Lojze,Luigi, o la Giulia,fate un po' voi / Dio no xe furlan, se no paga ogi el paga doman / Bepi è una pitima / l'Istria è italiana, e tutti zitti. / Caffè? / Italo Svevo👌💦/OC di @blogitalianissimo
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// 🙋🙋🙋
/ CYTTY CHI C'È DOMANI A LUCCA??? it's very important
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Bari
Taranto
Lecce
Brindisi
Foggia
Barletta- Andria- Trani
Da qui:
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"Boys" di Lizzo as regioni italiane
I like big boys

Itty bitty boys

Mississippi boys

Inner city boys

I like the pretty boys with the bow tie, get your nails did, let it blow dry

I like a big beard

I like a clean face

(I don't discriminate, come and get a taste)
From the playboys

To the gay boys

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Lorenzo: Io sono un appassionato di opere d'arte, anche perché le gestisco per lavoro... sì, insomma, faccio il restauratore.
Marco: Ma davvero? Ma lo sai che è sempre stato il sogno della mia vita fare il rest-?
*Bepi e Lojze scoppiano a ridere*
Bepi: Ma dai, Marco, ma se non sai neanche unire i puntini della settimana enigmistica!
Lojze: L'ho capita adesso!
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Avrei decine di link da pubblicare sull'imbarazzante “congresso delle famiglie di Verona”, ma sinceramente preferisco mostrarvi la risposta di un'altra grande città del nord.
Ottimo lavoro Torino 👏👏👏👏
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Day 5: Cibo + ruolata
Resoconto della giornata:
Guardare il tema della giornata.
Decidere di disegnare Venezia Giulia con il caffè.
Fare tutto il disegno e colorarlo, con soddisfazione del risultato.
Rendersi conto che il caffè è una bevanda.
#// mi sento molto stupida al momento#// non so se dovrei postarlo visto che teoricamente è fuori tema
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Se non mi fossi imposta di non ripetere i personaggi, ti dico: avrei messo abruzzo per lojze, perché è l'unico con cui ce lo vedo (per il momento), poi non dico i problemi che mi sarei fatta perché avrei ripetuto gabrio 2 volte,e allora ripetiamo anche gli altri personaggi almeno per un'altra coppia etc etc...Ero parecchio titubante(anche perché l'aspetto aro è completamente opposto al mio modo di pensare),ma alla fine sono contentissima che ti abbia stupita,con tanto di risata!😄(admin abruzzo)
//In ogni caso niente ti vieta di scrivere qualcosa in futuro, no? Non mi dispiacerebbe saperne di più, anche perché non so di preciso con chi vedrei bene Luigi, mi sono fatta giusto un paio di idee e basta.
Più che altro mi ha fatto ridere l'escamotage per risolvere il problema alla radice 😂 Non avevo nemmeno contato che in effetti, visto che ci sono tre regioni "sdoppiate" , una sarebbe rimasta fuori.
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// quando ho letto gli altri post mi ero chiesta, curiosa, a chi avresti abbinato Lojze: mi hai hai lasciato (positivamente) spiazzata, visto che ho riso mezz'ora.
Regioni italiane week 2019
Day 3: Favourite ships (parte 3/3)
(Disclaimer: per una questione di praticità ho trattato i personaggi una volta sola; ho inserito il nome della ship trattata, così se preferite non leggere qualcosa, potete saltarla; nella seconda ci sono accenni di alcune delle coppie che mi sarebbe piaciuto trattare, ma che alla fine non ho scelto; le ultime due sono collegate; l'ultima non corrisponde al canon, dal punto di vista romantico, ma mi dispiaceva l'idea di avere un personaggio che guardava coppie e pensava cose del tipo “povero me, sono l'unico solo soletto”, quindi ho un po’ forzato la mano)
🔹Sicilia/Calabria
Il telefono prende a squillare, di notte, e a malincuore Salvatore abbandona le coperte giusto il tempo di capire l'identità del malcapitato che sentirà le sue lamentele; con il suo solito cipiglio, il calabrese alza la cornetta e borbotta un “Pronto,” in cui ha immagazzinato tutto il proprio disappunto.
“Hey.”
Al suono della voce di lei, Salvatore si stropiccia gli occhi e si gratta la nuca, “Cos'è successo,” chiede senza troppe cerimonie.
“Volevo sapere cosa stavi facendo.”
“Lucia, sono le–” lancia un'occhiata alla sveglia, “è l'una e mezza di notte, ero a dormire.”
Dall'altra parte c'è uno strano silenzio che lo fa leggermente preoccupare, “Mi vuoi dire cosa t'è successo?!”
“Non dirmi che vai a letto con i polli.”
“Senti, o mi dici quello che è successo, o ti sbatto il telefono seduta stante!”
Le mani gli prudono per l'irritazione, ma la frase seguente della siciliana, pronunciata con un filo di voce, lo lascia spiazzato.
“Mi racconti la storia che Magna Grecia era solita dirci prima di andare a dormire?”
Calabria sbuffa sonoramente, facendo sì che dall'altra parte lo sentisse forte e chiaro, afferra il telefono per portarlo sul comodino, poi s'infila sotto le coperte e, con la cornetta ben attaccata alla bocca, inizia a parlare, interrotto ogni tanto da delle minuscole correzioni che Sicilia gli fa, giusto per il piacere di sentirlo borbottare; alla fine della storia, Salvatore s'immagina Lucia rannicchiata sul letto con un leggero sorriso ad illuminarle il volto, finalmente serena.
“Meglio?”
“Ricordi quando venivo a dormire dentro al tuo letto?, ti arrabbiavi sempre perché ti facevo saltare dalla paura.”
“Lo fai tutt'ora dopo secoli.”
“E tu non sei cambiato di una virgola.”
“Senti chi parla.”
“Che intendi dire?”
“Continui a stressarmi, adesso anche con il telefono, continua così e ti denuncio per disturbo alla quiete pubblica.”
“Chiama anche l'esercito, dato che ci sei.”
“Senz'altro.”
“Visto che da solo non riesci a cavartela.”
“Sicuro, meglio di te.”
“Ne dubito fortemente.”
Per risposta, Salvatore chiude la telefonata, girandosi per dare le spalle all'apparecchio, quando questo riprende a suonare; uno, due, tre squilli, e al quarto decide di rispondere.
“Che vuoi!”
“La buona educazione prevede che ci si saluta, prima di riagganciare.”
“I chimmu ti cantanu a missa!”
“Veni ca ca ti unghio i coppa!”
“Strega!”
“Minchione!”
E come si suol dire, nelle medesime circostanze, l'amore non è bello se non è litigarello, ma qualcuno ha davvero preso troppo alla lettera questo modo di dire.
🔸Valle d'Aosta/Molise
Durante il cenone della Vigilia, i due ragazzini osservano come le altre regioni siano intente a discutere oppure a sussurrarsi parole dolci all'orecchio, poi si scambiano un'occhiata alquanto dubbiosa.
“Gliel'hai detto?,” gli domanda Déline sottovoce e lui nega con la testa.
“Tu?”
“Nemmeno io.”
I due ragazzini dirigono i propri sguardi su Piemonte e Abruzzo, il primo imbarazzato che viene convinto da Salvatore a mangiare qualcosa in più della sua solita porzione e il secondo che discute con il marchigiano riguardo una notte trascorsa a casa di Lorenzo, i due vicini non si curano neanche della presenza di Flavio in mezzo a loro, che comunque è impegnato a non staccare gli occhi di dosso dal fondoschiena di Antonio; sia Nicandro che Déline sanno che la notizia di stare insieme potrebbe suscitare non pochi problemi, ma s'erano promessi di dare la notizia proprio quella sera, dimodoché la folla avrebbe attutito il colpo.
Tuttavia, la presenza di molte persone ha negato l'unica possibilità ai due di poter parlare, il lato positivo è che, almeno, non devono trascorrere la notte di Natale a tenere a bada i due fratelli iperprotettivi; mentre tutti gli altri parlano e discutono, sotto il tavolo, Molise e Valle d'Aosta si stringono la mano: in fondo, non c'è tutta questa fretta, anzi meglio godersi questi attimi in cui possono stare tranquilli, senza andare troppo nell'occhio… Sì, decisamente è meglio così.
“Auguri ai fanciulli che hanno finalmente conosciuto l'amore.”
🔹Venezia Giulia aromantic
Lojze non ha idea di come tutto sia degerato o meglio, non lo sa nei minimi particolari, dato che era in cucina a fare compagnia a Maria – sia chiaro: dato che la casa è di Marco, lui non avrebbe alzato un dito per aiutarli, ma almeno la compagnia dell'emiliana era più rilassante di quel vociferare che proveniva dalla sala da pranzo.
Ad un tratto, qualcuno aveva urlato qualcosa, un augurio o qualcosa di molto simile, provocando un silenzio tombale, che era stato solo la quiete prima della tempesta: infatti, s'era scatenato un putiferio, dalla cucina si sentivano le urla di Gabriele e Nicandro, Flavio e Rosa che provavano a farli ragionare, gli auguri alla neocoppia e le richieste di aiuto di Alessandro e Salvatore per il povero Emanuele, in poche parole l'atmosfera festiva era andata a farsi benedire.
Venezia Giulia non trova nessun pretesto per fare tutto quel casino, due persone hanno deciso di trascorrere parte della loro lunghissima vita insieme, buon per loro; alcuni umani interpretano questo suo atteggiamento come una manifestazione di invidia “La volpe che non arriva all'uva dice che è acerba,” gli capita di sentirsi dire – che, considerando il proverbio, Lojze non parla male delle coppie, tutto il contrario: è contento per loro, appena le cose si sono calmate è andato anche lui ad augurare il meglio alle altre due regioni, ma lì finisce, la situazione non gli suscita invidia, malinconia, o rabbia o qualsiasi altra emozione negativa… Semplicemente, il rosso non è interessato a provare sulla propria pelle certe situazioni, si trova più a suo agio ad avere delle profonde amicizie, niente di più, poi se capita qualche incontro intimo ben venga. Sta bene così, con una tazza di caffè corretto in mano, ad osservare l'uragano che ha mezzo distrutto la sala, ridendo sotto i baffi per la situazione tragicomica: poveri Nicandro e Déline, avere a che fare con certi soggetti non è facile.
#ti giuro non me lo aspettavo HAHAHAH#in ogni caso tutte le ff erano un sacco carine!#questa week mi sta piacendo moltissimo
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Regioni italiane week 2019
Day 3: Favourite ships (parte 2/3)
(Disclaimer: per una questione di praticità, ho scelto di trattare i personaggi una volta sola; ho inserito il nome della ship trattata, così se preferite non leggere qualcosa, potete saltarla)
🔹Umbria/Basilicata
“Tutti questi secoli, e non hai mai imparato a nuotare?!”
“È così strano?”
“Sì, cioè no! È solo che–” il viso di Chiara s'intristì, “Hai due laghi, credevo avessi imparato, tutto qui.”
“Ho sempre preferito la terra, l'acqua mi fa paura.”
“… Facciamo così! Tu m'insegni a fare la cioccolata, ed io a nuotare. Ci stai?”
Umbria lo fissò sorpresa, con la boccuccia leggermente socchiusa e le palpebre che sbatterono esattamente tre volte, poi l'espressione mutò in una più felice e accondiscendente.
Ed eccolo lì, immerso fin poco sopra la vita, in attesa dell'arrivo di Chiara; avevano optato per la piscina, anche se Vito poteva aver da ridire – il mare è sempre il mare, dopotutto – ma per lei, che non aveva quasi mai messo piede in acqua, forse sarebbe stato troppo.
“Uhm… Vito?”
Il lucano si volta e un moto di tenerezza gli fa increspare le labbra: la ragazza indossa un costume intero con volant, una cuffia che lascia libero qualche ribelle ciuffo castano, degli occhialini e, per finire in bellezza, un paio di braccioli… La personificazione dell'innocenza.
“Non appena ho detto della nostra idea, Francesca e Lorenzo si sono proposti per comprarmi tutto l'occorrente, e Maria è intervenuta per sorvegliarli,” prova a giustificarsi lei, leggermente in imbarazzo.
Vito scuote la testa e le porge la mano per farla entrare in acqua, “Stai bene.”
Con molta titubanza, Chiara entra in acqua e inizia a seguire le direttive del lucano, senza lasciare un secondo le sue mani, che la guidano e la sorreggono, portandola verso il centro della piscina.
“Come primo obiettivo, ti propongo una cosa, ma devi stare tranquilla e rilassata, intesi?”
La fanciulla, che è quasi ancorata a Vito, lo guarda attraverso le lenti semitrasparenti degli occhialini ed inizia ad annuire, senza allentare la presa, provocando così una risata al lucano.
“Dovresti però lasciarmi, altrimenti non possiamo fare nulla,” l'avverte nell'esatto istante in cui le scioglie le mani da dietro il collo, e Chiara si trova in balia delle proprie gambe, che si agitano per mantenerla a galla; per sua fortuna, sempre una mano di Vito le accarezza la schiena e con voce calma e decisa le dice.
“Stai calma. Ci sono io, adesso rilassati e lasciati andare contro la mia mano.”
“E se dovessi annegare?”
“La vedo un po’ difficile, per una regione. E poi, la mia presenza sarebbe inutile, se tu dovessi veramente annegare.”
Chiara si guarda attorno, è praticamente corcondata dall'acqua, e i ricordi delle alluvioni dei fiumi la terrorizzano.
“Cosa devo fare?,” domanda nonostante la paura.
Vito ci pensa un secondo, per essere folgorato poco dopo da un'idea, “Immagina di volerti stendere su un prato, come fai sempre, mh?”
“Un prato?”
“Proprio così, con tanti fiori intorno a te, e un cielo limpido in attesa di essere osservato da te.”
“Ci sono anche gli animali?”
“Ma certo, quel coniglio che mi avevi fatto vedere in chat, l'altro giorno, è proprio sul tuo grembo a schiacciare un pisolino, Velino è accanto a te, zampetta in preda all'euforia.”
“E Trasi?”
“È sull'albero, come sempre, a raccogliere le sue amate noci e le ghiande, per non parlare di–”
Ad un tratto, la voce di Vito si fa più ovattata, la sua mano le sorregge la nuca, mentre l'altra le stringe la mano, ed una carezza dolce le sfiora le guance, ma il momento di pace dura solo qualche frazione di secondo, perché Chiara comincia ad agitarsi, apre gli occhi e volta la testa alla sua sinistra, in cerca del lucano; tutto quello che vede è acqua, tante bolle d'ossigeno e le proprie mani che annaspano per tornare in superficie, per lo spavento ha aperto anche la bocca, facendo entrare così l'acqua, Umbria si muove, si contorce, si agita, finché due mani l'afferrano da sotto le ascelle e di forza la tirano su, e la ragazza può tornare finalmente a respirare, o meglio, a tossire l'acqua che le è entrata nei polmoni.
“Tutto bene?,” sente qualcuno domandarle.
Umbria annuisce mentre viene scossa dagli ultimi colpi di tosse.
“Beh, come inizio poteva andare peggio.”
Al tentativo di Vito di scherzare, Chiara si mette a ridere e si volta a guardarlo.
“Grazie. Riproviamo?”
Il lucano sembra sorpreso, evidentemente non s'aspettava una tale proposta, perciò le chiede una conferma.
“Sei sicura?”
“Con te sì.”
🔸Toscana/Lazio
“Prendi.”
I riccioli neri di Lorenzo ondeggiano appena quando si volta indietro e vede Flavio porgergli un paio di banconote; il gesto del laziale gli procura un piccolo riso e, con mosse ben studiate, appoggia il mento sul dorso della mano sinistra e accavalla la gamba, la situazione potrebbe rivelarsi interessante.
“A cosa devo questo onore?,” gli chiede con un sorriso mellifluo.
“Non fare il finto tonto, so perfettamente che sei stato tu.”
“Nel fare?”
“Nell'avermi offerto la cena, ieri sera.”
Il viso di Flavio è contratto in una smorfia decisa che non ammette repliche, degna di un leader, ma che ha l'effetto contrario sulla personificazione della Toscana.
“Ammesso e concesso che sia stato davvero io, per quanto tu non abbia le prove per dimostrarlo–”
“Ah Lorè, pochi giri di parole!”
“Non vorrei nulla.”
Le lenti nere degli occhiali non riescono a celare la frustrazione presente negli occhi rossi di Flavio, e di questo Lorenzo non può che esultare internamente.
“Accetto certi regali solo da Giacomo e Gabriele, tu non sei né l'uno né l'altro. Quindi prenditi i soldi e finiamola qui!”
“È una cosa a cui non posso partecipare? Eppure mi sembrava un gesto carino da fare.”
“Ma fallo con Giacomo, Chiara, Maria, anche con Alessandro, non me ne importa. Non farlo con me!”
“Perché ti scaldi così tanto, è solo una cena.”
Flavio inizia a spazientirsi e per rimarcarlo sbatte un pugno sul tavolo e s'abbassa fino all'altezza di Lorenzo, magari quell'idiota da strapazzo del toscano capirà, visto che è duro di comprendonio.
“Non voglio avere debiti con te!,” scandisce bene tra i denti.
Flavio è troppo vicino, ha superato la distanza di sicurezza, pericoloso da parte sua sapendo com'è fatto il moro: infatti, prima di collegare la bocca al cervello, probabilmente perché inebriato dal profumo del suo dopobarba, il toscano gli sfiora la mascella contratta e gli sussurra provocante, “Se è questo quello che vuoi.”
Facendo seguire in meno di un secondo un bacio di cui si pentirà molto presto, non appena si staccherà da Lazio, ma oh beh, è abituato ormai a dire che è stato solo un gioco per farlo innervosire.
🔹Romagna/Marche
“Francesca, dove mi stai portando?”
“Tu tieni gli occhi chiusi.”
Giacomo trattiene una risata, ma obbedisce: Romagna l'aveva preso qualche ora prima, meglio dire che l'aveva rapito dai suoi doveri di regione, per portarlo in una meta sconosciuta; quella donna è imprevedibile, ma la cosa non gli dispiace anzi, magari capitasse più spesso, gli viene da pensare, peccato che non sempre è possibile…
“Finito di tormentarti, cervellone?,” lo prende un po’ in giro Francesca, con l'effetto desiderato di fargli tornare il buon umore.
“Stavo cercando di capire il motivo di tutta questa segretezza.”
“Lo vedrai presto, cinque minuti,” lo liquida subito mentre parcheggia la sua Mini Cooper, senza tener conto dell'enorme divieto di sosta posto davanti ad un garage. “Ok, ti concedo il privilegio di aprirli solo per scendere dalla macchina.”
Il marchigiano esegue le sue dritte e apre la portiera, “Ma… Chicca… Non ti sei accorta che–”
La bionda afferra il polso che Giacomo aveva alzato, indicando il cartello, per trascinarlo fuori, chiudere la porta, la macchina, e portandolo davanti al portone di casa sua.
“Sì, sì, ma tanto il proprietario non c'è. Non devi preoccuparti.”
E così, se lo porta dietro fin su le scale, per fermarsi poi davanti alla porta di un appartamento, “Gli occhi,” gli ricorda e Giacomo riprende a ridere, riabbassando le palpebre.
“Direi che ne vale davvero la pena, se ti comporti così.”
“Fidati.”
Marche ascolta la porta aprirsi e la mano tiepida della romagnola avvolge nuovamente la propria per farlo entrare; il ragazzo cammina a tentoni, seguendo l'altra regione, finché entrambi non si fermano e, finalmente, Giacomo può riaprire gli occhi: davanti a sé, un letto matrimoniale a baldacchino, decorato nei minimi particolari con fiori e petali, le lenzuola finemente decorate, e una lettera messa in bella vista sulla cassapanca in fondo al letto.
“Leggilo!,” gli dice lei, cercando di tenere sotto controllo l'emozione, ma gli occhi che brillano d'intrepidazione e il fatto che si sta mordendo il labbro, per nascondere un sorriso, la tradiscono; Giacomo va verso il pezzo di carta, lo apre e comincia a leggere,
Alla regione che abita sotto di me, un grande amico, un meraviglioso compagno, auguro tantissimi auguri! Festeggiali come si deve e fa’ buon uso del letto!~
Il marchigiano torna a guardare Francesca e si scambiano un sorriso complice, dopo le corre incontro per baciarla, sollevandola e buttandola sul materasso, con le risate di lei che gli fanno battere il cuore.
“E adesso?”
“Beh, il biglietto consigliava di usarlo al meglio, il letto, quindi, perché non approfittare?”
Le risate si intensificano, anche mentre le due regioni sono intente a fare altro, troppo impegnate per sentire il clacson di una povera macchina, che deve entrare nel cancello davanti al quale Francesca aveva parcheggiato poco prima.
🔸Emilia/Puglia
Lo sta facendo per un'amica, si ripete per l'ennesima volta, eppure il posare di fronte ad una macchina fotografica la mette a disagio, specialmente se l'amica in questione è poco distante da lei, in posa, ed appoggia le proprie grazie sulla sua schiena. Ora, Rosa ha un alto livello di autocontrollo e sangue freddo, è una di quelle qualità di cui si va più fiera, ma dopo una dozzina di volte in cui Maria Chiara le sfiora il corpo pire lei perde un briciolo di lucidità; non che abbia tirato giù tutto il calendario, un po’ perché ancora non è arrivata a quei livelli di frustrazione e un po’ perché vuole trattenersi di fronte a persone che non conosce, piuttosto ha deciso bene d'iniziare a giocare anche lei, stringendo l'emiliana a sé, poggiare le labbra sul suo orecchio, in modo da far finta di sussurrarle qualcosa, alzarle il mento con il pollice e l'indice, addirittura darle una pacca sulla natica sinistra, facendola sussultare – e voltare sorpresa per guardarla, ma Rosa le ha sorriso ammiccante.
La parte più compromettente è stata quando la fotografa ha chiesto alle due di stendersi una sopra l'altra su un divano: Maria, rossa in viso, pronta a rifiutare, tuttavia la pugliese non le ha lasciato il tempo di parlare, ché le ha preso la mano e ha risposto per entrambe; in definitiva, adesso Rosa è stesa sopra Maria, osservandola dritta negli occhi, mentre l'altra l'accarezza lasciva, e no, di certo non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione.
“E se rendessimo le cose più interessanti?”
“Del tipo?”
Puglia non se lo fa ripetere una seconda volta e la bacia, dimenticandosi delle circostanze, ancor di più nel momento in cui Emilia ricambia; c'è bisogno di un colpo di tosse della fotografa per interrompere le due donne.
“Avete bisogno di dieci minuti?,” domanda con un sopracciglio alzato, a braccia conserte.
Sia Rosa che Maria scoppiano a ridere, alzandosi da terra e scuotendosi i vestiti.
“Scusaci.”
“Ci siamo lasciate prendere dall'enfasi.”
Tornano a guardarsi e nuovamente si mettono a ridere, sotto lo sguardo della fotografa, la quale esce dallo studio mormorando di dover chiamare, la prossima volta, delle modelle più professionali.
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Scusa, ma che coppia c’è nel tuo aesthetic?
// sono Toscana e Lazio ✨ scusate se non l'ho specificato ma pensavo si vedesse bene dal disegno di loro due dietro la scritta nel centro
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Day 3
Ho saltato malamente in secondo giorno, nella speranza di finire in tempo quello che stavo preparando per domani.
Avrei voluto fare molte altre coppie, quindi forse dopo posterò dell'altro.
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Mercoledì 27 marzo: favourite ship
Quanto sono basic, mamma mia
PREMESSA: a me piacciono tutti, in realtà, e il fatto che nessuno sia canon con nessuno (più o meno? Nel senso, finquando non si posta qualcosa sul blog “originario” non c'è nulla di canon ed è tutto fanmade e questo è un B L E S S) è una delle cose che più apprezzo di questo piccolo fandom
Comunque, perché proprio loro e non altri? Fondamentalmente perché non ho avuto tempo a sufficienza.
E perché già li ho disegnati e mi piacevano da morire (anche se non trovo il disegno al momento)
Questi erano altri sgorbi ma VABBE SORVOLIAMO, AVREI VOLUTO DISEGNARE TUTTI AAAAA
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@blogitalianissimo @asklecce Settimana delle Regioni | Favourite Character | Day 1, 25 marzo
☆ Valle d'Aosta, Venezia Giulia, Romagna, Umbria
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|| Regioni Italiane Week || Day One || Favourite Character ||
Da brava persona egocentrica, non potevo non regalarmi alla mia cara, pur se talvolta messa in disparte, omonima!
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