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Helaena Targaryen – House of the Dragon – 2.01 The Last Day of Pompeii by Karl Bryullov produced in 1830–1833

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RHAENYRA TARGARYEN Season 1 Outfits + Dragon symbolism

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The Stage Between Reuniting and Getting Back Together: Timeskip Sashanne

Letters from Medea, Salma Deera // Love of the Wolf, trans. Keith Cohen // Unknown // Simone de Beauvoir // Lemony Snicket // Sue Zhao // A Room With a View, E. M. Forster

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Game of Thrones (2011 - 2019) // The Fallen Angel, Alexandre Cabanel // House of the Dragon (2022 - ) (x)

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He's so tall and handsome as hell

He's so bad, but he does it so well (...)

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it's that easy

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♡ april will bring me luck

♡ april will bring me joy

♡ april will bring me new opportunities

♡ april will bring me kindness

♡ april will bring me healing

♡ april will bring me growth

♡ april will bring me love

♡ april will bring me glow up

♡ april will bring me what i manifest

i have no doubts that april will take good care of me ♡

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today i overheard a girl say "no, f*ck that. i will be lovely to everyone. maybe some people will remember they have a heart."

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"she tried to murder people" god forbid women have hobbies

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Mimiko and Nanako growing up with Shoko, Gojo and Geto

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If Gojo, Shoko and Geto had adopted Tsumiki and Megumi

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If Shoko and Gojo had noticed Geto spiralling.

Sort of a rough continuation of the previous set of drawings on what would have happened had Geto called them.

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è che mi piacerebbe vivere ogni giorno come in quelle settimane in cui sei stato qui con me

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Katherine Mansfield, from a diary entry featured in “The Diaries of Katherine Mansfield,”

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Il problema sono i momenti come questo, quando mi sento cadere il mondo addosso e non riesco a sostenerne il peso.

È la condanna di Sisifo, è il continuo spingere un masso che ti ricade addosso. È pesante, sento le forze abbandonarmi, vorrei qualcuno che raccolga le mie lacrime, che sia pronto ad accoglierle.

Ed è qui che mi rendo conto di essere sola.

Sola perché non mi sono mai abbandonata al sostegno degli altri, non ho mai condiviso i miei problemi e le mie sofferenze. Il solo pensare di farlo mi fa sentire terribilmente egoista, come posso condannare una persona che mi vuole bene a farsi carico dei miei dolori?

Non posso.

E sono sola.

È tutto così pesante, non ci riesco, mi si sciolgono le ginocchia, a cosa posso abbandonarmi

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Lo spettacolo del dolore si manifesta dietro i tramonti ignorati, le parole deboli, le anime di carta.

Mi sono sempre chiesta se questa vita fosse quella giusta, se me la fossi meritata, se i miei peccati passati ne avessero determinato il fallimento.

Sogno futuri metallici, comandati da chi non conosce pietà e rallegrati dall’infiammmarsi della voglia di esistere.

Il domani per me è un disperato cercare, in una società in cui nulla di umano sarà scontato (nemmeno l’amore, nemmeno il desiderio).

Mi ti sei abbandonato addosso con la speranza che il contatto sollevasse il tuo corpo dalla sofferenza, ho lasciato che qualche processo chimico o psicologico me la facesse assorbire e il mio sterno permetteva alle costole di vibrare secondo l’urlo di un pensiero: “baciami, baciami”.

Torni a respirare: è passato, te lo sussurro, è passato.

“Baciami, baciami, baciami” chiede l’anima rea, l’anima di cui non ho avuto cura, che non ho istruito.

È una punizione tutt’altro che divina, è sporca di terra, di fango: corre sotto i cieli annuvolati.

È la condanna di un’anima debole; è l’inferno che nasce e invecchia, l’inferno che segue le stagioni, che cambia, che muore.

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Ci siamo addormentati alle sei del mattino, da te ancora erano le cinque, da me il sole stava per sorgere.

Per tutta la notte ho avuto paura del giorno, del domani, del dimenticarsi.

(Questa nostro incontro è una parentesi di vite lontane)

Oggi oggi oggi cosa succederà oggi oggi oggi chissà se sparirai