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antennaweb · 3 days ago
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Renzo Franceschinel - La Pèca del Diavolo “La pèca del diavolo” di Renzo Franceschinel, non è soltanto un libro da leggere, ma è un vero e proprio viaggio dentro una vita, all’interno dell'anima. La storia raccontata ci porta tra le cime innevate delle Pale di San Martino. Wild, il protagonista, ci fa percorrere i meandri delle tradizioni, delle leggende e dei segreti culinari della zona, tramandati da generazioni. Wild ha deciso di trascorre la sua vita da eremita, rifugiandosi nella montagna dove tutto è silenzio e colore, dove ritrova la pace e la serenità della vita. Ma l’uomo non è fatto per vivere da solo tutta la vita. L’arrivo di Roos causa l’avvio di nuove dinamiche, nuove avventure e soprattutto nuove consapevolezze, che grazie al percorso interiore e non solo , prendono forma. E così ci ritroviamo ad entrare nella vita di Wild e nelle leggende che aleggiano in quei luoghi magici: come ad esempio l’acqua del Tavarot. Si narra di una sorgente nascosta, capace di guarire corpo e spirito,da cui si inzia a capire il senso di questo libro. Wild,nel momento in cui decide di partire per scoprire i segreti della montagna e per ritrovare il suo Io più profondo, compie un gesto significativo: pianta l’Alpenstock, l’amico che lo ha accompagnato in tante escursioni. Lo pianta nella neve fresca, orientato verso sud, a testimonianza della luce, del colore e del nuovo inizio. Un segnale importante per chiunque l’avesse trovato perché avrebbe capito che quello di Wild, non è un abbandono, ma la scelta di intraprendere un viaggio con consapevolezza. IL bastone sembra vegliare sulla baita, in attesa di qualcosa o di qualcuno in grado di leggerne il messaggio. Un racconto intenso ed evocativo che intreccia mito, natura e profondi sentimenti, dove il confine tra realtà e leggenda è sottilissimo. Un libro dove si evince la bellezza dell’amore, facendone capire le varie sfaccettature. Un romanzo intenso che parla attraverso i silenzi, facendo scoprire le emozioni più profonde del cuore, regalandoci i colori e segreti di una bella terra. Il tutto scritto con un linguaggio d’effetto. Ascolta la recensione di Serenella play_arrow Renzo Franceschinel – La Peca del Diavolo Sandro Ascolta l'intervista di Serenella all'Autore play_arrow Renzo Franceschinel – La Peca del Diavolo Sandro   Read the full article
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antennaweb · 3 days ago
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Renzo Franceschinel - La Pèca del Diavolo “La pèca del diavolo” di Renzo Franceschinel, non è soltanto un libro da leggere, ma è un vero e proprio viaggio dentro una vita, all’interno dell'anima. La storia raccontata ci porta tra le cime innevate delle Pale di San Martino. Wild, il protagonista, ci fa percorrere i meandri delle tradizioni, delle leggende e dei segreti culinari della zona, tramandati da generazioni. Wild ha deciso di trascorre la sua vita da eremita, rifugiandosi nella montagna dove tutto è silenzio e colore, dove ritrova la pace e la serenità della vita. Ma l’uomo non è fatto per vivere da solo tutta la vita. L’arrivo di Roos causa l’avvio di nuove dinamiche, nuove avventure e soprattutto nuove consapevolezze, che grazie al percorso interiore e non solo , prendono forma. E così ci ritroviamo ad entrare nella vita di Wild e nelle leggende che aleggiano in quei luoghi magici: come ad esempio l’acqua del Tavarot. Si narra di una sorgente nascosta, capace di guarire corpo e spirito,da cui si inzia a capire il senso di questo libro. Wild,nel momento in cui decide di partire per scoprire i segreti della montagna e per ritrovare il suo Io più profondo, compie un gesto significativo: pianta l’Alpenstock, l’amico che lo ha accompagnato in tante escursioni. Lo pianta nella neve fresca, orientato verso sud, a testimonianza della luce, del colore e del nuovo inizio. Un segnale importante per chiunque l’avesse trovato perché avrebbe capito che quello di Wild, non è un abbandono, ma la scelta di intraprendere un viaggio con consapevolezza. IL bastone sembra vegliare sulla baita, in attesa di qualcosa o di qualcuno in grado di leggerne il messaggio. Un racconto intenso ed evocativo che intreccia mito, natura e profondi sentimenti, dove il confine tra realtà e leggenda è sottilissimo. Un libro dove si evince la bellezza dell’amore, facendone capire le varie sfaccettature. Un romanzo intenso che parla attraverso i silenzi, facendo scoprire le emozioni più profonde del cuore, regalandoci i colori e segreti di una bella terra. Il tutto scritto con un linguaggio d’effetto. Ascolta la recensione di Serenella play_arrow Renzo Franceschinel – La Peca del Diavolo Sandro Ascolta l'intervista di Serenella all'Autore play_arrow Renzo Franceschinel – La Peca del Diavolo Sandro   Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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Se avete letto e apprezzato "la ladra di parole” non potete non leggere e non amare “un grido di luce “ di Abi Darè. Adunni , la giovane protagonista del racconto, sembra finalmente sul punto di realizzare il suo sogno di andare a scuola e diventare maestra. Questa opportunità le viene data a Lagos, da Tia, una donna che ha deciso di aiutarla e farla studiare. Ora Adunni è a casa di Tia e tutto sembra filare liscio. Ma secondo i capi del vecchio villaggio di Adunni, lei ha dei conti da saldare, per cui la cercano, la trovano e decidono di riportarla a casa per scontare la sua pena. Potrebbe fuggire e nascondersi, ma Adunni, certa della sua innocenza si lascia portare via convinta che sia l’unico modo che ha per raccontare la verità ed essere libera. Tia non si arrende e non vuole lasciarla sola, così d’impulso decide di andare con lei. Ma come possono due donne affrontare il patriarcato, leggi tribali, gli usi e costumi assurdi, ma ancestrali e tutt’oggi praticati? Una donna, secondo le regole del villaggio, può soltanto fare la moglie e la madre, sottomessa al proprio marito, al padre e ai fratelli, o da qualsiasi altro componente della famiglia di sesso maschile. Quella che Adunni e Tia cercano di fare per salvarsi, è una lotta contro il tempo, tra ricerche di testimoni, sortilegi utili per far piovere, in mezzo ad altre bambine la cui unica colpa è quella di essere nate femmine. Ma è anche la nascita di nuove amicizie, di nuove alleanze, di condivisioni, di sogni da realizzare in cui bisogna credere fino in fondo. MA questo viaggio diventa, per entrambe, un ricongiungersi con un passato che nasconde segreti dei quali è giunto il momento di riportare alla luce diventando determinanti per il vivere o il morire. Un bellissimo e toccante viaggio attraverso sogni, segreti, speranze di due donne che lottano per un futuro migliore attraverso il grido della verità e della giustizia. La storia esplora i temi come la solidarietà femminile, l’importanza dell’istruzione, il riscatto sociale, il patriarcato, la poligamia, le spose bambine, la mutilazione dei genitali, la necessità di dar voce a chi non ce l’ha , in un contesto di provazioni e difficoltà. Una scrittura poetica, delicata e intensa. Le descrizioni dei personaggi, delle emozioni, sono presentate in maniera dettagliata e coinvolgente, in cui si alternano momenti di tensione a riflessioni intime, rendendo il romanzo unico e avvincente. Leggi la recensione di Serenella play_arrow Abi Darè – Un Grido di Luce Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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“Tatà di Valérie Perrin è un romanzo nel romanzo, le cui storie si fondono creando un intreccio raffinato ed elegante. Tutta la storia ruota intorno alla vita di Agnès Septembre, una giovane regista. Un giorno riceve una telefonata in cui le viene comunicata la morte di sua zia Colette. La notizia la coglie di sorpresa perché sua zia risulta sepolta già da tre anni nel cimitero di Guegnon. Agnès al tempo non ha partecipato al funerale perché si trovava a Los Angeles per lavoro. Una volta tornata a Parigi però si è recata più volte, insieme alla figlia, a visitare la tomba. Agnès, quale parente più prossima di Colette viene chiamata per il riconoscimento del cadavere. Giunta a destinazione, incontra vecchie amicizie con cui ricordare i momenti passati e confidarsi in merito ai dubbi che sono legati alla morte di Colette. Date le circostanze della doppia morte, viene avviata un’indagine, per cui Agnès si ritrova a dover affrontare la perquisizione della casa per cercare le risposte a tutti i vari perchè, documenti da visionare e scoprire chi è perchè è stato sepolto tre anni fa al posto di Colette e cosa si nasconde dietro la decisione di un simile gesto. A tale proposito Colette lascia ad Agnès una valigia piena di vecchie audiocassette che contengono dodicimila minuti di registrazioni per raccontare alla nipote la storia nascosta della loro famiglia. Così tra talenti musicali,deportazioni di ebrei da parte dei nazisti, donne fuggite da un macabro circo, abusi e amori non convenzionali, si inizia a dipanare una storia avvincente e coinvolgente. Storie nelle storie che si intrecciano e che aiuteranno Agnès a ricostruire i pezzi mancanti della vita familiare e personale. Il viaggio nel passato della vita di Colette e della famiglia Septembre assumono i contorni di un giallo, in cui emergono storie di dolore e di resistenza, confessioni e vicende inaspettate tra cui quella di un pedofilo e di un assassino. attraverso questi intrecci Valèrie Perrin ha creato una storia in cui si fondono mistero,emozioni ed introspezione. Il tutto scritto con una prosa articolata e comprensibile, uno stile diretto e una straordinaria capacità di costruire dialoghi attraverso i vari spazi temporali in cui si mettono insieme i pezzi del puzzle della storia. Una bella lettura che rapisce il lettore, per nulla scontata, anzi tutto è tranne che prevedibile! play_arrow Valerie Perrin – Tatà Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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“Tatà di Valérie Perrin è un romanzo nel romanzo, le cui storie si fondono creando un intreccio raffinato ed elegante. Tutta la storia ruota intorno alla vita di Agnès Septembre, una giovane regista. Un giorno riceve una telefonata in cui le viene comunicata la morte di sua zia Colette. La notizia la coglie di sorpresa perché sua zia risulta sepolta già da tre anni nel cimitero di Guegnon. Agnès al tempo non ha partecipato al funerale perché si trovava a Los Angeles per lavoro. Una volta tornata a Parigi però si è recata più volte, insieme alla figlia, a visitare la tomba. Agnès, quale parente più prossima di Colette viene chiamata per il riconoscimento del cadavere. Giunta a destinazione, incontra vecchie amicizie con cui ricordare i momenti passati e confidarsi in merito ai dubbi che sono legati alla morte di Colette. Date le circostanze della doppia morte, viene avviata un’indagine, per cui Agnès si ritrova a dover affrontare la perquisizione della casa per cercare le risposte a tutti i vari perchè, documenti da visionare e scoprire chi è perchè è stato sepolto tre anni fa al posto di Colette e cosa si nasconde dietro la decisione di un simile gesto. A tale proposito Colette lascia ad Agnès una valigia piena di vecchie audiocassette che contengono dodicimila minuti di registrazioni per raccontare alla nipote la storia nascosta della loro famiglia. Così tra talenti musicali,deportazioni di ebrei da parte dei nazisti, donne fuggite da un macabro circo, abusi e amori non convenzionali, si inizia a dipanare una storia avvincente e coinvolgente. Storie nelle storie che si intrecciano e che aiuteranno Agnès a ricostruire i pezzi mancanti della vita familiare e personale. Il viaggio nel passato della vita di Colette e della famiglia Septembre assumono i contorni di un giallo, in cui emergono storie di dolore e di resistenza, confessioni e vicende inaspettate tra cui quella di un pedofilo e di un assassino. attraverso questi intrecci Valèrie Perrin ha creato una storia in cui si fondono mistero,emozioni ed introspezione. Il tutto scritto con una prosa articolata e comprensibile, uno stile diretto e una straordinaria capacità di costruire dialoghi attraverso i vari spazi temporali in cui si mettono insieme i pezzi del puzzle della storia. Una bella lettura che rapisce il lettore, per nulla scontata, anzi tutto è tranne che prevedibile! play_arrow Valerie Perrin – Tatà Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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“Oliva Denaro “ di Viola Ardone è un romanzo che ci guida in un’Italia che sta cambiando alla fine del secolo scorso. La storia raccontata è ambientata nella Sicilia alla fine degli anni sessanta. Oliva Denaro è la protagonista del racconto. Siamo a Martorana, in Sicilia dove Oliva vive con i suoi genitori e altri due fratelli. E’ una bella ragazzina di quindici anni , come le ragazze della sua età, è spensierata e fiduciosa nel futuro; ama studiare, salmodiare in latino e correre. La sua vita scorre tranquillamente tra sogni e speranze e forte educazione cattolica. Adora trascorrere il tempo con suo padre andando a cercare lumache e le piace molto disegnare su un quaderno i volti delle attrici del cinema. I film sono vietati alle donne perché potrebbero fargli venire strani grilli per la testa. In un’Italia aperta al cambiamento ci sono ancora alcuni modi di pensare radicati in profondità, soprattutto in un paese siciliano dove la mentalità rimane chiusa e gretta. Oliva nel momento in cui diventa “signorina” cerca di condurre una vita nell’ombra, senza farsi notare troppo per non diventare oggetto di desideri sbagliati, perchè come sua madre “le donne sono come le brocche: chi le rompe se le piglia” Quando conosce Paternò, il figlio di una ricca famiglia influente, Oliva inizia a provare sentimenti contrastanti : da una parte il desiderio di concedersi all’amore, dall’altro l'istinto di tenerlo lontano per mantenersi pura e illibata I dubbi e i sogni di Oliva si infrangono quando viene prese con la forza. L’unica soluzione è quella di ricorrere ad un matrimonio riparatore. La madre, per salvare la reputazione, insiste per questa soluzione; il padre, che desidera soltanto la felicità della figlia, la sostiene nella sua decisione di opporsi al matrimonio riparatore, opponendosi così ad un sistema sessista e ingiusto. Un bellissimo libro che tratta la cultura del nostro paese, della nostra storia non troppo lontana. Un racconto di resistenza , di coraggio, di voglia di cambiamenti. Una storia femminile, ma anche familiare, che racconta tutto ciò che le donne hanno dovuto subire e affrontare fino a qualche anno fa, una fotografia esatta del tempo che inizia la sua trasformazione. Il tutto è ben raccontato da una penna asciutta e realistica, regalandoci una storia intensa e struggente. Ascolta la recensione di Serenella play_arrow Viola Ardone – Oliva Denaro Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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Il testo della recensione sarà inserito a breve Ascolta la recensione di Serenella play_arrow Wild Tors – La Peca del Diavolo Sandro Ascolta l'intervista di Serenella all'Autore play_arrow Wild Tors – La Peca del Diavolo Sandro   Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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“L’altra faccia della luna” di Federico Rapini è un libro scritto con la penna direttamente dall’anima, può essere definito un saggio . Quello che l’autore racconta non è soltanto un viaggio interiore che può aiutare a riflettere su sé stessi, ma è un qualcosa di ancora più profondo e importante. E’ un’anima che si racconta, che si mette a nudo, che mette in evidenza le esperienze più intime, fatte di errori, di insuccessi, di stupidaggini, ma con la profonda voglia di riscattarsi, con il desiderio di migliorarsi, di tirare fuori “l’altra faccia della luna” che ognuno di noi ha, quella bella, quella che rende la vita un inno da intonare e urlare al mondo intero. Tutto questo diventa possibile nel momento in cui ci si ferma a riflettere, ma soprattutto a guardarsi dentro, nel profondo e ad ascoltarsi, a creare un dialogo sincero con sé stessi e senza filtri; ad interrogarsi senza paura, a riconoscere la bellezza della propria vita che può scaturire anche da esperienze di profondo dolore. Perchè a volte, senza rendercene conto, dimentichiamo, in disparte, la nostra altra faccia della luna assopita o dimenticata, ma che in realtà aspetta soltanto un cenno per tornare a rivelarsi e splendere per completare il momento di trasformazione che necessitiamo in un dato momento. Tutto questo Federico Rapini lo mette in evidenza attraverso le pagine del libro. Ogni capitolo è a sé, ma insieme danno vita ad un meraviglioso viaggio fatto di profonde riflessioni personali, testimonianze di viaggi effettuati, ritratti di persone incontrate lungo il cammino e la vicinanza di amici che sanno aiutare nel modo giusto. Un’esperienza raccontata particolarmente significativa, è quella vissuta in Madagascar in un orfanotrofio, la cui realtà fatta di tanta povertà, ma allo stesso tempo carica di umanità , ha segnato profondamente l’autore, aiutandolo a regalarci il libro che ha scritto. Questa è un’opera capace di parlare alle corde dell'anima di ognuno, che spinge a guardarci dentro in modo profondo, nella parte più fragile e nascosta, per imparare a conoscersi ad accettarsi e per poi essere anche capaci di ascoltare gli altri. Il libro è pubblicato in autoproduzione, il cui ricavato andrà per intero all’orfanotrofio in Madagascar. Per acquistare le copie contattare direttamente l’autore attraverso i social: whatsapp al numero 347/1925134, Instagram:FEDERICORPN Ascolta la recensione di Serenella play_arrow Federico Rapini – L’Altra Faccia Della Luna Sandro Ascolta l'intervista di Serenella all'Autore play_arrow Federico Rapini – L’Altra Faccia Della Luna Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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Per chi ha amato il romanzo “Tutta la vita che resta” non può non leggere “io che ti ho voluto così bene” della stessa autrice Roberta Recchia. Quella raccontata è, per così dire, il seguito del primo romanzo in cui abbiamo conosciuto la storia di Betta e della famiglia Ansaldo. Il libro inizia ripercorrendo gli ultimi anni e momenti di Betta attraverso gli occhi di Luca, un bambino di nove anni che vede nella ragazza, più grande di lui, l’immagine della bellezza e della perfezione. Di questa sua adorazione non ne parla con nessuno ,neanche con il suo amato fratello Maurizio. Nel momento in cui Luca, quasi adolescente, riesce ad attirare l’attenzione di Betta, non gli sembra e inizia a fantasticare, immaginando di tutto, ma cercando di tenere i piedi per terra. Tutto questo viene interrotto dalla morte tragica della ragazza in seguito alla violenza subita. Il dolore lo lacera dentro e lo custodirà nel suo cuore per tutta la vita. Le indagini per trovare gli assassini non portano a niente e Luca e la sua famiglia vivono la loro vita tranquillamente, fino al giorno in cui si presentano a casa i carabinieri per cercare il fratello di Luca, Maurizio, e suo padre. Il primo è accusato di aver partecipato allo stupro e conseguente morte della ragazza, il secondo per favoreggiemnto per aver coperto il figlio. Per Laca questi fatti sanciscono la fine della sua infanzia. La madre lo fa salire su un treno che lo porta a Bergamo a casa dello zio paterno , iniziando così una nuova vita, senza più i suoi affetti e la compagna di scuola, Flavia, di cui si è innamorato. L’autrice è bravissima a ricostruire la psicologia di Luca, seguendo la sua crescita e maturazione attraverso le varie vicissitudini, gli avvenimenti dolorosi, la solitudine , la mancanza degli affetti veri le conseguenze che deve subire e affrontare per essere il fratello di Maurizio Nardulli. La scrittrice , con un linguaggio semplice e intenso è riuscita a parlare di un femminicidio e di tutti i protagonisti coinvolti in questa tragica vicenda: il disfacimento di un'intera famiglia la perdita di dignità di un padre accusato ingiustamente, le difficoltà coniugali dello zio Umberto . Una ragnatela di rapporti e di circostanze legati ad un assurdo delitto. IL tutto porta il lettore a fare profonde riflessioni interrogandosi sulle proprie reazioni. Un romanzo che lascia il segno, scritto con un lessico che cerca la verità delle emozioni, una scrittura che coinvolge con profonda partecipazione. play_arrow Roberta Recchia – Io Che Ti Ho Voluto Così Bene Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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Per chi ha amato il romanzo “Tutta la vita che resta” non può non leggere “io che ti ho voluto così bene” della stessa autrice Roberta Recchia. Quella raccontata è, per così dire, il seguito del primo romanzo in cui abbiamo conosciuto la storia di Betta e della famiglia Ansaldo. Il libro inizia ripercorrendo gli ultimi anni e momenti di Betta attraverso gli occhi di Luca, un bambino di nove anni che vede nella ragazza, più grande di lui, l’immagine della bellezza e della perfezione. Di questa sua adorazione non ne parla con nessuno ,neanche con il suo amato fratello Maurizio. Nel momento in cui Luca, quasi adolescente, riesce ad attirare l’attenzione di Betta, non gli sembra e inizia a fantasticare, immaginando di tutto, ma cercando di tenere i piedi per terra. Tutto questo viene interrotto dalla morte tragica della ragazza in seguito alla violenza subita. Il dolore lo lacera dentro e lo custodirà nel suo cuore per tutta la vita. Le indagini per trovare gli assassini non portano a niente e Luca e la sua famiglia vivono la loro vita tranquillamente, fino al giorno in cui si presentano a casa i carabinieri per cercare il fratello di Luca, Maurizio, e suo padre. Il primo è accusato di aver partecipato allo stupro e conseguente morte della ragazza, il secondo per favoreggiemnto per aver coperto il figlio. Per Laca questi fatti sanciscono la fine della sua infanzia. La madre lo fa salire su un treno che lo porta a Bergamo a casa dello zio paterno , iniziando così una nuova vita, senza più i suoi affetti e la compagna di scuola, Flavia, di cui si è innamorato. L’autrice è bravissima a ricostruire la psicologia di Luca, seguendo la sua crescita e maturazione attraverso le varie vicissitudini, gli avvenimenti dolorosi, la solitudine , la mancanza degli affetti veri le conseguenze che deve subire e affrontare per essere il fratello di Maurizio Nardulli. La scrittrice , con un linguaggio semplice e intenso è riuscita a parlare di un femminicidio e di tutti i protagonisti coinvolti in questa tragica vicenda: il disfacimento di un'intera famiglia la perdita di dignità di un padre accusato ingiustamente, le difficoltà coniugali dello zio Umberto . Una ragnatela di rapporti e di circostanze legati ad un assurdo delitto. IL tutto porta il lettore a fare profonde riflessioni interrogandosi sulle proprie reazioni. Un romanzo che lascia il segno, scritto con un lessico che cerca la verità delle emozioni, una scrittura che coinvolge con profonda partecipazione. play_arrow Roberta Recchia – Io Che Ti Ho Voluto Così Bene Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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“L’altra faccia della luna” di Federico Rapini è un libro scritto con la penna direttamente dall’anima, può essere definito un saggio . Quello che l’autore racconta non è soltanto un viaggio interiore che può aiutare a riflettere su sé stessi, ma è un qualcosa di ancora più profondo e importante. E’ un’anima che si racconta, che si mette a nudo, che mette in evidenza le esperienze più intime, fatte di errori, di insuccessi, di stupidaggini, ma con la profonda voglia di riscattarsi, con il desiderio di migliorarsi, di tirare fuori “l’altra faccia della luna” che ognuno di noi ha, quella bella, quella che rende la vita un inno da intonare e urlare al mondo intero. Tutto questo diventa possibile nel momento in cui ci si ferma a riflettere, ma soprattutto a guardarsi dentro, nel profondo e ad ascoltarsi, a creare un dialogo sincero con sé stessi e senza filtri; ad interrogarsi senza paura, a riconoscere la bellezza della propria vita che può scaturire anche da esperienze di profondo dolore. Perchè a volte, senza rendercene conto, dimentichiamo, in disparte, la nostra altra faccia della luna assopita o dimenticata, ma che in realtà aspetta soltanto un cenno per tornare a rivelarsi e splendere per completare il momento di trasformazione che necessitiamo in un dato momento. Tutto questo Federico Rapini lo mette in evidenza attraverso le pagine del libro. Ogni capitolo è a sé, ma insieme danno vita ad un meraviglioso viaggio fatto di profonde riflessioni personali, testimonianze di viaggi effettuati, ritratti di persone incontrate lungo il cammino e la vicinanza di amici che sanno aiutare nel modo giusto. Un’esperienza raccontata particolarmente significativa, è quella vissuta in Madagascar in un orfanotrofio, la cui realtà fatta di tanta povertà, ma allo stesso tempo carica di umanità , ha segnato profondamente l’autore, aiutandolo a regalarci il libro che ha scritto. Questa è un’opera capace di parlare alle corde dell'anima di ognuno, che spinge a guardarci dentro in modo profondo, nella parte più fragile e nascosta, per imparare a conoscersi ad accettarsi e per poi essere anche capaci di ascoltare gli altri. Il libro è pubblicato in autoproduzione, il cui ricavato andrà per intero all’orfanotrofio in Madagascar. Per acquistare le copie contattare direttamente l’autore attraverso i social: whatsapp al numero 347/1925134, Instagram:FEDERICORPN Ascolta la recensione di Serenella Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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“L’altra faccia della luna” di Federico Rapini è un libro scritto con la penna direttamente dall’anima, può essere definito un saggio . Quello che l’autore racconta non è soltanto un viaggio interiore che può aiutare a riflettere su sé stessi, ma è un qualcosa di ancora più profondo e importante. E’ un’anima che si racconta, che si mette a nudo, che mette in evidenza le esperienze più intime, fatte di errori, di insuccessi, di stupidaggini, ma con la profonda voglia di riscattarsi, con il desiderio di migliorarsi, di tirare fuori “l’altra faccia della luna” che ognuno di noi ha, quella bella, quella che rende la vita un inno da intonare e urlare al mondo intero. Tutto questo diventa possibile nel momento in cui ci si ferma a riflettere, ma soprattutto a guardarsi dentro, nel profondo e ad ascoltarsi, a creare un dialogo sincero con sé stessi e senza filtri; ad interrogarsi senza paura, a riconoscere la bellezza della propria vita che può scaturire anche da esperienze di profondo dolore. Perchè a volte, senza rendercene conto, dimentichiamo, in disparte, la nostra altra faccia della luna assopita o dimenticata, ma che in realtà aspetta soltanto un cenno per tornare a rivelarsi e splendere per completare il momento di trasformazione che necessitiamo in un dato momento. Tutto questo Federico Rapini lo mette in evidenza attraverso le pagine del libro. Ogni capitolo è a sé, ma insieme danno vita ad un meraviglioso viaggio fatto di profonde riflessioni personali, testimonianze di viaggi effettuati, ritratti di persone incontrate lungo il cammino e la vicinanza di amici che sanno aiutare nel modo giusto. Un’esperienza raccontata particolarmente significativa, è quella vissuta in Madagascar in un orfanotrofio, la cui realtà fatta di tanta povertà, ma allo stesso tempo carica di umanità , ha segnato profondamente l’autore, aiutandolo a regalarci il libro che ha scritto. Questa è un’opera capace di parlare alle corde dell'anima di ognuno, che spinge a guardarci dentro in modo profondo, nella parte più fragile e nascosta, per imparare a conoscersi ad accettarsi e per poi essere anche capaci di ascoltare gli altri. Il libro è pubblicato in autoproduzione, il cui ricavato andrà per intero all’orfanotrofio in Madagascar. Per acquistare le copie contattare direttamente l’autore attraverso i social: whatsapp al numero 347/1925134, Instagram:FEDERICORPN Ascolta la recensione di Serenella Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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Per chi ha amato il romanzo “Tutta la vita che resta” non può non leggere “io che ti ho voluto così bene” della stessa autrice Roberta Recchia. Quella raccontata è, per così dire, il seguito del primo romanzo in cui abbiamo conosciuto la storia di Betta e della famiglia Ansaldo. Il libro inizia ripercorrendo gli ultimi anni e momenti di Betta attraverso gli occhi di Luca, un bambino di nove anni che vede nella ragazza, più grande di lui, l’immagine della bellezza e della perfezione. Di questa sua adorazione non ne parla con nessuno ,neanche con il suo amato fratello Maurizio. Nel momento in cui Luca, quasi adolescente, riesce ad attirare l’attenzione di Betta, non gli sembra e inizia a fantasticare, immaginando di tutto, ma cercando di tenere i piedi per terra. Tutto questo viene interrotto dalla morte tragica della ragazza in seguito alla violenza subita. Il dolore lo lacera dentro e lo custodirà nel suo cuore per tutta la vita. Le indagini per trovare gli assassini non portano a niente e Luca e la sua famiglia vivono la loro vita tranquillamente, fino al giorno in cui si presentano a casa i carabinieri per cercare il fratello di Luca, Maurizio, e suo padre. Il primo è accusato di aver partecipato allo stupro e conseguente morte della ragazza, il secondo per favoreggiemnto per aver coperto il figlio. Per Laca questi fatti sanciscono la fine della sua infanzia. La madre lo fa salire su un treno che lo porta a Bergamo a casa dello zio paterno , iniziando così una nuova vita, senza più i suoi affetti e la compagna di scuola, Flavia, di cui si è innamorato. L’autrice è bravissima a ricostruire la psicologia di Luca, seguendo la sua crescita e maturazione attraverso le varie vicissitudini, gli avvenimenti dolorosi, la solitudine , la mancanza degli affetti veri le conseguenze che deve subire e affrontare per essere il fratello di Maurizio Nardulli. La scrittrice , con un linguaggio semplice e intenso è riuscita a parlare di un femminicidio e di tutti i protagonisti coinvolti in questa tragica vicenda: il disfacimento di un'intera famiglia la perdita di dignità di un padre accusato ingiustamente, le difficoltà coniugali dello zio Umberto . Una ragnatela di rapporti e di circostanze legati ad un assurdo delitto. IL tutto porta il lettore a fare profonde riflessioni interrogandosi sulle proprie reazioni. Un romanzo che lascia il segno, scritto con un lessico che cerca la verità delle emozioni, una scrittura che coinvolge con profonda partecipazione.   Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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Per chi ha amato il romanzo “Tutta la vita che resta” non può non leggere “io che ti ho voluto così bene” della stessa autrice Roberta Recchia. Quella raccontata è, per così dire, il seguito del primo romanzo in cui abbiamo conosciuto la storia di Betta e della famiglia Ansaldo. Il libro inizia ripercorrendo gli ultimi anni e momenti di Betta attraverso gli occhi di Luca, un bambino di nove anni che vede nella ragazza, più grande di lui, l’immagine della bellezza e della perfezione. Di questa sua adorazione non ne parla con nessuno ,neanche con il suo amato fratello Maurizio. Nel momento in cui Luca, quasi adolescente, riesce ad attirare l’attenzione di Betta, non gli sembra e inizia a fantasticare, immaginando di tutto, ma cercando di tenere i piedi per terra. Tutto questo viene interrotto dalla morte tragica della ragazza in seguito alla violenza subita. Il dolore lo lacera dentro e lo custodirà nel suo cuore per tutta la vita. Le indagini per trovare gli assassini non portano a niente e Luca e la sua famiglia vivono la loro vita tranquillamente, fino al giorno in cui si presentano a casa i carabinieri per cercare il fratello di Luca, Maurizio, e suo padre. Il primo è accusato di aver partecipato allo stupro e conseguente morte della ragazza, il secondo per favoreggiemnto per aver coperto il figlio. Per Laca questi fatti sanciscono la fine della sua infanzia. La madre lo fa salire su un treno che lo porta a Bergamo a casa dello zio paterno , iniziando così una nuova vita, senza più i suoi affetti e la compagna di scuola, Flavia, di cui si è innamorato. L’autrice è bravissima a ricostruire la psicologia di Luca, seguendo la sua crescita e maturazione attraverso le varie vicissitudini, gli avvenimenti dolorosi, la solitudine , la mancanza degli affetti veri le conseguenze che deve subire e affrontare per essere il fratello di Maurizio Nardulli. La scrittrice , con un linguaggio semplice e intenso è riuscita a parlare di un femminicidio e di tutti i protagonisti coinvolti in questa tragica vicenda: il disfacimento di un'intera famiglia la perdita di dignità di un padre accusato ingiustamente, le difficoltà coniugali dello zio Umberto . Una ragnatela di rapporti e di circostanze legati ad un assurdo delitto. IL tutto porta il lettore a fare profonde riflessioni interrogandosi sulle proprie reazioni. Un romanzo che lascia il segno, scritto con un lessico che cerca la verità delle emozioni, una scrittura che coinvolge con profonda partecipazione. Ascolta la recensione di Serenella Mariani play_arrow Roberta Recchia – Io Che Ti Ho Voluto Così Bene Sandro Read the full article
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antennaweb · 5 days ago
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Per chi ha amato il romanzo “Tutta la vita che resta” non può non leggere “io che ti ho voluto così bene” della stessa autrice Roberta Recchia. Quella raccontata è, per così dire, il seguito del primo romanzo in cui abbiamo conosciuto la storia di Betta e della famiglia Ansaldo. Il libro inizia ripercorrendo gli ultimi anni e momenti di Betta attraverso gli occhi di Luca, un bambino di nove anni che vede nella ragazza, più grande di lui, l’immagine della bellezza e della perfezione. Di questa sua adorazione non ne parla con nessuno ,neanche con il suo amato fratello Maurizio. Nel momento in cui Luca, quasi adolescente, riesce ad attirare l’attenzione di Betta, non gli sembra e inizia a fantasticare, immaginando di tutto, ma cercando di tenere i piedi per terra. Tutto questo viene interrotto dalla morte tragica della ragazza in seguito alla violenza subita. Il dolore lo lacera dentro e lo custodirà nel suo cuore per tutta la vita. Le indagini per trovare gli assassini non portano a niente e Luca e la sua famiglia vivono la loro vita tranquillamente, fino al giorno in cui si presentano a casa i carabinieri per cercare il fratello di Luca, Maurizio, e suo padre. Il primo è accusato di aver partecipato allo stupro e conseguente morte della ragazza, il secondo per favoreggiemnto per aver coperto il figlio. Per Laca questi fatti sanciscono la fine della sua infanzia. La madre lo fa salire su un treno che lo porta a Bergamo a casa dello zio paterno , iniziando così una nuova vita, senza più i suoi affetti e la compagna di scuola, Flavia, di cui si è innamorato. L’autrice è bravissima a ricostruire la psicologia di Luca, seguendo la sua crescita e maturazione attraverso le varie vicissitudini, gli avvenimenti dolorosi, la solitudine , la mancanza degli affetti veri le conseguenze che deve subire e affrontare per essere il fratello di Maurizio Nardulli. La scrittrice , con un linguaggio semplice e intenso è riuscita a parlare di un femminicidio e di tutti i protagonisti coinvolti in questa tragica vicenda: il disfacimento di un'intera famiglia la perdita di dignità di un padre accusato ingiustamente, le difficoltà coniugali dello zio Umberto . Una ragnatela di rapporti e di circostanze legati ad un assurdo delitto. IL tutto porta il lettore a fare profonde riflessioni interrogandosi sulle proprie reazioni. Un romanzo che lascia il segno, scritto con un lessico che cerca la verità delle emozioni, una scrittura che coinvolge con profonda partecipazione. Ascolta la recensione di Serenella Mariani Read the full article
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antennaweb · 3 months ago
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antennaweb · 3 months ago
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IL CANTO DEI CUORI RIBELLI- THRITY UMBRIGAR- Una storia con uno sfondo meraviglioso, in cui il coraggio e la voglia di cambiamento vogliono superare ogni ostilità. Tutto questo è racchiuso nel libro di Thrity Umbrigar “Il canto dei cuori ribelli”. Smita una giornalista americana, raggiunge a Mumbai Shannon una sua amica costretta in ospedale a causa di una frattura. Quest'ultima non ha bisogno di assistenza, ma dell’aiuto di Smita per scrivere un articolo di cronaca a cui sta lavorando e che per ovvi motivi non può concludere. E così Smita viene a conoscenza della storia di Meena, una giovane donna indiana che ha deciso di sposare un musulmano, cosa proibita dalla legge luogo, per cui deve esssere punita. I suoi fratelli bruciano la casa dove vive felice con suo marito, uccidendo lui e sfregiando lei. Per Meena e la sua piccola bambina ha inizio un calvario: nessuno le vuole aiutare, nessuno vuole mettersi contro i suoi fratelli e il capo del villaggio. L’unica che si prende cura del caso è un'avvocatessa Anjali che porta i fratelli in tribunale, confidando nella comprensione del giudice in una, prtroppo, corrotta giustizia locale. Smita però non è contenta di ritrovarsi nel paese in cui lei e la sua famiglia hanno vissuto e che hanno lasciato tanti anni prima, ha paura di affrontare il doloro che li aveva costretti a fuggire. Seguendo il caso di Meena si trova sempre più davanti alla consapevolezza di quanto è spaventata dall’India e dall'amore per questa terra che credeva assopito. Quella di Meena e di Smita sono due vite parallele, due percorsi diversi, due donne diverse. Meena una donna apparentemente fragile, ma che invece dimostra una forza notevole, soprattutto per proteggere Abru, la sua bambina. Per questo sfida i fratelli, le tradizioni e la casta, con la speranza che tutto ciò porti un futuro migliore alla figlia in un’India diversa. Smita invece, nonostante il richiamo interiore della sua terra natale, ha fretta di tornare negli Stati Uniti dove ha costruito la sua nuova vita e le sue sicurezze. Nel suo sentirsi americana non tollera le barbare abitudini indiane. Una figura importante per entrambe le due donne è Mohan che, confrontandosi continuamente con Smita, rivede molte delle sue convinzioni sull’India e allo stesso tempo è un aiuto per Smita portandola a rivalutare alcune delle sue certezze. Un meraviglioso libro in cui di fondo o amicizia, emozione, dolore , avventura, amore e promesse. In ogni pagine il lettore si trova immerso e coinvolto ritrovandosi a riflettere ea pensare sulle condizioni umane negli altri paesi del mondo. Ci vengono mostrate tutte le varie sfaccettature dell’India, dalle usanze tribali ai bellissimi tramonti, al cibo e alla bellezza dei luoghi visitati dai protagonisti del racconto Una scrittura scorrevole e delicata che arriva dritta al cuore, portando alla consapevolezza che combattere per ciò che è giusto non è mai un fallimento. Ascolta la recensione play_arrow Thrity Umrigar – Il Canto dei Cuori Ribelli Sandro Read the full article
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