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Gli amici di Jangany
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amicidijangany · 3 years ago
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Giornata della Memoria 2022
Gli Amici di Jangany in memoria di Gesuino a Lucerna (Svizzera) e San Mauro Torinese.
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amicidijangany · 3 years ago
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Giorno della Memoria 2022
Con Enzo Cugusi siamo stati a Lucerna nei giorni 27 e 28 gennaio presentando la sera del 27 il libro di Gesuino Paba “Prigioniero 83964”. Siamo stati accolti dall’associazione culturale Dante Alighieri di Lucerna (presidente Leonardo Manfriani e segretaria Mirella Sangiani, bellissime persone) e dal nostro Amico di Jangany che ha ideato il tutto Paolo Toniolatti. Alla presentazione erano presenti circa 15 persone perché molte sono state inibite dai timori COVID. E’ stata una bella serata con partecipazione sentita in cui oltre a riflettere sui contenuti del testo di Gesuino (morto ricordo il 13 aprile 2021) e sugli orrori da non ripetere, ho potuto presentare la situazione di Jangany e del Sud Madagacar. Sono stati distribuiti solo 7 libri con offerte per 210€; il rimborso spese di 250€ lo lasciamo a Jangany. Sono molto grato di questi due giorni per le persone incontrate e siamo in contatto con un riferimento per provare a far pubblicare il libro con la Feltrinelli.
Il 29 invece, alla presenza del Sindaco di San Mauro Torinese, del Presidente dell’ANPI e di uno storico, abbiamo presentato il libro presso il Teatro Gobetti di San Mauro grazie all’evento organizzato da E20InScena. Adriana, moglie di Gesuino, non ha potuto essere presente per problemi di salute che si stanno protraendo; le sono giunti il saluto e le preghiere di padre Tonino. Con l’occasione è stato proiettato uno straordinario corto con intervista a Gesuino Paba (sulle Pietre di inciampo a Torino - Museo diffuso della Resistenza) che consiglio a tutti di vedere. Lo pubblicherò qui non appena l’autore me lo trasmette. La presentatrice Chiara Porcu (promotrice anche del bookshop all’ingresso del teatro) ha chiesto di ricevere le newsletter e con E20InScena non ha voluto applicare il 30% per il servizio organizzativo che normalmente applicano. Abbiamo distribuito 16 libri per 240€.
Complessivamente abbiamo quindi raccolto 700€ per il progetto Jangany Accoglie.
Abbiamo 41 copie del libro, che a Torino ho io, e 10 copie consegnate  il 17/4/2021 alla libreria https://www.bookdealer.it/libreria/346/lodissea-libri-e-arte.
Vale la pena che vi racconti che ieri 30 gennaio, grazie a un post su questi eventi, abbiamo scoperto che un paio di anni fa è morto un altro deportato di Tempio, che aveva numero di matricola 83967… incredibile: 3 numeri dopo Gesuino, anche lui arrestato alla caserma di Podgora prima di essere deportato ed era certamente sullo stesso treno di Gesuino. Si è fermato prima (a Mappen) nei campi di concentramento in cui è passato Gesuino: lui avendo fatto azioni di ribellione è stato inviato a Buchenwald.
La seconda cosa sempre di ieri è che a seguito di quel post una storica ha scritto che non è possibile che a Buchenwald ci fosse la camera a gas. Enzo Cugusi ha risposto a questa storica e altro storico torinese che vive a Mosca chiedendo di ritirare immediatamente quei post diffamatori che mettevano in dubbio la testimonianza di Gesuino (peraltro ci sono cartoline che testimoniano tutto oltre al libro) tanto più che le motivazioni portate erano assurde (non si è trovato il nome di Gesuino sul registro). Come vedete Gesuino non aveva torto a dire che molti non avrebbero creduto… non sottovalutiamo il ritorno di storici negazionisti, difficile da credere.
 https://www.sardegnamondo.it/giornata-della-memoria-2022-il-ricordo-di-gesuino-paba-alla-societa-dante-alighieri-di-lucerna-con-lassociazione-sardi-gramsci-di-torino/
https://www.unionesarda.it/sardi-nel-mondo/eventi/giornata-della-memoria-a-lucerna-il-libro-di-gesuino-paba-ld3fc83e
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amicidijangany · 4 years ago
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Gli insegnanti Damascene (il primo) e Aina (il secondo) sono due insegnanti dell’Ecole Sainte Marie di Jangany che si sono rivelati fondamentali nei contatti con il villaggio. Due amici con il cuore generoso che si sono impegnati in foto e video e nella lunga intervista a padre Tonino “Report 2021″ che si può ascoltare nella playlist del canale youtube dedicato a Jangany.
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amicidijangany · 4 years ago
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Mario Gesuino Paba, reduce di Buchenwald e amico di Jangany
È mancato per infarto la mattina del 13 aprile il nostro caro Gesuino, 96 anni. Sopravvissuto all'orrore di Buchenwald, scampò per miracolo alla camera a gas.
Nato ad Aritzo (NU) è stato testimone delle atrocità vissute nei campi di concentramento di Meppen, Bielefeld, Paderbom, Dortmund e Buchenwald.
È morto come voleva, senza andare in ospedale e senza aggiungere sofferenze alle troppe già vissute nella vita, quelle che lo hanno seguito negli incubi notturni fino alla fine.
Gli volevamo un bene sincero, un compagno che ci ha seguito ogni anno venendo in pullman con la moglie Adriana fino a Chieri per gli incontri annuali con padre Tonino.
Dopo 50 anni di silenzio ha portato incessantemente la sua dolorosa testimonianza soprattutto nelle scuole, sfidando le lacrime e la fatica del cuore in ogni ricordo, portando un messaggio di perdono, di verità e di pace agli studenti. Un ricordo del suo incontro con i ragazzi della secondaria a Pino Torinese e a Cagliari è al link
Nel 2013 Carlo Pili e Giuseppe Contu raccolgono il suo diario nel libro Prigioniero 83964, Settecento giorni di prigionia dalla Sardegna al lager di Buchenwald. Un intenso racconto il cui ricavato continua a sostenere la missione di aiuto di Jangany, nella Missione di padre Tonino Cogoni, originario anche lui di Aritzo e profondo amico di Gesuino.
Il libro PRIGIONIERO 83964, con le memorie della prigionia di Gesuino, è disponibile in offerta minima a 15€ totalmente devoluti a Jangany; si può trovare
Ø  a Torino, chiedendo a [email protected] 3470440401 o presso la libreria L'Odissea libri e arte, corso IV novembre 110/B 340/4104373, [email protected] 
Ø a Cagliari, chiedendo a [email protected]  o presso la libreria L’isola dei libri,  Via Tiziano 15 3482881860.
Nella foto Gesuino e la moglie Adriana a Chieri con padre Tonino nel 2015
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amicidijangany · 4 years ago
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Il sig. RAZANAKOTO RUFIN, grande capo cantiere della Missione di Jangany
Fin dal suo inizio, nel 1996, la Missione di Jangany ha avuto come capi-cantiere il sig. Léon e suo fratello minore Rufin.
Li ho conosciuti già dai primi anni del mio lavoro in Madagascar, mentre risiedevo ancora a Betroka e visitavo la Brousse del nord, dove si trovava il piccolo villaggio di Jangany, che in seguito avrei scelto come sede di un nuovo Centro Missionario.
Questi due fratelli muratori venivano da Fianarantsoa e lavoravano a Betroka per conto di un impresario musulmano detto Doudou e di suo figlio Nissat, con cui avevo fatto amicizia. Costruivano alcuni locali del lebbrosario delle Suore Nazarene di Betroka. Quando mi impegnai a costruire due aule scolastiche per l'istruzione di un centinaio di bambini analfabeti che scorribandavano per le strade di Betroka, chiesi a Nissat dei muratori ed egli mi diede i due fratelli Léon e Rufin.
Fin dalle prime settimane di lavoro, vidi che erano dei muratori ingamba. Quando spiegai loro il mio progetto, notai che erano molto interessati alla motivazione per cui mi davo da fare: aiutare i bambini più poveri di Betroka a uscire dall'analfabetismo.
Lavorammo con buona intesa. In pochi mesi, le due aule scolastiche furono pronte ed ebbero inizio i corsi di alfabetizzazione. Mi fece piacere vedere la convinzione con cui i due muratori prendevano parte all'opera del Mompera per aiutare i più poveri. Le due aule da loro costruite, gestite dalle Figlie della Carità di Betroka, lavorano ancora oggi, dopo più di 30 anni, per sostenere nello studio i bambini più poveri.
Arrivò il tempo di dare inizio al progetto che, pian piano, avevo elaborato per la brousse di Betroka-nord. Si trattava di costruire un nuovo Centro Missionario con sede nel minuscolo villaggio di Jangany, conosciuto solo per la feroce cattiveria dei suoi briganti. Lo scelsi per la sua posizione centrale nel territorio, ma anche per una specie di sfida: vediamo se la luce del Vangelo e della civilizzazione riescono a spuntarla sulla ferocia dei briganti.
Diedi ai 2 muratori la notizia che dovevo andare a vivere nella savana per far sorgere una Nuova Missione a 100 km da Betroka. Spiegai loro che il progetto prevedeva la costruzione di molte aule scolastiche per far uscire dall'analfabetismo tutti i 3.000 bambini di quel vasto territorio, ma in quella savana non c'era nessuno che conoscesse il cemento e i mattoni cotti.
Dissi che avrei avuto bisogno del loro lavoro, ma che non osavo chiedere loro di venire con me, perché la brousse in cui andavo a vivere era molto disagiata, selvaggia e senza strade.
Mi guardarono in silenzio con un senso di compassione, poi Léon disse: «Mompera, tu sei venuto da oltre-oceano (an-dafy) per aiutare noi malgasci e noi che siamo di qui non possiamo lasciarti solo». Rufin aggiunse subito: «Dobbiamo cercare di aiutarti». Non feci commenti a queste parole, ma in silenzio gustai la gioia di vedere in questi operai la vocazione missionaria. Si scambiarono alcune parole, poi mi dissero concordi: «Oggi parliamo con le nostre mogli e domani ti daremo una risposta».
L'indomani vennero a trovarmi molto presto e mi dissero: «Le nostre mogli sono d'accordo con noi: siamo contenti di venire a lavorare con te».
Non nascosi loro la mia gioia. Essendo però tanto sorpreso per aver ricevuto un dono così grande, domandai loro: «Ma avete spiegato bene alle vostre mogli le condizioni disagiate della brousse?».
Mi risposero senza esitazione: «Non ti preoccupare, Mompera, conosciamo bene la situazione della brousse». Vedendo in loro questo spirito missionario, dissi con determinazione: «Prepariamoci subito e partiamo al più presto».
Così venimmo insieme a Jangany. Ci accampammo in tre capanne già esistenti accanto alla chiesetta e iniziammo l'avventura. Era il 1996, centenario del secondo arrivo dei Missionari di san Vincenzo nel Madagascar (1896).
In quello stesso anno, tra maggio e settembre, sorsero le prime due aule scolastiche ed il 7 ottobre, festa della Madonna del Rosario, partì, come una navicella in cerca di un nuovo mondo, la scuola “Santa Maria”.
Si andò avanti senza esitazione con la costruzione delle 6 aule scolastiche delle Elementari, delle 3 aule delle Materne e delle 4 aule delle Medie. Si continuò con la costruzione della casa delle suore e della casa dei missionari. Si costruì poi il Collegio per gli scolari provenienti dai villaggi della brousse e infine la Direzione della scuola e il Dispensario.
Passarono così 20 anni. Lungo quel periodo, morì il fratello maggiore Léon e la direzione dei lavori fu portata avanti da Rufin. Il cantiere, mentre costruiva le scuole, era diventato anche un'ottima scuola di costruzioni.
Decine di giovani di Jangany impararono il mestiere del muratore e poterono andare a lavorare fino alla capitale Antananarivo.
In questi ultimi 5 anni, si affrontò anche la costruzione della nuova chiesa e delle aule del Liceo. La chiesa fu portata felicemente a termine dalla squadra di Rufin, mentre i locali del Liceo poterono essere affidati all'opera delle nuove squadre dei suoi discepoli, i quali sono ormai in grado di continuare con competenza i lavori necessari.
Sono passati ormai 25 anni da quando iniziammo l'avventura. Durante questo tempo, sono passati nelle scuole più di 2.000 ragazzi. I giovani di Jangany e della sua brousse sono usciti dall'analfabetismo.
Il lavoro del sig. Rufin e dei suoi allievi ha edificato le basi materiali che hanno reso possibile una grande opera di civilizzazione.
La scuola della Missione ha potuto dare ai ragazzi quell'educazione Cristiana di cui sono orgogliosi, perché hanno capito l'importanza dei valori del Vangelo. Nessuno di questi giovani ha seguito la strada dei briganti e la ferocia dei famosi “malaso” [briganti] di Jangany è destinata, speriamo, a restare solo tra i brutti ricordi del passato.
Rimarrà vivo tra la gente di Jangany il ricordo della convinzione e della passione con cui il sig. Rufin affrontava il lavoro e lo portava a compimento. Si sentiva parte viva della Missione ed era entusiasta nel costruire le strutture che servivano per portare il Vangelo alla gente della brousse.
La Missione di Jangany ha come Patrono san Giuseppe. Il sig. Rufin, dopo aver portato a termine la nuova chiesa, è stato chiamato dal Signore proprio nel giorno della festa di san Giuseppe, il 19 marzo 2021, nel suo 60 anno di età.
Dio saprà ricompensare in modo pieno il suo servo fedele. Siamo certi che rivolgerà a lui quelle consolanti parole:
“Vieni, servo buono e fedele: entra nella gioia del tuo Signore” (Mt.25,21).
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amicidijangany · 6 years ago
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Antonio Campanaro, il tecnico che installerà nel luglio 2019 la parabola satellitare a Jangany... un salto nel futuro
In basso la cartina di Jangany presa da google chrome utilizzata nel 2017 per il progetto Una scossa per Jangany (progetto fotovoltaico).
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amicidijangany · 6 years ago
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Don Antonio Bortone, parroco a Settimo ha avviato il gemellaggio con Jangany prima nella parrocchia Regina Mundi di Nichelino (2012) e poi nella parrocchia San Pietro in Vincoli a Settimo Torinese (2019)
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amicidijangany · 7 years ago
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L'incontro a Torino di Renato, Carla e, di Solidando, Gianfranca, da Cagliari.
Renato indossa la maglia donata da Solidando onlus.
5 aprile 2018 
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amicidijangany · 9 years ago
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5 novembre 2016 - Chieri, si festeggiano 75 anni di vita e 50 di sacerdozio del Mompera Tonino Cogoni.
Nelle foto (by Legamondo) ci sono anche Renato Gava e Roberta De Macchi, pure loro amici di Jangany.
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amicidijangany · 9 years ago
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I magnifici Sette con padre Tonino e padre Fahamaro
in arrivo a Jangany poco prima del miracolo
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amicidijangany · 9 years ago
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Stefano Sarto
dei Magnifici Sette
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amicidijangany · 9 years ago
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Silvio Maghenzani
maestro, cuoco dei Magnifici Sette
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amicidijangany · 9 years ago
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Luca Barrotta
dei Magnifici Sette
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amicidijangany · 9 years ago
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Filippo Ferrero
sostenitore di Jangany con Aromitalia e Solaris Tech
dei Magnifici Sette
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amicidijangany · 9 years ago
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Eugenio De Paola
dei Magnifici Sette
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amicidijangany · 9 years ago
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Antonio Franceschi
elettricista Chieri (TO) dei Magnifici Sette
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amicidijangany · 9 years ago
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Andrian Matanie Gheorghita detto Adriano
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