a-dreamer95
a-dreamer95
Just an eternal dreamer...
335 posts
🌟🇮🇹
Don't wanna be here? Send us removal request.
a-dreamer95 · 4 months ago
Text
Devo essere rapida, scattante, non posso permettermi nemmeno un attimo di esitazione davanti alle opportunità che si presentano. La vita non aspetta, e se poi quelle occasioni mi sfuggono, la colpa è solo mia. Perché ho perso tempo, perché ho avuto troppi dubbi, perché mi sono lasciata andare all’illusione di poter riflettere. Ma non c’è spazio per i ripensamenti o per il coraggio da trovare: bisogna muoversi, agire, subito. Ogni secondo sprecato è un treno che passa senza di me.
Devo anche mostrarmi solare, brillante, sempre con un sorriso pronto. Non posso permettermi di sembrare assente o turbata, perché così facendo metto a disagio chi ho intorno. Nessuno sa come comportarsi se mostro fragilità, e allora meglio evitarlo. Poco importa se sono io a star male, l’importante è che nessuno se ne accorga o, peggio, se ne senta coinvolto. Non posso lasciare spazio ai silenzi, alle risposte brusche, perché destabilizzano gli altri. Non posso nemmeno esprimere il dolore che sento, perché per molti è qualcosa di normale, parte della vita di tutti. Quindi non ho il diritto di dar voce a quel dolore. Non posso avere paura, perché chi guarda da fuori si affretterà a ricordarmi tutto ciò che dovrei apprezzare, tutto quello che dovrei considerare “abbastanza” per essere serena. E allora, se ho paura, vuol dire che sono ingrata, che sto solo cercando attenzione.
Sono stanca. Logorata. Arrabbiata. Sto cercando in ogni modo di mantenere tutto in equilibrio, di fare le cose nel modo giusto. Ma quello che ottengo in cambio è solo solitudine e disincanto. Ogni giorno c’è un nuovo motivo per mollare tutto, ma mai uno che sembri davvero legittimo. Quindi continuo a fare silenzio, a recitare una parte, a fingere che ciò che mi colpisce mi sfiori appena… quando in realtà ogni cosa mi ferisce nel profondo. E ogni volta diventa più difficile trovare anche solo un pensiero che mi dia un minimo di sollievo.
E come se non bastasse, mi sento anche sbagliata solo per provare queste emozioni. Se prendo qualcosa per calmarmi o per riuscire a dormire, divento quella che “esagera”. Ma l’ansia è mia, la vita è mia, una vita che gli altri fanno di tutto per ignorare nei suoi aspetti più veri, ma che sanno benissimo giudicare. Tutti convinti di sapere come dovrei sentirmi, quando in realtà non sanno niente di ciò che vivo.
7 notes · View notes
a-dreamer95 · 4 months ago
Text
Sono chiusa in casa, da sola, e il silenzio è diventato l’unico suono che mi accompagna. Non parlo con nessuno da ore, forse giorni, e il tempo ha iniziato a scivolarmi addosso come se non mi appartenesse più. Sto finendo tutto: il cibo, l’acqua, la voglia di fare qualunque cosa. Il latte che bevo la mattina è insapore, come tutto il resto in questi giorni. E poi è arrivata anche la febbre, quel senso di stanchezza che non è solo fisica ma arriva a toccare l’anima. Vorrei solo chiudere gli occhi e non dover più alzarmi. Questa casa mi sembra vuota eppure è più piena di me, perché io mi sento svuotata da tutto. Non ho più le mie cose intorno, non ho più i miei piccoli punti di riferimento, nemmeno la luce che mi scaldava le giornate. Ma non importa, non sento più il bisogno di ornarmi, di vestirmi bene, di cucinare qualcosa di buono. A chi? Per cosa? A quale scopo? Mi capita ancora di cercare i guanti, quelli che mi avevi regalato per Natale '14. Ma non ci sono più. E tu nemmeno.
Vorrei dire quanto mi sento a pezzi, ma la verità è che ormai non sento più niente. Ho spento tutto dentro di me. Non solo il dolore, ma anche il poco che restava di bello. Non so se l’ho fatto per difendermi o perché non avevo scelta. Ma ora sono solo un contenitore vuoto.
Non ho più niente. Ho perso la mia luce, ho perso le mie abitudini, i miei affetti, le persone che mi facevano sentire viva. E da tempo, senza nemmeno accorgermene, ho iniziato a perdere anche me stessa. Ogni giorno un pezzetto in meno, come se la mia voglia di vivere si fosse sgretolata piano, fino a non lasciarmi più niente a cui aggrapparmi. So che chiedere aiuto è un atto di forza immenso. E lo so bene perché in questo momento non ce la faccio. Quando tutto ti sembra inutile, quando senti di non avere più valore, né scopo, quando ti sembra che salvarti non serva a niente... come si fa a trovare ancora un motivo?
Vorrei riuscire a pensare che le cose possano cambiare, ma anche questo richiede una forza che adesso non ho. Sono stanca. Vuota. E, in fondo, non so nemmeno se mi interessa tornare a essere qualcosa.
22 notes · View notes
a-dreamer95 · 4 months ago
Text
A volte l’amore ha bisogno di distanza per crescere.
Ci sono momenti nella vita in cui due anime si incontrano, si riconoscono, ma non è ancora il momento giusto per restare insieme. La vita, con la sua strana saggezza, le separa. Non come una punizione, ma come un’opportunità: per crescere, per guarire, per imparare. Allontanarsi non significa dimenticare.
È un atto di rispetto verso il destino, una pausa necessaria in cui entrambi si trasformano — non per perdersi, ma per ritrovarsi migliori, completi, pronti a incrociarsi di nuovo quando il momento sarà perfetto. La distanza non è sempre la fine… A volte è l’inizio della versione più consapevole e forte di noi stessi. Perché solo quando abbiamo imparato a stare bene da soli, possiamo amare con tutta l’anima, senza carenze né paure... ❤️
Nell’amore maturo, non si tratta di resistere a ogni costo. Si tratta di aspettare, di credere, e di essere disposti a sceglierci ancora, quando finalmente tutti i pezzi tornano al loro posto.
6 notes · View notes
a-dreamer95 · 4 months ago
Text
Ma... dove vai se la salute non ce l’hai??
Che poi, da che parte vorrei, dovrei, andare? Le domande sul senso della vita mi hanno sempre devastata, cerco di evitarle ma arrivo sempre lì. Tutte le strade, tutti i miei pensieri convergono al senso della vita. Ma ho capito che non serve distinguersi per chissà che cosa, che a me basta fare del bene e farlo in scienza e coscienza. Voglio fare il mio lavoro in modo semplice — semplice, non banale — con cura, attenzione, e rispetto per l’altro.
Mi piace studiare come le nuove tecnologie possano aiutare a promuovere il benessere e la salute delle persone, perché è lì che sento di poter lasciare un segno che abbia senso. Non mi interessa brillare per ego, ma contribuire in modo silenzioso, efficace, umano. Ogni giorno mi chiedo quale piccolo gesto possa migliorare la vita di qualcuno, anche solo di poco. Forse il senso sta proprio lì: in un equilibrio fragile tra il fare e il sentire, tra il pensare e l’agire.
Viviamo in un mondo che corre, che consuma, che dimentica. Ma io voglio ricordare. Ricordare che ogni persona è un universo, che la cura non è solo tecnica, ma presenza. Che la scienza senza coscienza è vuota. E che il futuro che immagino è uno in cui l’etica e la tecnologia camminano insieme, mano nella mano per un domani migliore. ❤️
5 notes · View notes
a-dreamer95 · 5 months ago
Text
Non volevo che arrivassero i 30 anni. Non perché li temessi davvero, ma perché mi sembrava che segnassero un punto di non ritorno, il momento in cui devi fare i conti con il tempo che passa più veloce di quanto ti aspettassi. Per me i 30 erano un traguardo che ti costringe a fermarti, a guardarti indietro e a chiederti se hai fatto abbastanza. E questa domanda, un po’, fa paura. Poi, però, mi sono fermata davvero. Mi sono guardata indietro, ho ripercorso tutto quello che ho vissuto, e qualcosa è cambiato. Ho smesso di pensare al tempo che passa come a qualcosa da temere, e ho iniziato a vederlo come un regalo. Perché oggi, a 30 anni, non sono solo più grande: sono più consapevole. Consapevole di chi sono, di cosa voglio, di cosa merito e, soprattutto, di quanta strada ho fatto per arrivare qui. E questo mi ha fatto capire una cosa: i 30 non sono un limite, ma un inizio.
Sono grata per ogni esperienza, anche per quelle difficili, perché mi hanno insegnato qualcosa. Sono grata per le persone che mi sono accanto, quelle che hanno scelto di esserci davvero, che mi vogliono bene, che rendono ogni giorno un po’ più speciale. E sono grata per me stessa: per la versione di me che ha imparato a dire no senza paura, che non ha più bisogno di dimostrare qualcosa a tutti, che ha smesso di rincorrere l’approvazione e ha iniziato a vivere davvero.
I 30 anni non sono negativi, non sono la fine della spensieratezza o dei sogni, come forse immaginavo un tempo. Sono, invece, un’età speciale. L’età in cui impari ad accettarti, a valorizzarti, a fare pace con le tue insicurezze e a smettere di scendere a compromessi che ti tolgono felicità. L’età in cui capisci che non è importante correre per arrivare primi, ma godersi il viaggio, un passo alla volta.
Oggi, con tutta questa consapevolezza, mi accorgo che forse i 30 potrebbero essere davvero gli anni più belli della mia vita. E se non lo sono, non importa. Perché adesso so che ogni giorno è una possibilità per creare qualcosa di speciale. E se questo non è il vero significato della felicità, allora non so cosa lo sia.✨
6 notes · View notes
a-dreamer95 · 5 months ago
Text
Babbo, camminiamo la stessa terra da ormai 30 anni, e non mi sono mai fermata a riflettere veramente del fatto che tu la percorri da ben prima di me. Chissà che sogni avevi, come ti immaginavi la vita. Sei dove pensavi saresti stato? Durante l’ultimo weekend nella nostra casa, ti ho immaginato prima bambino, poi ragazzo e infine uomo.
E ho visto dietro l’uomo che sei, tutte le versioni che sei stato, anche quelle che io non ho conosciuto e quelle che ancora dobbiamo conoscere. Vedi Babbo, devo chiederti scusa: perché spesso ho avuto l’arroganza di sentirmi migliore, e più grande di te. Scusa perché ho mancato di riconoscere tutto quello che hai fatto e fai per me. Scusa perché non sono stata in grado di vedere e sentire il tuo amore.
Ho creduto di non essere amata o vista da te, e in questa mia credenza mi sono chiusa come un riccio. Ho lasciato fuori tutto il mondo, compreso te. Non mi sono mai fermata a riflettere che in realtà a non averti mai visto sono stata io. E infatti rientrata la sera nella nuova casa dove sto ora, ho ripreso in mano le nostre foto, che mi aspettavano nascoste, le ho scorse e non mi è mai stato così chiaro tutto l’amore che provi per me. Mi hai sempre protetta, vegliando su di me e i miei sogni. Hai sempre guardato nella mia stessa direzione, anche quando non condividevi perché l’importante era vedermi felice. Mi sei sempre stato accanto e continui a farlo.
Scorro le foto e capisco una e più verità profonde; la prima e più importante è che sei il miglior babbo che io potessi desiderare.
Babbo, oggi non ti scrivo da figlia che chiede, ma da donna che riconosce. Riconosco la tua presenza, la tua forza silenziosa, il tuo dolore, la tua dedizione. Riconosco che hai dei sogni e delle speranze.
Riconosco i tuoi limiti - così come riconosco i miei. In queste parentesi noi ci siamo sempre cercati. Oggi, finalmente, ci troviamo perché mancava solo il mio passo e il coraggio di prendere il tuo amore. Mi impegnerò a conoscerti sul serio e a guardarti davvero.
Ti voglio bene. Grazie per esserci e per esserci sempre stato.
Grazie per essere il mio eroe. Grazie per essere il mio Papà. ❤️
4 notes · View notes
a-dreamer95 · 5 months ago
Text
Ci sono giorni in cui ti senti tremendamente sopraffatto, schiacciato da responsabilità, da scadenze, da "cose da grandi". Da piccoli si ha tutta questa voglia di crescere, di diventare grandi, di imparare le cose dei grandi e una volta che ti ci ritrovi vorresti solo scappare.
Entro dentro un loop di pensieri che non mi fanno dormire. Sentire ogni istante trascorso in tutto il corpo, sentire nella testa ogni lacrima che ti tieni dentro perché “sei forte”, sentire tutte le parole che non riesci a dire perché, come ci provi, ti tremano la voce e le mani. Entrare dentro un loop di paranoie che non ti fanno dormire so cosa vuol dire. Non riuscire a pensare al futuro senza sentire, in tutto il corpo, il cuore che batte fortissimo. Non riuscire a pensare al futuro senza avere paura e credere che sarà sempre così, che non riuscirai a controllare le tue emozioni ma saranno loro ad avere la meglio su di te. Che non saprai distinguere l’amore dalla paura di amare. Non riuscire a dormire e mettersi a pensare so bene cosa vuol dire. Sembra non ci sia una fine alle cose da dimenticare, alle storie mai concluse, agli attacchi di nostalgia che ti spezzano in due, alle innumerevoli domande a cui non sai rispondere che ti affollano la mente e non sai più dove metterle, che si infilano negli spazietti vuoti della tua vita ma tu vorresti solo correre e scappare fino ad arrivare in un posto dove i pensieri non arrivano, non ti toccano. È possibile? O mi inseguiranno per sempre?
Sono trascorsi quasi tre anni dalla mia seconda laurea, e dentro di me continua a infuriare una tempesta. Anzi, più che placarsi, è diventata un uragano che solleva pensieri profondi, timori, inquietudini, rabbia e un senso di vuoto che ha spazzato via la speranza, la determinazione e la forza d’animo. Era inevitabile crollare, soprattutto dopo aver visto dissolversi quei fragili tentativi di futuro che mi avevano dato almeno l’illusione di una direzione. Ora mi ritrovo a dover ripartire da zero, punto e a capo, senza sapere dove andare né come farlo.
4 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
Un tempo sarebbe stato semplice amarmi. Ero dolce, credevo nelle promesse, nelle parole. Scusavo tutto e tutti, anche il dolore che sentivo e non volevo riconoscere. Mi assumevo colpe che nemmeno comprendevo. Pur di non perdere chi amavo, accettavo e sopportavo ogni mancanza, anche quando mi perdevo io e non riuscivo più a ritrovarmi. Abbracciavo senza chiedere nulla in cambio. Ero una ragazza vulnerabile. Da proteggere. Da ferire. Da distruggere.
Oggi amarmi è più complesso, restare accanto a me richiede pazienza, rispetto dei miei spazi, comprensione dei miei silenzi, della mia autonomia, del mio bisogno di vivere senza dipendere. Oggi è difficile amare la donna che sono diventata, ed io ne sono consapevole. Dopo i sogni infranti, le ali spezzate, le parole taciute. Adesso so con certezza quali mani vorrei stringere e quali sguardi non vorrei incontrare più, quali occhi non vorrei più incrociare nella mia vita. È difficile, lo ammetto. Forse non so molto ancora sull'amore, non potrei insegnarlo. Ma so che ha a che fare con il rispetto, con scelte che non si impongono, ma che si costruiscono, insieme. Quando si diventa una scelta reale e non una possibilità tra tante. Amare è restare, nonostante tutto. È scegliere e scegliersi, ogni giorno, con coraggio.
18 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
Sono quel tipo di ragazza che, trovandosi davanti a uno scaffale pieno di libri, non può fare a meno di perdersi tra le pagine: da lontano mi chiama la poesia, la bellezza, il fascino delle cose d’altri tempi. Amante di film e serie tv, vivo costantemente con la musica nelle orecchie così da potermi isolare più facilmente dall'inquinamento, dal rumore del mondo. La mia passione più grande è la fotografia: mi piace catturare gli attimi perché la vita è così fatua. Eterna sognatrice sentimentalista che, nonostante le continue delusioni, non riesce a smettere di farsi aspettative sulla vita e sulle persone. Perché sotto questa scorza c'è sempre stata un'anima tormentata, malinconica, triste ed incompresa che ha sofferto tanto e non ha ancora mai vissuto veramente e che spera, un giorno, di trovare la sua dimensione e un po' di vaga felicità.
Sono quel tipo di persona che si preoccupa sempre per gli altri ancora prima che per me stessa. Faccio tante piccole cose positive che non vengono notate e valorizzate, sono sempre disponibile per tutti ma nessuno si accorge se sono triste o si chiede se sono arrabbiata per qualcosa. È più facile giudicare e criticare che cercare di comprendere. Sono, in pratica, quel tipo di persona che continua a stupirsi del comportamento delle persone, come se le delusioni non le avessero ancora insegnato abbastanza… e forse è proprio questo il mio più grande difetto, o la mia più grande forza: credere ancora che il mondo possa essere gentile, che le persone possano andare oltre le apparenze, che prima o poi qualcuno si fermerà a chiedermi come sto veramente. E, mentre aspetto, continuo a dare, nonostante tutto, anche se spesso mi sento invisibile. Ma questa è la mia indole.
17 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
Una cosa che ho capito in questi ultimi anni è questa: la gratificazione non deriva necessariamente dall’ottenere sempre di più, ma dal rendersi conto di ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo, anche nel nostro piccolo. Non è necessario essere i più bravi, non è necessario performare tantissimo. L’importante è essere consapevoli dei nostri successi, anche se sono “piccoli”, altrimenti finiremo per volere sempre di più e saremo conseguentemente insoddisfatti. Non ci sembrerà mai abbastanza e questo porterà solo insoddisfazione. Al contrario, è bellissimo quando riusciamo a focalizzarci su ciò che siamo riusciti a fare fino a quel momento. Inutile dire che per riuscirci non ha senso paragonarsi agli altri in modo negativo, svalutando noi stessi perché “loro sono più avanti di noi”. Se proprio vogliamo paragonarci a qualcuno, facciamolo per crescere e migliorare.
Cosa mi può insegnare quella persona? Ricordiamoci che a volte le persone sono delle risorse, non degli ostacoli. E poi dobbiamo riuscire a ridimensionarlo rispetto a quelle che sono le nostre capacità e le nostre volontà; è fondamentale capire cosa effettivamente vogliamo e desideriamo, magari può essere molto lontano da ciò che vogliono gli altri e va benissimo così. Non siamo indietro, siamo nel nostro tempo. Rimaniamo connessi, così da poter essere davvero fieri e orgogliosi di ciò che abbiamo costruito fino ad ora. Al dopo, ci penseremo a tempo debito. Continuiamo a camminare al nostro ritmo, accogliendo con apertura quello che ogni persona può offrirci, senza però lasciare che il giudizio o le aspettative degli altri guidino le nostre scelte. Ogni passo che facciamo è un tassello del nostro percorso, un pezzo unico che costruisce ciò che siamo e ciò che saremo. Non c’è una gara, non c’è una scadenza universale: ci sono solo i nostri obiettivi, i nostri sogni, e la serenità di viverli giorno dopo giorno. Siamo dove dobbiamo essere. Facciamoci forza e andiamo avanti, un passo alla volta. 🌱❤️
5 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
Diventare consapevole che un giorno, presto o tardi, morirai è una triste verità che non puoi nasconderti. Comprendere che tutti i sogni non potrai realizzarli, che tutte le promesse non riuscirai a mantenerle. Realizzare che quasi tutto quello che ti è stato insegnato spesso è incompleto, sbagliato o una bugia è un'altra verità dura da accettare. Che, anche se sei bravo, agli altri non interessa, perché ci sono persone che si approfittano di te. Bisogna imparare a lasciare andare tutto questo, lasciare andare via l'immagine di quello che eri una volta ed imparare ad accogliere quello che sei ora.
Il cambiamento è inevitabile, si tratta di fasi della vita. Si può affrontare tutto solo con la consapevolezza che è normale sentirsi tristi quando avvengono dei cambiamenti importanti e non voluti.
Accogliere la tristezza, invece di respingerla, è il primo passo verso la vera trasformazione. È nel lasciar andare le illusioni, le aspettative e le paure che si crea spazio per il nuovo. Non significa abbandonare i sogni, ma permettere loro di evolvere, adattarsi a chi stiamo diventando. Ogni perdita lascia un’impronta, e in quella traccia si nasconde la forza per andare avanti. Riconoscere la nostra impermanenza non è una condanna, ma una liberazione: ci ricorda di vivere pienamente, qui e ora, apprezzando chi siamo nel presente.
6 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
Ti ho lasciato andare, e l'ho fatto sul serio questa volta. Ma questo non vuol dire che io non abbia una disperata voglia di venirti a cercare. Ho lasciato perdere, non ti cerco più, non ti scrivo più, non ti guardo più. Ma questo non significa che io abbia smesso di pensarti, di amarti. Non significa che io non ci sarei ancora, se solo tu venissi a cercarmi. Questo non significa che io, in un angolo sperduto del mio cuore che nessuno può vedere, non stia aspettando ancora te.
E mentre cerco di convincermi che sto andando avanti, che sto lasciando scivolare via ogni traccia di te, ogni tanto mi sorprendo a cercarti in ogni volto, in ogni gesto, in ogni risata che mi ricorda la tua. Cerco di riempire le giornate di mille impegni, di nuovi volti, di risate che sembrano vere, ma sotto la superficie c'è ancora quella mancanza, quel vuoto che nessuno può colmare. E mi trovo a chiedermi come stai, se ogni tanto anche tu pensi a me, se in mezzo alla tua vita ci sia mai un attimo di nostalgia per noi.
A volte mi illudo di averti dimenticato, di aver finalmente imparato a camminare senza guardarmi indietro, ma poi basta poco: una canzone, una strada, una parola qualsiasi, e tutto torna a galla, tutto si riaccende. Come se il mio cuore fosse rimasto lì, congelato in quell'addio. Non so se riuscirò mai a smettere davvero di aspettarti, anche se non lo faccio apertamente. In fondo, spero ancora che un giorno, in un modo inaspettato, ti accorgerai che anche tu hai lasciato qualcosa dietro di te, che anche tu, in fondo, mi stai aspettando.
16 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
Ci sono giorni in cui ti isoli, in cui non ti va di parlare con nessuno. Giorni in cui il dolore è così grande che non vuoi parlarne con nessuno per non disturbare. E così resti in silenzio, chiuso nel tuo mondo, senza dire una parola. Ti rifugi dentro te stesso, come se fosse un luogo sicuro, un luogo dove puoi nasconderti da tutto ciò che è fuori, persino dalle persone che ami. Perché, in quei momenti, anche solo rispondere a un messaggio o incontrare qualcuno può sembrare un peso insopportabile, qualcosa che non vuoi portare.
Non vuoi disturbare, non vuoi caricare gli altri del tuo fardello, e così scegli di affrontarlo in solitudine, aspettando che si dissolva come la nebbia all’alba. E sai che, in fondo, anche se nessuno lo vede, stai combattendo una battaglia. Forse silenziosa, forse invisibile, ma reale e intensa. E allora ti prendi del tempo, aspetti che il dolore passi per poi ritornare come se non fosse successo nulla. Rimetti il tuo sorriso, ritrovi le parole giuste, e ti ricongiungi a chi ti sta accanto come se nulla fosse accaduto. Ma dentro di te sai che qualcosa è cambiato, che quel dolore ha lasciato un piccolo segno, un insegnamento forse. E anche se gli altri non se ne accorgono, tu sai che ogni volta ritorni diverso, un po’ più forte, un po’ più profondo. E così, giorno dopo giorno, impari a convivere con quei momenti di solitudine, a rispettarli, a dargli spazio. Diventano un tempo prezioso, quasi sacro, dove ti riconnetti a te stesso, dove senti chi sei davvero. Forse non tutti capiranno, ma chi sa guardare oltre noterà quella forza silenziosa che, nonostante tutto, continui a costruire, giorno dopo giorno.
Tutti siamo cattivi in una storia raccontata male...
8 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
Settembre 2024: esattamente 10 anni dopo. Stavolta, però, dall'altro lato della cattedra. Entro e, giusto qualche minuto dopo, sento il primo suono della campanella in questa nuova scuola. Un brivido mi percorre la schiena, mi emoziono: percepisco un misto di nostalgia e di responsabilità, come se tutti i miei 13 anni di scuola mi fossero passati davanti agli occhi in un attimo, con tutte le loro gioie e i loro dolori. Ma stavolta devo essere più forte, non posso lasciar trasparire insicurezze. Assolutamente no, almeno non il primo giorno, non è ammissibile. I giorni passano e mi abituo facilmente al nuovo appellativo di "maestra", imparo ad urlare e mi entusiasmo quando vedo miglioramenti nei miei alunni, sperando di aver trasmesso loro l'importanza di certi valori. Alla fine dei conti, però, sono io ad aver ricevuto più di quanto ho dato. Quanto è bello il mondo se lo si guarda con gli occhi di un bambino. Più gli anni passano più è difficile ricordare le emozioni e le sensazioni che ho provato da piccola; questa esperienza però è riuscita a far riaffiorare in me tanti ricordi.
Inaspettato come la gita alla mostra di Banksy a Castello, bello come le tante albe viste dalla 429, verde speranza come le colline di Montaione, magico come gli abbracci stregati il giorno di Halloween, impegnativo, stancante, contagioso, poi ripenso a come questo lavoro non fosse nei miei programmi, mi rimprovero che i miei piani non erano questi, ma no, forse sì, quanto mi piaceva giocare a fare la maestra ai miei nonnini quando ero ancora una bambina spensierata...
Mi viene da pensare, da dire: "Forse era destino", ma di nuovo no, io non credo nel destino... Tuttavia certi eventi mi appaiono così perfetti, così armonicamente allineati come se avessero un senso più profondo.
Una vita, tante vite diverse. Chissà quali saranno le prossime!❤️
6 notes · View notes
a-dreamer95 · 8 months ago
Text
La vita è come un cerchio e ogni fine è anche un inizio.
Non potevo scegliere modo migliore per celebrarmi nei miei nuovi anni: ricordarsi cosa significa mettersi in strada. Oggi, ancora, ringrazio il suo essere maestra di vita. Rinnovo la mia attenzione al rispetto dei miei tempi, al prendere fiato, all'apprezzare il silenzio, a godere dei colori, a non vedere la meta e a starci, sicuri che una direzione c'è. A vigilare sui miei passi e su quelli di chi mi accompagna, non dimenticando di alzare lo sguardo perché i segnavia (sia dei sentieri sia della vita) stanno in alto. Rammento a me stessa il prezzo ed il valore della vera essenzialità. E con questo spirito continuo.
10 notes · View notes
a-dreamer95 · 11 months ago
Text
“Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo” E. Montale
L'umanità è incapace di fare realmente del bene. Abbiamo contribuito a un peggioramento generale del mondo e la responsabilità è soltanto nostra. Ogni progresso tecnologico sembra portare con sé nuove forme di inquinamento, sfruttamento e disuguaglianza.
La deforestazione avanza, le specie si estinguono a ritmi allarmanti, e il cambiamento climatico minaccia la nostra stessa sopravvivenza. Le guerre e i conflitti continuano a devastare nazioni intere, e milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà e sofferenza. Nonostante gli sforzi di alcune persone e organizzazioni che lottano per la giustizia e la sostenibilità, sembra che il sistema globale sia intrinsecamente orientato verso la distruzione. Gli interessi economici prevalgono su quelli ambientali e sociali, e la corsa al profitto rapido e facile guida le decisioni politiche e aziendali. La nostra incapacità di collaborare su scala globale per risolvere problemi cruciali mette in evidenza la nostra miopia e il nostro egoismo.
Spesso ci si scontra con persone che peccano di superbia perché sono in quel posto o in quella posizione da più tempo o magari sono solo più grandi e ti trattano come se fossi un deficiente. Credo che questo atteggiamento nasca dalla paura che una persona più qualificata o più titolata possa toglier loro il lavoro.
Vedo proprio tanta superbia e arroganza, ovunque io mi giri.
24 notes · View notes
a-dreamer95 · 11 months ago
Text
Fare pace con la morte. La morte è quotidiana, ogni giorno muore e con lui quel che è stato. La mia infanzia e la mia adolescenza sono morte ed è nata con loro la mia età adulta. Tutte le persone con cui ho interagito sono morte perché, anche se sono ancora vive, oggi non sono più le stesse. Io stessa sono morta tantissime volte ed altrettante volte sono rinata. Ogni giorno muoio ed ogni giorno rinasco. Morire ogni giorno e la morte non è più così spaventosa.
Fare pace con la morte significa accettare che ogni fine porta con sé un nuovo inizio. Ogni giorno è un ciclo di morte e rinascita, un continuo fluire di esperienze, emozioni e stati d'animo. Questo processo ci permette di evolvere, di trasformarci, di crescere.
La morte delle nostre vecchie versioni non è una perdita, ma una liberazione. Ci liberiamo dei vecchi schemi, delle paure e delle limitazioni. Ogni fine ci offre l'opportunità di riflettere, imparare e rinnovarci. In questo modo, la morte diventa una guida, un'insegnante che ci mostra la strada per una vita più autentica e consapevole.
Accettare la morte come parte integrante della vita ci aiuta a vivere con più intensità. Ogni momento diventa prezioso, ogni incontro significativo. Sappiamo che tutto è transitorio, e proprio per questo ogni istante assume un valore inestimabile. Vivere con la consapevolezza della morte ci spinge a essere presenti, a dare il meglio di noi stessi, a non rimandare ciò che è veramente importante.
Ogni giorno è una tela bianca su cui dipingere nuove storie, esplorare nuove possibilità. La vita stessa diventa un'opera d'arte in continua evoluzione, dove ogni pennellata, ogni colore, ogni sfumatura contribuisce a creare un quadro unico e irripetibile. In questo modo, fare pace con la morte non significa solo accettare la fine, ma anche celebrare il viaggio. Un viaggio fatto di infiniti piccoli inizi e infiniti piccoli finali. Un viaggio che ci invita a vivere con pienezza, a morire e rinascere ogni giorno, con il cuore aperto alla meraviglia.
7 notes · View notes