Baci lenti sulla bocca, sul collo, sulla pancia, sulla schiena, morsi sulle labbra, mani intrecciate, occhi dentro occhi. Abbracci talmente stretti da diventare una cosa sola, corpi incastrati, anime in collisione, carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure, baci sulle debolezze, sui segni di una vita che fino a quel momento era stata un po’ sbagliata. Dita sui corpi, creare costellazioni, inalare profumi, cuori che battono insieme, respiri che viaggiano allo stesso ritmo, e poi sorrisi, sinceri dopo un po’ che non lo erano più. L'amore è arte, e voi i capolavori.
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Take me to the place where you go, where nobody knows if it's night or day.
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#Nopanic
Seconda prova: matematica. Che voglia di morire. I disonesti vincono sempre. 6/15.
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#Maturità2017
Tipologia A: Giorgio Caproni. Intanto chi è? Soffiata 10/15 minuti prima dell'arrivo delle prove lo abbiamo cercato su internet: niente strofe, scrive sempre le stesse cose, voleva fare il macchinista, enjambement. La prima si scarta (già scartata a prescindere, prima ancora di sapere chi fosse l'autore). Alla fine le domande non erano difficili e per l'approfondimento bastava girare pagina per trovarsi un estratto da "Dialogo della Natura e di un Islandese" per il confronto perfetto. 7- Tipologia B: Ambito artistico-letterario: Tema trito e ritrito, natura tra furia e idillio. Banale. Era, però, quello con il maggior numero di documenti (semplici in quanto erano tutti di autori fatti: Montale, Pascoli, Leopardi e Foscolo). Noioso. 3 Ambito socio-economico: Nuove tecnologie e lavoro. Tre documenti strinti, poche informazioni ma comunque uno dei meno peggio. 6½ Ambito storico-politico: Distruzione. Non l'ho neanche letto, c'era solo una cosa interessante sul libero arbitrio ma non me lo ricordo più. Inutile. 3+ Ambito tecnico-scientifico: Robotica tra educazione, ricerca e lavoro. Il meno peggio. Similissimo al B2, tanto da poter utilizzare i documenti dell'uno per fare l'altro (cosa che ho fatto). Film e Focus come se piovesse. Niente di che. 7 Tipologia C: Meno difficile degli altri temi storici, ma comunque infattibile per una che non ha mai studiato storia. 6 Tipologia D: Meh, non avrei saputo cosa scriverci. Non orrendo. 6-
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Hai negli occhi i suoi occhi. Sei parole distratte. Mangi poesie d’amore. Tu non scivoli altrove, ogni volta è la morte. Sei un cielo stellato. Sei persa.
Cesare Pavese
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Quando con gli occhi ti dicevo cose che con la bocca non avrei potuto dire mai.
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Io ho sempre creduto che quando perdi una persona poi puoi solo crescere e la vita va avanti comunque. Ma non è così, con te sono rimasta lì dov’ero, accanto al ricordo di quando ancora c’eri, senza crescere mai. Perché il dolore ti blocca e la paura di soffrire di nuovo fa più male di ogni amore perso.
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DESCRIVI IL TUO RAGAZZO IDEALE
Capelli scuri e mossi che nascondono gli occhi verde bosco. Bocca carnosa e naso perfetto ma un po’ troppo largo per il suo viso. Spalle larghe e bacino stretto, addominali scolpiti ma senza esserelo esageratamente. Braccia muscolose e abbastanza forti da riuscire a prendermi in collo facendomi sembrare leggera come un cuscino. Alto, alto e ancora alto. Che sappia cantare e suonare il basso. Che sia bravo sullo skateboard e che abbia abbastanza pazienza da insegnarmelo. Che sia sicuro di sé e che cammini a testa alta con la mia mano nella sua. Che abbia un sorriso fantastico e che mi porti al mare anche d’inverno, soprattutto d’inverno. Che ami guardare i film horror e che ogni volta me ne proponga uno diverso anche sapendo che non li guardereremo mai perché ho paura. Che mi chiami e mi dica “ti passo a prendere, preparati”. Che sappia guidare benissimo e che se gli dico “prendi questa strada” lui la prenda anche se non sa dove va a finire. Che sia romantico e spontaneo, che mi guardi negli occhi quando parliamo e che mi baci quando dico cose senza senso. Che abbia voglia di vedermi ma che mi lasci i miei spazi. Che mi parli delle sue passioni anche se non ne capisco nulla. Che gli piaccia se gli spiego la genetica ma che sia negato in questa materia. Bravo a inglese e che arrivi da me rifiutandosi di parlare italiano. Che mi corregga se sbaglio qualcosa e che mi contraddica se non è d’accordo. Che si arrabbi con me ma che non mi sappia tenere il muso e mi scoppi a ridere in faccia. Che, però, non mi chieda scusa se non ha torto e che sia testardo. Che sia bello e coraggioso. Perché a stare con me ce ne vuole di coraggio.
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