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Ho 28 anni. Ho un lavoro, dove guadagno abbastanza bene. Ho un mac. Ricordo che quando ero all'università ne avrei voluto uno. I miei genitori per natale, mi avevano comprato l'ipad mini. Era stupendo. Ma il Mac era un sogno nel cassetto. Non potevo dicerto permettermelo con il lavoro da baby sitter o con le poche ripetizioni che davo. Poi ho iniziato a lavorare come segretaria in un centro fiscale, mentre frequentavo l'uni. quell'iPad per prendere appunti non mi serviva molto. Non li prendevo, mi facevo mandare gli appunti da i mei compagni, o compravo direttamente le dispense. E quell'iPad li non potevo usarlo per fare molto, non era compatibile con i pennini. Ad una certa mi sono presa bene con il disegno digitale. Un Giorno pensando di avere un talento represso per il disegno ho comprato una lavagnetta da collegare con il pc. Ma ovviamente ero scomoda. Puntavo all'iPad con il pennino per poter disegnare. E alla fine è arrivato. Ad un compleanno. Avevo fatto una testa enorme al mio ex. Così con tutti i suoi amici (suoi perchè chi li vede esente più) e con l'aggiunta di qualcosa di mio l'ho preso. Non ho nessuna dote nel disegno. Avr�� anche tecnica ecc, ma non ho fantasia. Non so che cazzo fare quando ho un foglio bianco davanti a me. Anche se lo coloro, non cambia.. Ho dentro solo il vuoto. Nessuna ispirazione. Nada. Quindi è li a marcire. Dopo 6 mesi ho cambiato lavoro. Ho subito pensato di usarlo. Ma ovviamente per lavorare su excel o controllare tutti i mille programmi, mi ero stretto. così dopo aver assistito alla mia prima riunione, dove tutti (TUTTIII) avevano un mac, sono andata a comprarlo. Ora ho un mac. E fondamentalmente non mi serve ad un cazzo.! l'unica cosa di bello che ha? non ci sono antivirus da istallare. E' stato faticoso anche imparare a usarlo. Se scorrevo troppo in fretta tornavo indietro. sbagliavo a premere tasti e cancellavo tutto. un disastro. Ho anche chiesto al mio ex Area manager (che ha deciso di ignorarmi per la millesima volta senza di nuovo un motivo) di darmi lezioni. Non lo ha mai fatto. Ho una casa di proprietà, con una cucina.. ha l'isola, un piano cottura ad induzione, la lavastoviglie. Non ancora usata, non so manco come si accende. Ho un bagno che porca miseria mi è costato 10 mila euro ristrutturarlo. Ho un balcone con tanto di set da giardino. Ho una macchina. Mia. Che porca miseria le multe che prendo in giro mi uccidono. Ho esattamente alcune cose che avrei voluto avere. Le ho. E non mi bastano. Non mi servono. Non mi rendono felice. Mi manca sempre qualcosa. Sempre. Arrivo in un punto e quando arrivo non me lo godo. Non ne gioisco. Non mi Accontento. E cerco altro. Come se dovessi continuamente dimostrare a qualcuno qualcosa che non so. Come se tutto quello che faccio non fosse abbastanza. Come se avessi bisogno di muovermi sempre perchè se mi fermo sono finita. Dove finisco se mi fermo? Penso? e Pensare non va bene?. Perchè? Lo so perchè.. e fa male.. Sono così miserabile che penso di aver bisogno di qualcuno per essere felice. Come se avessi bisogno di qualcuno che voglia me e solo me e nessuno al mondo. Ma non esiste nulla di tutto ciò. Nessuno mi salverà. Devo salvarmi da sola. Perchè ho usato questo termine "salvere"? perchè penso che io abbia bisogno di essere salvata..? da cosa? dalla solitudine? della paura? ....
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Assurdo come a distanza di più di 10 anni, alcuni si ricordano di me a scuola, e inquietante come descrivono alcune cose che io avevo rimosso...
E come altre volte, mi imbarazzo e mi sento in difetto perchè potrei giurare di non aver mai visto quelle facce...
Non so se essere lusingata dal fatto che la gente si ricordi di me, ma mi inquieta perchè io ho sempre pensato di essere passata molto in sordina quasi inosservata 🫥, e a quanto pare no... 🫠
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Anni fa, saranno quasi 10, quando per la prima volta ho aperto un blog in questa piattaforma, non pensavo che a quest'età sarei stata ancora qui con l'esigenza di continuare a scrivere stronzate emotive per poterle far uscire della mia testa e rendermi conto di quanto schifo e stupide siano.
Da allora forse è migliorato solo il modo di scrivere, non gli errori ortografici o i pensieri. Insomma sono sempre pessima. Sempre fragile. In costante ricerca di qualcosa che non so cosa sia ma che mi risolva tutto. Perchè si! Mi illudo che esista ancora una formula magica, una enigma da risolvere, un artefatto antico, una pozione, un versetto che mi risolva tutto il malessere e mi dia la soluzione a tutto. Una soluzione permanete che mi faccia vivere serena e in pace nel mio mondo. Invece no annaspo sempre. Sempre a galla per miracolo fino a che non sprofondo. Bevo tanta acqua da soffocare, ma non soffoco mai. La sputo tutta e continuo a galleggiare giorno dopo nel mare di responsabilità che mi sono presa. Così incessantemente. Un loop infinito.
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Vorrei poter dire quello che realmente penso e sento dentro. Vorrei poter gridarti addosso cosa provo per te, eppure è tutto così bloccato, problematico e difficile. O forse è tutto inesistente. In realtà tu non mi piaci neanche. Sarà così. E' solo un gioco, un fottuto trip mentale e sadico del mio cervello che vuole farmi vivere nel dramma esistenziale per non trascinami nel piattume che è la mia vita. Conosco e sto attenta a tutti i tuoi dettagli. Ma non mi piaci. Vivo delle montagne russe, ma che dico, attimi lunghi giornate, settimane e ormai mesi, di puro Oblivion. Tu non mi piaci. Non mi piaci neanche un po'. Odio. Odio il tuo modo di parlarmi. Odio la tua risata, il tuo sorrido; il tuo modo buffo di camminare in punta di piedi come se la gravità per te non esistesse. Odio le tue dannate cuffie sempre all'orecchio. Odio il modo con cui tieni la sigaretta tra le dita e il tuo modo di darmi fastidio. Odio la tua barba quando è incolta. Odio il tuo "eh" detto per prendermi in giro e odio sopratutto come mi rendi così tanto invulnerabile, sbagliata e costantemente in difetto. Odio che tu riesca sempre ad avere ragione e quando hai torto non ammetti l'errore. Odio la tua disponibilità e odio quando ti alteri e mi stacchi il telefono in faccia! Lo odio talmente tanto che quando lo fai, vorrei spaccarti qualcosa addosso. Oddio che riesci ad incazzarti con me in un modo spropositato quando sei al telefono e quando invece mi hai davanti non riesci. Odio gli atteggiamenti ambigui, e le continue attenzioni poco chiare che mi confondono i pensieri, i gesti, le azioni e i sentimenti. Odio quando fai le domande ma non vuoi sentire risposta. Odio quando pensi che il tuo lavoro sia così inscindibile da te. Odio doverti condividere con duecento mila persone. Odio non poter far con te una conversazione normale e senza essere interrotti da tremila chiamate. Le cuffie te le sbatterei a terra e le macinerei nel mortaio. Odio troppe cose, ma più di tutte odio me che ti dedico pure dei pensieri. Mi odio perchè non mi rendo conto dell'illusione che mi sto creando da sola: e ancora di più odio che non posso ammettere nulla di tutto questo a te. O forse è proprio questo a rendere tutto così snervante e piacevole, il fatto di non poterti dire nulla e a vivere continuamente come se nulla fosse, come se io non morissi ogni volta che mi fai anche un semplice appunto. Odio pendere dalle tue labbra e odio essere arrabbiata quando tu sei arrabbiato e non puoi prendertela con nessuno e ti vedo così frustrato che vorrei solo poterti abbracciare e stringenti forte da non sentire più nulla per qualche secondo di pace. Odio tutto questo. Odio te. Ma odio più me e tutto questo odio che sento e che mi fa respirare così faticosamente.
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