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dailyfocusweb · 7 years ago
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Diritti tv serie A: guerra tra Sky Italia e Mediapro Italia S.r.l
Codici: ad andarci di mezzo è sempre il consumatore, presentata segnalazione all’Antitrust
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Codici ha presentato una segnalazione all’Antitrust per segnalare il messaggio pubblicitario potenzialmente ingannevole di cui è autrice la società Sky Italia S.r.l
La società infatti, pubblicizza nel proprio sito internet, una proposta di abbonamento della durata di due anni, grazie alla quale gli abbonati potrebbero assistere, a prezzi vantaggiosissimi, a tutte le partite della Serie A TIM, nonché della Serie B TIM.
Sennonché, come è noto, ad essersi aggiudicata i diritti audiovisivi del Campionato di Serie A TIM, non è stata Sky Italia, bensì altra Società, ovverosia Mediapro Italia S.r.l.
Tali “Diritti” sono attualmente oggetto della procedura competitiva avviata da Mediapro Italia S.r.l con la pubblicazione dell’Invito per Operatori della Comunicazione lo scorso 6 aprile 2018.
Il messaggio pubblicitario di Sky sembra essere, pertanto, palesemente ingannevole, in quanto idoneo ad indurre i consumatori a ritenere gli stessi già stati acquisiti da Sky, mentre la procedura di assegnazione dei diritti in questione è appena iniziata, quindi Sky millanta di avere già in tasca qualcosa che ancora non possiede.
Codici non ha potuto far altro che segnalare all’Antitrust, per evitare che come al solito ci vada di mezzo il consumatore.
FONTE: spazioconsumatori.tv
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Pil pro capite Lombardia Speciale più alto di Gran Bretagna e Francia
Nel 2017 il Pil lombardo aumenta dell’1,8%, raggiungendo quota 37.258 euro pro capite, e del 5,1% nell’ultimo quadriennio. Le elaborazioni di Assolombarda evidenziano che, dal 2014 al 2017, la performance della regione è seconda solo a quella dell’Emilia-Romagna (+5,5%), migliore delle confinanti Veneto (+4,5%) e Piemonte (+2,3%) e sopra la media italiana (+3,6%).
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MILANO SOPRA AI LIVELLI PRE CRISI DEL 3,2% In regione spicca il risultato di Milano, dove il Pil negli ultimi quattro anni è salito del 6,2% (più di una volta e mezza il +3,6% dell’Italia) e del +3,2% rispetto al pre crisi, mentre la Lombardia nel suo complesso deve recuperare ancora uno scarto dell’1,1% e l’Italia il 4,4%. A livello settoriale dal 2014 al 2017 il valore aggiunto realizzato nel capoluogo lombardo nell’industria è del +2,3%, in agricoltura del +8,6%, nelle costruzioni del +7,1% e nei servizi del +7,6%.
Nel benchmark regionale rispetto alla situazione pre crisi, l’Emilia-Romagna precede la Lombardia con uno scarto del -0,7% rispetto al 2008, ma con valori assoluti più bassi, mentre il Veneto è terzo (-2,6%).
PIL PRO CAPITE, IN LOMBARDIA PIÙ ALTO DI GRAN BRETAGNA E FRANCIA
A livello europeo i dati Eurostat, l’agenzia statistica comunitaria, rilevano un Pil pro capite di 36.600 euro nel 2016, con il quale la Lombardia si posiziona davanti a potenze quali la Gran Bretagna (36.500 euro) e la Francia (33.300) e abbondantemente sopra la media italiana di 27,700 euro ed europea (29.200 euro). Rispetto alle altre regioni italiane divide il podio con la Provincia autonoma di Bolzano (42.600 euro di Pil pro capite) e con la Provincia autonoma di Trento (35mila euro)
In valore assoluto il Prodotto interno lordo lombardo complessivo ammonta a 366,541 milioni di euro, il 21,8% del totale nazionale di 1,680 miliardi. Da solo vale poco di più del totale del Pil delle regioni del Centro Italia (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) pari a 360,603 milioni, e si avvicina al Pil del Nord-Est (387,543 milioni).
FONTE: LombardiaSpeciale
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Lombardiaspeciale imprese economia: indagine SWG e Polis Lombardia (febbraio 2018)
La Lombardia è una terra che offre opportunità al sistema delle imprese che, in generale, sono abbastanza soddisfatte della propria situazione economica e chiedono soprattutto un sostegno per poter liberare le migliori energie ed innovare. Questa è la sintesi di quanto emerge da una recente indagine svolta da SWG e Polis Lombardia(febbraio 2018), condotta su un campione complessivo di 350 imprese di diverse dimensioni selezionate nei settori delle costruzioni, dei servizi e manufatturiero.
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Due le principali risultanze di questa indagine. In primo luogo è da sottolineare che il 68% delle aziende, pensando ai progetti e alle aspirazioni di sviluppo della propria attività, ritiene che la Lombardia offra molte o abbastanza opportunità, con un dato significativamente sopra la media nel settore manufatturiero (77%). Inoltre il 71% delle imprese giudica la situazione economica della propria azienda molto o abbastanza soddisfacente.
Interessanti sono anche gli spunti che emergono dalle domande sulle principali difficoltà che il sistema imprenditoriale incontra e sulle richieste e necessità che avanza come priorità per lo sviluppo.
Pressione fiscale e costo del lavoro (36%), seguiti dalla complessità di procedure e burocrazia (25%), costituiscono chiaramente i più significativi motivi di ostacolo che le aziende incontrano quotidianamente in questo momento; mentre il sostegno all’innovazione (24%), al supporto commerciale e all’accesso al credito raccolgono molto consenso come i bisogni più sentiti per dare prospettiva e crescita alla propria attività imprenditoriale.
Fonte: Lombardia Speciale
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Masterclass Circolo Canottieri Aniene: Dal segno GRAFICO al segno SONORO
L’Ensemble Vocale della Cappella Musicale Pontificia e il Maestro Direttore Mons. Massimo Palombella al Circolo Canottieri Aniene in una Lezione/Esibizione per conoscere e approfondire il repertorio corale sacro rinascimentale.
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Il 14 marzo 2018, alle ore 19, il Circolo Canottieri Aniene ospita una Masterclass del Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia Mons. Massimo Palombella.
L’incontro, dal titolo Dal segno GRAFICO al segno SONORO, si articola in una sorta di lezione accompagnata da una esibizione dal vivo del coro della Cappella Sistina per conoscere e approfondire il repertorio corale sacro rinascimentale.
Alla Masterclass parteciperà infatti anche l’Ensemble Vocale della Cappella Musicale Pontificia. Carlo Massarini presenta e conduce l’incontro e accompagnerà il pubblico in questa esperienza musicale.
Il coro della Cappella Sistina, noto anche come il Coro personale del Papa, è il più antico del mondo ancora in attività. “La nostra è un’operazione culturale”, afferma Mons. Massimo Palombella. “Selezioniamo dall’immenso archivio della Biblioteca Vaticana i manoscritti di musica del Rinascimento, spesso testi inediti e mai interpretati, li studiamo, li analizziamo e ne facciamo un’edizione critica, per essere ascoltata oggi come musica corale fruibile. Un passaggio dal segno grafico al segno sonoro”.
FONTE: Daily Focus
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Lombardia Speciale StartUp, territorio favorevole grazie a numerosi fattori competitivi
Intervista al Prof. Angelo Di Gregorio, Ordinario di Management al Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca sull’approfondimento settimanale di Lombardia Speciale su “Innovazione, Lombardia regina delle start up”.
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Molti dati confermano che la Lombardia è una terra favorevole alla nascita e alla crescita delle start up (italiane e straniere): dal suo osservatorio privilegiato ci conferma questa tendenza?
Sicuramente sì. Ci sono diversi motivi che spiegano questo vantaggio competitivo della Lombardia in tema di start up. Innanzitutto la Lombardia è la regione con il Pil maggiore in Italia, per cui è normale che ci sia una maggior cultura imprenditoriale diffusa nel territorio, che certamente contamina positivamente i giovani, che vedono nella nascita di nuove realtà imprenditoriali autonome migliori prospettive rispetto al lavoro dipendente.
Connesso a questo fattore più economico c’è anche un fattore sociale, che consiste in un minore appeal del lavoro subordinato, con i rischi sulla pensione futura, la complessità di certe carriere, certe forme di stage che non sempre sono realizzate secondo le modalità previste dal legislatore, i bassi salari: tutto questo spinge verso una autonoma imprenditorialità.
Vi è inoltre un fattore di tipo culturale da non sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda Milano, perché in altre aree della regione – se vediamo i numeri – non si discostano molto dal resto del Paese. A Milano, invece, la presenza di Università di grande prestigio, dalla Statale alla Bicocca, dalla Cattolica allo Iulm, dal Politecnico alla Bocconi, da Medicina al San Raffaele per citarne solo alcune, favorisce indubbiamente la nascita di idee innovative da realizzare.
Milano in questi anni ha poi voluto dire Expo2015, decine di fiere internazionali con la logica molto importante del fuori salone, che hanno determinato un sostrato favorevole alla nascita di nuove imprese. Un ultimo aspetto che mi sembra importante citare è quello legato alla finanza. Se Roma è la capitale d’Italia, certamente dal punto di vista economico e finanziario Milano è il cuore del Paese, in termini di venture capital, business angels, a strumenti finanziari e realtà che favoriscono quindi lo sviluppo di start up, soprattutto innovative.
Quali sono secondo lei gli ingredienti, la ricetta giusta per una start up che si affaccia sul mercato? Come le start up possono negli anni strutturarsi e diventare realtà di successo? E come le istituzioni possono sostenere la nascita e la crescita di nuove start up? Quali sono le misure e gli interventi realmente in grado di dare un valore aggiunto?
Credo che innanzitutto occorra marcare una differenza tra start up e start up innovative. In entrambi i casi l’elemento qualificante è la persona, con una differenza di fondo: nel caso delle start up può essere qualunque persona abbia un’idea che cerca di concretizzare in un modello di business di impresa, mentre per quanto riguarda le start up innovative è molto più probabile che il terreno fertile sia nell’ambito dei dottorati di ricerca, di studenti universitari, ragazzi giovani con un forte bagaglio culturale e conoscenza tecniche molto avanzate e specialistiche.
Le note dolenti vengono dopo, quando si tratta di trasformare questa idea in un’impresa, con tutto quello che ne consegue: attività commerciale, di marketing, amministrative e fiscali, logistica, mercati internazionali, tutta una serie di attività che avrebbero bisogno di una sorta di “tutoraggio”, di coaching, di supporto nella messa a punto del modello di business.
Le istituzioni come Regione Lombardia possono certamente dare un aiuto in questo senso, anche in raccordo con le Università, intervenendo con azioni di tutoraggio e coaching da un lato e, dall’altro, creando ambiente favorevoli, spazi dove i giovani imprenditori possano confrontarsi ed esser facilitati a reperire le risorse per portare avanti questo tipo di iniziative.
Quali settori vede particolarmente in espansione o in evoluzione e quindi più ricchi di opportunità per chi vuole intraprendere una nuova attività?
Personalmente sono convinto che il protagonista dell’innovazione è sempre la persona, con il suo “genio creativo”, con il suo desiderio di intraprendere e di realizzarsi nel mondo lavorativo. In questo senso l’innovazione può riguardare qualsiasi settore, non può essere confinata a specifici ambiti settoriali.
Poi è vero che guardando la nostra realtà italiana, sicuramente un settore oggi molto effervescente dal punto di vista innovativo è quello del gaming, che non è solo entertainment, ma interessa sempre di più le imprese come strumento di comunicazione. Altri ambiti fortemente innovativi sono il mondo dei servizi alle imprese, le App per i servizi alla persona, la logistica, i trasporti. Forse le maggiori opportunità di startup innovative si avranno con l’affermarsi delle smart city, di città dotate di infrastrutture in cui le informazioni circolano su una rete aperta.
Nel confronto con le più innovative e dinamiche realtà europee e internazionali come si colloca la Lombardia?
La Lombardia è assolutamente in linea con le realtà più innovative europee. Le differenze sono di contesto territoriale, ma non vedo grandi differenze. Probabilmente, soprattutto nel passato c’erano maggiori difficoltà a trasformare le start up in impresa, a causa di processi e funzioni più complessi da gestire. Come dicevo prima la nota dolente è nel passaggio dalla start up all’impresa vera e propria, perché da una parte non c’è grande conoscenza, managerialità da parte dei giovani aspiranti imprenditori e dall’altra si dovrebbe fare di più per ridurre queste difficoltà che loro incontrano. Forse la conoscenza delle lingue (e non solo dell’inglese) è ancora un gap rispetto ad altre realtà europee.
Il portale Open Data di Regione Lombardia è il secondo portale in Italia, dopo l’Istat, per ricchezza e quantità di dati messi a disposizione. Qual è secondo lei il valore aggiunto e quali le opportunità, per le imprese e le nuove startup, dello sviluppo e dell’accesso al patrimonio informativo pubblico?
L’informazione è fondamentale, soprattutto se pensiamo che in un prossimo futuro si affermeranno sempre di più Smart City in cui le informazioni saranno più accessibili e facili da trovare, perché inserite all’interno di un circuito dove tutte le singole applicazioni verticali, che siano il portale di Regione Lombardia o i servizi particolari, piuttosto che le colonnine elettriche delle auto, o anche informazioni di tipo ambientale, circoleranno in un framework unitario. La Smart City, che oggi può sembrare non così chiara e lontana, cambierà il nostro modo di vivere, sia nelle metropoli sia nelle città di medie dimensioni sia negli agglomerati più piccoli.
Esperienze come quelle di Istat o di Regione Lombardia, quindi, che mettono a disposizione una quantità notevole di dati sono perciò fondamentale, oltre che per una questione di trasparenza dell’attività amministrativa e politica, anche perché sono quelle base dati, quelle informazioni su cui nascono e si fanno partire le start up anche innovative.
Fonte : Lombardia Speciale
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Lombardia Speciale situazione socio-economica come la percepiscono i lombardi
Come i cittadini lombardi stanno vivendo questa particolare fase storica?
Come percepiscono la situazione socio-economica, il clima sociale, le prospettive del paese? Vivono lo stesso sentiment o emerge qualche differenza rispetto ai cittadini del resto d’Italia?
Lombardia Speciale intende offrire alcuni spunti di riflessione su questi temi di stringente attualità a partire da un’analisi di scenario elaborata da SWG e Polis Lombardia, uno studio costruito sulla base di dati rilevati nel periodo maggio – dicembre 2017 e di dati di archivio.
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SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA Il primo set di dati oggetto di analisi è quello sulla situazione socio-economica generale, che raccoglie ed evidenzia una percezione dei cittadini lombardi generalmente migliore rispetto al dato nazionale.
In particolare il 65% definirebbe la sua situazione finanziaria soddisfacente (contro il 45% a livello nazionale); il 64% ritiene la qualità della sua vita complessivamente uguale o migliore rispetto a quella di un anno fa (dato nazionale 59%); il 63% ritiene complessivamente che la sua condizione sociale negli ultimi anni sia rimasta la stessa o sia migliorata (dato nazionale 56%); e infine il 49% esprime la paura di perdere il proprio posto di lavoro (dato nazionale 59%).
LE PROSPETTIVE DEL PAESE Da segnalare anche ciò che emerge da un affondo più generale sulle prospettive del paese, che per il 73% dei lombardi l’Italia sta vivendo una fase di regressione (contro il 76% a livello nazionale). Significative sono le fratture sociali più vissute nella quotidianità dai cittadini lombardi: onestà – furbizia, ricchezza – povertà, equità – diseguaglianza, lavoro stabile – lavoro flessibile sono le principali, in tutti i casi comunque inferiori rispetto ai dati nazionali.
Infine vanno sottolineati i dati relativi agli interventi ritenuti necessari per rimettere in moto il paese, che vedono il taglio serio delle imposte come prima richiesta dei lombardi (+4% rispetto al dato nazionale), seguito dall’equità sociale e dal taglio della spesa pubblica.
Fonte: Lombardia Speciale
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Lombardia Speciale dipendenti regionali ad ogni lombardo costa 18,42 euro
In Lombardia ci sono 40,18 dipendenti dell’intero comparto pubblico nazionale ogni mille abitanti. È il dato nettamente migliore a livello nazionale. Al secondo posto si piazza la Campania con 48,13e poi il Piemonte con 48,37. Il risultato peggiore è quello della Val d’Aosta con 89,78: più del doppio rispetto alla Lombardia. A seguire il Trentino-Alto Adige con 74,19 e il Friuli-Venezia Giulia con 67,13. I dati, che fanno riferimento all’anno 2015, provengono dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e sono stati elaborati da PoliS-Lombardia.
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SU 1000 CITTADINI SOLO LO 0,32% È DIPENDENTE REGIONALE
Se si considerano invece soltanto i dipendenti delle singole Regioni a statuto ordinario, i risultati per la nostra regione sono ancora più significativi. Ogni mille abitanti soltanto lo 0,32% dei cittadini è un dipendente regionale.
Le altre regioni virtuose da questo punto di vista sono Veneto, Piemonte e Puglia, ma con valori comunque doppi rispetto alla Lombardia (rispettivamente 0,52%, 0,59% e 0,62%). Da notare inoltre che il dato lombardo è in miglioramento: nel 2014 il valore di riferimento era lo 0,32% e si contavano oltre sessanta dipendenti in più (3.284contro 3.222). Le regioni peggiori su questo fronte sono la Basilicata (2,27%), il Molise (1,91%) e l’Umbria (1,57%). Le prime due con valori di sei volte superiori rispetto alla Lombardia.
AD OGNI LOMBARDO LA FORZA LAVORO REGIONALE COSTA 18,42 EURO
Un terzo dato che dimostra la capacità lombarda di far funzionare al meglio la macchina amministrativa utilizzando il minor numero di risorse possibile, è quello relativo al costo del lavoro dei dipendenti pubblici. A ogni lombardo costano 18,42 euro, il dato di gran lunga più basso delle regioni a statuto ordinario. Al secondo posto c’è il Veneto con 28,5 euro e poi l’Emilia Romagna con 34,21.
Dalla parte opposta della classifica non cambia nulla rispetto a quanto segnalato in precedenza: i dati peggiori sono registrati da Molise (con 124,59 euro), Basilicata (109 euro) e Umbria (73,2 euro). Nonostante i costi siano già estremamente contenuti, anche in questo caso la Lombardia è riuscita a migliorare ulteriormente la situazione nel giro di un anno: nel 2014 i dipendenti regionali costavano infatti a ogni lombardo 18,75 euro. Una variazione del 1,77%, raggiunta grazie a un contenimento dei costi del lavoro pari a 2,8 milioni di euro.
Per interpretare ancora meglio il dato relativo alla situazione lombarda si consideri che il valore medio delle regioni italiane a statuto ordinario si attesta a 38,12 euro. Più del doppio.
Fonte: Lombardia Speciale
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Lombardia Speciale Libri: La Lombardia ha il numero più elevato degli editori
Libri scolastici, per ragazzi, gialli, testi religiosi e di letteratura: la Lombardia si conferma la prima regione d’Italia per la produzione di opere con 24.296 titoli pubblicati nel 2016, pari a circa il 28 per cento del totale nazionale. Ancora più importanti i numeri relativi alla tiratura: la Lombardia rappresenta oltre il 50 per cento del totale nazionale con 72.751.000 copie su 128.825.000 a livello nazionale. Al secondo posto, sia per titoli sia per tiratura, si posiziona il Piemonte (rispettivamente 6mila e 20 milioni) e il Lazio (7.800 titoli e 9milioni di tiratura).  
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E’ quanto emerge dai dati Istat per l’anno 2016. Per quanto riguarda i generi più pubblicati in Lombardia al primo posto ci sono le opere per adulti (20.145), seguiti da quelle per ragazzi (2.309) e quelle dedicate alla scuola (1.843).
Le province più attive sono Milano con 21.874 titoli prodotti e 67 milioni di tiratura, Roma (7.522 titoli e 8,8 milioni di copie) e Torino (4.856 titoli e 17 milioni di copie).
CASE EDITRICI: LOMBARDIA PRIMA REGIONE D’ITALIA
La Lombardia ha il numero più elevato degli editori: 373 su 1.775. La maggior parte sono piccole realtà editoriali (143), seguite dagli editori medi (101) e dai grandi (66), mentre 63 non hanno prodotto alcun testo nel 2016. Al secondo posto della classifica nazionale c’è il Lazio (300 case editrici) seguita dal Piemonte (157). La provincia più attiva d’Italia è Milano (246) seguita da Roma (278) da Torino (111).
I LOMBARDI LEGGONO PIÙ DELLA MEDIA DEGLI ITALIANI
La Lombardia tiene anche dal punto di vista dei lettori, che nel 2016 sono calati a livello nazionale passando dal 42 per cento della popolazione di 6 anni e più del 2015 al 40,5 per cento nel 2016. La prima regione per numero di abitanti è ben al di sopra della media nazionale con il 48,9 per cento della popolazione che ha letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi, il 38,8 che ne ha letto da 1 a 3 e il 17,1 per cento che ne ha letto più di 12 nell’ultimo anno. La fotografia scattata dall’Istat evidenzia, inoltre, che i maggiori lettori sono donne e ragazzi tra gli 11 e i 14 anni e che nella propensione alla lettura incide molto il livello di istruzione: il 73,6 per cento dei laureati legge contro il 48,9 per cento dei diplomati. Anche l’esempio dei genitori è importante: il 69,7 per cento dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni con entrambi i genitori lettori ha dichiarato di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi, contro il 30,8 per cento dei figli di genitori che non leggono.
L’amore per la lettura si traduce anche in un più ampio desiderio di cultura attraverso visite a mostre, musei, e siti archeologici, frequentazioni di teatri e cinema. Dal report dell’Istat emerge, per esempio, che soltanto il 10,2 per cento dei “non lettori” è andato a teatro almeno una volta nel corso dell’anno contro il 34,7 dei lettori. Differenze ancora più importanti per chi ha visitato mostre e musei: soltanto il 15,8 dei “non lettori” contro il 54,1 dei lettori.
Fonte: Lombardia Speciale
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Global Power: Perchè "fare Sociale" con “I Bambini delle Fate”
Global Power con “I Bambini delle Fate” insieme per sostenere l’Associazione Continuando a Crescere di Verona. Perché, come Global Power, anche I Bambini delle Fate hanno un’energia virtuosa, spontanea e contagiosa. Chi fa impresa ha un dovere sociale verso il mercato e verso chi collabora direttamente e indirettamente con l’impresa stessa.
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Mentalità Imprenditoriale e Cuore nel Sociale a sostegno dei progetti de I Bambini delle Fate che si realizzano anche attraverso l’impegno costante e continuativo di Global Power. Un’energia contagiosa e vulcanica come quella dei bambini ha bisogno di un’Energia spontanea e virtuosa come quella di Global Power.
Supportare e contribuire con costanza e determinazione alla loro crescita è molto più di un impegno. È un dovere sociale verso la comunità e verso tutte le famiglie che aiutano Global Power, fornitore di energia elettrica e gas, a migliorare la propria presenza nel mercato.
Le strade di Global Power e I Bambini delle Fate si sono incrociate quest’anno sostenendo il progetto “Da Zero a Cento: percorsi di vita” dell’Associazione senza scopo di lucro “Continuando a Crescere”. L’associazione, attiva dal 2008 nell’ambito sociale del territorio veronese, promuove ed organizza da anni diverse attività formative.
Grazie all’esperienza maturata e al supporto dei professionisti coinvolti, è nato il progetto ambizioso “Da Zero a Cento: percorsi di vita” che vuole offrire servizi di qualità in un’unica struttura. L’iniziativa ha come obiettivo principale la realizzazione di strutture di riferimento per i singoli cittadini e rispondere così in maniera concreta ed efficiente alle esigenze di famiglie, anziani e diversamente abili con azioni efficaci ed economiche in ambito pedagogico, psicologico e sociale grazie al supporto di persone preparate ed esperte. Una struttura di facile accesso nel territorio veronese che offra molteplici servizi di qualità con un’unica Missione.
In quest’ottica fare imprenditoria significa anche sviluppare un modello etico con la consapevolezza che per un’azienda come Global Power che ha nel proprio DNA valori chiave come trasparenza, risparmio e sostenibilità, non si possa esimere dalle responsabilità sociali e debba contribuire in maniera efficace e concreta al miglioramento delle condizioni di vita delle persone e delle famiglie.
Azioni virtuose generano azioni virtuose. Global Power lo sa bene, per questo ogni giorno consiglia ai propri clienti buone pratiche per ottimizzare l’uso di energia, perché adottando un approccio sostenibile si risparmia e si dispone di risorse preziose.
Sin dalla sua nascita nel 2004 l’azione imprenditoriale di Global Power trae ispirazione dalle politiche energetiche suggerite dal Protocollo di Kyoto e, successivamente, da quelle del pacchetto clima 20-20-20 fino a quelle più recenti del quadro per il clima e l’energia. L’obiettivo è chiaro: proporsi come player in grado di accompagnare il proprio cliente in un percorso di autosufficienza energetica e promuovere così un’economia a basse emissioni.
“Speriamo che la nostra esperienza possa convincere altre realtà imprenditoriali, non solo veronesi, a contribuire ad iniziative che portano vantaggi concreti alle persone come quelle promosse da Continuando a Crescere e I Bambini delle Fate – ha affermato Nicola Gasparoni, Presidente di Global Power S.p.A. – Per quanto ci riguarda continueremo a dare il nostro sostegno a questi progetti con la nostra energia positiva e concreta”.
 FONTE: I bambini delle fate.it
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dailyfocusweb · 7 years ago
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FIGC Gravina, Ci saremo sicuramente in Qatar, per la Fifa World Cup 2022
L’appuntamento del 29 gennaio (presso l’Hilton di Fiumicino) si avvicina a grandi passi e il clima elettorale, tra i tre candidati (Gabriele Gravina, Damiano Tommasi e Cosimo Sibilia) per la presidenza della FIGC, si fa sempre più incandescente.
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Siamo (probabilmente) ad un passo da un cambiamento radicale, dopo le dimissioni di Carlo Tavecchio (presidente federale uscente). Serve una svolta, una scossa in termini di idee/progetti, ma anche uomini capaci di guidare un processo di cambiamento, che, da tempo, tutti chiedono, ma che nessuno, al momento, ha avuto il coraggio di attivare, a torto o a ragione. Ne abbiamo parlato, in esclusiva, con Gabriele Gravina (presidente Lega Pro), candidato ufficiale per la presidenza della FIGC.
D: Presidente, qual è la tematica che le sta più a cuore in questa difficile campagna elettorale? R: Il mio programma tocca diversi temi e tutte le aree che compongono il movimento del calcio italiano. Pur tuttavia, dovendo scegliere, mi soffermerei sulla “sostenibilità”, un concetto che va oltre l’aspetto economico, seppure di grande attualità nel nostro Paese. Parlo, soprattutto, di sostenibilità di sistema, quindi il mio sguardo si rivolge inevitabilmente ai progetti, ai giovani, alla passione per questo sport, il tutto collegato ad un senso fortissimo di identità, che dobbiamo recuperare. Mi riferisco, quindi, non solo alla gestione aziendale delle imprese calcio, ma anche al management tecnico, alla qualità dei calciatori (da far crescere all’interno dei vivai), ecc.. E’ una equazione fondamentale da rilanciare nel sistema. Il mio impegno, una volta eletto, sarà in questa direzione. Più in generale, dobbiamo riscoprire l’orgoglio di appartenenza ad un movimento sportivo, il più importante su scala nazionale. Percepisco, tra l’altro, muovendomi per la penisola, una “depressione” cronicizzata tra i nostri dirigenti. E questo mi fa molto male.
D: Di questa campagna, fatta di incontri, di comunicati (talvolta in fotocopia) e di accordi più o meno annunciati (spesso al rialzo), qual è l’aspetto in cui non si riconosce? R: Se guardo, in generale a quello che sto vedendo, nessuno sta accarezzando l’anima degli stakeholders. Si parla solo di numeri in chiave elettorale. Tutti sono concentrati sulla mera somma delle percentuali (all’interno delle sette diverse componenti), in un visione troppo muscolare della campagna in esame. E’ un sistema, il nostro, che si sta inaridendo. E’ tempo di reagire.
D: La Lega spagnola di Javier Tebas sta utilizzando come ambassador all’estero personaggi del calibro di Gianluca Zambrotta (ex Barcellona, ma, soprattutto, campione del mondo con gli azzurri in occasione Germania 2006). Non le sembra quantomeno singolare? Nostri campioni all’estero che lavorano per la concorrenza. R: E’ vero. E’ assolutamente incredibile. Nella mia idea futura di “Club Italia” c’è la partecipazione di molti campioni del recente passato. Campioni del 1982, così come del 2006. Non dei veri e propri testimonial, nel senso pubblicitario del termine, ma degli “accumulatori di entusiasmo”, da mettere al servizio delle Nazionali. Dobbiamo diffondere entusiasmo, capacità professionali, il tutto collegato a nuovi concetti di qualità. In Spagna, bisogna essere sinceri, possono contare su campioni del calibro di Messi o Cristiano Ronaldo. Top player che aumentano il tasso di spettacolarità del campionato. Il mercato italiano deve, però, tornare ad investire, a partire dalla progettualità.
D: Nei primi 100 giorni da presidente (in caso di elezione) cosa succederà? R: Mi muoverò su tre direttrici: riforma statuti, riforma campionati (entro il mese di luglio) e successivamente, dopo le politiche nazionali (si voterà il prossimo 4 marzo), chiederemo al nuovo Parlamento, di intervenire su due temi centrali: la modifica della legge 91 e un disegno legislativo sul tema dell’apprendistato.
D: In cosa il suo programma è diverso rispetto a quello di Tommasi o Sibilia? R: La mia è sicuramente una proposta più trasversale rispetto a quella degli altri candidati. Per gestire una federazione come la FIGC servono competenze multidisciplinari. Credo di poter essere di supporto, una volta eletto, a tutte le diverse componenti del mondo del calcio. Questa è una caratteristica distintiva per chiunque sarà chiamato a gestire,nei prossimi mesi, la “nuova” FIGC.
D: Molti addetti ai lavori ritengono Cosimo Sibilia (LND) il suo principale avversario. Cosa ne pensa? R: La proposta di Sibilia è schiacciata sull’accentuazione del suo 34% (tanto pesa, sotto il profilo elettorale, la LND). Lo vedo molto arroccato su un’idea di maggioranza relativa. Come se questa percentuale possa risolvere tutti i problemi del calcio. E’ l’esercizio tipico di chi è votato al puro esercizio del potere. Personalmente preferisco il dialogo, il confronto, l’accentuazione delle identità e dei valori.
D: Tommasi, invece? R: Con Damiano vi è un rapporto costruito nel tempo. Dobbiamo rafforzarlo proprio in vista di questa tornata elettorale. Siamo stati al fianco in tante battaglie, portate avanti già nella precedente campagna elettorale (quella che ha portato, il 6 marzo 2017, alla vittoria di Carlo Tavecchio su Andrea Abodi, per pochi punti percentuali). C’è un dialogo aperto da sempre. Mi meraviglierei del contrario.
D: Gravina, è pronto a fare una promessa agli italiani? R: Quale, nello specifico?
D: In Qatar, nel 2022, ci saremo? Non è che assisteremo ad una nuova Apocalisse, parafrasando Tavecchio? R: Assolutamente. L’Apocalisse (battuta di Tavecchio prima dell’eliminazione per mano degli svedesi, nda) si concretizza, per definizione, una volta soltanto. L’eliminazione l’abbiamo già vissuta, pagando, come movimento, un prezzo altissimo. Adesso dobbiamo puntare a realizzare i progetti migliori e a ripartire con entusiasmo. Ci saremo sicuramente in Qatar, per la Fifa World Cup 2022. Promessa garantita. Prima, tra l’altro, dobbiamo lanciare una grande candidatura tricolore per l’organizzazione di Euro2028.
D: Come si pone rispetto al CONI e alla figura di Malagò?* R: Per natura ho massimo rispetto delle istituzioni. Certamente non ho alcun interesse ad entrare in conflitto con il Coni. Sarebbe, tra l’altro, un inutile dispendio di energie e, poi, il CONI è la casa dello sport italiano. Non avrebbe alcun senso. Il nostro mondo, nel futuro, deve tornare ad essere centrale, puntando ad una maggiore dignità rispetto al panorama variegato delle FSN (Federazioni Sportive Nazionali).
* per la cronaca, la domanda è stata posta al presidente della Lega Pro prima dell’incontro di ieri al Palazzo “H”. Malagò ha chiesto ufficialmente, ai tre candidati per la presidenza FIGC, di identificare una nuova data per l’assemblea. Gli stessi, al momento, non hanno acconsentito alla proposta del n.1 dello sport italiano, anche se è prevista una decisione finale nella giornata di sabato 27. Secondo molti addetti ai lavori Malagò, dopo l’ultimatum alla Lega serie A (per definire AD e Presidente entro i prossimi 30 giorni), si preparerebbe a chiedere un commissariamento della FIGC.
 FONTE: sporteconomy.it
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dailyfocusweb · 7 years ago
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FIGC Gravina: Metà Serie A si schiera con lui
I due contendenti vedono 10 club, al momento candidatura Aic resta.
Metà Serie A si schiera con Gabriele Gravina, per le elezioni della Figc.
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Juventus, Inter, Roma, Torino, Fiorentina, Spal, Sampdoria, Cagliari, Sassuolo e Bologna, nell’incontro con il candidato della Lega Pro e con Damiano Tommasi, hanno espresso la loro intenzione di voto per il primo dei due, chiedendo al numero 1 dell’Aic “di fare sintesi”.
Tommasi è da parte sua intenzionato ad andare avanti con la candidatura.
Gravina conterebbe con un’alleanza sul 6% di voti dalla A, il 17% dalla Lega Pro, il 10% dagli allenatori, il 2% dagli arbitri e un 5% dalla B. L’Aic pesa per il 20%.
FONTE: ansa.it
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dailyfocusweb · 7 years ago
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FIGC Gravina, Respinte le richieste del numero uno del Coni
Respinte le richieste del numero uno del Coni dopo l’incontro avuto con Gabriele Gravina, Cosimo Sibilia e Damiano Tommasi. Poi l’attacco a Tavecchio: “Disconosce le regole”.
ROMA - Il Coni chiede il rinvio delle elezioni per la presidenza alla Figc, ma i tre candidati dicono no. E’ l’esito dell’incontro avuto tra il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò, e i candidati Gravina, Sibilia e Tommasi.
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“Malagò ci ha chiesto di rinviare l’assemblea elettiva di lunedì per aspettare l’evolversi della situazione presso la Lega di Serie A. Questa proposta non è stata accettata da nessuno dei tre candidati, l’assemblea ormai è incardinata e si terrà regolarmente”. Lo ha detto Gabriele Gravina, numero 1 di Lega Pro, uscendo dall’incontro. “Poi c’è anche un altro passaggio fondamentale: io e Tommasi (quest’ultimo non fa passi indietro, ndr) dobbiamo incontrare la Lega di A e quella di B e quindi faremo anche una verifica con le altre componenti – aggiunge Gravina -. L’assemblea comunque è incardinata e ci sarà, diventa complicata annullarla, non è nelle nostre disponibilità. Lì i candidati assumeranno una propria responsabilità di fronte a quello che Malagò ci indicherà sabato mattina. Decidere di fare un passo indietro lunedì? Lo valuteremo e decideremo, ma per il momento non è una ipotesi percorribile. I delegati potrebbero indicare o meno la strada da percorrere”.
Sulle stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni di Cosimo Sibilia: “Malagò ci ha chiesto di riflettere su un eventuale rinvio delle elezioni Figc, ci sono delle difficoltà procedurali. Per quanto riguarda la Lnd abbiamo preso atto di questa richiesta ma crediamo sia un percorso complicato quello del rinvio, non so se ci sono le condizioni tecniche”.
“E’ stato ipotizzato un rinvio delle elezioni su cui ci siamo riservati di fare una riflessione e di risentirci prima dell’assemblea. Personalmente non so se sia rinviabile l’assemblea della Figc, dobbiamo approfondire e poi vedremo”. Sono le parole del presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi. “Non sapevo di questa ulteriore diffida decisa in Giunta, non so se sia possibile rinviare una volta convocata l’assemblea. Devo capire se questo vuol dire riavviare l’intero procedimento elettorale”.
MALAGO’: “TAVECCHIO SU SERIE A DISCONOSCE LE REGOLE” -  “Alla lettera che abbiamo inviato lo scorso 5 gennaio non c’è stata una risposta formale da parte della Figc: questo vi fa capire lo stato dell’arte e noi siamo dispiaciuti. In Lega di A al momento c’è un commissario straordinario (Carlo Tavecchio, ndr) che dovrebbe ottemperare a delle regole che per primo sta assolutamente disconoscendo”, è il duro commento di Giovanni Malagò. “Tavecchio doveva rendere pubblica la lettera del 5 ma nessun candidato ne era a conoscenza – ha osservato Malagò -. La Figc sta permettendo da moltissimi mesi che la Lega di A disconosca le regole del nostro mondo e in particolare della federazione stessa: la persona che dovrebbe adoperarsi per risolvere questo problema e non lo ha mai fatto, e neanche mai posto, è il presidente dimissionario e commissario straordinario Tavecchio. È un problemino, anzi un problemone, che non è stato preso in considerazione e sistematicamente disatteso”.
La Lega di A è “in una situazione illegittima, non ha rispettato il suo dovere come hanno fatto le altre leghe. Per una questione di quieto vivere e di buonsenso, e per non far vedere soprattutto in un momento in cui tutto il mondo si ferma e non litiga e cerca di fare la pace, e il mio riferimento vale perché il Coni si sta per trasferire a PyeongChang per le Olimpiadi invernali, è stato deciso di dare 30 giorni alla federazione per sistemare questa vicenda” ha aggiunto  parlando della situazione della Lega di A, senza rappresentanti da quasi un anno. “Molti membri di Giunta già ieri a Firenze volevano procedere al commissariamento senza aspettare questo tempo, ma ritengo sarebbe stato un errore perché non è possibile impedire l’assemblea alla Lega di A, il Coni non ha questo tipo di potere giuridico. Siamo tutti in partenza per Olimpiadi, c’è una tregua sancita in tutto il pianeta, detto questo io vi do una mano per uscire dalle sabbie mobili, ma voi tirate su la vostra mano per farvi tirare fuori. Ho fatto presente ai tre candidati che se la storia della Lega di A, che non dipende da loro, non si sistema c’è il rischio che vengano commissariati una volta eletti. Il Coni da questa storia non torna indietro come è giusto che sia perché sennò perdiamo credibilità perché è un nostro dovere come ente vigilante”.
LA NOTA UFFICIALE DEL CONI -  ”In caso di inadempienza da parte della Lega Serie A della mancata elezione del Presidente e dei due rappresentanti in Consiglio Federale entro 30 giorni a partire da oggi, il Coni non potrà esimersi dall’assumere nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio i necessari provvedimenti previsti dal vigente contesto normativo, anche in presenza di un presidente regolarmente eletto nell’Assemblea del 29 gennaio prossimo”. Lo si legge in una nota del Coni dopo l’incontro avvenuto oggi con i candidati Figc. “Il Presidente del CONI ha incontrato questo pomeriggio al Foro Italico i 3 candidati alle elezioni della FIGC, Gabriele Gravina, Cosimo Sibilia e Damiano Tommasi che erano stati invitati ieri e avevano aderito con grande disponibilità. All’incontro erano presenti il Vice Presidente Vicario del CONI, Franco Chimenti, il Segretario Generale, Roberto Fabbricini, e il Vice Segretario, Carlo Mornati – continua la nota -  E’ stato convenuto da tutti che l’obiettivo comune è sempre stato quello di trovare un accordo per ottenere il consenso più ampio possibile per il futuro governo federale”.
“Il Presidente Malagò ha messo a conoscenza dei 3 candidati della nuova lettera di diffida inviata oggi alla Figc, così come approvata ieri all’unanimità nella Giunta Nazionale del CONI a Firenze, nella quale si richiama la FIGC ad ottemperare all’adeguamento dello Statuto della Lega di Serie A in base ai principi informatori approvati dal Consiglio Federale il 26 ottobre 2017, non avendo ricevuto alcun riscontro dall’analoga lettera inviata alla Figc lo scorso 5 gennaio”.
FONTE: Repubblica.it
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dailyfocusweb · 7 years ago
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FIGC Gravina ha investito molto sul programma elettorale
Un sistema quando non vuole cambiare prova a resistere fino all’ultimo.
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E’ una legge di vita, e la storia conferma questa tesi. E’ quello che sta avvenendo nel calcio italiano, dove abbiamo una Lega calcio serie A commissariata all’infinito (con Tavecchio dimissionario in FIGC, che prova a rilanciarsi sulla poltrona di presidente della massima serie), con i club, spaccati in due sul nome del prossimo n.1 della Federcalcio. Non c’era spazio per tre candidature e, invece, giustamente, non ci siamo fatti mancare niente al riguardo. In un Paese normale si sarebbe arrivati ad una candidatura unica per mostrare unità, dopo lo sfascio dell’eliminazione dal Mondiale di calcio di Russia2018. Invece siamo appunto a tre candidati. Sotto il profilo della democrazia, potevano anche essere il doppio o il triplo, ma è innegabile che il buon senso (virtù rara nel mondo del calcio) avrebbe consigliato un solo candidato alla Presidenza.
Andiamo per gradi: Cosimo Sibilia senatore della Repubblica per Forza Italia (tra l’altro non si è compreso ancora se sarà candidato per le prossime politiche) appena 18 mesi fa era commissario straordinario della LND in Campania e non era neppure così popolare tra gli addetti ai lavori. Poi, con un colpo a sorpresa, prima è riuscito a diventare presidente della LND, scavalcando il presidente uscente Cosentino (fino a pochi giorni prima del voto saldamente sulla poltrona dei Dilettanti), poi ha sostenuto Carlo Tavecchio lo scorso 6 marzo, per arrivare successivamente a dimissionarlo, dopo essere stato il suo più grande elettore. Adesso con una esperienza inferiore ai due anni ci prova anche per la FIGC. Che dire, tutto è possibile nella vita, però ci sembra auspicabile una maggiore esperienza (sotto il profilo dirigenziale), così come una maggiore “neutralità” politica.
Damiano Tommasi: è stato un bravo calciatore (prima a Verona poi a Roma). Da sempre è un personaggio dalla “faccia pulita”. Ha sostenuto, senza se e ma, Andrea Abodi (attualmente presidente del Credito Sportivo), lo scorso 6 marzo, contro il presidente in carica Tavecchio. Oggi si presenta per la Federcalcio; non si capisce se spinto da una legittima ambizione personale o da quella di chi gli è più vicino in Associazione. Viene visto dai club di A (al netto di qualche eccezione) come il classico sindacalista. Un ruolo che poco ha a che fare con temi come economia, marketing, governance, sostenibilità, ecc. Avrebbe più senso vederlo al fianco di Gabriele Gravina nel ruolo di vice-presidente vicario (al posto di Sibilia). Se non vuole spaccare l’AIC consegnandosi ad un’idea di restaurazione nel mondo del calcio, ha solo una opzione: fare ticket con il presidente della Lega Pro.
Gabriele Gravina, presidente Lega Pro, sulla carta, è quello, tra i tre, con il minor numero di consensi elettorali (in partenza). Ma questo aspetto, meramente numerico, non deve ingannare i meno attenti.
Sta provando, Sibilia permettendo (domani si parla di una sua visita al presidente del CONI Giovanni Malagò), a chiudere l’accordo con Damiano Tommasi. Ci sembra l’ipotesi migliore (per non dire più naturale) tra quelle praticabili sulla carta. Gravina ha un modus operandi da politico navigato, è un “pacificatore” ed è pervaso sinceramente da una gran voglia di fare, oltre che di cambiare il sistema (soprattutto le storture di questo calcio). Nella precedente tornata elettorale ha sostenuto continuamente Andrea Abodi, pur sapendo di percorrere una strada impossibile. Ha dimostrato in tal senso grande coerenza e affidabilità.
Sarà per questo che qualcuno (che invece le vuole mantenere in vita) gli sta facendo una guerra senza quartiere. Ma questa guerra di posizionamento aiuta più Gravina, che gli altri due candidati: Tommasi non è un politico, Sibilia invece si sta muovendo troppo a livello politico (nei palazzi delle istituzioni), e non sta investendo il tempo a disposizione per far parlare di più del suo programma. Al momento non pervenuto, se non a parole su qualche quotidiano. E l’incontro di domani da Malagò al CONI non lo aiuta ulteriormente. Al di là dei sorrisi e delle pacche sulle spalle, il n.1 del CONI quando c’è una elezione federale è, per natura delle cose, “laico”.
Gravina invece ha investito molto sul programma elettorale, il più completo e dettagliato dei tre in gara. Se già qualcuno dei 275 delegati decidesse di leggerlo, potrebbe portare a casa voti ulteriori il prossimo 29 gennaio.
 FONTE: Sporteconomy.it
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Elezioni FIGC: Gabriele Gravina 17%, Damiano Tommasi 20%, Cosimo Sibilia 34%.
Il prossimo 29 gennaio si svolgerà la nuova assemblea elettorale della FIGC, che dovrebbe portare all’individuazione del nuovo presidente federale (Carlo Tavecchio è quello uscente).
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Sono iscritti ufficialmente tre candidati: Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, Cosimo Sibilia n.1 della LND e Gabriele Gravina per la Lega Pro (nella foto in primo piano).
Diventerà presidente chi conquisterà, al termine delle votazioni (possibile un ballottaggio finale dopo le prima due votazioni), il 50% più uno. Abbiamo deciso di illustrare i pesi percentuali delle sette diverse componenti sedute in Consiglio Federale: serie A, serie B, Lega Pro, LND, AIA (arbitri), AIAC (AssoAllenatori) e AIC (Assocalciatori).
Queste sette componenti non hanno però lo stesso peso specifico: si parte dal 2% degli Arbitri per arrivare al 34% della LND, in mezzo cinque componenti tutte con pesi diversi tra loro. Vediamoli insieme:
● AIA: (Nicchi) 2%;
● Lega B: (Balata) 5%;
● AIAC (Ulivieri): 10%;
● Serie A (commissario straordinario Tavecchio): 12%;
● Lega Pro (Gabriele Gravina): 17%;
●  AIC (Damiano Tommasi): 20%;
● LND (sen. Cosimo Sibilia): 34%.
Non è un caso se i tre candidati sono proprio quelli che, rispettivamente (da Gravina (17%) a Sibilia (34%), passando per Tommasi (20%), pesano di più. In totale il 71% dei consensi. Nessuno dei tre raggiunge da solo il 50% più uno. Solo Sibilia (LND), sommando il 29% dei consensi rimasti fuori dalla competizione (AIAC+AIA+Lega A e B) ai suoi, potrebbe raggiungere questo risultato. Ma è chiaro che parliamo di una ipotesi di scuola. La realtà delle alleanze è ben altra. Come spesso avviene, però, la componente tecnica di Ulivieri (Assoallenatori) potrebbe decidersi di unirsi a Tommasi (AIC), anche se lo scorso 6 marzo, quando fu eletto Tavecchio per la seconda volta consecutiva, avvenne proprio uno “strappo” tra Tommasi (schierato con Andrea Abodi, candidato alla presidenza) e Ulivieri (schierato a sorpresa con il presidente federale Tavecchio). La partita per la presidenza federale è ancora molto aperta e proprio nelle ultime ore, pre elezioni, potrebbero esserci delle grandi novità. Nel frattempo il quotidiano “Il Mattino” di Napoli, conferma la ricandidatura di Cosimo Sibilia, senatore di Forza Italia (sempre in Campania e sempre per il partito di Berlusconi), per il ramo più “nobile” del Parlamento.
Se Tommasi è sicuramente un personaggio molto amato dal grande pubblico, per il suo stile in campo (ai tempi della AS Roma e della Nazionale), e fuori dal rettangolo di gioco (da sempre è impegnato in ambito sociale e si impegna in campagne no-profit), il personaggio che ha le maggiori capacità di “sintesi politica” (parliamo chiaramente di politica “sportiva”) è Gabriele Gravina.
Il n.1 della Lega Pro potrebbe riunire un mondo, quello del calcio, completamente spaccato e attivare, una volta per tutte, una stagione intensa di riforme. Auspicate da molti, ma ancora non attuate, spesso per ragioni di opportunità. Gravina deve avere il coraggio di operare delle azioni di “discontinuità” rispetto al passato. I tempi sono maturi per lavorare in tal senso. E’ una occasione unica ed irripetibile. Non sprechiamola!
FONTE: Sporteconomy.it
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Elezioni FIGC: Tommasi e Gravina dovrebbero convergere naturalmente
“I presidenti dell’Associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, e della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia, entrambi candidati ala presidenza della Figc, si sono incontrati a Roma per discutere dei rispettivi programmi federali”.
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“Il confronto – fa sapere l’Aic – ha evidenziato “le numerose convergenze sulle progettualità future”. Lunedì prossimo è in programma il consiglio direttivo dell’Aic.” Recita così il comunicato al termine del vertice tra il numero 1 dell’Assocalciatori e il pari grado della Lega Nazionale Dilettanti.
“Tutto molto interessante”, verrebbe da esclamare parafrasando Rovazzi, se non fosse per il fatto che, appena pochi giorni fa, un testo congiunto molto vicino a questo era stato dato alle agenzie, con Gabriele Gravina (n.1 della Lega Pro) al posto del nome del dirigente irpino. Ora delle due l’una: o abbiamo portato lo stile delle consultazioni del Quirinale all’interno del mondo della Federcalcio (ma crediamo sia un po’ esagerato), con annesse dichiarazioni di rito (uguali tra di loro), o Tommasi, a seconda dell’interlocutore che incontra, non si spreca più di tanto e racconta sempre le stesse cose. Insomma, non proprio un bel vedere, ad essere sinceri.
Da Tommasi, persona che stimiamo a prescindere, ci aspetteremmo, per esempio, maggiore “coraggio” e soprattutto pro-attività. Qui non si tratta più di gestire un’elezione come fosse una partita a Risiko o una partita privata al circolo sotto casa. Le due forze più innovative e progettuali (Tommasi e Gravina) dovrebbero convergere naturalmente e fare “ticket”. Non serve uno stratega uscito da una scuola di guerra, né ci dovrebbero essere tutti questi tatticismi sul tavolo. E, invece, si sta assistendo ad un gioco al rialzo (o almeno così sembra – quindi è anche peggio per certi versi), che non fa bene ad un movimento del calcio, umiliato, di recente, a causa dell’eliminazione degli Azzurri dal Mondiale di Russia 2018.
Ma torniamo all’incontro di questo pomeriggio all’ombra del Cupolone. Andando nello specifico ad analizzare l’aspetto centrale dei contenuti, troviamo, per esempio, sul fronte di Sibilia, una serie di “promesse” non tutte realizzabili. Il presidente della LND infatti avrebbe garantito a Tommasi, il controllo del Club Italia, una riduzione (più di facciata che di sostanza) sul tema dell’età del vincolo dei calciatori (si scenderebbe a 22 anni), ma soprattutto la gestione del settore giovanile FIGC, con Vito Tisci (attuale coordinatore d’area in Federcalcio), che, questo week-end prenderà il Maalox per provare ad alleviare i bruciori di stomaco. Se Sibilia decidesse di realizzare in toto le “desiderata” di Damiano Tommasi scoppierebbe la “rivoluzione” in LND e già sarebbero partite telefonate infuocate tra diversi dirigenti, che promettono, in caso di conferma di questo Patto, di non votare il presidente irpino nel “silenzio” dell’urna.
FONTE: Sporteconomy.it
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Elezioni Presidente Figc: Gabriele Gravina disponibile ad un'unione con Tommasi
Definite le candidature per le elezioni del presidente della Figc, a parlare oggi è stato Gabriele Gravina, nome ed espressione della Lega Italiana Calcio Professionistico.
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Definite le candidature per le elezioni del presidente della Figc, si va spediti verso la data del 29 gennaio, giorno in cui si terranno le votazioni a Roma. A parlare oggi è stato Gabriele Gravina, nome ed espressione della Lega Italiana Calcio Professionistico: “I candidati sono 3, ma in realtà le aree politiche sono due: una rappresenta la continuità e l’altra l’innovazione testimoniata da me e Tommasi. Sono favorevole ad un’alleanza tra me e Tommasi”. Ricordiamo che l’altro nome a concorrere è Cosimo Sibilia.
“Viviamo in un mondo fatto di contraddizioni in cui si parte per raggiungere il più ampio consenso e per la prima volta ci sono 3 candidati, poi si parla di possibilità di lavorare su una piattaforma programmatica, ma l’unica l’ho presentata io ed in più, ancora non sappiamo quali sono i temi per rilanciare il calcio italiano”. Tra politica e tecnicismo: “La miscela, che è quello che traspare, è ciò che ho sempre condannato e non mi piace. Purtroppo il nostro calcio non sta testimoniando la corretta impostazione di un processo di riforma che merita. L’idea che si tratti di un’elezione di potere non mi piace e avverto anche uno stato di disagio, ma non posso tirarmi indietro.”
Un ritiro a sorpresa: “I candidati sono 3, ma in realtà le aree politiche sono due: una rappresenta la continuità e l’altra l’innovazione testimoniata da me e Tommasi. Sono favorevole ad un’alleanza tra me e Tommasi e se si verificherà, il ruolo di presidente non lo voglio a tutti i costi. Mi interessa l’obiettivo ed eventualmente valuterò con Damiano chi candidare, la mia idea è candidare chi ha più possibilità di centrare l’obiettivo”.
Ricette per la Nazionale: “L’allenatore non è l’elemento risolutivo della Nazionale italiana. Dobbiamo mettere insieme una classe dirigente che possa comandare il club Italia, mettere insieme i nostri tifosi, sviluppare nuovamente l’entusiasmo degli italiani magari proponendo anche un evento e mi viene in mente Euro 2028″.
FONTE: IlSole24Ore.com
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dailyfocusweb · 7 years ago
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Global Power AMPI, più Risparmio, più Servizi, più efficienza energetica
Global Power S.p.A. intende estendere la propria attività di vendita di gas naturale ed energia elettrica e a questo scopo ricerca partner disponibili ad instaurare rapporti di collaborazione che, nell’interesse reciproco, favoriscano il raggiungimento del suddetto obiettivo.
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Global Power S.p.A. considera CNA, proprio per l’attività che esse svolgono, partner ideali con i quali avviare collaborazioni anche per il tramite delle strutture territoriali collegate CNA quali AMPI Associazione delle Micro, Piccole e Medie Imprese della produzione e dei Servizi.
Proposta
AMPI Associazione delle Micro, Piccole e Medie Imprese della produzione e dei Servizi Piazza Repubblica, 29A – 30014 Cavarzere (VE) aderente a CNA Venezia, attraverso gli imprenditori associati che aderiranno al presente Accordo, incarica Global Power S.p.A. alla gestione dei contratti di fornitura sia di energia elettrica che gas. Global Power S.p.A. garantirà ai clienti la fornitura di gas ed energia elettrica alle seguenti condizioni:
GAS NATURALE
• Prezzo del mercato tutelato con la garanzia quindi dell’applicazione delle condizioni determinate dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas con riconoscimento di uno sconto di 1 eurocent/smc.
ENERGIA ELETTRICA
• Prezzo del mercato tutelato con la garanzia quindi delle condizioni determinate dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas con riconoscimento di uno sconto del 10% sulla componente PE determinata dall’Autorità relativa alla fascia F23; • Energia verde senza sovraprezzo. Global Power S.p.A. abbina ad ogni contratto domestico una certificazione di garanzia di origine da fonti rinnovabili (CO-FER o altro certificato come da Delibera ARG/elt 104/11). Questi Certificati rappresentano una concreta forma d’incentivazione alla diffusione di nuove capacità di generazione da fonti rinnovabili. Le fonti alternative sono inesauribili, non emettono gas serra, non producono inquinamento;
INOLTRE
• Un’area riservata con archivio elettronico dei documenti contabili emessi • Assistenza continua attraverso i referenti aziendali e commerciali di Global Power S.p.A.
FONTE: Associazione AMPI
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