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Io faccio colazione la mattina studiando i canoni del Concilio di Trento (sublimi queste cose Simone [Weil] non capiva nulla), a mezzogiorno sto ancora leggendo il Sacramentario Leoniano e la sera pranzo con il Concilio di Nicea, per addormentarmi sulla "Pascendi" o sulla vita di Sant'Atanasio. (...) Il mio telefono squilla soltanto a chiamate di Cardinali, Vescovi, prelati, Abati e preti -ma devo dire che sono la gente meno noiosa del mondo - quando parlavo con gli scrittori, che deserto! - e tra di essi potrei descriverle alcuni Santi che poco hanno da invidiare a Atanasio e Nicola. Soprattutto tra le Badesse e le Priore dei tanti conventi che ho visitato in cerca di brandelli di gregoriano, ho trovato creature che hanno compreso quanto Platone e sul cui volto raggia una tale gioia perpetua da attirare l'anima come il miele le api, talchè si vorrebbe dire ogni volta che si va da loro: "Facciamo qui tre Tabernacoli..."".

Cristina Campo, Lettere a Mita, 27.XI.1967, Milano 1999)