Quello che succede fra due persone, lo sanno solo due persone. Eppure il vento soffia ancora, siamo vizi e virtù di un nuovo giorno, ideali e idee sorgeranno ancora, delusioni e incubi cadranno come pioggia violenta di una notte d'estate. Saremo felici ma prima diventeremo forti. - ultimo romantico / viaggiatore del mondo / XXI / legionario in trasferta -
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Il novembre dei capricorni
Le donne tolgono la libertà agli uomini.
Gli uomini mettono a conoscenza le donne di TUTTI i difetti del globo. Le relazioni sono belle e sono brutte, rendono distanti coloro che sono vicini e accanto coloro che sono lontani. Durano, iniziano, finiscono e ... Le camere da letto raccontano le vere verità. Un comune denominatore : “ Si, ma ci vuole coraggio.” I poeti, i saggi e gli autori del passato mi hanno insegnato che c’è sempre la persona, quella speciale o amata, dietro le migliori opere, sottolineandone pregi o difetti, perfino entrambi. Ed io che non sono ne un santo ne un filosofo, potrei darti l’immortalità umana, scrivendo di te, forse di noi. Infondo non ne avresti bisogno, il tuo nome si ricorda da solo, il mio passare da te per giungere alla tua migliore amica, un pò meno. Qualcosa mi spinge a scriverci, a dire di noi al mondo; Piacere globo, sono Riccardo Sorgente. Perchè sei colei a cui ho fatto più male, per non farne a me. Ma è stato bello, per davvero, non come nei film come la vita sa donarti un qualcosa di magico proprio quando smetti di credere nel paranormale. Roro è l’amica che tutti dovremmo incontrare, però,Claudia Scalzi è quella che speri di farti almeno una volta nella vita. Ora ti aspetti che ti dica che me le sono fatte entrambe ? Tu cosa associ alla parola fare ? Un significato latino, oppure qualcosa di pratico portato a termine in un modo naturale ? Negli anni dove: fa differenza il frequentare il classico o lo scientifico; Fa differenza se ascolti vasco o liga; dove, insomma o sei A oppure B. Un passo alla volta, siamo nella bella Italia, fatta di one milion e miss dior, in quegli anni senza fibra e frecciarossa mille.
Dirmi di restare contro la mia volontà, non avrebbe mai funzionato!
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Lupi di mare
* Ci sono giorni dentro te da ricordare, già. Ricordare, ma quanto è plausibile associarlo alla quotidianità, quanto è un danno renderlo partecipe del futuro? Quel che è fatto è fatto. Fai ciò che ti diverte, fallo con tutta la grinta, fallo e ti sentirai vivo. Dimentica i battiti in gola, quelli persi fra un lieve sussulto, quelli che hanno reso spazio alla paura, ed anche quelli dal sapore di vivere piuttosto che sopravvivere. Parcheggiai quel auto, in doppia fila, il volume della radio segnava 11. Sapevo quale canzone andava di moda per quella frequenza, sapevo quanto volevo ascoltarla in quel momento, sapevo. Strano. Come “La Notte”. Avevamo un semplice pallone nike, una porta, e tanta voglia di giocare.**
- Riesci a tirare e cantare contemporaneamente? – Goal. Presta attenzione. Chi lo sfonda per primo, vince il premio. - Sei matto. * Ridere. Quanto mi era mancato, ridere così, ridere di niente. Le regole non vanno infrante, bisogna catalogarle come le persone. Stavamo facendo una cosa, talmente giusta per l’anima. Alla settima pallonata sotto quel portone, qualcuno si affacciò alla finestra. Il volto faceva ben trasparire ciò che volesse dirci, peccato che gli occhi erano in disappunto.* TO BE CONTINUED
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Cara Clare,
Se stai leggendo questo, significa che domani non dovrai aspettarmi alla fermata perché non ci sarò, significa che non dovrai tenermi il posto accanto a te in classe perché non entrerò.
Mai più.
Se stai leggendo questo, significa che verso le due del mattino sono passata sotto casa tua ad imbucare questa lettera, mentre mi dirigevo al grattacielo.
Cara Clare, se stai leggendo questo, significa che mi sono uccisa.
Significa che ho trovato il coraggio di porre fine, una volta per tutte, a quel dolore che mi spacca le costole e mi corrode le ossa da mesi.
Significa che sono salita sul cornicione da dove abbiamo scattato la foto della nostra città vista dal basso e mi sono lasciata cadere in quell'immenso, profondissimo, pesantissimo, vuoto, lo stesso che mi gonfia il petto e riempie di lacrime i miei occhi.
Clare, dolce Clare, se stai leggendo questo significa che non potrai più telefonami, che non dovrai più occuparti di me, che non dovrai più ascoltare le mie continue lamentele e impazzire per farmi sorridere quando tutto va a puttane.
Clare, non sentirti in colpa; ho occupato fin troppo spazio nella tua vita; mi sento un peso, un'enorme fardello per te.
Col mio dolore, ti ho sempre privato della tua felicità.
Credimi, ne sono certa; senza me sarai finalmente libera di circondarti d'amiche, cento volte migliori di quel che sono stata io, con le quali scatterai foto stupende, farai maratone di serie tv e visiterai posti meravigliosi… ballerai a tutte le feste e ti tratteranno da regina, proprio come meriti d'essere trattata.
Io sono solo un sasso nella scarpa, proprio come per i miei genitori; andandomene gli farò solo un favore.
Cara Clare, capiscimi ti prego; permetterò a mio padre di fare carriera nel suo nuovo lavoro, evitandogli le continue preoccupazione per la mia terribile media scolastica, e mia madre potrà sorridere senza preoccuparsi della mia apatia, senza sentirsi un pessimo genitore a causa di una figlia orribile come me.
Clare, nessuno, in realtà, mi vuole bene. Nessuno, in realtà, si preoccupa di come sto e di come mi sento. A nessuno frega un cazzo di me, soprattutto a me stessa.
Ho raggiunto il limite. Non ne posso più. Sto impazzendo. I miei polso sono distrutti a causa dei tagli, la mia pelle é tartassata di lividi e la mia mente mi grida solo di uccidermi.
Clare, mia unica e meravigliosa amica, grazie per esserci stata quando non c'era nessuno di fianco a me, ma é giunto il momento che anche tu prenda in mano la tua vita e decolli; basta essere ancorata nel fondale per causa mia.
Col mio suicidio alleggerirò la vita a tutti.
Addio per sempre,
Jane.
Cara Jane,
dopo un anno sono qui, a scriverti una lettera che non leggerai mai.
Il tuo nome continua a farmi tremare le mani; perdonami se l'inchiostro é sbavato e le lettere sono irregolari, ma é davvero difficile scrivere con le lacrime agli occhi.
Volevo dirti che mi manchi e dopo di te, tutto é cambiato.
Volevo dirti che a scuola il tuo banco vuoto mi fa venire i brividi anche a maggio, che il tuo posto sul bus continua ad essere occupato dal mio zaino nella speranza di rivederti salire dalla portiera, che il tuo numero é ancora fra i miei preferiti e quando tutto va male continuo ad inviarti messaggi nonostante sappia che la risposta non la riceverò mai.
Jane, la mia Jane, volevo dirti che quando alla radio mettono la nostra canzone preferita sono costretta a cambiare stazione perché altrimenti non riesco più a smettere di piangere, volevo dirti che non riesco più a guardare il mare perché mi ricorda l'azzurro che riempiva i tuoi occhi, che il mio cellulare continua ad essere pieno delle nostre foto, che ricordo ancora perfettamente il tuo profumo e il modo in cui piegavi le labbra per sorridermi.
Jane, la mia migliore amica, volevo dirti che senza di te tutto é diventato difficile; ho iniziato a mangiare poco e a parlare ancora meno, ho iniziato a tenermi tutto dentro, a respingere ogni forma di vita perché voglio solo stare sola… Jane, sei insostituibile e questo mi tormenta perché so che non troverò mai più nessuno come te.
Jane, volevo dirti che al tuo funerale tuo papà aveva le occhiaie così scure da sembrare due lividi, perché da quando non ci sei più lui continua a stare sveglio tutta la notte, ad aspettarti, mentre guarda dalla finestra, stringendo fra le mani la tua maglietta preferita.
Jane, tua mamma aveva il volto stanco e sembrava che fosse invecchiata di colpo di vent'anni… faticava a parlare perché la voce le si spezzava continuamente, ma riuscì a dire che a casa continua ad apparecchiare anche per te, continua a riordinare la tua stanza, e di notte abbraccia il cuscino fingendo sia tu.
Jane, cara Jane, tu mi hai distrutto, hai demolito ogni parte di me facendomi sciogliere in un mare di lacrime, privandomi della persona più preziosa al mondo; senza te sto male.
E mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace così tanto di non essere riuscita a salvarti, di aver lasciato che ti frantumassi in una miriade di frammenti.
Mai, mai, riuscirò a fare pace con me stessa per questo.
Jane, volevo dirti che anche io ogni notte, così come ogni ora, così come fanno i tuoi genitori, penso a te.
Volevo dirti che ogni giorno salgo su quel palazzo da dove ti sei lasciata cadere, appoggio la testa al cornicione dove ti eri seduta prima di andartene, chiudo gli occhi e immagino che sia te, che ti fermo abbracciandoti e ti sussurri “Ti voglio bene. Ho bisogno di te, non lasciarmi mai.” all'orecchio.
Jane, il tuo suicidio non ha posto fine al tuo dolore ; l'ha trasmesso a tutti gli altri.
-Clare.
Testo scritto da me, Alessia Alpi
(Volevoimparareavolare on Tumblr)
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Lupi di mare
* E ho negli occhi il tuo sorriso
mentre penso che amo quando mi dici, poco prima di partire, che l'importante è che torno da te,
da Te. Maledetto me, le bugie bianche le abbiamo detti tutti, almeno una volta, quella dannata volta. Come avrei fatto dinanzi a lui, con quale coraggio continuare a fargli da scudo o con quale diritto potevo infliggergli una simile sconfitta ? Sarebbe stato un errore parlargli di Nathalie, vi era poco tempo, contavano le cose importanti.* – Che figata ! Farò tutto queste cose, o meglio posso fare tutte queste cose, posso farle meglio, posso farle peggio. Sarai orgoglio di me ? - Se non ti ho deluso per quanto hai saputo. Suvvia bomber, sono già orgoglioso di te, e tale sentimento non può che accrescere. Tu avresti vinto, anzi, tu vincerai. Saranno altre guerre, ma sarà bellissimo.
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* Fin dal principio coesistiamo con la felicità, poi qualcosa cambia e siamo chiamati a fare inevitabilmente una scelta, forse la più ardua, andare alla sua ricerca o aspettare che ritorni a prenderci ? ✅ Ma Tu vivi e vattela a prendere la tua felicità, non inciampare in trappole di sopravvivenza, identificandola mediante attimi discordanti e stonanti. Non badare a chi vuole raccontarti storie di illusioni, dove la felicità è nelle piccole cose ; La felicità è dentro di te, può essere tutto, tranne che uno stato. Vivi ragazzo, vivila. * – Andiamo, andiamo ora. Che ti importa ? - Andiamo, al fine di fare cosa ? Neanche ci conosciamo ancora, ci vogliono altri 7 anni. E poi, questa non è la tua storia, a te deve andare meglio. – Andiamo, andiamo a vederla questa verità. Ti prometto che non glielo scriveremo, ma glielo faremo sapere, insieme. Come mai, come nessuno mai. * E tu cosa avresti fatto ? Giulio, cosa avresti fatto ? L’avresti presa la macchina dei tuoi, con il te più matto ritrovato sul sedile dei passeggeri, soltanto per vedere che effetto fa. Soltanto per constatare che da bambini ci saremmo evitati, ringraziando il fato. Noi siamo andati, ed abbiamo ascoltato la nostra canzone preferita. L’abbiamo cantata a squarciagola, ed abbiamo mandato a quel paese il mondo, il parallelo, così. Fregandocene dei poichè e dei perchè, volevamo poter avere un ricordo indelebile per la sua rarità piuttosto che il suo peso nel susseguirsi della vita.* TO BE CONTINUED
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Ogni viaggio è diverso Eppure non cambiano i mezzi Stessi posti, stesse stazioni Emozioni su emozioni Che mi travolgono Volevo tornare Ma sulla strada del ritorno Ho preso una storta Ti ho amata cosi tanto Da volerti morta Ho guardato le nostre foto per ore Non è cambiato nulla A parte la maledetta e amplificata Voglia di tornare.
—Gerald Daja
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Brami libertà e indipendenza in un mondo che è già prigione di per sé, queste ali intrappolate sotto le scapole, sotto la pelle che brucia, siamo quelli delle albe e dei tramonti, quelli che la notte stanno svegli, che il giorno stanno persi, siamo figli della libertà, quelli che “sti cazzi se e pericoloso, o fa paura, mi sento viva solo se ho il cuore in gola” Quelli un po cosi, che un secondo ti accarezzano e un secondo dopo vogliono i propri spazi, quelli considerati matti, quelli che “i matti siete voi che non sapete che vuol dire saltare e farsi male, rialzarsi e riprovare” Purtroppo anche quelli che se si sentono troppo legati a qualcosa o a qualcuno se ne vanno, Quelli che restano un po delusi quando qualcuno ci da degli illusi, quelli che partono senza programmi precisi, che vivono un po alla giornata, che le avventure se le creano perché cosi e piu bello, che si incantano davanti alle tempeste e alla pioggia, che un po e anche dentro noi, ma non fa niente, siamo felici solo se liberi, salvi solo se un po folli.
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Lupi di mare
-Mettiamola così, guadagno molto, quindi l’obiettivo è stato raggiunto.
–Insomma, mi stai dicendo che da grande diventerò così esaustivo? -Forza, brontolone, andiamo a farci questa partita a calcio balilla. Che ti strabatto. *Mica potevo svelargli tutto, sarebbe stato un madornale errore, altro che giocare a carte scoperte. L’avrebbe capito, non ora, ma poi. In certe situazioni, bisogna dare peso alla parola tempo. Anche se, mi aveva stupito e non poco, ma quelle che ti lasciano il sorriso sul cuore non soltanto sul volto. Da quanti anni, quella sala giochi non era mutata, ops che sciocco. Sono nel passato, qui le cose sono come in fotografia, pensano di poter vincere sullo scorrere degli eventi, sul mutare delle stagioni. Non conoscono la paura, e tutti i suoi componenti. Se si potesse dare una sola definizione alla parola, bella, dovrebbe essere questa. Probabilmente, anche l’avvicinarsi di due mani che manifestano un sentimento forte, ma questa è un’altra circostanza. Le partite furono 5, e si, fui battuto 3 a 2. Festeggiamenti, giusti, da adulto. Mi stava regalando, un dono prezioso, e neanche se ne rendeva conto. Ancora qualche gioco di sguardi, e con quei modi da furbetto, azzardò.*
–Sei fuori allentamento. Oppure sei immerso nei tuoi pensieri, e ciò ti distrae. Paghi pegno, e non sperare di cavartela con una coca cola.
-Vuoi la verità. Si chiama, Nathalie ha 27 anni, è francese. E.
–Scommetto che fa l’amore al ritmo di Pitbull, che ti guarda come Cleopatra con Marcantonio, e che è bella come un goal sotto la sud. Però, non vi è un giorno soltanto, senza che la mente vada, vaghi, come una maledizione, L.E.I : Lontani eppure insieme.
-Noi siamo fortunati, un motivo su tutti è la nostra annata, 1995. Noi siamo quelli che contano gesti e parole, dai mille perchè e dalle promesse forti. Noi siamo quelli che aprendo la sua chat di Whatsapp, guardando quella semplice scritta online, ci viene naturale pensare che non sia lì per caso. Scriviamo. Noi siamo quelli che hanno a disposizione le più belle canzoni, e vi attribuiscono continui attimi ferventi di vita. Noi siamo questo, e tanto altro. Ricordatelo. Sempre.
- TO BE CONTINUED
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Lupi di mare
*Vivi la trama perchè il finale è già stato scritto. Ecco se ci fosse un modo per descrivere ciò che avverto, ogni volta che il piede destro valica per primo, l’ingresso di una stazione ferroviaria, sarebbe ciò. La stessa, che lessi proprio in uno spensierato pomeriggio d’estate, di quegli anni, ancora benedico chi la scrisse; Se ci penso, ritrovo il brivido che mi rende lucido, ma non più lo stupore della prima volta. Eccoci finalmente giunti, in quel posto, dove i ricordi fanno da comandante, dove ti senti una matricola. Eppure non appari sconfitto, tuttaltro che vincitore, semplicemente determinato. Infondo viaggiare sui treni è un mix, nutri il bambino che è presente in te, cresci il sognatore che si contrasta con l’adulto orgoglioso. Vivere piuttosto che sopravvivere. Nuovamente seduti di fronte, una cavalcata di parole, accompagnate dal ritmo delle rotae sui binari. Sguardi, tanti, forse troppi d’intesa. Si rispettavano i tempi, il suo tono di voce era placito, ma fervente; Come un copione di una scena drammatica, una scena teatrale, una scena di vita. Quella vera.* –Assurdo. E non hai fatto niente? Niente!
-Il niente è lo scarto del tutto, non ha spazio, non ha materia. Quindi, ti dirò, ancora una volta che ho agito fino a distinguere l’ultimo battito. Quello che ti da rinascita o morte, a seconda di quanto vuoto avrai,al termine della corsa.
–Bada, che ciò che dirò ora, non è frutto di delusione o rabbia nei tuoi riguardi. Accettare una realtà, inaccettabile. Credevo che ciò fosse riservato soltanto alla giustizia, che come tale ha fin troppe sfumature di tradimenti e bassi colpi. Infondo però, anche il più puro dei sentimenti, come può reggersi su una realtà assoluta? Sarebbe come cucirgli una verità, stabile, immutabile. E come puoi rendere fermo il vento? Lo stesso che al divenire del primo dì ti innalza, ti esalta, ti fa leggero verso il volo, e l’ultimo riesce con il doppio della forza a buttarti giù, sarà per questo che siamo senza ali in questo mondo. Dobbiamo allenare l’equilibrio, fra salita e discesa, e tra discesa e salita. Al di là di tutto, quel vento soffia ancora, ma ora, ahimè, quanto è insopportabile!
-Gradirei che quanto hai intraprese fortificasse la tua anima. Sei o non sei un ultimo ribelle? Non lasciarti condizionare dal così detto mio vuoto, ma piuttosto fanne virtù del tuo compatto, del tutt’uno che ti rende quello che sei, e nessuno bada nessuno, te lo toglierà. I cambiamenti, sono come la curiosità inaspettata verso un nuovo argomento, come quanto si passa da ascoltare musica commerciale a guardare film da oscar. Prenditi tutto, prendilo adesso, e non temere del mutare circostante, tu resti tu. Nonostante tutto e tutti. *Abbi cura dei tuoi ricordi perché non puoi viverli di nuovo, citava così Bob Dylan. Ma quello che stavamo constatando andava oltre, sapevo con un pizzico di presunzione che avrebbe fatto una scorpacciata di nuove cose, la conoscenza andava di pari passi con la curiosità in quegli anni, ed andava bene così. Nulla è stupido, semmai stupido è colui che crede di sapere già. Impassibile allo stupore, impassibile alle emozioni, impassibile alle varie verità. Distrattamente canticchiai una canzone della mia era, l’ultimo treno della notte, che sguardo buffo che mi fece. Una folgorante risata di entrambi, e poi una nuova domanda, ne faceva, eccome se ne faceva. Ehm facevo.* –Di cosa ti occupi? Oppure hai paura nel dirmi questa nuova verità?
- TO BE CONTINUED
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Lupi di mare
*Mi ascoltava con una detenzione di cui mai ne avevo avuto ricordo, era qualcosa di totalmente bizzarro. Lo stesso, che ti fa sorridere e ben sperare, alcuni la chiamano fiducia a pelle. Di colui che era molto di più che sangue del mio sangue, carne della mia carne. Di tanto in tanto annuiva, cercava il mio sguardo approcciando con un tocco mirato alla spalla, una carezza. I passi erano perfettamente sincronizzati, eppure era lui a condurre me, già ciò mi rendeva molto ma molto irascibile. Mi zitti, quasi inaspettatamente. * –Starei ad ascoltarti per ore, sebbene le domande mi salgono su per la gola per poi volare via come tante bolle di sapone. Prima di qualunque altra cosa, voglio, pretendo di sapere una cosa. Dimmi, dunque, se nel domani dove tu vivi persiste accanto a me. Alleviando le cose brutte, in cose ombrate. Si, lei è con me ? Almeno la guardo ? Ma d’uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte. Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. Qualcosa come due cose che si toccano – gli occhi e l’immagine, uno che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l’unico sguardo che davvero ci potrebbe salvare – vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del sapere – sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire– perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e negli occhi ricevere il mondo – ricevere – senza domande, perfino senza meraviglia – ricevere –solo– ricevere– negli occhi – il mondo. *Mica compresi al primo dire quanto mi stesse domandando ? Proprio per niente. Sapevo che per scelta e dannata virtù, il mio linguaggio tendeva al filosofare in quegli anni, come un apprendere arte forense. Ma per passione, anzicchè irritazione del mittente. Era stata nel corso degli anni, una sorte di arma a doppio taglio, solo per pochi. Gli stessi che come figure, come persone, come veri, mi erano stati accanto. Un reciproco, donarsi e prendersi, con un delineamento ben preciso di quanto coesistere fosse un vantaggio piuttosto che un gioco del destino al fine di darti un’altra illusione, momentanea. Intanto, fra tutte le cose che avrebbe potuto obiettare, si soffermò nel chiedermi di lei, quanta sana purezza riscontravo nel suo animo. Dannato me.* -Ti direi che le cose belle esistono,e che non sanno quanto lo siano,ti direi che accettiamo il silenzio soltanto per goderne la vista, che fiele e miele possono divenire stati d'animo. Ti direi che l'amore vero esiste davvero ma che non esiste per chi non l'ha mai conosciuta. Ebbene si, apriamo il capitolo Lei, ma prima di tutto, andiamo alla stazione. Ci stecchiamo una doppia pizza farcita. Perché la coca cola zero, si beve dalla stessa bottiglietta di vetro, soltanto con le persone speciali. *Sembriamo totalmente altro, le nostre azioni in quel frangente si alternano mischiandosi. Non ho alcun timore che possa prevenire ogni mia mossa, anzi devo riconoscere le sue virtù. Che poi sarebbe da stupidi, avere una tale occasione, e sprecarla soltanto con parole. Volevo cibarmi della sua felicità, volevo rispettare i tempi di tale giornata, arricchendola, volevo che nonostante tutto fosse ad un palo dal paradiso.* –Neanche durante le prove, mi ricapita di parlare allo specchio, già che sciocco certamente te ne ricorderai. Ti ho osservato mentre mangiavamo, mentre hai deviato l’argomento per non sembrare poco ottimista, mentre i tuoi occhi sono andati già oltre quanto fatto insieme. Non ti nascondo che vorrei avessimo più tempo, però ora andiamo in quel posto e tu mi dici tutto, ma tutto. Ah ricorda ! Questa è la migliore che tu possa mangiare, anche se si andasse lontano, anche dopo aver realizzato molti sogni, restano, restano le convinzioni, quelle che hanno quel sapore di casa. - TO BE CONTINUED
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