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Abr's No Comment
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Be strong but not rude; Be kind but not weak; Be bold but not bully; Be humble but not timid; Be proud but not arrogant. 
Don't wanna be here? Send us removal request.
abr · 13 hours ago
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Mai avrei immaginato di rebloggare Rocco Tanica.
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abr · 13 hours ago
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abr · 13 hours ago
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abr · 13 hours ago
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La cosa più incredibile è che abbian dato via tutto ciò dopo aver vinto ogni volta. E la pace che hanno ottenuto, l'abbiam vista. Ah no già, so' sempre effetti di pvovocazzioni degli adunchi ebrei.
Ora si, ammettiamolo, ultimamente Israele concede pochino e attacca tantino: diciamo che vanno un po' oltre, un po' tanto un po' troppo per alcune fronti aggrottate, magari sinceramente.
Sono gli AGGRESSORI: categoria morale che, come tutti i moralismi sotto il sole dovrebbe far ridere per non piangere. Categoria concedibile solo non tanto a chi, verginella davvero, non abbia nessuna Russia o Ucraina che difende oltre ogni evidenza, ma solo a chi dell'Iliade non ha manco sentito parlare.
Non viene il dubbio che 'sta maledetta I. si sia definitivamente rotta i coiomberi di farsi prendere per il naso dopo 70 (settanta) anni di vittorie e concessioni, tutte inutili anche se pagate col sangue? Non viene il dubbio che "lapace" che perseguono le verginelle è l'eterno ritorno alla situazione attuale, che tanto comodo fa a tanti trafficanti di schiavi di armi e di droga - unire i puntini?
Nunca mas. E' l'estrema sintesi che offro come chiave di comprensione, non come giustificazione: i moralismi non mi interessano e la ragione la lasciamo agli ...
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abr · 15 hours ago
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Yeah. Basta saper far di conto.
Nothing personal, semplicemente non si sostiene.
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VIETATO DIRE: NON C’È POSTO PER TUTTI, E ALLORA TIRANO FUORI IL RAZZISMO
(La Verità, Boni Castellane, 18 giugno 2025)
L’idea che l’immigrazione incontrollata sia la soluzione al calo demografico e alla domanda di manodopera in Occidente, promossa dal globalismo degli ultimi 25 anni, sta mostrando i suoi limiti. Un manifesto della Chiesa Valdese, che sostituisce la parola “tutti” con “razzismo” nella frase “Non c’è posto per tutti”, incarna il sofisma di chi accusa di razzismo chiunque evidenzi i problemi di un’immigrazione senza regole. Ma, come sostiene l’autore, il problema non è il razzismo, bensì la sostenibilità economica e sociale di un sistema che ha generato degrado e squilibri, come dimostra il caso del Regno Unito. In Gran Bretagna, la sanità e l’assistenza agli anziani dipendono da decenni da lavoratori immigrati, attratti da salari bassi e condizioni che i locali spesso rifiutano. Questo ha permesso di contenere i costi, ma il ricongiungimento familiare ha portato un paradosso: gli immigrati, inizialmente risorsa per il sistema sanitario, hanno finito per gravarlo con le loro famiglie, creando un circolo vizioso. L’idea che un lavoratore, come un infermiere indiano, arrivi, accetti un salario minimo e poi torni in patria è irrealistica e, secondo l’autore, intrinsecamente razzista. Invece, il ricongiungimento familiare aumenta i costi sociali, richiedendo nuova manodopera a salari ancora più bassi, in una spirale che minaccia la tenuta del sistema sanitario britannico, con previsioni che vedono gli inglesi in minoranza entro il 2050. L’articolo richiama Karl Marx, che nel “Capitale” aveva già smentito l’idea che un mercato del lavoro globale garantisca benefici economici senza conseguenze. La deflazione salariale e il degrado sociale sono effetti concreti di questa politica, ignorati da chi si nasconde dietro l’accusa di razzismo. L’autore propone un ripensamento: misure come quelle dell’Ungheria, che considera la revoca della cittadinanza per reati gravi, o dell’amministrazione Trump, che ha incentivato il rimpatrio volontario di un milione di irregolari, stanno mostrando risultati positivi, con effetti benefici su salari e occupazione. Il cuore del problema è che l’immigrazione incontrollata, lungi dall’essere una panacea, ha creato un “schema Ponzi umano” che arricchisce pochi settori ma destabilizza le economie occidentali. Negare queste dinamiche con accuse di razzismo è ormai insostenibile: serve un approccio pragmatico che affronti la realtà senza moralismi fuori luogo.
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abr · 20 hours ago
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abr · 20 hours ago
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abr · 20 hours ago
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Libertà è decidere per se; anche di NON PARTECIPARE, caro Gaber.
Si ma gli strumenti culturali per poter decidere per se ... : balle, just another brick in the wall, condizionamenti.
La direzione che prende la "società" è la somma vettoriale delle decisioni dei singoli. Nei grandi numeri tutto si media ed essa procede dove la porta la maggioranza.
Solo, differenza esiziale rispetto alle pianificazioni sc sc scientifiche, le guide eshperte e lerrregole per tutti, la presenza di scelte "dissonanti", "particolari", "distinte", aumenta le probabilità di SOPRAVVIVENZA della specie nel caso di eventi imprevisti, di cambiamenti ambientali. Cioè SEMPRE.
It's Darwin, dude.
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abr · 21 hours ago
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Bolle di calore ne abbiamo?
Chiedo a Tozzi...
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abr · 21 hours ago
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L'incipit "non ci sono più aggredito e aggressore di una volta", ma anche no, almeno dai tempi della guerra di Troia.
Btw proprio questo - le verginelle non esistono - era il messaggio di House of Cards: non è un caso che il presidente fosse un Dems., uno dei "buoni".
(OT, forse proprio per questa "lesa maestà" all'Ideal dei Buoni, Kevin Spacey un autentico Dems. quindi un traditore, venne trascinato nel fango dai suoi sodali woke: la prima causa di morte dei socialisti è altri socialisti più duri e puri, sic transit).
Non esistono i BUONI ma solo IL POTERE, dice la serie. Non ci sono manco nel Popolo Eletto che giustamente si difende e fa i propri interessi perché s'è costruito la possibilità di poterselo permettere; figurarsi se ci sono tra i russi.
Come insegna il Popolo Eletto, rimasto ramingo e sodomizzato per duemila anni, esistono solo CONVENIENZE, interessi contrapposti e possibilità, FORZE per esercitarli. Gli interessi si analizzano, anche sulla base degli affetti e dei pre-giudizi (la base di ogni giudizio: tradotto, IDENTITA'), con le loro implicazioni e conseguenze per se, i cari, la propria Comunità. UNENDO I PUNTINI.
Tenendo presente che l'analisi di ciò che è politico, pur unendo i puntini alla fine è sempre un compromesso, incerto e statistico e peggio, sociale che non esiste: l'antica "scelta del meno peggio", non del "Migliooore" che come il sociale non esiste, dell' Abr.
Mi basterebbe questo livello di onestà intellettuale, taglierebbe tanti noiosi fanatismi e vittimismi da epoca passivo aggressiva che non se ne può più; poi vinca pure il più convincente, il più attrezzato, il più SMART. E ci si ADATTI - la vita lo fa, i sassi no.
In natura non è il più grosso che mangia il più piccolo, quello lo lasciamo credere ai cinesi, ma il più veloce e determinato che si fa il più lento. Si ma la Giustizia, la Corte dell'Onu? La prima non è di questo Mondo, la seconda si commenta da se.
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Aggredito e aggressore l’abbiamo archiviato e vabbè…ma almeno possiamo ricordarci che l’attacco di Israele sull’Iran viola le norme internazionali, la carta dell’Onu e la sovranità di un altro Stato.
O vale solo per la Russia?
In definitiva il mainstream ci racconta che:
L’Africa deve venire in Europa
Tranne i Palestinesi e gli Iraniani
Israele è l’unico Paese al mondo che può fare stragi
L’unione europea è il paradiso terrestre
La Panda di Pino va demolita
Il cambiamento climatico è causato dall’uomo tranne quelli ricchi
Fine
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abr · 22 hours ago
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Le dimissioni di Luca de Meo non sono un addio. Sono un messaggio. Luca de Meo lascia Renault, ma soprattutto lascia l'automobile. (...) Perché proprio ora, dopo aver ricostruito uno dei gruppi più logorati del continente, con un piano strategico applaudito dalla critica e confermato dai numeri, De Meo se ne va per approdare a un universo più morbido come quello di Kering (,,,)?
Forse il sospetto più fondato è anche il più inquietante: che De Meo si sia convinto che il sistema automobilistico europeo non si rialzerà più. Che l'automobile, come fenomeno sociale e industriale, sia stata esautorata dalle élite, umiliata dalla politica, sterilizzata dalla burocrazia. (...)
(...) In questo senso, il passaggio al mondo del lusso non è un tradimento, bensì un ritorno culturale. Perché la moda, il design, la bellezza a differenza dell'auto sono ancora autorizzati a parlare di sé senza colpa. (...)
Ciò che ha spezzato il patto tra industria e società è stata la politica. Non la crisi climatica, la sua gestione punitiva e moralista. Non l'innovazione (ma l'ossimoro dell'innovazione obbligatoria, ndr). E chi, come De Meo, ha provato a trattare da dentro il sistema si è accorto che il dialogo era chiuso. Che ogni richiesta di pragmatismo veniva letta come resistenza.
E allora, meglio uscire in piedi che proseguire una guerra persa in partenza. È l'intelligenza di chi intuisce l'inizio della stagnazione, il rischio di diventare custode di un castello (cadente). (...)
via https://www.ilgiornale.it/news/cronache/perch-divorzio-de-meo-renault-certifica-morte-dellauto-2495982.html
Il direttore di Quattroruote coglie nel segno. Un solo appunto: l'auto non è il vero bersaglio, lo è APPIEDARE LE MASSE, costringerle nelle megalopoli prigione in-quindici-minuti.
Non era poi tanto farlocca romantica l'idea dell'adolescente boomer che nell'auto identificava il mezzo simbolo di LIBERTA' - ma quale interrail! - che può essere solo ognun per se, la Via non una destinazione. On the road.
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abr · 23 hours ago
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Chevrolet Camaro Pro Touring ( 1968 ) 😎
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abr · 23 hours ago
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Yep
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abr · 23 hours ago
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1925 - Autore: Giorgio Muggiani
Comitato Di Difesa Del Vino Italiano, Milano
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abr · 23 hours ago
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Già fatta, eccola qua sotto: Machomet all'Inferno, come da didascalia identificativa (basilica di San Petronio, parte degli affreschi di Giovanni da Modena, 1410-1420).
Non è protagonista della storia ma solo giustamente comparsa: è quello in alto a destra rispetto a Satana, sdraiato su una roccia, mani legate dietro la schiena, pancia gonfia e un diavolo che gli tira il collo.
A differenza dell'effimero hollywoodiano, questa è arte. Ancorché edulcorata, per tutti. Infatti nell'inferno dantesco cui s'ispira l'autore, M. viene punito da scismatico: aperto a colpi di spada da un diavolo, si presenta tagliato dal mento all'ano, con gli organi interni che gli penzolano tra le gambe. Eh gli sceneggiatori di una volta, altro che adesso.
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Mi piacerebbe mooooltissimo un'opera simile che rappresenti maometto
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abr · 23 hours ago
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Eze, France (by Rishi)
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abr · 23 hours ago
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L'unico complottismo che seguo appoggio e ha regolarmente ragione, è quello che smaschera le mene cinesi. Tipo l'antico cherchez la femme.
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