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E così mi incanto... a guardare quei colori che fanno riaffiorare in me tutte le emozioni vissute in questo posto nel quale ho passato così tanto tempo, tanto che è più una casa che una spiaggia. Dentro di me genera un piacevole tepore che non mi fa sentire il freddo dell’aria invernale. E la cosa più bella è che tutte le volte che vengo qua è come se fosse sempre la prima volta, e così mi incanto.. e sorrido, sono felice incondizionatamente da cosa potrà mai succedermi nella vita perché potendo vedere tutto questo mi incanto e dimentico ogni male #lake #lakemaggiore #sunset #landscape #nofilter #freedom #keepcalmandsmile (presso Arolo Beach - Lago Maggiore)
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Vorrei ubriacarmi e continuare a bere fino a sfinire, buttarmi in mare e lasciarmi annegare
- moriresilenziosamente (via moriresilenziosamente)
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If you have the power to make someone happy, do it. The world needs more of that.
Alyssa (via be-happy-and-enjoy-the-life)
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È notte fonda e sono in riva al mare. Nell’aria si avverte quell’odore di acqua salmastra misto sabbia umida. Il rumore delle onde anche se piccole riempie tutto il silenzio della notte. Noto sul mare leggermente increspato il riflesso della luna e alzando lo sguardo al cielo vedo con mio grande stupore un cielo pieno di stelle, molte più di quelle che si vedono dalla vista di casa. Mi volto e a 4-5 metri da me c’è un grosso telo aperto sulla sabbia di cui fatico a distinguerne i colori e i disegni. Cerco di metterlo a fuoco per vederlo meglio, ma la luce è troppo poca per riuscirci da quella distanza, così preso dalla curiosità decido di avvicinarmi. In quell’istante mi sento afferrare con decisione l’addome da due esili mani. Se decidessi di spostarmi non riuscirebbero a trattenermi ma io rimango immobile. Non ho idea di chi sia, neanche ci penso, però è come se già sapessi la risposta anche se in realtà non è così. C’era qualcosa di rassicurante in quel abbraccio e sentivo come un calore scaldarmi dall’interno. Così, afferro quelle mani e lentamente mi volto, i movimenti mi vengono naturali, reagisco quasi d’istinto come se fosse una cosa normale. Quando sono quasi del tutto girato con uno scatto verso di me mi salta addosso e mi abbraccia forte. I suoi lunghi capelli mi si infilano in bocca, normalmente mi darebbero fastidio ma non in questo caso. Non mi danno fastidio e non ne comprendo il motivo. Chiudo gli occhi e La mia bocca si muove da sola, con le labbra le bacio la fronte. Scendo, e sfiorando la guancia mi avvicino alle sue labbra e la bacio. In quel momento il tempo sembra fermarsi e per un attimo non sento nemmeno più il rumore delle onde in sottofondo. Una sensazione di calma e pace si propaga intorno a noi finché non mi stacco e tutto ritorna alla normalità o quasi. Un sorriso pervade le nostre bocche e tenendoci per mano lentamente ci avviciniamo a quel grosso telo. Preso da una foga improvviso la afferro dai glutei e la prendo in braccio con le sue gambe incrociate intorno alla mia vita. Con le ginocchia mi lascio cadere sul bordo del telo e lentamente mentre la bacio la distendo e mi posiziono sopra di lei. Le bacio le labbra, il naso, la fronte e le guance. Poi pian piano, mentre con una mano mi sorreggo così da non schiacciarla, con l’altra le sfioro il viso e mi sposto a baciare il collo. Posso sentire il respiro farsi più affannoso e il cuore battere più forte. Intanto scendo sempre di più, le sollevo la maglietta e inizio a baciare anche la pancia e i fianchi. A quel punto ricomincio a salire, le tolgo la maglietta e con mia grande gioia scopro che non ha nulla sotto. Cosi decido di giocare un po’, di stuzzicarla e lentamente ricomincio a scendere e mi soffermo a sfiorarle il basso ventre. A quel punto è lei ad afferrarmi e con foga a togliermi la maglietta. Arrivati a questo punto l’istinto prende il sopravvento e velocemente siamo entrambi senza costume, nudi in mezzo a quel grosso telo a fare l’amore. Questa sera il buio della notte e il suono delle onde ci fanno da complici e ci mimetizzano in questa distesa di sabbia. Il tempo scorre in maniera relativa, difficile dire quanto sia passato ma alla fine ancora ansimante e sudato decido di buttarmi in acqua. Mi avvinino al mare guardando all’orizzonte, entro pian piano fino ad arrivare con l’acqua alle cosce, prendo fiato e mi tuffo. Ma nel momento in cui mi aspetto di sentire l’acqua che mi colpisce la faccia, apro gli occhi. La mia testa è poggiata sul cuscino. Il muro di mattoni è illuminato da un fievole raggio di luce. Mi tiro su, sbadiglio, mi strofino gli occhi e nulla.. era solo un sogno.. già, solo un sogno
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E poi succede. Succede che una coppia di amici, quegli amici che pensavi “sono fatti l’uno per l’altra”, dopo tanti anni insieme all’improvviso decidono che no, che basta così. E poi succede che ci pensi, che non capisci il perché. E poi succede che capisci, capisci che a volte siamo troppo stupidi. Troppe volte non diamo le giuste attenzioni a chi ci sta accanto, troppo spesso pensiamo che dire “ti amo” o “ti voglio bene” non serva perché tanto l’altro lo sa che per noi è importante. Troppe volte succede che non ci lasciamo andare, che non lasciamo troppo spazio all’altro per paura, che non ci fidiamo fino in fondo. Troppe volte non facciamo quella follia che tanto vorremmo fare perché pensiamo di renderci ridicoli, troppo spesso non siamo capaci di amare e di lasciarci amare. Troppe volte succede che la fine di una storia la determiniamo proprio noi con i nostri atteggiamenti stupidi, che con la speranza di non farci male finiscono sempre per ferire l’altro. Io vorrei dire a tutti quelli che hanno paura di lasciarsi andare che amare qualcuno, e lasciarsi amare, è una delle cose più belle del mondo. Vorrei dirgli che aver paura è una cosa normale, ma che mettendola da parte si può scoprire una parte di sé stessi che molte volte nemmeno si conosce. Vorrei dirgli che dire “ti amo” o “ti voglio bene” non ci fa sentire deboli, lasciarsi andare non ci fa essere meno forti. Vorrei dirgli di non dare mai niente per scontato, e di sorridere. Sorridere insieme.
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Io e te
sdraiati su un letto qualunque
in un posto qualunque
uno sull'altro
a viziarci.
Charles Bukowski
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Ho capito di amarti quando ti guardo e l'unica cosa che riesco a fare e’ sorridere. Ho capito di amarti quando ti vedo sorridere,quel sorriso che tanto amo. Ho capito di amarti quando mi sfiori,o quando mi prendi per mano. Ho capito di amarti quando mi abbracci da dietro e mi lasci quei piccoli e leggeri baci sul collo.(che a me fanno tanto impazzire) Ho capito di amarti quando litighiamo, e nessuno dei due si rivolge la parola,ma rimaniamo li fermi a guardarci. Ho capito di amarti quando cominci a fa lo scemo ed io rido. Ho capito di amarti quando stai per andare e non riesci a staccarti da me. Ho capito di amarti quando mi baci e poi te ne vai, ma neanche un minuto dopo rivieni da me a darmene un altro. Ho capito di amarti quando ti abbraccio e sento il mio cuore battere più del solito Ho capito di amarti quando ti bacio. Ho capito di amarti quando ho cominciato ad amare ogni tuo difetto Ho capito di amarti quando hai quel brutto vizio di passarti le dita alle labbra ed io so sempre lì a dirti che non devi. Ho capito di amarti quando torni da lavoro stanco e non hai voja di lavarti ed io ti stresso ripetendo che devi. Ho capito di amarti quando siamo soli e l'unica cosa che penso è noi,un noi di litigi e di baci. Ho capito di amarti quando ho provato a vedere la mia vita senza di te,ma non e’ vita senza te. Ho capito di amarti quando la mattina mi sveglio e la prima cosa che faccio e guardare il cellulare e leggere il tuo nome. Ho capito di amarti quando prima di dormire ho bisogno di sentire la tua voce. Ho capito di amarti quando ho capito che senza te io non sono niente.
(via nonsipuomorireperamore)
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Sono complicato. A volte mi faccio talmente tante paranoie che è quasi impossibile non odiarmi. Non mi piaccio perché non sono perfetto. Mi lamento in continuazione dei miei difetti, sono lunatico, insicuro, un totale controsenso. Fingo di essere stronzo, ma non lo sono. Dico di odiare il romanticismo e poi mi perdo dentro un abbraccio. Mi affeziono facilmente e donerei il cuore per quelli a cui voglio bene.
(via cardisimo)
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La gente si stanca di persone come me. Troppo complesse, troppo problematiche, troppo complicate.
-ibattitidelcuore (via ibattitidelcuore)
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- “Ha qualche significato se due persone continuano, nonostante il tempo e le rispettive delusioni, a rincontrarsi?”
- “Probabilmente significa che sono fatte per stare assieme ma che non erano pronte l’una per l’altra e nessuna delle due poteva aspettare l’altra.”
- “e come faranno a capire di essere pronte?”
- “Un giorno per caso si rincontreranno e con un semplice sguardo senza bisogno di alcuna parola capiranno di essere pronti. il passato smetterà di contare indipendentemente da tutto quello che hanno vissuto e dalle loro esperienze”
- “Ma queste cose succedono solo nei film..”
- “Perché cos’è la vita se non il più bel film al mondo, capace di tenerti col fiato sospeso fino all’ultimo“
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Che bello quando c'è un sacco di gente ma io e te ci guardiamo negli occhi e tutto si svuota e non c'è più nessuno e finalmente siamo rimasti soli
Gio Evan
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Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici. Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio. Quando urliamo, in realtà abbiamo paura. In realtà, la realtà non è quasi mai come appare. Nei silenzi, negli equilibri, nelle “continenze” si trovano la vera realtà e la vera forza.
Virginia Woolf
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Sono qui perché se mi arrendo questa volta,
mi arrenderò per tutta la vita.
— Alessandro Baricco
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Pensieri Sul Treno
Sono in treno e penso… penso alle scelte fatte a quello che ho combinato della mia vita.. e di primo impatto, chissà perché, mi vengono sempre in mente le cose “sbagliate” che ho fatto nella mia breve vita. Alla fine ho visto appena 22 inverni eppure ne ho fatte di scelte sbagliate. Penso a quando avrei potuto studiare di più così da non essere bocciato o che se avessi studiato di più una volta arrivato all’università non sarei rimasto indietro con gli esami. Penso a quando una parola detta in più o in meno avrebbe fatto la differenza e a quando una bevuta in meno mi avrebbe risparmiato tanti problemi. Penso a quando l’orgoglio o le aspettative verso gli altri mi hanno portato a rovinare rapporti importanti. A volte penso a quanto penso e che se pensassi meno vivrei più spensierato. Vedendola così sembra quasi che abbia fatto solo cose sbagliate nella mia vita, soprattutto perché questo è niente. Ma poi continuo a pensare e allora un sorriso mi scappa involontariamente. penso e allora mi viene in mente che se non fossi stato bocciato non avrei mai incontrato i miei compagni delle superiori, con alcuni dei quali sarei poi andato a Praga alle spalle dei nostri genitori. che se non fossi rimasto indietro con gli esami non avrei conosciuto così tante persone in università, persone che rendono più semplice la vita da studente pendolare. Che se non avessi tagliato certi rapporti non avrei provato tutte le emozioni che ho provato fino ad oggi, belle o brutte. Che se non avessi bevuto quella birra di troppo non avrei mai fatto amicizia con dei perfetti sconosciuti con i quali sarei finito a cantare a squarciagola al tavolo di un bar i cori più ridicoli. Che se non avessi dato il motivo alla persona che amavo di lasciarmi, non avrei mai trovato il coraggio di prendere lo zaino in spalla e andare senza una meta giusto per il gusto di conoscere posti nuovi. Che non avrei mai conosciuto una ragazza che mi facesse da guida turistica riuscendo pure a rubarle un bacio aspettando un treno davanti al tramonto. Ripenso che anche se ho sempre pensato di avere pochi amici in realtà non è così. Non me ne sono mai reso conto ma ammetto che socializzo facilmente, soprattutto davanti a una buona birra. Non mi pento di nulla perché alla fine di una cosa sono certo ogni volta nulla è mai tornato come prima. Non ho mai commesso gli stessi errori, e anche se alcune volte sono tornato sui miei passi nulla è mai ritornato uguale a prima. Anzi ogni volta che sbaglio ci guadagno ancora di più. Si dice che sbagliando si impara ma penso che sbagliando ci si renda conto di non trovarsi in un sogno. Non mi pento minimamente di aver sbagliato. Non mi pento di essere stato un fratello poco amorevole e protettivo perché c’è più gusto a esserlo adesso. Non mi pento di aver speso soldi in benzina e autostrada per relazioni che probabilmente non avevano futuro fin dall’inizio. Non mi pento è il motivo è semplice. Grazie ai miei sbagli ho ricordi che riescono a strapparmi sorrisi veri e sinceri. Ricordo quando dopo aver lasciato la mia ragazza, dopo alcuni mesi tornai da lei, le chiesi scusa, e lei per accertarsi delle mie intenzioni mi disse che a causa mia era ingrassata e si era riempita di brufoli. Ma a me non interessava, la rivolli comunque e solo dopo averla rincontrata scoprii che in realtà non era vero. Mi viene in mente la faccia incredula della cassiera del negozio di intimo quando le dissi che la quinta era troppo piccola per la mia ragazza. Ripenso alle ore passate con la mia amica a provare a suonare una chitarra scordata senza alcun successo; quanto tempo perso. Agli amici Belga con i quali passavo i pomeriggi a giocare al game boy da ragazzino e a quando sono andato a trovarli in Belgio ed era la prima volta che uscivo dall’Italia. Mi vengono in mente talmente tante cose che adesso ho un sorriso da ebete stampato in faccia. Sono fiero di aver sbagliato e non intendo smettere.
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