Tumgik
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Pare sia vietato apporre etichette sul vino con scritto 'nocivo'.
E' comparso il solito cespuglio infuocato, che, con voce fuori campo, si è presentato come 'dio' e ha detto di non apporre etichette per salvare la vita a qualcuno informandolo? Perché mi pare che questo 'paradosso' se la giochi a briscola coi comandamenti.
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Ma che scherzi? Rendere la cannabis legale? E poi i politici e le forze di polizia corrotte come fanno a vivere senza farsi versare una tangente fissa, mensile, dalla malavita, che gestisce le altre droghe e la prostituzione (anche quella ancora non normata)?
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La cannabis uccide chi impone ai terzi di vivere una vita da martiri, lodando morte, crocifissione e sofferenza.
La droga leggera è nemica di chi ha bisogno di persone che soffrano e soffrano a lungo, per vivere nel privilegio di non lavorare, speculando sull'altrui dolore.
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Chi non riesce ad avere polso nelle questioni più semplici, non sarà in grado di maturare acume davanti alla Complessità.
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La doppia morale di destra funziona così: si può rendere lecito che la gente si ammazzi di alcool, cambiare la morfologia dei terreni (e quindi il clima) con estesi vigneti; ma guai legalizzare cannabis o altre droghe, perché la mafia locale la devi accontentare per le Elezioni.
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Gli anziani possono anche tracannarsi tutta la bottiglia, per ciò che mi riguarda, se poi però non usano mezzi privati (bici compresa); già in molte regioni succede di vederli ubriachi fin dal mattino, accasciati su un sedia fuori dai bar, a guardare le foglie che passano.
L'alcool non è un alimento: il nostro organismo lo tratta come sostanza tossica, cercando di espellerlo in tutti modi (respirazione, vie urinarie, sudorazione) fin da subito, quando entra in circolo; quello che non viene espulso, rovina le cellule cerebrali.
Ogni persona ha diritto di fare ciò che vuole col proprio corpo: l'importante è che non leda terzi. L'alcool non rilassa come la cannabis, ma eccita e disinibisce negativamente: per questo, spesso e volentieri, chi ne fa uso può innescare risse e/o violenza domestica.
Il Vinitaly era e resta una manifestazione che specula sulla salute dei soggetti anche più giovani, pubblicizzata come etica; l'alcool è sostanza tossica, che non ha effetti salutari sul nostro organismo. Chi vende alcool in Italia è uno spacciatore, senza scrupoli.
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Gli animali sono esseri viventi, non pupazzi inanimati: non sono oggetti di piacere, da compagnia o da usare nelle tradizioni popolari e chi fa Scienza dovrebbe avere questa Etica: riconoscere dignità agli esseri viventi, e non toglierla col benaltrismo.
Il fatto che la rana mostri di avere una coscienza inferiore ad un essere umano NON autorizza nessuno a fare il coglione, trattandola come un oggetto, a nome di stupidi usi e costumi da trogloditi.
Il benaltrismo non è un argomento, ma arma che distoglie dal tema preso in causa: gli animali non vanno mai usati, sfruttati, tolti dal loro ambiente, se non per leciti motivi (salvarli o mangiarli - e solo per lo stretto necessario, non abbuffandosi).
E' stata inventata la palla, declinata in molte forme per permettere alle persone di divertirsi (giocando in squadra o competendo da singoli uno contro l'altro). Non si vede perché ci siano in giro ancora trogloditi che usano animali, esseri viventi, trattandoli come giocattoli.
Siamo quello che facciamo, non chi diciamo di essere: ogni azione parla, costruendo un'identità precisa, che vale più di qualsiasi nomignolo, attestato, che dica 'sono un uomo di scienza' - ma, alla prova della Realtà, questi mostri di non aver capito nulla di Scienza.
Mancava proprio, in Italia, pure l' "uomo di scienza" antropocentrico, che per avere visibilità, tenta di screditare chi protegge gli animali. Ci deve essere un giro losco di produttori di patatine fritte, che rilascia lauree scientifiche a chiunque, coi punti fedeltà.
Puoi avere anche tredici lauree, in campi diversi, ma se non maturi una Coscienza, resti una persona gretta.
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La retorica religiosa contro i materialisti (atei e scienziati) muore col primo colpo di tosse che porta lo sciamano, l'uomo che straparla di 'divino', a doversi far ricoverare in ospedale; e con l'uso dei prodotti della scienza, come internet e i social, per fare proselitismo.
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Un cattolico non sa trattenere il troglodita che è dentro di lui: abbraccia ogni ideologia razziata; si sente una razza pura, col diritto di fare tutto ciò che vuole, poiché nulla lo punisce per il suo comportamento molesto.
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E' importante schierarsi dalla parte dei Diritti.
Aderire ad iniziative che portano al Riconoscimento di Diritti Umani è nell'interesse di tutti: erode spazio ai conservatori, ai moralisti, che costruiscono campagne politiche denigratorie su qualsiasi tipo di diversità; CHIUNQUE, da comune cittadino, potrebbe divenire oggetto della loro discriminazione, delle loro molestie, dei loro atti persecutori.
Viviamo in un Paese dominato da una religione omofoba e misogina, che ha reso molte persone schizofreniche, ma nessuno deve sentirsi obbligato a uniformarsi alla comune ignoranza di trattare gli altri come subalterni: come schiavi, che non hanno diritto ad autodeterminarsi.
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Genitore 1 e Genitore 2
Nella crescita di un bambino, i tutori/genitori hanno la stessa importanza: ecco perché si deve indicare 'genitore 1' e 'genitore 2'; non è una classifica di importanza, ma il riconoscimento che donna e uomo, eterosessuali o meno, sono alla pari - ovunque, anche in famiglia.
Indicare 'genitore 1' e 'genitore 2' ha una connotazione di uguaglianza per tutti: riconosce che le donne non sono accessori di famiglia, ma protagoniste dell'educazione di un figlio, anche nelle famiglie eterosessuali. Uno schiaffo al patriarcato - per intenderci - che va dato.
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Riconoscere diritti a chi non è eterosessuale non toglie diritti a chi è eterosessuale; l'unica cosa che viene portata via è il considerare un diritto compiere atti persecutori: quelli compiuti da politici di destra e chiesa cattolica verso chi non accetti i loro disvalori.
Odiare e molestare qualcuno poiché gay non è un valore; discriminare i figli delle coppie gay non è un valore, ma il sintomo d'una politica composta da incompetenti, che contano sulla repressione per governare, perché non capaci di fare proposte su cui tutti possano convergere.
Quando si arriva a colpire, indirettamente, anche i più indifesi (i bambini), vuol dire che la moralità è diventata una malattia mentale profonda, che spinge a fare azioni violente: atti persecutori pure verso chi non ha gli strumenti per difendersi adeguatamente (i bambini).
Riconoscere il matrimonio ugualitario non toglie nulla agli eterosessuali; fermo restando che, essendo la famiglia un costrutto sociale, ognuno ha il diritto di comporla come meglio pensa, consensualmente, e non come gli altri desiderano che sia la sua famiglia.
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Rispondere a qualcuno "non servono evidenze" riguardo ad una opinione espressa, fa molto 'rito su un altare', dove uno sciamano ti impone di credere che accadano eventi soprannaturali su un calice di vino e una cialda di pane azzimo; non lo può provare, però ti chiede pure di essere pagato per quella oggettiva truffa.
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L'ansia da separazione è una fase dello sviluppo durante la quale i bambini avvertono ansia se separati dai genitori o da chi principalmente si occupa di loro; si manifesta quando i bambini hanno circa 8 mesi e si intensifica tra i 10 e i 18 mesi - quindi non quando sono neonati.
Un neonato non ricorda il periodo della sua gravidanza, in cui, da feto, si è sviluppato; un neonato non può distinguere se viene curato da chi 'lo ha messo al mondo' o da una infermiera o dalla nonna.
L'imprinting su un neonato è labile: non ha coscienza di ciò che accade.
Bambini e neonati non sono la stessa cosa (si usano infatti, apposta, termini diversi).
I bambini adottati sono problematici perché rispetto ad un neonato hanno ricordi, gradevoli o sgradevoli, del loro passato; che sono sensazioni su cui non riescono a fare un ragionamento.
Chi usufruisce della gestazione per altri, non diventa tutore di un bambino, ma di un neonato che non ha ricordi. Qualora si venga scartati per una adozione (cosa facile, dato che si deve essere capaci di gestire un bambino che ha un brutto trascorso), la GPA è ideale.
Nelle adozioni, la priorità è offerta a bambini con più disagi; come tutore, devi essere molto capace a gestire e alleviare i traumi d'un minore; non tutti hanno tali qualità; non tutti possono adottare un bambino con traumi, poiché complesso rispetto ad un neonato senza ricordi.
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Quando si è contro o a favore d'una tesi o comportamento, si argomenta, non si divaga; chi divaga, lo fa poiché non ha prove per segnalare una questione che 'sente sbagliata', ma non sa davvero il perché.
I moralisti parlano di cose indegne; le persone con una mente formata su base logico-razionale non danno opinioni senza prima analizzare bene un problema e non usano termini tipici dei perbenisti, come indegno, ma casomai non etico, ovvero che lede terzi.
Quando un giornalista o una testata giornalistica non sono in grado di attirare i lettori con prove, con argomenti (tesi basati su evidenze), allora usano termini che richiamano solo sensazioni o divagano. Questa è la base, il fondamento, delle testate giornalistiche spazzatura.
Il lavoro del giornalista si basa o sul riportare fatti in modo oggettivo o sul commentare fatti basandosi su prove, su evidenze; chi usa parole, termini che si rifanno ai sentimenti e non ad un logico ragionamento, non è un giornalista e ciò che dice non ha alcuna autorevolezza.
Il sensazionalismo è tipico dei moralisti e delle testate giornalistiche scandalistiche (quelle buone solo per pulire i vetri e raccattare sporcizia, non da leggere); divulgare fatti e notizie esagerandoli, allo scopo di suscitare interesse, non è giornalismo: solo spazzatura.
Le vecchie generazioni che leggono testate spazzatura, essendo moralizzate (piene di pregiudizi) non sanno cogliere la differenza fra argomentare e fare sensazionalismo; le nuove generazioni, più colte, si: e quando si incontra tale fenomeno su temi importanti va segnalato.
Arthur Schopenhauer ha dedicato buona parte della sua vita a ragionare sul come argomentare e ha scritto libri che aiutano a riconoscere un interlocutore capace da un incapace dalla logica fallace; un giornalista, una persona disonesta, non limpida.
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Nel caso di gestazione per altri, l'ovulo viene impiantato: non c'è legame genetico fra chi porti avanti la gravidanza e il neonato.
Diverso sarebbe se il figlio fosse legato geneticamente alla madre: la questione si complica ed è corretto analizzare eticamente il fenomeno.
I detrattori della GPA (gestazione per altri) non hanno argomentazioni valide per negare tale diritto a chi vuole usufruirne: usano, pertanto, un linguaggio specifico, "da ignoranti per gli ignoranti", che richiama solo sensazioni, sentimenti, o gradevoli o sgradevoli.
Una donna che si prostituisce legalmente, offre sesso: non ha legami affettivi col cliente, c'è solo approccio fisico; nella maternità surrogata legale, una donna mette a disposizione solo il proprio corpo, non il patrimonio genetico; lo fa consensualmente e per solidarietà.
La maternità surrogata legale, per principio etico, non viene pagata, ma rimborsata: vi è un rimborso delle spese mediche e accessorie legate al periodo della gravidanza e del parto; il neonato non è figlio di colei che lo partorisce: non c'è legame genetico. Non è la madre.
Quando una donna si fa impiantare un ovulo, che non è suo, e porta avanti la gravidanza, non è la madre di colui o colei che partorirà: è solo una incubatrice umana; assolve le funzioni di far sviluppare cellule che non sono sue, ma di terzi.
Qualora la coppia o il single non avessero a disposizione ovuli o fossero incapaci di mettere al mondo i figli, allora si può ricorrere alla maternità surrogata tradizionale, dove la partoriente ha messo a disposizione anche il suo ovulo, come se fosse un rene o sangue donati.
Si può donare un rene, si può donare sangue, si può donare sperma, si può donare midollo osseo e si può donare anche un ovulo, facendolo crescere dentro di noi. Sono tre donazioni equivalenti; nel caso della gestazione per altri tradizionale, la donna dona anche il suo ovulo.
La specifica normativa su maternità surrogata tradizionale e gestazionale, ha già risolto ogni questione etica: l'approccio alla pratica deve essere scientifico; si deve argomentare guardando all'ovulo donato esattamente come se fosse un rene, del sangue o midollo spinale.
Ciò che la normativa sulla maternità surrogata non può risolvere è il problema della povertà: per risolvere la povertà nel mondo, che ancora esistente, serve un approccio politico etico: distribuire le risorse a tutti, non solo ad alcuni, costringendo i ricchi ad esserlo meno.
Chi è contro le patrimoniali (contro il prelievo coatto verso chi è più ricco), è a favore della povertà; chi non vuole che le risorse siano accessibili per tutti, e non solo per alcuni, non ha il diritto di trattare temi etici, come lo sfruttamento delle donne povere.
I partiti di destra e gli scrittori di destra, che si schierano apertamente contro ogni provvedimento da Stato Sociale che ridistribuisca equamente risorse, per una Qualità della Vita Totale per tutti, non possono fare paternali in difesa delle donne povere, perché sono la causa.
Quando uno Stato è Sociale ed ha un welfare socialdemocratico, non ci sono problemi di povertà: tutti ricevono adeguata assistenza economica; pertanto, sulla maternità surrogata offerta da donne povere, la destra che difende solo i privilegi dei ricchi non può recriminare.
Non ci sono argomentazioni valide contro la maternità surrogata; il fatto che ci siano donne povere coinvolte è un tema che alla politica di destra italiana non interessa, e usa a sproposito, visto che la politica di destra italiana difende solo la parte più privilegiata di una società e si rende responsabile dell'altrui povertà.
Se la donna che cede il nascituro (sviluppato con un suo ovulo donato) non è povera, il rapporto nella gestazione per altri è consensuale fra le parti e non vi è alcuna etica infranta; il problema etico sorge se la donna è povera - ma è la povertà il problema vero da affrontare.
Quando adottiamo un bambino, le pratiche di adozione non sono gratuite; gli orfanotrofi e chi gestisce adozioni, non hanno alcun interesse che la povertà venga risolta o che la famiglia o donna che abbandonano il bambino vengano assistiti adeguatamente. Si specula ovunque.
Nel caso di adozione di un bambino, possono speculare sulla vita di quel bambino anche i parenti che lo hanno abbandonato: le norme prevedono che abbiano il diritto di interrompere l'adozione e ciò diventa un ricatto economico per i tutori che sono già riusciti a portarlo a casa.
Ci sono molti modi di speculare sulla vita altrui: anche raccontando che se non ci si comporta in una data maniera, si finisce o in purgatorio o all'inferno e che per non finire all'inferno o in purgatorio, sia necessario pagare degli sciamani a cui fare confessioni.
Il sacerdote che va a benedire una casa, un ospedale, una manifestazione e accetta denaro o beni in cambio o uno stipendio regolare pagato da uno Stato, sta speculando sull'altrui superstizione, sull'altrui ignoranza: sulla vita di una o più persone ingenue, che vengono truffate.
O si ragiona sulle radici per cui una persona, in virtù del suo essere subalterna, compie azioni che non farebbe se i suoi diritti fossero tutti riconosciuti, o è meglio dedicarsi al giardinaggio, piuttosto che trattare temi importanti come la GPA.
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PROMISCUO
promiscuo /pro'miskwo/ agg. [dal lat. promiscuus, der. del tema di miscēre "mescolare", col pref. pro-¹]. - [costituito dalla mescolanza di cose diverse: società p.; matrimonio p.] ≈ eterogeneo, ibrido, mescolato, misto.
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