#ultimo banco
Explore tagged Tumblr posts
Text
📝 E se fosse lo Stato a dover sostenere il colloquio orale dell’Esame di Maturità e ad esaminarlo fosse uno studente? Lo ha immaginato Alessandro D’Avenia, seduto come al solito all’ «ultimo banco», in uno splendido editoriale sul ‘Corriere della Sera’ di oggi….
3 notes
·
View notes
Text
me vuela la cabeza de q vaya a haber una peli de la frecuencia kirlian, de tanto en tanto lo recuerdo y es tipo fua....
youtube
#live action Y animada específicamente en los relatos lo cual banco#tani's personal shit#me apareció una entrevista con el creador de la serie en yt y me acordé de q existía sjhs (<-fake fan todavía no me vi los ultimos dos eps)#pero BANCO de todos modos. industria nacional 🫡🫡#Youtube
0 notes
Photo

PRIMA PAGINA El Mundo di Oggi martedì, 08 ottobre 2024
#PrimaPagina#elmundo quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi gran#dejan#recuerda#guerra#blindar#investigacion#filon#gobierno#excarcelacion#rebajas#rusia#este#comun#ultimo#peino#meto#banco#debes#renunciar#necesito#plaza
0 notes
Text

Storia Di Musica #345 - Buzzcocks, Spiral Scratch, 1977
L'Extended Play ha avuto un momento di grande successo durante la stagione del punk. Nell'era d'oro del movimento (1976-1980) la facilità e i minori costi di produzione resero il formato piuttosto amato dalle giovani band punk, che così, in pieno stilema del movimento, potevamo mettere sul banco quel poco che erano capaci di suonare all'inizio: lo spirito ultimo del punk era, soprattutto all'inizio, la ribellione (fittizia a volte, ma è un altro discorso) ai canoni del musicista preparato, per virare in una sorta di spontanea espressione personale, a volte al limite del dilettantismo (principio che se allora poteva apparire rivoluzionario, ai giorni nostri ha tutt'altro significato). La storia musicale di oggi riguarda una band che non solo esordì con un Ep, ma, cosa davvero storica, fu la prima ad autoprodurselo, dando il via alla strada delle etichette indipendenti in Gran Bretagna.
Tutto nasce nel 1975 quando due ragazzi di Bolton, vicino Manchester, Peter McNeish e Howard Trafford, appassionati di musica, decidono che vogliono fondare una band. Si cambiano il nome in Pete Shelley e Howard Devoto, Shelley suona la chitarra e canta, Devoto canta soltanto, e chiedono in giro chi vorrebbe unirsi a loro. Hanno un accordo con un batterista, e leggendo sul New Musical Express che i Sex Pistols stanno iniziando un Tour in Inghilterra vanno a Londra per incontrare la band. Prendono accordi con il manager Malcom McLaren per aprire la data di Manchester, ma malauguratamente tutti i batteristi che contattano sono indisponibili. Ci riescono alla seconda data, nel luglio del 1976, quando vennero reclutati il bassista Steve Diggle e il batterista John Maher, e la loro esibizione d'apertura è possibile rivederla in un documentario su quel primo tour dei Sex Pistols, nel documentario Punk: Attitude diretto da Don Letts.
Quella sera si presentarono al pubblico con un nome decisamente punk: Buzzcocks, che è un misto tra il nome dialettale di quelle zone per chiamare i ragazzi (cocks) e una battuta di un celebre telefilm molto famoso in quei tempi, Rock Follies, che aveva una sorta di battuta tormentone in "that's the buzz, cocks" che vale più o meno "è la voce che gira, ragazzi". Tra l'altro Pete Shelley come lavoretto era commesso in un sexy shop a Bolton, particolare che dava una vena ironica alla scelta.
Decidono, con una mossa che farà scuola, di autoprodursi il primo lavoro, che è l'Ep di oggi. Fondano una propria casa discografica, la New Hormones, che è stata la prima etichetta indipendente di punk in Gran Bretagna. Producono, insieme al mitico produttore Martin Hannet (il capo produttore della Factory di Manchester, fido collaboratore dei Joy Division e di altre storiche band del periodo) questo Ep, che sin dal titolo, Spiral Scratch (a ricordo del suono della puntina sul vinile quando non funziona bene) è un inno al loro punk che sin da subito prende una strada diversa: abbandona i toni "politici" che in parte avevano i Sex Pistols e in seguito i Clash, per scegliere una vena ironica ma non meno devastante, parlando, per primi, dei problemi di droga dei giovani del tempo, della loro solitudine, del sesso. Chiesti 500 sterline a parenti ed amici, affittano con Hannett il 28 Dicembre del 1976 gli Indigo Sound Studios di Manchester, e in tre ore registrano 4 brani, che diventeranno loro icone e piccole perle del primo punk. Breakdown apre il lavoro, con il suo ritmo sostenuto e la chiara devastazione di essere non ancora formato in nulla di una generazione per la prima volta allo sbando (Whatever makes me tick it takes away my concentration\sets my hands a-trembling, gives me frustration\I'm gonna breakdown, I'm gonna breakdown yes). La nervosa Time's Up ha un piccolo refrain che è una dichiarazione d'intenti (Your time's up and me too\I'm out on account of you) prima che si apra la prima canzone icona del gruppo: Boredom prende alla lettera il titolo sviluppandosi in una canzone che in pratica utilizza solo due note, ed è il manifesto di una generazione apatica che ripete come un mantra "noia, noia noia" e, per la prima volta nella musica, ha paura nel futuro. Devoto, che lascerà la band dopo questo Ep dicendosi stanco del già sentirsi "definito e stereotipato" cambierà idea poco dopo fondando una nuova band, i Magazine. Friends Of Mine, con la voce diabolica di Devoto, è molto più estrema del resto, e rimarrà una sorta di unicum del gruppo, he nei lavori successivi amplierà il lato pop-punk, molto ironico, diventando la risposta europea ai Ramones.
Il disco, che fu stampato in sole 1000 copie, divenne una sorta di piccolo culto, e con il passaparola e con l'aiuto decisivo del manager del Virgin Records Store di Manchester, che lo consigliò ad altri negozi del gruppo, fu ristampato tantissime volte, fino a vendere nelle edizioni New Hormones oltre 16 mila copie. La casa discografica, che ebbe tra le mani i primi lavori di band poi eccezionali come The Fall, Cabaret Voltaire, Gang Of Four, in un primo momento non poté produrre nulla per mancanza di soldi. Solo dopo che la band, nel 1980, ebbe dissidi e non produsse niente l'etichetta iniziò a realizzare lavori, in tutto 21 dischi, ma a Manchester lo scettro era arrivato nelle mani della Factory, che produsse i dischi più innovativi e belli del periodo. Devoto una volta uscito, verrà sostituito spostando Steve Diggle alla chitarra, al basso Garth Smith, che venne ben presto rimpiazzato da Steve Garvey. Pur essendo stati i fondatori della prima piccola etichetta DIY (Do It by Yourself, termine coniato dal critico Simon Reynolds in un capitale saggio sul punk) la band siglerà un accordo con la United Artist per distribuire gli ultimi dischi della band. Con una formazione a 4 pubblicheranno nel 1978 Another Music In A Different Kitchen, uno dei migliori lavori del biennio punk '77-'78, decidendo di curare molto di più la produzione e a brani come Fast Cars, You Tear Me Up e I Don't Mind. Nello stesso anno pubblicano Love Bites, che doveva essere il nome del loro secondo Ep, che contiene la loro canzone più famosa, Ever Fallen In Love?, 2 minuti e 39 di chitarre e cori che sono un'apice del pop-punk, e vi consiglio di ascoltare anche la cover che anni dopo fanno del pezzo i Five Young Cannibals. Poi si sciolgono, e si riuniscono nel 1993, senza lasciare granchè. Una band punk ma non troppo questi Buzzcocks.
20 notes
·
View notes
Note
Cos'è la riscossa degli ultimi banchi?
Ultimo banco state of mind
9 notes
·
View notes
Text
Vale la espera (Aemond x lectora)



Masterlist de mi autoría
Nota: otro final alternativo del libro de Ben. Pueden encontrar los otros en la lista general de Fanfics.
Sinopsis: cuando la señora se las montañaa se ofrecio a escoltar a la reina en su infiltración a King's Landing para defenderla de cualquier peligro, lo ultimo que imaginaria es simpatizar xon el mayor de esas amenazas.
Cuando ____ se topó con el príncipe en aquella iglesia, lo último que esperaba era simpatizar. Empezó dialogando de forma seca, intentando que él entendiera esa hostilidad y no volviera a hablar. Pero Aemond no se daría por vencido.
—Dijo que no tienen vitrales en su hogar... ¿No tienen ventanas?—
—Digamos que nuestra prioridad es que el viento no las arranque. Que se vean bonitas no importa mucho.—
—Es de tierras ventosas entonces... ¿Norte?—____ lo miró, notando su leve sonrisa.
—¿Piensa adivinar?—
—Suena interesante, señorita.—Aemond comenzó a caminar vagamente por el lugar, analizando con la mirada a la mujer—... Stark no es. Unos rasgos tan delicados como los suyos no son propios de esa casa.—
—¿Acaso trata a los reyes en el norte de feos? Que atrevido de su parte.—
—No son reyes.—la joven se encogió de hombros, sentándose un momento. Aemond se sentó en el mismo banco, a una distancia prudente.
—Tiene algunos cortes en sus brazos, y a pesar de ser delicados, parecen ser trabajados... ¿Guerrera?—
—La mejor, si.—Ahora Aemond estaba aún más interesado.
—Heridas recientes... ¿Batalla reciente?—
—Para tener un solo ojo hábil, ve muy bien.—
—Comentario descarado el suyo.—
—Lo veo como un halago... ¿Dije acaso que el parche no era atractivo? Todo lo contrario, mi príncipe.—le sonrió con cierta diversión.
—... De verdad tengo curiosidad por sus orígenes... Para visitarla en algún momento.—
—No sé qué tan buena idea sea esa.—
—¿La corona no es bien recibida en tu ventoso hogar?—
—La corona no sé... Usted tal vez sí.—
La extraña charla se vio interrumpida cuando ____ escuchó un alboroto proveniente del cuarto donde Rhaenyra estaba.
Se apresuró a alcanzarla, notando a un guardia que tironeaba de su brazo. ____ deslizó aquella daga de su manga, clavándola en el cuello del hombre y arrancando a su reina de su agarre.
Mientras escapaban de la guardia real, Aemond miraba a la mujer desde la entrada de la iglesia. Una espada salida de la nada acabó con media docena de sus hombres, y todo sin descuidar a Rhaenyra. Se desvanecieron en la muchedumbre.
El príncipe sonrió sin darse cuenta.
—Pero era lindo... Parecía un gran guerrero.—Edward miraba a su hija sin terminar de entender qué diablos estaba pensando.
—Es hermano del rey usurpador, hija... Decirle lindo al enemigo no le caerá bien a la reina.—La chica se relajó en su silla, aún afilando aquella espada usada recientemente.
—Bueno... De todos modos, no creo volver a toparme con él.—
Se equivocaba.
Aemond ya la tenía en la mira, y no descansaría hasta dar con ella de nuevo.
—... ¿Por qué el interés?—
Aemond miraba a los consejeros con desconfianza, sin saber si era buena idea comentar demasiado al respecto de su "investigación.
—Solo quiero estar al tanto de los enfrentamientos... ¿Bracken y Blackwood solamente?—
—Algunos caballeros Bracken dijeron que un tercer grupo apareció al final de esa batalla.—aquello llamó la atención de Aemond—. Una casa ajena a las tierras del río, aliada de los Blackwood... Salvaron y se llevaron al heredero de Raventree.—
—¿Quiénes?—los consejeros no entendían la terquedad del príncipe con aquello.
—No se nos informó, príncipe.—Aemond salió del salón apresurado.
Si ellos no le daban respuestas, las buscaría él mismo.
—Aeron vio a la mujer cara a cara... Cuéntele al príncipe lo que pasó, caballero.—La mirada de Aemond pasó del lord al caballero que entraba a la sala, notando su semblante asustado.
—Íbamos ganando, príncipe... Lord Blackwood cayó y su hijo iba a hacerlo también... Pero entonces ella apareció.—
—Nombre.—
—_____, señor... ____ Andwin. La señora de Howling Peaks.—Aeron pareció estremecerse al recordarla, Aemond notó eso—. Los mató a todos... Para salvar a Benjicot.—
—¿Tú le hiciste frente? ¿Por eso sigues aqui?—
—Éramos amigos... Me perdonó la vida.—se atrevió a mirarlo a los ojos—. Pero dijo que sólo era esa vez, la próxima no tendría piedad.—
—No la necesitarás, Sir Aeron.—lord Bracken lo miró—. La próxima acabarás con ella.—
—Dudo que eso pase.—el comentario del príncipe llamó la atención de ambos—. Su caballero está aterrado incluso solo recordando el suceso.—
—Ella es de temer, príncipe... No la subestime por ser mujer.—
—No lo hago, para nada... ¿Sabes dónde está ahora?—
Seguir el rastro de la mujer no fue difícil.
Y encontrar el asentamiento de su hogar tampoco lo fue. Pero ella no estaba ahi.
Después del desastre de Daemon con el tío de Benjicot, decidieron ir en persona a hablar con las diferentes casas. Fue por ello que ____ marchó de Harrenhal aquella mañana rumbo a casa Mooton. Lo último que esperaba es que su visita fuera avisada de inmediato a alguien más.
El príncipe supo que los Mallister serían la próxima parada de la mujer. Y allí marcharía.
____ llegó a la fortaleza sin sospechar nada, y tras ofrecer sus disculpas y algo de dinero, se le dio un cuarto para descansar esa noche. Agradeció el gesto, pues ya era algo tarde y no podría dejar el lugar hasta la mañana. Grande fue su sorpresa al entrar en su cuarto y ver a Aemond sentado frente a la chimenea.
—Creo que gané la adivinanza ¿No cree, lady Andwin?—le sonrió. ____ no tardó en desenfundar su espada, manteniendo la mirada en el príncipe.
—... No sé si sentirme adulada o acosada... Ambas, tal vez.—____ se sintió impaciente al ver que él no parecía tener intenciones de hacerle frente.
—Cuando empecé a averiguar sobre su existencia, milady... No esperaba dar con una guerrera tan temida.—sonrió incluso más—. Los Bracken temen por usted.—
—No busco ser temida.—
—¿Y qué busca?—
—La seguridad de los que amo... Los Bracken se metieron con ellos.—
—¿Los Blackwood tienen su estima?—
—Lord Blackwood fue y es mi primer gran amigo... ¿Qué diablos le interesa todo eso a usted?—
—Milady, durante los últimos días, todo lo que se refiere a usted tiene mi completa atención... Me ha cautivado.—
—... ¿Gracias?—Aemond se puso de pie, y ____ volvió a estar atenta.
—Quiero conocerla mejor, milady... Y antes de que diga que no, prometo que su casa estará a salvo en este... Dilema por la corona.—
—Nos establecimos como seguidores de Rhaenyra... Me temo que su promesa de seguridad me importa poco y nada.—
—... ¿Quiere decirme que seremos enemigos?—____ bajó su espada, entendiendo que Aemond no buscaba problemas.
—Eso depende.—
—¿De qué?—
—De si me ve en el campo y decide quemarme con su dragón.—El príncipe resopló con gracia y se paró frente a ella, admirando mejor su rostro.
Era hermosa.
—Nunca dañaría tan hermosa mujer... Y menos si será mía.—
—... ¿Disculpe?—____ se sorprendió cuando Aemond tomó su rostro con cierta firmeza, pero no lo apartó. No sintió la necesidad de ello. Su cuerpo no lo pidió.
—Cuando todo esto termine, gane quien gane... Iré a sus montañas a pedir su mano.—
—Si gana Rhaenyra, usted no seguirá vivo.—
—Si gana mi hermano, usted será mi esposa.—
—No sabe si ya estoy comprometida.—
—Lo estará conmigo.—____ no pudo evitar sonreír, y Aemond la imitó.
—Se ve muy decidido... ¿Quién soy yo para apagar esa emoción?—El hombre presionó sus mejillas con cierta demanda, acercando su rostro con firmeza.
—Usted espéreme, milady... al final de esta guerra, estará a mi lado.—
—No prometa cosas que no puede cumplir, señor.—
—... Podría llevármela ahora mismo ¿Sabe? Subirla a Vhagar... Llevarla a King's Landing.—su mano se deslizó por el cuello ajeno—. Pero entiendo que abandonar la batalla no es algo propio de usted ¿Me equivoco?—
—No lo hace. No pienso dejar a mis hombres.—
—Leal... Otro atributo destacable.—dejó un beso en su mejilla, y la respiración de ____ se agitó un poco—. Por hoy me retiro... nos veremos pronto, señorita.—El hombre se retiró, y ____ sintió cierta frustración.
Hubiese deseado que se quedara.
Rhaenyra y Aegon se mataron mutuamente, Daemon pereció en Harrenhal y Jace ascendió al trono. Ese fue el final de la batalla entre verdes y negros.
Buscando no destruir el reino eternamente, el nuevo rey pactó la paz con Aemond. El mayor pesar en su corazón fue la pérdida de Luke, pero en plena negociación entendió que su tío nunca tuvo intención de matar a su hermano. Decidió dejar ir los resentimientos, perdonando la vida de Aemond y Helaena. Mientras que Helaena agradecía volver a una vida tranquila, Aemond aún tenía un pedido más para su sobrino.
—¿No te cansas de comer tierra, Benjicot?—
—¡Cállate!—
____ y Ben practicaban junto al arroyo donde se conocieron, y por tercera vez consecutiva, el chico terminó en el suelo. El divertido entrenamiento se vio interrumpido cuando un enorme dragón les hizo sombra. Y la mujer sintió escalofríos al saber lo que se venía.
Aemond aterrizó a unos metros, acercándose sin inmutarse por la fija mirada de los Blackwood y la mujer.
—¿Interrumpo?—se paró junto a Thomas, mirando a la mujer con cierta emoción.
—La humillación de Ben, no mucho.—____ se acercó a él, y tras enfundar su espada, le sonrió—. ¿Necesitaba algo, príncipe?—Aemond sonrió, tomando la mano de la mujer y estrechándola apenas. Dejó un besito en sus nudillos.
—Tú sabes lo que necesito... Prometí algo, dudo que lo haya olvidado, milady.—
—... ¿Sería muy atrevido de mi parte pedir un paseo en su dragón?—el hombre sonrió.
—Me temo que solo mi esposa podría subir a Vhagar... ¿Acepta esa condición?—
—Lo estuve esperando todo este tiempo ¿Cree que a estas alturas diría que no?—Aemond tiró suavemente de su mano, invitándola a seguirlo. ____ se despidió de sus amigos y solo entonces lo acompañó—. ¿De verdad creía que las cosas terminarían de esta forma?—ella lo miró al llegar junto al dragón.
—Mi hermana Helaena tiene visiones del futuro.—la mujer se sorprendió con eso—. Y hace un tiempo me dijo algo que en ese momento no tuvo sentido... Pero ahora lo comprendí.—
—¿Qué te dijo?—
—"El cóndor es un ave magnífica, pero no muchos tienen la dicha de ver uno, pues vuelan lejos del ojo humano".—le tendió la mano a la mujer, invitándola a subir a Vhagar—. Tengo un dragón, volaré junto al cóndor ahora. Y tendré la dicha de verla cada dia.—
—Además dijo "del ojo". Uno solito.—Aemond presionó apenas su cintura, haciéndola reír.
—¿Tienes un problema con mi parche?—
—Ya se lo dije antes, lo hace muy atractivo.—Para sorpresa de Aemond, la mujer se sentó al revés sobre el lomo del animal, frente a él. Sus manos acunaron el rostro del hombre, y su pulgar delineó el dichoso parche. Aemond tomó su mano al ver que quería sacárselo—. Si vamos a casarnos, necesito ver cada parte de ti, Aemond ¿Puedo...?—Algo inseguro soltó su mano, y ____ pudo levantarlo—... Quiero que cuando estemos solos, no uses el parche ¿Puedes darme ese gusto?—
—Es desagradable.—
—Es hermoso... Y eres tú... ¿No quieres que tu futura esposa te ame de pies a cabeza?—Aemond la besó, y ____ le correspondió con cierta necesidad.
Había valido la pena esperarlo al final de la guerra...
#español#hotd#house of the dragon#hotd fandom#aemond targaryen#prince aemond#hotd aemond#aemond x reader#x lectora
4 notes
·
View notes
Text
Boda
Y aquí el ultimo escrito de Catober. Y no me creo que lo haya conseguido. Aunque me disculpo si este no quedo tan bien. Como siempre tengo el síndrome de la idea de ultima hora. Al menos espero que lo disfrutéis.
Por cierto un aviso. Tumblr no tiene mas colores y es obligatorio que un personaje en concreto comparta color con Cato. Lo digo por si da a confusión.

No se que estaba haciendo. Sabia que solo era una formalidad. Un papel no iba a cambiar, lo que sentía por Cato.
Pero ahí estaba unos minutos antes de entrar al palacete para mi boda. En silencio, mirando mi reflejo en un estanque que había en el jardín.
Mi cabello lila lo habían trenzado para hacerme una tiara con este y decorado con lavandas para sujetarlo. Había querido solo un maquillaje sutil rosado.
El vestido era dorado, me había negado a verme de blanco. Me hacia ver más pálida de lo que era. Este tenia mangas anchas y largas.
El cuello de este no cruzaba mas alto de los hombros, un corpiño en purpura, como los detalles de estrellas pequeñas que se veían por toda la tela.
La falda era larga aunque la parte de delante fuera corta para no sentir mis piernas en una jaula. Tenia unas botas y guantes a juego para esa ocasión. Aun seguía sin creerme que hubiera hecho aquella ropa para mi.
Estaba tan metida en mis pensamientos, que no sentí cuando alguien toco mi brazo. Me pegue un pequeño susto girándome, teniendo que bajar la mirada y ver un hombre de cabello oscuro y gafas trajeado.
Mi mente tardo unos segundos en reconocerlo como el Pa de Cato. Este me sonreía y yo intente devolvérsela quedando una sonrisa algo nerviosa.
-¿Sabes que con este vestido y tan a la vista es difícil esconderte?- Dice el hombre de en un tono cómplice. No pude evitar reírme, mientras seguía ajustando los guantes a la mano de forma nerviosa.
-No me escondía...solo pensaba.
-¿Sin decir nada a nadie?- Ahora me veía confusa.-Tu amigo fue a verte, al no verte en la habitación donde debías estar, empezó a buscarte por todo el edificio, mientras pregunta a mi hijo que te ha dicho.-Mi cara de espanto al oír eso no tuvo precio. Por el contrario el recién llegado mantenía la calma por los dos.-Me alegra ver que estés bien, aunque creo que ahora lo que necesitas es sentarte un momento.
Suspiro y nos sentamos en un banco que había cerca.
-Debería volver rápido, Cato debe estar asustado y el resto nerviosos.-Al decir eso veo como él saco el teléfono, escribió algo y luego guardo el teléfono.
-No te preocupes, ya le avise a mi esposo. Así tendrás un poco de tiempo para decirme porque has necesitado de repente estar sola.
Estuve unos segundos valorando la sugerencia antes volver a sentarme y empezar a hablar.
-Bueno, no es que quisiera estar sola…mas bien mis pies se movieron por su cuenta...yo...solo pensaba en mis padres.-Me costaba poder explicarme. Aunque Cato ya me lo había presentado no sabia como actuar ante él.
-Ahora que lo pienso no los he visto. ¿No vinieron?- No hizo falta que respondiera a la pregunta notando mis ojos ponerse vidriosos. Solo pudiendo decir:
-...No pueden venir...hace 2 años…
-Oh no, por favor no llores. Si lloras, llorare contigo. Y si volvemos llorando mi esposo y mi hijo les dará algo.-Al escucharle tan alarmado me provoco una risa.- Nadie me dijo nada.- El suspira y me mira.-Lamento tu perdida, debes quererlos.-Mi expresión se suavizo sintiendo una nostalgia.
-Mucho, aunque creo que no me di cuenta de cuanto hasta que paso...Sonara tonto pero me hubiera gustado que estuvieran aquí.-Suspiro con pesar.
-Los sentimientos no son tontos. Puede que irracionales, pero entiendo que nadie podrá sustituir o decir nada que pueda quitarte ese sentimiento. No los conozco, pero se lo que es ser padre. Y no tengo dudas, que si te vieran hoy. Estarían emocionados y orgullosos de ver a su niña en quien se convirtió. Estas preciosa y aunque te hayan dado a la fuga. Me alivia ver que mi hijo haya encontrado que lo ame tanto como el lo hace.-Sus palabras me conmovieron. Y no pude reprimir el abrazo. Sonó el teléfono que no era el mío.- Creo que ahora si que deberíamos volver. No me hace falta contestar para figurarme quien me esta llamando.
Mi yerno me ofreció la mano y yo se la di mientras íbamos de camino a la ceremonia.
-...Oliver, ¿te podría pedir un favor?...¿Me acompañarías al altar?...me haría ilusión que una de las personas que velaron por él me escoltaran...si te parece bien claro.
-Me encantaría.
No tardamos en llegar juntos a la sala que nos adjudicaron. Teníamos pocos invitados, Mati, Lydia y los padres de Cato. Casi se me escapa el corazón del pecho al ver a Cato.
Este tenia el cabello peinado hacia atrás. Llevaba puesto un traje negro, la corbata estaba floja seguramente porque estaba acalorado. La chaqueta estaba olvidada en alguna silla. Sentí una paz al cruzar miradas con los ojos celestes de Cato con expresión amorosa.
No se cuanto tiempo estuvimos así hasta que note a mi yerno tirando suave de mi brazo para que nos acercáramos.
Lo primero que hizo Cato al llegar fue agarrar mis dedos para besar el dorso de mi mano y dar inicio a la ceremonia sin que este soltara mi mano en ningún momento.
Me aliviaba notar a través de su mano que no era la única con los nervios a flor de piel.
Sinceramente no preste mucha atención a la funcionaria.
-Señorita
Entre en pánico quedándome muda sin saber que decir. Note el apretón de mi novio, el cual le mire de reojo. Este empezó a mover lentamente los labios para que los leyera.
- ¿Si quiero?-Escuche algunas risas al decirlo confusa no esperando que me hubiera quedado en las nubes tanto tiempo.
-Pues yo les declaro marido y mujer puede b...-la funcionaria suspiro al ver que no había terminado la frase y Cato no perdió el tiempo en dar aquel primer beso como casados.
-------------------------------------------
El convite fue mas entretenido. Lo habíamos hecho en un lugar que una vez me llevo Cato en una de nuestras citas.
Era al aire libre, era fácil de acomodar para colocar mesas, sillas y lo necesario para una fiesta pequeña.
Tomamos algo mientras conversábamos y sigo sin saber en que momento o como consiguió Cato llevarme de la zona de la fiesta a un lugar mas apartado.
Me tenia abrazado mientras estábamos sentados en el césped.
-Esto es todo lo que necesitaba poder abrazar a mi esposa.-Dice encantado mientras le miro.
-Eso ya lo hacías Cato.
-No, antes abrazaba a mi novia, ahora consiento a mi esposa.-Dice con toda la tranquilidad del mundo. Actualmente tenia a Cato sin la chaqueta, ni el chaleco, ni guantes, en algún momento voló la corbata, y se arremango la camisa hasta los codos.-¿Estas bien?-Le mire confusa ya que no entendía el porque de la pregunta.-Matías me dijo que no te encontraba. Y nadie sabia donde estabas.
Ahora era mi turno de explicarme. Aclare mi garganta mientras pasaba mis dedos por el dorso de una de las manos de Cato.
-Bueno, Cato ¿has visto cuando me pongo a pensar en algo muy fuerte que pasa?
-Deambulas sin rumbo por la casa sin mirar por donde vas.
-...si que miro...bueno ese no es el punto. Pues me puse a pensar tanto...que el edificio no fue suficiente y termine en el jardín. Lo demás te lo imaginas.
Cato empezó a reírse.
-No es gracioso, lo que me sorprendió es que no aparecieras corriendo.
-Si no hubiera estado Pa, seguramente habría pasado eso...¿En que pensabas?
-...En mis padres, estoy bien solo me puse nostálgica. Además tu Pa fue muy amable al salir a buscarme y luego escucharme...-Le agarro de las mejillas mientras sonrió.-Cato estoy bien.-Aun diciéndole eso me dio un beso en los labios.-Deberíamos volver a la fiesta.
-No hace falta, seguro que ni lo notaran.-Le alce la ceja mientras hacia un gesto en las manos señalando el vestido dorado.
-Cato puedes mirarme y en serio pensar eso.
-Dulzura, si te miro ahora, solo pienso en tres palabras “noche de bodas”.-Me rio mientras le pego en el hombro.
-Eres incorregible...Esposo.
Llamo la atención de Cato. Tener su mirada sobre mi siento que se ocurre decir mil cosas que se atropellan en mi cabeza.
Suspiro antes de hablar. Tomando las manos de Cato para calmar mis nervios todo el rato desviando la mirada a todos lados menos hacia el.
-¿Sabes que te amo Cato, no? Quiero decir se que siempre te lo intento mostrar pero creo que no te lo digo tanto...No es que no lo sienta...y no se porque me cuesta. Pero si el simple hecho de haberme casado lo cual creía imposible no fuera prueba suficiente...me importas. Me haces muy feliz el estar contigo, da igual que sea viendo películas, durmiendo juntos o aunque simplemente estemos en la misma sala. No se porque me pongo muy feliz cuando sonríes. Y bueno yo…
No pude seguir hablando por el beso intenso que me dejo sin palabras, acompañado de un abrazo aferrándose como si fuera a irme. Noto como simplemente acaricia mi cabello mientras escucho su voz en mi oreja.
- Dulzura, ¿Qué haré contigo?

Bueno hasta aquí el ultimo escrito del Catober. Nada quise darle una sorpresa al creador del este juego que a tantos nos esta gustando.
Espero que le guste, fue muy divertido esto. Ahora si me disculpan iré a descansar.

18 notes
·
View notes
Text
Me chamo Mariana 33 anos sem filhos casada com Alberto 45 anos Terceiro Alvaro idade 23 anos
Numa sexta feira meu amado marido chega do trabalho e diz: Amor recebi um convite especial para nós irmos, umas horas numa chácara de nudismo eu você três amigos legais da empresa que trabalho e suas esposas e 2 rapazes solteiros; o que vc acha? Eu respondi agora risos vamos sim amor mas como funciona ? Meu marido disse lá ainda está muito cru então chegaremos no nosso carro nos despimos dentro e entramos na chácara pelo portão social pois é o único que tem tudo bem disse ela vou preparar nosso cooler com cervejas agua e seu copo tá, ok disse meu marido todo feliz respondeu não vejo a hora meu amor ( pensei comigo quer provar novas bucetas) eu disse não vai se engraçar logo de cara heim amor te conheço muito bem.
Dia seguinte acordamos as 7 da manhã tomei meu pretinho ele suco de laranja e fomos andamos uns 40 kms chegamos lá umas 8 e 30 ja tinha uns carros paramos nosso carro nos despimos e entramos só de calçados ele de tenis e eu de saltinho mas qdo chegamos não havia uma mulher se quer e meu marido disse cadê as esposas de vcs, respondeu um deles elas foram na cidade comprar carnes ja estão voltando, cumprimentei um por um dos 5 que estavam lá e o Ultimo um rapaz forte de uns 23 anos ao me cumprimentar apertou minha bunda rapidamente, na hora senti um tesão mas me controlei kkkk SENTEI papo vai papo vem risadas meu marido abriu o cooler cheio de bebidas um deles disse capricho heim meu marido disse foi minha esposa que arrumou todos eles olhando para mim nos meu peitinhos de vez em quando abria as pernas exibia minha buceta risos em seguida chegaram as esposas só maduras de 60 anos porem lindas meu marido mandando ver na bebida levantei pra ir pegar uma carne meu marido de costas o churrasqueiro mamou nos meus peitinhos ja estava sentindo a putinha do local kkkkk mas me deu vontade de fazer um xixizinho perguntei onde fica o banheiro um deles me disse atrás da cozinha mas leve porta assentos e ph eu disse amor me de a chave do carro, vou buscar eu saí nosso carro estava parado próximo a uma porteira sem visão para a chácara eu estava com o porta malas aberto procurando e chegou o rapaz de 23 anos cujo nome é Alvaro e disse geralmente fica no porta luvas essas coisas eu assustada respondi cadê meu marido não lhe dei a intimidade de apertas minha bunda, ele todo calmo disse vc gostou vagabunda (qdo me chamam de vagabunda eu me molho toda) respondi vc q pensa fui ao banco da frente procurando as coisas e ele sacou seu pau pra fora e disse chupa é todo seu eu fiquei de costas para ele e disse só vou chupar meter não chupei fiz crescer dentro da minha boca a rola e depois de muitas chupadas ele tirou e gozou no meu rosto aí que delicia de porra e disse gosto de vagabunda por isso aff, me limpei voltei pra chácara fiz meu xixizinho, voltei ao local meu marido bêbado peguei o msm com ajuda de amigos coloquei dentro do carro todos meteram suas mãos na minha buceta entrei no carro e viemos embora e assim foi um fim de semana especial
1 note
·
View note
Text
Um suspiro profundo me invadia, um pequeno alerta cósmico de uma atitude fora da rota de costume, de fato, após o banho não fazia a menor ideia do que vestir, então optei por algo mais simples e confortável, os cabelos soltos, a fragrância do perfume era sutil mas levemente floral e adocicada, o sol e todo o céu começavam a mudar sua tonalidade, era um sinal de que o meu horário estava prestes a badalar, num ultimo impulso resolvi pegar um dos poucos vinhos que havia na adega, verificando o rótulo e me recordando do que havia dito mais cedo sobre o que pensou para o seu jantar, “O que combinará melhor?” questionei-me encarando duas das garrafas “Talvez este aqui” decidi por fim. Passando pela sala peguei uma pequena bolsa contendo apenas itens importantes como os documentos e um dos convites que o pretendia entregar no decorrer da noite, as minhas mãos se ocupavam com os objetos a porta de entrada a casa se abria e era fechada atrás de mim assim que eu passava por ela, o carro estava estacionado logo a frente, após destravado abri a porta do motorista entrando no veiculo e colocando as coisas que pretendia levar no banco ao lado, tateei o celular a bolsa, vendo o endereço que havia mandado por mensagem, não seria tão difícil, a única missão seria chegar lá antes que a noite cobrisse o céu totalmente. A estrada estava livre, o céu se moldava como uma das pinturas de Van Gogh viva, a cada quilometro que diminuía sentia um nervosismo arrepiar a minha espinha, foi uma das vezes que menti para mim mesma tentando me convencer que tal sensação seria pela rota, ou qualquer motivo que fosse, e não pelo encontro em si, meu lábio inferior deslizava entre os dentes, quando a noite enfim caiu, os faróis iluminaram uma cabana no fim da estrada, e eu simplesmente perdi o fôlego, talvez pela vista que envolvia a cabana, ou por estar a alguns passos de estar adiante de você, a velocidade do carro diminuía conforme ia estacionando o carro, respirei fundo a plenos pulmões, tateei a garrafa junto ao convite logo que o motor era desligado, parecia uma verdadeira eternidade os poucos passos até do carro até a porta de entrada. Algumas dúvidas sobre a minha aparência surgia, se o vinho lhe seria agradável, eram tantos pensamentos desalojados decidi apenas ignorá-los antes de bater a sua porta, duas suaves batidas com as costas da mão, algo dançava dentro do meu estômago fazendo o meu coração girar igual o motor do carro que mesmo desligado ainda rugia em calor, podia ouvir os passos firmes vindo de encontro a porta até que ela se abriu, revelando a sua face quase que pela metade, gostaria de saber como uma boca poderia ter ficado seca em fração de segundos como a minha ficou, “Porra” o palavrão gritou em minha mente já que os outros pensamentos engoliram o que eu tinha planejado dizer. – Olá, Wilde. – Um sorriso de lábios selados surgia. – Não quis vir de mãos vazias. – Falava erguendo sutilmente a garrafa.
2 notes
·
View notes
Text

Ricordo ancora quelle parole:
"To rimang o Kinder Bueno".
L'ultimo pezzettino era sempre il mio e io facevo lo stesso con te.
Abbiamo condiviso quei due anni tra i banchi di scuola in una classe che sembra volesse sempre escluderci perché stavamo sempre con un gruppo di persone che erano sempre guardati male solo perché erano quelli che facevano casino e venivano ripresi dai professori,perché ci passavano le sigarette sotto i banchi e ce le condividevamo nei bagni parlando delle nostre vite che erano un miscuglio di "problemi" e cose belle,abbiamo sempre avuto quello che si potrebbe definire lo stare bene con qualcuno.Eravamo sempre sotto l'occhio vigile perché stavamo all'ultimo banco e facevamo di tutto pur di evadere da quelle lezioni che erano il nostro ultimo pensiero,non eravamo i primi della classe ma di sicuro un 8 in diritto e un 7 in letteratura non ce li tilogleva mai nessuno tanto che eravamo sempre "salvati" dalla professoressa e del professore che facevano di tutto per farci "amare" dagli altri professori.
Eravamo un incastro di due anime che combaciano,un incastro di due ragazzi di 17 anni che avevano tante paure,tanti dubbi e nessuno sembrava capirci.
Il nostro modo per annientare tutto era rinchiudere tutto dietro la porta di quel bagno quasi dimenticato e soffocare nel fumo di una sigaretta che si consumava a volte anche tra le lacrime per i segreti che mi e ti condividevo.
Quel momento di condivisione veniva sempre concluso con quel Kinder Bueno che era il nostro dire:
"Si vu parl io stogn ca".
-la ragazza dal cuore nero♡
3 notes
·
View notes
Text
🗞️ Editoriale conclusivo dell'anno scolastico 2024/2025 dall' «ultimo banco» del ‘Corriere della Sera’: Alessandro D’Avenia riflette sul significato e sul valore delle vacanze….
0 notes
Text
“Un giorno mi prestò il suo libro di poesie preferito, imponendomi la lettura in due settimane. Quell’esperienza mise le ali alla mia mente e al mio cuore: un atto di fiducia che è valso parte della mia vocazione. Mi aveva preso sul serio.”
2 notes
·
View notes
Text
@house-of-tales
"Mas hein?! De onde que diabos o cowboy apareceu??" Jamison foi salvo intencionalmente ou não por um misterioso estranho que apareceu repentinamente. Ele e Hoggi estavam com as mãos bastante ocupadas destruindo robôs que acabaram estragando o grande roubo deles em um banco local. Eles poderiam ter fugido dali quando a invasão começou. Mas os dois junkers odiavam robôs e omnics mais do que tudo. Começaram a destruir o máximo que podiam os inimigos e acabaram por ajudar as pessoas que fugiam desesperadas dali. Porem por mais que destruíssem, mas robôs eram substituídos. Era uma luta sem fim.
Jamison e Hoggi acabaram sendo encurralados quando alguém aparece no ultimo momento
"Oi colega, de onde você saiu huh? Ninguém pediu sua ajuda aqui não! Eu e o Hoggi damos contas do recado muito bem viu!!" Mako grunhiu e socou a cabeça de Junkrat que gemeu de dor mas calou a boca por um momento. "Tá, tá bom! Obrigado senhor cowboy… quer ajudar a gente a destruir os robôs… por favor?" A voz dele parecia tediosa e um tanto ríspida. Mas ele acabava fazendo tudo que o seu parceiro mandava.
5 notes
·
View notes
Text
NUEVA ZONA SEMIDIOS
VILLA HESTIA
Cuando Percy vio Nueva Roma pensó ¿No podríamos tener algo similar los griegos? Esa idea jamás dejo su cabeza, aun años después.
Al momento de terminar la universidad, Percy y Annabeth comenzaron a planear un sitio para los semidioses, después de aprender de su contraparte romana decidieron poner manos a la obra. Expusieron sus ideas a varios semidioses mayores, varios se mostraron de acuerdo así que comenzaron con la planificación de un pueblo para semidioses griegos.
Debido a su influencia con los Dioses la pareja fue la encargada de pedirles su protección divina en aquel nuevo proyecto, Los Dioses lo harían pero solo con una condición. Las protecciones sobre el pueblo eran las mismas que las del campamento mestizo, pero con una ligera diferencia, se permitirían mortales que fueran familiares directos de un semidios.
Villa Hestia, decidieron llamarla, en honor de la Diosa del Hogar, aquel ultimo bastión que sostuvo el olimpo.
La villa estaría organizada en círculo, con un amplio espacio en el centro.
Un edificio grande encabeza las edificaciones, allí se encuentra el hospital ocupando toda la planta inferior y un sótano utilizado como almacén. En el piso superior se encuentra la administración con dos oficinas y una sala de reunión, donde se llevan a cabo todas las juntas sobre la villa.
En la zona central se encuentra una amplia plaza, con varios bancos para sentarse y relajarse, a veces se monta un mercadillo allí.
Al final de dicha plaza se encuentra una estatua de varios semidioses listos para la batalla, en la parte inferior se ve el memorial donde están escritos los nombres de los diversos semidioses caídos en batallas y misiones, una hoguera esta al lado de la escultura.
En la zona alrededor están construidas las viviendas de los semidioses, pueden parecer pequeñas pero tiene todo lo necesario para vivir cómodamente al menos cuatro personas, dividido en dos pisos hay dos habitaciones, un baño, una cocina y un pequeño jardín frontal.
El limite es un bosque perfecto para diversas actividades similares a las que se hacen en el campamento mestizo. En este sitio hay una caminería llamada “Sendero Silena” que conecta al campamento mestizo y la Villa.
Los semidioses campistas y residentes de la villa pueden pasear entre ambos lugares sin ningún tipo de restricción, ya que cada una queda al lado de la otra.
¿Quiénes pueden vivir en la Villa?
Obligatorio: Semidioses mayores de 25 años.
Opcional: Semidioses de 21 en adelante.
Mortales: Únicamente pueden ser npc.
No se permiten tener niños npc, hijos de personajes de cara a la trama del foro.
3 notes
·
View notes
Text
Nao fica brava comigo
Se isso não for amor eu não sei oque é Aqui vai uma lista de coisas que não consigo fazer sem lembrar de voce, coisas que nao consigo fazer sem voce
Tomar sorvete de maracuja Comer coxinha da estação Andar com cadarço desamarrado ( A gente sempre pisava no do outro ) Quando bocejo, me vem uma lembrança engraçada, kkkkkkkkkkk Ou quando eu te irritava apertando seu nariz Sujar seu óculos todinho Poder te abraçar e tirar do chao As vezes voce dizia que ia cair… bom as vazes caiamos nos dois Começar a correr e não soltar sua mao Poder jurar de dedinho pra saber que não era mentira Assistir 16 temporadas de um serie que eu disse que nunca veria Escutar esteban / supercombo Voce sempre me alimentava com oque sobrava da sua mochila Juntar tudo oque tinha na geladeira kkkk comer strognoof ja não tem o mesmo gosto E o bendito beijinho com uva Poder olhar nos seus olhos que tem cor de mel E pensar que sera que existe o vestinho de bolinha Brigar por causa de um chiclete kkkkkkk Te abraçar na chuva Lembrar o quão voce gostava deu ser quentinho te convencer que petunia e um bom nome de menina Talvez eu goste do nome que voce escolheu.. ravi passar horas sentado em um banco Te esperar por horas… so pra te ver Sao muitas coisas que eu poderia listar Eu ja não passo no caminho da pracinha a muito tempo Porque cada esquina eu tenho uma lembrança nossa Todo lugar que eu vou.. eu te vejo de alguma forma Eu te vejo e sei que é voce so pela silhueta… pelo jeito.. e pela forma que se expressa Voce sem graça num banco da escola, com as bochechas coradas, sem saber oque me dizer quando te perguntei se me amava Como voce ja disse "O amor é brega"
momentos bons e ruins Sei do tanto que nos ferimos também Feridas doem muito e muito Ainda doi em mim e como doi E seu que doeu muito em voce
Nao tem como voce me dizer que eu não te amei ou que nunca nos amamos Nao da pra simplesmente esquecer Nao é saudosismo, não é carência, não é momento.. é amor que nunca senti por outra pessoa.. nunca vai chegar perto do amor que senti por voce Ja fazem quase dez anos que amo voce… Mesmo que em certos momentos eu tentei rejeitar este sentimento ainda lembro de tantas datas, quandos conversamos, nosso primeiro beijo e etc 06/04..02/02..16/05 Ainda guardo algumas fotos e sua carta
Vou te esperar, ate quando não puder mais Sei que ainda é possível recomeçar não quero viver uma vida de arrependimentos Eu reconheço todos os meus erros, minha raiva, meu egoísmo, minha idiotice
Eu tirei voce de onde nunca deveria Voce nunca deveria ter saído do meu lado Este lugar é seu e pra sempre será Sim eu sei, fui um completo burro, idiota e talvez nunca me perdoe por isso.. mas entenda o quão ferido estava e fiquei A ponto de ter muita raiva de voce, acabei fazendo com que voce experimentasse a mesma dor que senti… ver quem amamos com outra pessoa Isso doi profundamente. Mas não cansarei de te esperar como ja te esperei por muitas outras vezes, Afinal voce é enfermeira e eu o paciente kkkkkkkkkk (As piadas ruins nunca morrerão)
Mesmo que voce não volte pra mim Queria te pedir um ultimo abraço, uma ultima conversa, um ultimo sorriso.
Do seu eterno cotoquinho/xuxu/ Um abraço quentinho meu Por favor venha falar comigo -----------------------------------------
Abaixo fica a poesia que escrevi Voce sempre me faz escrever ---------------------------------------------------------
Que isso possa chegar a você em tempo, Então leia devagar, leia com tempo. Que as horas desacelerem por um momento, Para que eu tenha tempo de te encontrar.
Porque todo tempo do mundo é pouco, Se um dia eu tentar te explicar Que o tempo que perdemos já é outro, É vento que não vai mais voltar.
Mas aquele tempo em que vivemos juntos, Ah, esse sim, que belo tempo! Tão forte, tão vivo e profundo, Tempo que pulsa aqui dentro.
Se for preciso, eu vou esperar, Todo o tempo do mundo pra te encontrar. Antes que o tempo possa escapar, E já não haja como recomeçar. -------------------------------------------------
Espero que o seu coração ainda seja meu Nao fique brava comigo por te pertubar, so eu oque sei fazer de melhor.
@blablarhyyy Talvez eu acumule as coisas, nunca consegui jogar fora sua carta. Isso aqui nao é nem metade do que eu falaria Mas nao da pra escrever tudo. No fundo fundo desse seu corazaçaozinho Ainda tem uma pontinha de mim Afinal que no tumblr sempre foi nosso refugio A ultima fagulha Que voce sempre seja feliz, independente do que acontecer.


0 notes
Text
TotalEnergies e Governo Alinham Últimos Detalhes Para Retomar Projecto de Gás • Diário Económico
News https://portal.esgagenda.com/totalenergies-e-governo-alinham-ultimos-detalhes-para-retomar-projecto-de-gas-diario-economico/
TotalEnergies e Governo Alinham Últimos Detalhes Para Retomar Projecto de Gás • Diário Económico
A Petrolífera Francessa Totalnergies E OS Seus parceiros continua em diálogo com governo com vista à retoma dos obras do projeto moçambique lng, empreendimento ou biliizes de 1,28 biliizes de meticais (20 mil milhes de dólares), localizados, na meticais (20 mil milhões, País. Uma informação para o Avançada por Patrick Pouyanné, Presidente, executivo da Totalenergies, durante a aprovenda ã dos resultados do segundo trimestre da empresa, segundo o portal de notícias LNG Prime.
“Estamos a trabalhar para garantir um forte alinhamento entre o Governo e os investidores. Este alinhamento é absolutamente necessário antes de nos reengajarmos”, declarou Patrick Pouyanné aos analistas, sublinhando que o projecto é de grande escala e exige garantias sólidas em várias FRENTES, Incluindo Segurança.
Sem avançar prazos definitivamente, o presidente da total de energia reiterou uma empresa está comprometetida com o rençamento do projeto, referindo que “setembro” é o m ã considera. “Precisamos de ter um certeza de que Todas como partes estão verdadeiramenthe alinhadas. Estamos um falar de um projeto de cerca de 1,28 biliõe de meticais (20 milhões milhões de dólares). Temos de garantir a seguna
O Respovel Recusou que Haja Um impasse nas Nasiações, indicando antes que o diálogo com como autoridades nacionaisis tem construtivo. “Não interpretem mal. Fiz uma observação positiva: para reiniciar um projeto Desta Dimensão, precisamos de um alinhamento robusto. É nisso que estamos um trabalhar”, Frisou.
O Projeto Moçambique Lng Está Paralisado Desde Abril de 2021, Quando A Totalenergies Declarou Força Maior devido à deterioração da Situaça de Segurança em Cabo Delgado, Após ataques Armados Nas imediatas do local de construção local, sem distrito de Palma. Desde Então, TODO O PESSOAL FOI RETIRADO DO COMPLEXO DE AFUNGI.
EM FEBERIOIRO Último, Patrick Pouyanné Já Havia Indacy Que O Arranque Das Operáções Está Previsto Pará 2029, Consumente Tenha Admitido Que, Em Caso Destrasos Adicionais, O Calendário Posa Esctorregar Para 2030.
Além da Totalengies, participam no consultcio empresas como um japonona mitsui, um moçambicana EMP, um tailandesa ptt e como indiana ongc, petróleo do bharat e petróleo e petróleo da Índia. O Empreiteiro Respovel Pela Construção é o CCS JV, UM CONSORCIO FORTADO PELAS FIRMAS SAIPEM, McDermott E Chiyoda.
De Acordo Com LNG PrimeO Reinício dos Obras Ganhou Novo Fôlego Este Ano Após a Reaveração, por Parte do Banco de Exportação de Importação e Importação Dos Estados unidos, de um financiamento sem valor de Aproximadamento 301,6 mil milhes de metrosis de mestras (
0 notes