson! Aveva avuto l’ambizione di distruggere Roma, ma la cavalleria gallica e l’intero occidente, che aveva giurato con l’Italia nelle mani di Ottaviano, l’avevano riportata a più adeguati pensieri. Però aveva saputo scrutare con sguardo sereno la reggia rasa al suolo, e senza paura aveva maneggiato i serpenti (forse dei cobra) , con cui si era suicidata, per sottrarsi al destino di essere esibita a Roma trainata dal carro del vincitore. Gigantesca Cleopatra, ma ancor di più il suo vincitore.
Ottaviano, divenuto ormai Augusto (=l’accresciuto) nel 27 a.C. si è dato ad un’opera di restaurazione dei valori romani, con particolare attenzione ai decaduti costumi. Fece una serie di leggi, contro l’adulterio, contro la facilità nei divorzi, a favore della natalità (ius trium liberorum, il diritto dei tre figli), contro il celibato, contro la facilità dei testamenti a vantaggio di estranei alla stirpe romana. Ma il costume regolato per legge è una pia illusione: dovette mandare in esilio perfino sua figlia Giulia, scandalosa e scostumata, ed il poeta erotico Ovidio.
Alla nobiltà patrizia restituì le antiche cariche (cursus honorum), illusoria soluzione, visto il primato a vita dell’imperatore; ai plebei diede tanta retorica (ho ereditato una città di legno, e l’ho ricostruita in marmo). Chi veramente ebbe vantaggio fu la classe degli equites, dei mercanti: mise pace nel Mediterraneo e nelle terre che vi si affacciano, garantendo un sterminato territorio per i traffici ed i mercati. In oriente si diffuse l’immagine ermetica (da Hermes, dio dei mercati dei viaggi e dei traffici) di Augusto. Ma Hermes era anche il messaggero, la parola degli dèi, e la cultura cristiana non mancò di farlo diventare ‘la parola di Dio’ incarnata : Et verbum caro factum est (la parola divenne persona).
Nella satira 6 del primo libro Orazio fa un elogio amoroso di suo padre: se, o Mecenate, ti vado bene, il merito è suo. Mi portava sempre con sé, e ragionava con me. Mi indicava le vicende di questo o quel vicino, esortandomi a riflettere sui comportamenti. Le cose vanno così e così! Vuoi sapere come faccio a dirlo? Me lo insegna la cultura millenaria del contadino. E’ così, ed io non so dirti perché. Te lo spiegheranno da grande i professori. Non volle mandare il figlio alla scuoletta di paese a Venosa, ma ebbe l’ambizione e l’amore di mandarlo a Roma. A Roma!, capite? E dal magro campicello ricavava tanto da garantirmi abbigliamento adeguato e servitori tanti, che, chi mi vedeva passare con il loro codazzo, si domandava di quale riccone fossi figlio. Il padre contadino e povero ambisce a dare il figlio un destino diverso. E lo manda a studiare, e non a fare comparsate in TV! E la cultura affranca Orazio dal destino di contadino, quale era il padre. Una lezione di pedagogia e di ruolo genitoriale, sulla quale meditare anche oggi, ed a pienissimo titolo.
Ma torniamo ai due topi. Quello di città è la personificazione dell’edonismo estenuato, sfarzoso, certo, ma carico di pericoli ed esigente grandi fatiche, che nella sostanza frustrano le mire edonistiche. Il topo di campagna interpreta bene la filosofia cinica (= che si ispira ai cani, che mangiano ciò che trovano, dormono dove capita, e non si fanno troppi problemi). E’ la filosofia del “Me magno pane e cipolla, ma vivo tranquillo. E’ già tanto se la porta di casa ce l’ho, ma senza la serratura. Tanto, che mi possono rubare? Non possiedo nulla e vivo senza pensieri.”.
#Livio#Nunc est bibendum#Orazio#ORAZIO INTELLETTUALE#PRINCIPATO AUGUSTEO#Unicuique suum#Vario#Virgilio
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Chanel sets the skincare 2019 trends: sustainability, avant-garde formulations and lightweight textures
english version
Le tendenze skincare 2019 firmate Chanel: sostenibilità, formule d’avanguardia e texture leggere e sensoriali
Ci sono tre cose importanti da sapere sullo skincare Chanel: uno, ha una visione olistica e avanguardista dal 1927, il che già dice tutto; due, fin dalla creazione dei primi prodotti ha strizzato l’occhio alla naturalità e alla sostenibilità; tre, ha sempre messo il focus sulla sensorialità e su quel fattore look good feel good di cui oggi si parla tanto. E se l’anno scorso la Ricerca Chanel aveva puntato tutto su sensorialità e naturalezza, nel 2019 fa un ulteriore step ahead nella direzione della sostenibilità - grazie a un’instancabile ricerca di ingredienti naturali d’avanguardia - e in quella delle texture nuove - più leggere, watery e sensoriali, ma sempre iper-performanti.
L’intervista con Armelle Souraud e Nicola Fuzzati
A raccontarci questi passi avanti della Ricerca Chanel sono Armelle Souraud - Direttore della Comunicazione Scientifica CHANEL - e Nicola Fuzzati - Direttore Innovazione e Sviluppo delle materie prime della Ricerca Chanel, che introducono le quattro novità dell’anno: la Hydra Beauty Water Cream, Sublimage L’Essence Fondamentale e l’Essence Lumière e L’Eau de Teint, un nuovo concetto di fondotinta della linea Les Beiges.
Hydra Beauty Water Cream: quando skincare e makeup si incontrano
Con Armelle Souraud iniziamo dallo scoprire la new entry della gamma Hydra Beauty, la Hydra Beauty Water Cream, un concentrato di idratazione e luminosità dalla texture sorprendentemente watery e fresca.
Da dove nasce l’idea della Hydra Beauty Water Cream?
Volevamo una texture acquosa che potesse portare conforto ma anche donare all’incarnato unfinish "effetto rugiada", come la luce brilla e si riflette sull'acqua. Da qui nasce l’Hydra Beauty Water Cream.
Gli asiatici lo adoreranno.
Si lo faranno. La creazione di questa nuova sensorialità è stata una grande opportunità per introdurre dei benefici che non avevamo con gli altri prodotti: la Hydra Beauty Water Cream è illuminante, leggera, perfezionante e ideale per preparare la pelle al trucco.
La Hydra Beauty Water Cream si posiziona fra skincare e makeup e i makeup artist Chanel ne sono entusiasti. Possiamo quindi considerarlo un prodotto multitasking?
Con Hydra beauty Water Cream volevamo conquistare sia le donne che vedono l'idratazione come un bisogno fondamentale della pelle, sia le donne che si concentrano maggiormente sul trucco, che vogliono farlo durare più a lungo e dare un boost al glow. Quindi si, è entrambi ed è multitasking.
La Camellia Alba PFA e la Blue Ginger PFA sono ancora i principi attivi star della gamma. Ma cosa rende l'Hydra Beauty Water Cream così appealing?
Abbiamo sempre capitalizzato sui nostri principi attivi star, il Blue Ginger per proteggere la pelle dallo stress e la Camellia Alba per fornire la giusta dose di idratazione. Ma in questa Water Cream abbiamo aggiunto per la prima volta l'acqua di Camelia Alba - che è fondamentale per offrire la freschezza che stavamo cercando - e alcune particelle che riflettono la luce per perfezionare la pelle e renderla più luminosa.
Sublimage e gli Open Sky Lab Chanel
Ora, per introdurre le novità Sublimage bisogna aprire una parentesi sull’impegno Chanel nei confronti della sostenibilità del territorio e qui intervene Nicola Fuzzati - Direttore Innovazione e Sviluppo delle materie prime della Ricerca Chanel - che, dal 2010 porta avanti un progetto di sviluppo di un laboratorio a cielo aperto dove sono stati scoperti dei principali attivi naturali (Solidago e Anthillys che ritroviamo rispettivamente nell’Essence Fondamentale e nell’Essence Lumière) dai benefici talmente sorprendenti che non si conoscono ancora tutti.
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Da dove è nata l’idea di scegliere il Sud della Francia come location per il vostro laboratorio a cielo aperto?
Il mio primo laboratorio era basato a Sophia Antipolis e nel 2010 abbiamo iniziato a collaborare con un’associazione il cui unico scopo è la valorizzazione delle piante alpine. Loro ci hanno messo a disposizione gli elenchi di piante e i campioni, noi abbiamo selezionato quelli più promettenti e li abbiamo acclimatati nel laboratorio a cielo aperto. Da qui nasce il nostro programma.
Avete altri Open Sky Lab?
Si, ne abbiamo uno in Madagascar, uno nel Sud-Est della Francia e uno nel Sud-Ovest e uno anche in Costa Rica. L’idea è di portare avanti un programma a lungo termine per realizzare uno sviluppo veramente sostenibile. Con questi laboratori copriamo le macro-aree alpine, continentali e tropicali.
Ho letto che nel laboratorio nel Sud della Francia state creando cinque estratti, oltre al Solidago e Anthillys quali sono altri?
Ci provi eh? Non si può dire!
Veniamo ora alle novità Sublimage, L’Essence Fondamentale e L’Essence Lumière, due sieri d’eccezione che, come ci racconta Armelle Souraud, grazie agli estratti di Solidago e Anthillys sono veramente in grado di trasformare la pelle.
Qual è la differenza tra le due nuove essenze?
Sublimage L’Essence Fondamentale agisce sulla struttura della pelle - il Solidago ha il potere di riattivarne la dinamica cellulare andando a rafforzare e consolidare il reticolo cutaneo - mentre Sublimage L’Essence Lumière lavora sulla luminosità dell’incarnato grazie alle proprietà dell’anthyllis che in natura attinge la sua forza proprio dalla luce naturale.
Come si usano L’Essence Fondamentale e L’Essence Lumière?
Come sieri. Si può usarne solo uno o entrambi; insieme, o uno al mattino e uno alla sera; o di nuovo, uno quando si ha bisogno di un boost di luminosità o l'altro quando si nota un rilassamento cutaneo. Sono prodotti molto flessibili, tutto dipende dalle esigenze.
Chanel Eau de Teint: il fondotinta rivoluzionario
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Il nome dice tutto: Eau de Teint, acqua di tinta. E qui non si parla di cambiare le regole del makeup, ma di rivoluzionarle proprio. L’instancabile anima avanguardista della Ricerca Chanel ha superato se stessa con questo lancio: il primo fondotinta che, utilizzando la tecnologia della Microfluidica, sospende in una texture acquosa le particelle di colore. Per capirne di più abbiamo chiesto ad Armelle Souraud, a Nicola Fuzzati ma anche a Silvia dell’Orto - Official Make-up Artist Chanel Italia - di spiegarci di più.
Come vi è venuta l'idea di utilizzare la tecnologia Microfluidica in questa Eau de Teint?
Armelle Souraud — Volevamo parlare del fondotinta in un modo nuovo, non solo dell'effetto wow che può regalare alla pelle, ma volevamo creare un nuovo finish con nuovi benefici, e questa tecnologia era perfetta per i benefici che volevamo ottenere.
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Quali sono i vantaggi?
Silvia Dell'Orto — Confort mai visto prima, straordinaria freschezza, una formula impercettibile che può essere modulata a piacere e abbinata a qualsiasi altra texture, ma anche trasparenza totale e una nuova idea di luminosità.
Ma scopriamo di più ascoltando Silvia Dell’Orto.
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Siete sempre in anticipo sui tempi.
Armelle Souraud — Sì, vogliamo sempre metterci alla prova, vogliamo creare nuove sensorialità, nuovi benefici e nuove tecnologie.
Ad oggi, molti altri marchi hanno cominciato ad usare la tecnologia microfluidica.
Nicola Fuzzati — Noi siamo stati i primi, abbiamo sviluppato questa tecnologia con la Capsum (una start-up francese ndr) e una volta che siamo usciti gli abbiamo dato la possibilità di lavorare anche con altri.
Armelle Souraud — Ciò che fa la differenza è che Capsum è l'esperto della Microfluidica ma noi abbiamo portato il nostro savoir-fair, in termini di competenza sul colore, sulle formulazioni e sulla sensorialità perché siamo estremamente esigenti in termini di benefici. È stata una cooperazione interessante.
La nuova tendenza skincare: texture leggere che possono essere abbinate.
Con i nuovi lanci mettete l'accento sulle texture watery e sulla freschezza. È una nuova tendenza verso cui stiamo andando?
Armelle Souraud — Ebbene si, viene da un bisogno che è nato in Asia, ma che sta prendendo il sopravvento ovunque: quello della stratificazione. Le donne vogliono questo, la possibilità di costruire la loro routine di bellezza, vogliono la sensazione fresca, il comfort e i benefici.
Ora non ci resta che aspettare che tutte queste novità arrivino sul mercato e ci conquistino… al primo tocco!
ENGLISH VERSION
Chanel sets the skincare 2019 trends: sustainability, avant-garde formulations and lightweight textures
There are three key facts you should know about Chanel skincare: first, it has an holistic and avant-garde vision since 1927, which already says it all; second, since the creation of the first product the attention towards naturalness and sustainability stands out; third, it has always put the focus on sensoriality and to that look good fell good approach that is so in auge right now.
Today as then, Chanel Skincare is always ahead of the times and, if last year the focus was on sensoriality and naturalness, for 2019 it makes a further step ahead in the direction of sustainability - thanks to an untiring research of natural avant-garde ingredients - and in that of new textures - lighter, watery and sensorial, but always hyper-performing.
The interview with Armelle Souraud and Nicola Fuzzati
To discover more about these steps forward of the Chanel Research I interviewed Armelle Souraud - Director of Scientific Communication CHANEL - and Nicola Fuzzati - Director of Innovation and Development of the raw materials of the Chanel Research - who introduced the four new entries of the year: the Hydra Beauty Water Cream, Sublimage L’Essence Fondamentale and Sublimage L’Essence Lumière and L'Eau de Teint, a new concept of foundation from the Les Beiges range.
Hydra Beauty Water Cream
Let's start by discovering with Armelle Souraud the new entry of the Hydra Beauty range, the Hydra Beauty Water Cream, a concentrate of hydration and luminosity with an unexpected fresh watery texture.
Where does the idea of Hydra Beauty Water Cream come from?
The Water Cream was inspired by how light shimmers and reflects on water, and the objective was to have a watery texture that could bring comfort and that could deliver that “dewy effect”, not shiny or oily but very luminous. The new Hydra Beauty Water Cream is a sort of hybrid product.
Asian people are going to love it.
Yes they will. Creating this new sensorially has been a great opportunity to bring benefits we didn’t have with the other products: the Hydra Beauty Water Cream is illuminating, light revealing, perfecting, and great to prepare skin for makeup.
The Hydra Beauty Water Cream is really positioning between skincare and makeup and Chanel’s makeup artists are super enthusiast about it. Can we then consider it a multitasking product?
The objective is both to target women who think that hydration is the fundamental skin need and women who are most focused on makeup and that want to make it last longer and to boost its glow. This mean that you are right, it is both and it is quite multitasking. It is for the skincare believer and makeup lovers.
The Camellia Alba PFA and the Blue Ginger PFA are still the star actives of the range. But what makes the Hydra Beauty Water Cream so appealing?
We always capitalize on our signature actives ingredients, the Blue Ginger to protect the skin against stress and the Camellia Alba to deliver the right amount of hydration. But in this Water Cream for the first time we added the Camelia Alba water - which is crucial to deliver the freshness we were looking for - and some light reflecting particles to perfect the skin and make it more luminous.
Sublimage, the Chanel Open Sky Lab, and the long term sustainable program
Now, to introduce Sublimage’s new entries we have to open a parenthesis on Chanel commitment towards the sustainability of the territory and here intervene Nicola Fuzzati who, since 2010, carries out a project to develop a open-air laboratory where, the star natural actives of the new Sublimage products have been discovered (Solidago and Anthillys, which can be found respectively in the L’Essence Fondamentale and the L’Essence Lumière), and whose potential is still studied.
Where did the idea of choosing the South of France as a location for your open-air laboratory come from?
My first lab was based in Sophia Antipolis and in 2010 we started to work with an association whose sole purpose was the development of alpine plants. They have provided us with lists of plants and samples from which we studied and selected the ones that had more potential. This is where our program started, it’s a partnership.
Do you have any other open sky lab?
Yes, we have one in Madagascar, one in the South-East of France, one in the South-West and one in Costa Rica. The idea is to carry out a long-term program to achieve a truly sustainable development. With these laboratories we cover the alpine, continental and tropical macro-areas.
I have read that in the laboratory in the South of France you are creating five extracts, in addition to Solidago and Anthyllis which are others?
We still cannot say it!
Sublimage L’Essence Fondamentale and Sublimage L’Essence Lumière
Born from this sustainable research, Sublimage L’Essence Fondamentale and Sublimage L’Essence Lumière are two serums of exception that are really able to transform the skin, and Armelle Souraud explains us why.
What is the difference between the two new essences?
Basically the Essence Fondamentale acts on the structure of the skin - the Solidago has the power to reactivate skin's cellular dynamic going to tighten and consolidate the canvas of skin -, whilst the Essence Lumière works on the glow thanks to the radiance boosting properties of the Anthillys.
How do you use them?
As serums. You can use just one of them or both, together or one in the morning and one in the evening, or again one when you need a boost of glow or the other when you notice a lack of firmness. These are very flexible products, it all depends on your needs.
Chanel Eau de Teint: the foundation that is going to revolutionize your beauty routine.
Now, on the foundation. Chanel is going (again) to change the rules of makeup with the launch of L’Eau de Teint (the name is genius), a groundbreaking foundation that, using the Microfluidics technology, suspends in a watery texture the particles of color. To understand more about it I asked to Armelle Souraud, Nicola Fuzzati and Silvia dell’Orto - Official Make-up Artist Chanel Italia - to explain me why it is so revolutionary.
How did you come up with the idea of using the Microfluidic technology in this Eau de Teint?
Armelle Souraud — We wanted to speak about foundation in a new way, not just by the wow effect you can achieve but we wanted to create a new finish with new benefits and using this technology perfectly made sense since is really linked to the benefits you want to obtain.
What are the benefits?
Silvia Dell’Orto— Never-seen-before confort, extraordinary freshness, an undetectable texture that can be builded up as desired and matched with every kind of other texture, total transparency, a new luminosity.
You are always ahead of the times.
Armelle Souraud — Yes, we always want to challenge ourselves for new sensorially, new benefits and new technology.
Well, a lot of other brands are now using the microfluidics technology too.
Nicola Fuzzati — We were the first, we developed this technology with Capsum (a French Start-up) and once we finished we gave them the possibility to share it with others.
Armelle Souraud — What is important is that Capsum is the expert of the Microfluidics and we brought our savoir-fair, in terms of color expertise, skincare formulations, sensorially because we are extremely demanding in terms of benefits. it was an interesting cooperation.
The new skincare trend: lightweight textures that can be mix and matched.
With the new launches you put the focus on watery textures and freshness. Is it a new trend we are going towards?
Armelle Souraud — It comes form a need that was born in Asia but that is taking over everywhere: that of layering. Women want this, the possibility of building they beauty routine, the fresh sensation, the comfort and the benefits.
Now, we just have to wait for these new entries to hit the shelves and to conquer us… at fist touch!
#Chanel Skincare#Armelle Souraud#Nicola Fuzzati#Hydra Beauty Water Cream#Sublimage L’Essence Fondamentale#Sublimage L’Essence Lumière#Chanel Eau de Teint#Ricerca Chanel
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