avevasolovogliadiesserefelice
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I do still love you.
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   Mi sento come un quadro appeso al muro.  “Carino”, esclama il ragazzo della gita. “Orrendo”, “Hai ragione, chissà a che pensava il pittore quando lo ha dipinto!”, dice una coppia di innamorati. “Non male, io avrei fatto i capelli d’un altro colore e il naso diverso”, dice una ragazza all’amica. “Nonna, perché la ragazza del quadro è triste?”, chiede la bambina alla nonna. Ecco, ogni tanto qualcuno mi osserva e mi tocca sopportare commenti del genere.  Il più delle volte, però, la gente passa dritta e corre subito a guardare quadri molti più belli e famosi di me. Così, io resto lì, appesa al muro, a riempirmi di polvere. E alle persone la polvere si accumula sul cuore e poi è difficile scrostarla.  E poi è impossibile scrostarla.   
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cooper_calligraphy on ig
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Gustave Moreau - Study for Lady Macbeth. 1851
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Lina Scheynius
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Non sono felice.
Non sono felice da anni e forse non lo sono mai stata.
Nel 1963 un uomo molto famoso disse che la felicità è fatta di attimi di dimenticanza. Quest’uomo era Totò un attore abbastanza famoso mio nonno mi faceva sempre vedere i suoi film. Ora, passati gli anni comprendo a pieno questa frase ed è proprio vero che si è felici quando si dimentica, quando ci si dimentica della tristezza, quando ci si dimentica del mondo che ci circonda. La vita sta tutta là in quegli attimi di dimenticanza io credo di averne vissuti così pochi da non avere idea di cosa sia davvero la felicità: non sono felice e non so perché. Non so cosa devo dimenticare per esserlo o magari lo so, ma non voglio. Sono così tanti i motivi per cui piango che non trovo più un solo motivo per sorridere fa tutto terribilmente male. Mi sento sola pur non essendolo davvero. Mi autopunisco per qualcosa che nemmeno so di aver fatto e la notte ho paura. Paura del tempo che passa, paura di guardarmi allo specchio e vedere, realizzare il fallimento che sono. Sono stanca di sentirmi dire di smetterla di piangermi addosso e prendere in mano la mia vita perché sono vicina ai 30 e non ho più tempo, sono stanca perché lo so, ma come faccio a cambiare se mi sento letteralmente immobilizzata da questo terrore che provo per tutto ciò che mi circonda?
Non sono felice non lo sono nemmeno lontanamente e peggioro sempre di più perché sento solo il bisogno di stendermi a letto ad immaginare la mia vita come vorrei che fosse senza combattere per averla. Mi guardo allo specchio e vedo solo il buio, vedo la delusione e vedo solo una via d’uscita. Non sono vittima degli eventi sono vittima di me stessa ed è questo che fa più male.
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“Voi non lo percepite quando qualcuno odia sé stesso? Diventa un morto pur essendo un vivo, anestetizza i cattivi sentimenti, ma anche quelli buoni, per non provare il disgusto di sé.”
— ilragazzodellultimobanco
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a last smile came down the hill
by Denny Bitte
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