Tumgik
cam-elia · 9 months
Text
La luce del pomeriggio.
Accarezza i ricordi
Leggera e opaca
La luce del pomeriggio.
Se ne sta lì
Sospesa
Come la polvere
Che la scompone
In mille granelli
Vibranti nell'aria.
Un disordine muto
Nella calma assordante.
Cela l'ansia
Di una vita morta,
Prigioniera nella polvere
Di quella stanza.
Cela l'ansia negli occhi
Del gatto interrogativo
sul letto rifatto.
Dove si trova
L'ansia
Se non nell'immobilità;
L'ansia di essere
Unici
Speciali
Diversi
Di non essere dispersi
In mezzo all'altra gente,
La necessità
Urgente
Di individualità.
È un peso sul cuore
Come ogni respiro
Che porta dolore.
La menzogna della vita
È racchiusa
Nell'immobilità
Di quei granelli
In movimento
Nella luce del pomeriggio.
La menzogna della vita
Si cela
Dietro la porta socchiusa
Di una stanza vuota,
Invito ad entrare
Nel tempio dell'indifferenza.
~camelia
2 notes · View notes
cam-elia · 9 months
Text
Ho perso l'autenticità.
Ti stavo facendo vedere chi non ero e avrei voluto essere.
Ti ho fatto innamorare di un'idea, di un'immagine di una me forte e sfuggente.
Ho lasciato che ci credessi, che ci credessimo.
Ho lasciato che ti innamorassi di me per rivedermi bella negli occhi di qualcun altro.
Ti ho fatto innamorare di me per potermi sentire di nuovo una persona di cui ci si può innamorare.
Avevo una ferita dentro, una ferita che pulsava e oscurava tutto il resto. Hai ragione, quando dici che non ti vedevo. Hai ragione, quando dici che ti ho mentito, ferito e non rispettato perché non pensavo che fosse importante. Cosa non fosse importante? Non lo so. Che non fosse importante quello che facevo, e che non fossimo importanti noi. Mi accanivo con sadismo contro la mia nuova debolezza. Dovevo riuscire a sradicarti da me, anche se sei penetrato troppo a fondo.
Auto sabotaggio.
Sai, quando ormai non ci credi più. Quando ormai tutto quello che avevi da dare lo hai dato, e puoi solo vivere nell'ombra dell'amore, parassita dell'amore di qualcun altro. Ti nutri, ti nutri, e finisce che a un certo punto cominci a essere sazio, e a pensare che tutto quell'amore puoi restituirlo, perché ne hai troppo.
Forse così mi sono innamorata di te.
Ho opposto resistenza a lungo, senza riuscire a fare a meno di te. Come un bambino al seno di sua madre, io ho continuato ad attaccarmi a te, sapendo che mi sarei a un certo punto dovuta staccare.
Eppure, non l'ho fatto. Eppure, sono qui. Eppure, adesso, chi ti ama e ti cerca, sono io.
Mi hai guarito, per farmi riammalare.
~camelia
1 note · View note
cam-elia · 9 months
Text
Chissà se tu
A tarda notte
Quando arriva
Il momento
Chiudi gli occhi
E mi pensi.
Chissà se aggrotti
Un po' la fronte
O se distendi
Le labbra in un sorriso,
Quando mi pensi.
Chissà se di giorno,
Mentre cammini
E guardi il mare,
La pioggia, il sole,
Chissà se mi pensi.
Chissà se il tocco
Della pioggia sulla pelle
Ti ricorda i miei baci...
Chissà se mentre
Ridi con gli amici
Davanti a una birra
Pensi e sospiri,
Che mi vorresti lì.
Chissà se percepisci
Sulla pelle nuda
Il fremito del desiderio
Che scuote la mia
Al pensiero di te.
Il tempo scorre
Senza un senso
Ed ogni respiro
È una lama nel petto
Mentre attendo.
~camelia
0 notes
cam-elia · 9 months
Text
Andare via da Roma ti obbliga a vedere cose che prima ignoravi.
Roma è una città bellissima.
La sua bellezza sta nella sua complessità.
È difficile non innamorarsi delle cose belle, ma contraddittorie. È difficile non innamorarsi di una donna che fa i capricci per attirare l'attenzione, così come di una che si finge forte per non attirarne troppa sulla sua anima fragile.
È difficile non infatuarsi dell'uomo ombroso e sfuggente, se non fosse che una volta svelati i suoi misteri, ti lascia un sentimento di amarezza in bocca, quasi come se sarebbe stato meglio il rimpianto di non scoprirlo mai.
Come Roma. Roma è un'amante inebriante. Quando ci vivi, sei immerso. Il tuo cuore batte al suo ritmo, ne comprendi il lessico multiculturale, l'alfabeto scritto nelle buche e nei graffiti, ansimi insieme a lei di paura, di stupore, di piacere. La comprendi come comprendi una parte di te stesso.
Quando te ne vai, è come se avessi lasciato la cosa più bella per ripiegare su misere brutte copie. Passi il tempo a desiderarla, a desiderare di farne ancora parte.
E poi ritorni. Quella è la parte più brutta.
Andare via da Roma ti obbliga a notare tutti quegli aspetti che prima volutamente ignoravi. È come rifare l'amore con il tuo amore senza più amore. Bello, ma doloroso. E soprattutto, malinconico.
Ma è anche come tornare dall'amante è trovare questo infuriato; Roma non perdona. Roma è crudele e gioca solo con le sue regole. Tu che sei uscito, hai perso il ritmo, sei uno strumento scordato in un'orchestra che suona il rock. Il tuo rumore si perde nel caos, sempre bello, sempre affascinante, ma ormai incomprensibile. Non leggi le note, non ti muovi con la città. I cittadini se la prendono con te, come se fosse colpa tua che vai ormai a tempo con un'altra città.
C'è chi ti urla contro e chi ti ride in faccia. Nessuno si ferma, corrono tutti dietro il ritmo della città. Nessuno offre il suo aiuto, a Roma ce la devi fare da solo, sperando di non farti fregare.
Quando vai via da Roma, ti rendi conto dell'immondizia, dello sporco, del traffico. Ti rendi conto della lotta per la sopravvivenza dei cittadini che ogni giorno ha come teatro una scenografia che va dai tempi dei gladiatori a quelli dei Cesaroni, indifferente alle loro difficoltà come loro a quelle altrui.
E poi, ci sono quegli angoli di pace, che sembrano sfuggiti al tempo ed al ritmo della città. Sono gli angoli poco frequentati, dove il cameriere di sorride sollevato se entri. Sono i vuoti urbani lasciati a se stessi, dove forse, puoi passare del tempo a ritrovarti. Sono i luoghi incolti agli angoli dei quartieri, dove si infratta chi è in cerca di un amore fugace.
Non sono sempre spazi belli, ma sono gli unici che mi salvano, quando torno a Roma e mi sento fuori posto, poi guardo meglio, e, fa male ammetterlo, trovo fuori posto lei.
~camelia
1 note · View note
cam-elia · 9 months
Text
Amo i cavalcavia
Vedere la città scorrere
Il senso di libertà
Il respiro al vento
Le macchine che incalzano.
0 notes
cam-elia · 10 months
Text
Sensazione.
Un tramonto estivo
Dietro un finestrino macchiato
Su un treno che torna.
Di stare sbagliando.
~ camelia
1 note · View note
cam-elia · 1 year
Text
Dopo tre anni
Pensavo mi conoscessi
Per poi scoprire
Che conoscevi solo il sogno
Che avevi di me.
Tu dici che mi ha dato tutto
Ma forse la verità
È che hai dato tutto
A qualcuno che non esiste
Se non nei tuoi desideri.
Tu che dici che mi ami
E poi non mi accetti
Tu che dovresti farmi brillare
E non fai altro che spegnermi
E io?
Io che come te
Speravo di aver trovato
Il compagno di una vita
Ma forse ho trovato solo
Fumo sugli occhi
E nel fumo
Mi sono persa.
6 notes · View notes
cam-elia · 1 year
Text
Non trovare le parole
Nemmeno nella musica
1 note · View note
cam-elia · 2 years
Text
Tumblr media
Si continuava a chiedere se mai lo avrebbe perdonato
5 notes · View notes
cam-elia · 2 years
Text
Camelia
Dove sei finita?
Camelia
Perché hai smesso
Di giocare?
Camelia
Tu sfuggivi
Come la schiuma
Sul bagnasciuga
E restavi dentro
Come la sabbia tra le dita.
Volubile ragazza
Dove sei finita?
La tua ricerca dell'amore
La tua esplorazione del mondo
Li hai seppelliti dietro
La necessità di crescere?
Tu rincorrevi l'emozione
Rincorrevi
Il sentimento
Ti slanciavi entusiasta
Ti ritiravi sconfitta
E riprovavi.
Dimmi
Camelia
Quando sei cresciuta
Quando hai perso la voglia
Di esplorarti?
Ferma
Ora
Combatti guerre
Non tue.
~ camelia
0 notes
cam-elia · 2 years
Text
“Ho incontrato la mia anima gemella su un autobus, ma poi è dovuta scendere.”
— waveswhisper (via waveswhisper)
24 notes · View notes
cam-elia · 2 years
Text
“Maledetti ricordi. Coltellate che ti entrano dentro e non escono più. Maledetti ricordi che tornano e ti colpiscono quando meno te lo aspetti. Maledetti dettagli. Come quello della tua mano che mi accarezzava il viso. Come quello dei tuoi occhi che cercavano i miei, e la luce faceva risaltare le rughette d'espressione intorno ad essi. Maledetti ricordi di dettagli, ritagli di giornate da dimenticare.”
— camelia (via waveswhisper)
11 notes · View notes
cam-elia · 2 years
Text
Ultimamente
Ce ne stiamo spesso
All'angolo, ostili.
Ci guardiamo come
Se non potessimo
Dirci veramente tutto
Come
Se non fossimo dalla stessa parte.
Io, con la paura delle tue ferite,
Tu, con la paura di essere ferito
Di nuovo.
Non esporsi
Per paura di dire troppo,
Di dire parole sbagliate.
Le lacrime parlano per noi,
Il rituale dei nostri corpi
Possiede un lessico tutto suo
Nella promessa di appartenerci.
Arriva lenta
La tenera notte,
Che ci avvolge nella pace
Di sonni accaldati,
Coperte stropicciate,
Arti intrecciati.
Pelle contro pelle,
Dormendo,
Deponiamo le armi.
~ Camelia
6 notes · View notes
cam-elia · 2 years
Text
Non fermarti davanti alla mia tomba a piangere,
io non sono lì; non dorme la mia anima.
Sono il soffio di mille venti,
sono il luccichio della neve che brilla come diamanti.
Sono la luce del sole sul grano maturo,
sono la leggera pioggia autunnale.
Quando ti svegli nella calma del mattino,
sono nel volo veloce di uccelli che tranquilli volano in cerchio.
Sono nel quieto chiarore stellare.
Non fermarti davanti alla mia tomba a piangere.
Non sono lì: la mia anima non è morta.
~ Mary Elizabeth Frye
7 notes · View notes
cam-elia · 2 years
Text
Un giorno mi perdonerò. Del male che mi sono fatta. Del male che mi sono fatta fare. E mi stringerò così forte, da non lasciarmi più.
(E. Dickinson)
175 notes · View notes
cam-elia · 2 years
Text
A volte mi capita di entrare sul mio profilo e ritrovarmi a rileggere le cose che ho postato.
A volte mi capita di sentirmi estranea a quelle parole che devo aver scritto in preda all'amore, alla tristezza, o alla disperazione.
Non importa se sono cose che ho scritto l'anno scorso o cinque anni fa:
Ormai, non mi riconosco più. Sarò mai in grado di tornare a scrivere di nuovo?
O è vero che crescendo si diventa freddi e distaccati, e che l'amore non ti fa più soffrire e battere il cuore, perché ormai ne hai passate tante e tutto quello che senti è un'inquietante tranquillità.
La morte nel cuore o la morte del cuore?
~camelia
2 notes · View notes
cam-elia · 2 years
Text
C'era già
quella speranza
nei tuoi occhi,
Bambina,
come non l'hai
riconosciuta?
Le gote arrossate
Insieme al naso
E quel sorriso
Così aperto
Così ingenuo
Così pronto.
C'era già
quella sfida
nei suoi occhi,
Bambina,
Il sorriso sfrontato
Di chi sa
Già di averti.
C'era la neve,
C'era una casa,
La storia era scritta
E piuttosto
Banale.
_camelia_
2 notes · View notes