Tumgik
49innerlife · 8 hours
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49innerlife · 5 days
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Edvard Munch
drawing for Consolation
Pencil
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49innerlife · 5 days
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49innerlife · 6 days
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49innerlife · 6 days
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Chi non vuole ascoltare non ti ascolta,
nemmeno se urli.
Chi vuole capire ti capisce, anche se non parli.
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49innerlife · 6 days
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49innerlife · 7 days
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Quante volte diamo per scontato che le parole abbiano lo stesso peso per tutti? Amore, rabbia, dolore... Sembrano concetti universali, eppure ognuno di noi li vive in un modo così personale. Quando diciamo "ti amo" non stiamo pronunciando una formula magica univoca. Stiamo eseguendo un complesso rituale, fatto di intenzioni, ricordi, sensazioni, paure e speranze. Un rituale specifico e personale che è diverso per ciascuno di noi.
Quanti fraintendimenti nascono da questa illusione di una comunicazione perfetta? Quanti muri invisibili si alzano tra le persone perché diamo per scontato di capirci, senza fermarci ad ascoltare davvero.
Spesso tendiamo a proiettare le nostre esperienze sugli altri, a interpretare le loro emozioni attraverso la lente della nostra vita. Vediamo un sorriso e pensiamo subito a felicità, una lacrima e associamo automaticamente dolore. Ma dietro quel sorriso potrebbe nascondersi una stanchezza infinita, e dietro quella lacrima una liberazione. La comprensione profonda non è una semplice deduzione, è un'immersione delicata nel mondo dell'altro.
Ricordo quando credevo che condividere le canzoni fosse un modo infallibile per creare un legame con gli altri. Se a entrambi piaceva la stessa canzone, pensavo che automaticamente condividessimo anche le stesse emozioni, le stesse esperienze. Come se quella melodia fosse una sorta di codice segreto che solo noi due conoscevamo. Ma poi ho capito che non è così semplice. La stessa canzone può risuonare in modo profondamente diverso in ognuno di noi, evocando ricordi, sensazioni e interpretazioni personali che spesso non hanno nulla in comune.
E allora ho iniziato a chiedermi: come facciamo a conoscerci veramente, se non scavando oltre le apparenze? Se non ci mettiamo a nudo, senza paura di mostrare le nostre fragilità? Se non impariamo ad ascoltare con il cuore, oltre le parole?
Ogni esperienza della nostra vita è come una grande foresta, piena di sentieri nascosti e di pericoli da superare. Ognuno di noi la percorre, inciampa, si perde, trova la via. Ma anche se due persone escono dalla stessa foresta, è impossibile affermare con certezza che abbiano attraversato gli stessi sentieri, visto gli stessi panorami, provato le stesse emozioni, imparato le stesse lezioni.
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Eppure, tendiamo a semplificare tutto, a cercare punti in comune, a creare delle scorciatoie affettive, basandoci spesso su supposizioni, su un'idea precostituita di ciò che gli altri provano o pensano. Ci accontentiamo di sfiorare la superficie, di riconoscere i punti in comune più evidenti. Ma è proprio lì che perdiamo l'opportunità di scoprire qualcosa di veramente profondo. Perché la vera connessione non nasce dalle somiglianze, ma dalla curiosità di esplorare le differenze.
Quando impariamo ad ascoltare davvero, senza giudicare né paragonare, apriamo una porta su un mondo nuovo. Un mondo in cui le differenze non sono un ostacolo, ma una ricchezza. Un mondo in cui possiamo scoprire aspetti di noi stessi che non sospettavamo nemmeno di avere.
È come se ognuno di noi fosse un diamante grezzo, con mille sfaccettature ancora da scoprire. E ogni relazione è un'opportunità per far brillare una nuova luce su quelle sfaccettature, per rivelare la nostra complessità e la nostra unicità.
Forse è proprio questa la vera bellezza delle relazioni umane: la possibilità di crescere insieme, di scoprire nuove profondità in noi stessi e negli altri.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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49innerlife · 7 days
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Hai mai festeggiato un fallimento?
Sei mai andato da tuo figlio con una guantiera di dolci dopo che non ha passato un esame?
Ti sei regalato il tuo profumo più caro dopo che hai ricevuto un due di picche al lavoro?
Hai prenotato al ristorante preferito dopo aver fatto una gaffe che nemmeno una cancellazione di memoria toglie via le emozioni scritte sulla pelle?
Non penso. Penso che il ragionamento a cui ti ha portato questa società è che i premi vanno ai vincitori e ai perdenti vanno due calci in culo.
Peccato che i vincitori sono quelli che si rialzano e trovano rimedi, soluzioni, alternative e ricominciano.
Peccato che il fallimento, come scrisse qualcuno, non è una strada... è l'unica strada!
Quindi la prossima volta che ti va male qualcosa pensa a premiarti per il modo in cui ti rimetti in piedi e per il fatto che non dubiterai di farlo, perché il resto conta un cazzo e di certo non te lo porti nella tomba.
L'esperienza invece, quello che determina le tue azioni, si inscrive nel DNA del tuo Essere.
E ti segue in coda ai tuoi talenti.
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49innerlife · 7 days
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49innerlife · 9 days
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Barry Hilton
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49innerlife · 9 days
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Wojciech Krupa
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49innerlife · 9 days
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Dominic Moriarty
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49innerlife · 9 days
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Mila Sladkova
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49innerlife · 9 days
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Teresa Saia
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49innerlife · 11 days
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Anche fragili.
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49innerlife · 11 days
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49innerlife · 13 days
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Che cos'è l'ingenuità? È credere, senza avere riserve, nella buona fede delle persone.
È avere un cuore nobile e sincero che si approccia in amicizia e in amore, con parole e fatti, senza falsità e malizia. Una strana ed ingannevole virtù che non mette a fuoco da subito la vera realtà e tende ad idealizzare.
Per poi scoprire inesorabilmente con il tempo, che ci si è sbagliati completamente credendo che alcune persone fossero simili a noi.
D. Selvaggia D.
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