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13 Settembre 🥂 nell’ipotesi che ci sia un qualcosa lassù, son salita più che potevo per farti gli auguri da più vicino. Mi manchi come il fiato nell’ultimo tratto di salita ♥️.
Pian del Re 2020
Lago Fiorenza 2113
Lago Chiaretto 2261
Rifugio Quintino Sella 2640
Cima Viso Mozzo 3019
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Quando ho mandato una foto del mio fierissimo impermeabile giallo da Jonas ad un amico, in maniera fortemente intuitiva e di pancia, mi ha risposto “sei proprio tu”.
È vero. Alla quasi alba dei trenta son proprio così, posa da signora, felpa da nerd, impermeabile da weirdo, occhiali da sole sotto capelli legati accazzo, scarpe da montagna, quasi sempre inzaccherata di sabbia o terra, un sacco di pensieri e nuvole in testa, quasi sempre alla fine di una salita stremante, fisica o emotiva, e carica per iniziarne un’altra, come un caterpillar con la lingua sotto le scarpe e un sacco di confusione addosso. Quest’anno ci son state persone che hanno visto il meglio e il peggio di me e son rimaste in ogni caso, mi han teso la mano dove la salita si faceva più ripida, passando notti ad aiutarmi a capire dove stessi andando, con più o meno successo a seconda delle volte.
Sto cercando di imparare ad alternare tutta questa confusione a momenti di silenzio, di camminate sul mare, di corse perdifiato, di passeggiate perse in mezzo ai campi o in montagna, nella speranza di riuscire a mettere un po’ di ordine come regalo per i miei trent’anni.. anche se tre mesi forse non sono abbastanza per farlo come si deve. Spero a sto punto solo di arrivarci intera.
“È solo un momento di crisi di passaggio che io e il mondo stiamo attraversando”
#jonas #yellow #orbetello
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Lago Fiorenza, Valle Po
Estate 2020
Guarderò i tagli scomparire, cicatrizzare. Ritornerò a starci dentro, perché ogni cosa ha il suo tempo, ma oggi io sono contento.
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Che chissà poi dove vanno a finire tutte le cose non dette, dove vanno ad abitare, dove si perdono.
Tutte le cose rimaste sulla punta della lingua, scacciate con un cenno, immaginate due ore prima, due ore dopo.
Quante volte dico che non c’è niente da dire e invece ci sarebbero fiumi, mari, notti, “cotte, botte, ragazzi che notte quella notte”. Detesto che tutto vada gettato, che si perda in quell’oblio amaro delle cose che non verranno mai ricordate, perché io sono una che se le ricorda le parole, anche e sopratutto quelle che non dico. Mi piace pensare che le cose non dette vengano impacchettate con cura e spedite su un satellite lontano e silenzioso; mi piace pensare che si possano in qualche modo recuperare se uno si impegna molto, anche se è più probabile che rimarranno a prendere polvere in eterno abbandonate su qualche scaffale polveroso. Mi piacerebbe essere il custode di quei pensieri perduti, andarli a spolverare, svegliarli e leggere di tutto l’amore, di tutta la rabbia, di tutto l’odio e la paura andati sprecati, di tutti i baci e di tutti gli schiaffi non dati, dei piatti non rotti, di tutto quello che direi e non dico mai.
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Erasmus Plus, Project Berlin October2016 “Inside Pictures”
Beautiful people everywhere <3
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