comeaivecchitempi
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ODI ET AMO
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Ce l’hai presente due occhi vuoti? Quando li guardi e non sfuggono, non si nascondono ma non parlano, non sanno parlare o forse non vogliono farlo. E allora stanno fissi su un punto che sembra avere un senso e invece non ne ha e guardano sempre lì, lì continuamente, per non riempirsi più, mai più, perché da quando sono vuoti stanno meglio, da quando sono vuoti niente più lacrime, niente più domande indiscrete e qualche “uh, come ti trovo bene! Sei in splendida forma” e ti credo, con gli occhi vuoti puoi far credere di essere chiunque, anche una persona felice ma resti sempre vuota-SusannaCasciani. Never far enough away
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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E quante cose dobbiamo dirci, che non ci diremo mai.
Erich Maria Remarque (via sentieri-dei-nidi-di-ragno)
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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Forse io e te, abbiamo un altro tempo.
Italo Calvino (via sentieri-dei-nidi-di-ragno)
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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I cannot make you understand. I cannot make anyone understand what is happening inside me. I cannot even explain it to myself.
Franz Kafka, The Metamorphosis (via estopins)
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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“E poi, cosa è successo?”. Alzo le spalle. “Lo sai anche tu come vanno queste cose. Ad un certo punto abbiamo smesso di farci bene e abbiamo iniziato a farci del male: non siamo più riusciti a prenderci cura delle ferite dell'altro e ci siamo ritrovati a provocarne di profonde e indelebili”.
Eleonora Tisi (via eleonoratisi)
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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Quando torno, sto #comeaivecchitempi: gastrite costante, troppi pensieri e,notti insonni. Preferivo starti lontana un po' di più, caro Tumblr.
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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You can never explain how painful it is to say goodbye to someone you love.
3 am thoughts (via suspend)
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comeaivecchitempi · 9 years ago
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Quelle notti in cui mancavi , ma non sai quanto.
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《Avrei voluto scriverti ma non l'ho mai fatto, quelle notti in cui mancavi ma non sai quanto.》
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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Ho scoperto di avere mani, quando me le hai prese, di avere labbra, perché tu le baciavi, di essere donna, ogni volta che mi hai spogliato.
Giulia Carcasi- Io sono di legno (via cadutadallaluna)
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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Ai primi sintomi bisogna andarsene, lasciare il campo. Tanto non va meglio, va peggio e peggio. Invece la gente non lo sa. La gente spera e continua a stare male.
Margaret Mazzantini (via anormalguywithabnormalmind)
Eh già
(via barcollo-ma-non-crollo)
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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I hate those nights when I remember everything I want to forget.
(via liebessehnsucht)
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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Ti fa sentire debole dipendere da qualcuno.
American Horror Story.  (via sorrisidisperati)
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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Why should I apologize for the monster I’ve become? No one ever apologized for making me this way.
(via dok-o)
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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se questo fosse il momento giusto per fare qualcosa sarebbe il momento di lasciar perdere, ma la verità è che io non faccio altro che sperarci, e più è difficile più me ne prendo cura; ti dico basta mentre ti accarezzo e ti piango addosso mentre ti respingo; sarebbe molto più semplice finirla qui, ubriacarsi di brutta maniera e poi-una mattina-ricominciare a stare bene, innamorarsi di nuovo, incontrare la gente e sentirsi dire “ti vedo bene, davvero, sei in splendida forma”, ma sai com'è, non mi sono mai presa tanta cura di me, sarà per questo che mi piaci, che mi continui a piacere, che non me ne vado, che “vaffanculo”, ma poi ti amo; e sono passati gli anni, ne sono passati tanti e ogni capodanno tu eri una delle persone di cui imparare a fare a meno, tra i buoni propositi e per ogni compleanno, per ogni regalo sbagliato la promessa era sempre la stessa “non ci distruggeremo, sarò abbastanza forte da sparire prima che possa succedere una cosa del genere”, ed ora forse sarebbe il caso di salvare quel poco di bello che abbiamo avuto che deve esser stato proprio bello bello, bello al cubo per essere in grado di tenere su tutto questo schifo, ma mi devi perdonare se non ce la faccio, non ce la posso fare, io penso di voler soffrire e mangiare con te per il resto della mia vita; io penso, in tutta onestà, che sia meglio non fare niente, nemmeno l'amore, nemmeno la rivoluzione; tra un'ora avrò finito di lavorare, lasciati trovare che ho una canzone da farti ascoltare.
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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Come mio padre e come mio fratello ho gli occhi che vicino al naso hanno un'aria quasi prepotente, ma via via che ci si avvicina alle tempie diventano come privi di forze, tendono verso il basso, come se avessi pianto tanto (eppure io piango raramente), come se li avessi stropicciati troppo raramente incredula di fronte a una cosa molto bella; mi sembrano arrendevoli, qualcuno oserebbe descriverli come “dolci”, ma non è quello che li contraddingue: è la debolezza. Ho gli occhi che non ce la fanno.
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comeaivecchitempi · 10 years ago
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Ce la faccio anche da sola; tutto sta nel lasciarti andare via.
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