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La convergenza della domotica
Mentre sono di rientro da una trasferta di due giorni a Napoli per degli appuntamenti di lavoro, mi imbatto in una notizia interessante:
“Apple, Google e Amazon insieme per la domotica” (fonte: La Stampa, link: qui)
Questa è una notizia che aspettavo da tempo. Per poter realizzare un ecosistema domotico veramente fruibile per tutti, è necessario che i dispositivi possano essere compatibili con tutti gli ambienti a disposizione.
Un protocollo di comunicazione comune permetterebbe a tutti i produttori di accessori di essere disponibili per tutti, a prescindere dal sistema che l’utente ha scelto, sia esso Apple, Amazon o Google.
Per Apple in particolare è sicuramente un’opportunità importante perché è abbastanza palese che HomeKit, così come Siri, non siano più nel cuore neanche degli utenti più affezionati della mela morsicata.
Interessante è anche il fatto che in questa alleanza stia facendo la sua parte anche la Zigbee Alliance, come riporta altre testate, tra cui Punto Informatico (link qui).
Questa partecipazione darà a mio parere una forte stabilità dal punto di vista dell’unificazione del protocollo: gli smart speaker di gamma più alta di Amazon ad esempio già integrano un hub Zigbee, permettendo di eliminare uno o più hub di terze parti (come ad esempio quello di Philips per la loro linea Hue).
A mio parere quindi questo è un passo avanti per portare la domotica casalinga ad un livello più alto e fruibile da tutti.
Stay Tuned!
Diego
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Un paio di settimane con Google Stadia

Il nuovo servizio di gioco in streaming di casa Google è stato per giorni sulla bocca di tutti e ora tutto tace, o quasi.
Questa direi che è la migliore occasione per scrivere qualche riga in merito al Google Stadia.
Iniziamo con una veloce cronologia degli eventi:
6 Giugno 2019: Google annuncia Stadia
7 Giugno 2019: Io pre-ordino Stadia Founders Edition
19 Novembre 2019: Google lancia ufficialmente Stadia
21 Novembre 2019: Io ricevo Stadia Founders Edition
Come potete notare, ho dato estrema fiducia a Google per questo servizio, il motivo? Una delle esclusive di Google Stadia sarà a quanto pare Baldur’s Gate III, non è un motivo sufficiente? Per me si, rassegnatevi.
Per chi giungesse qui per caso, cosa è Google Stadia?
Lascio la parola a Wikipedia.
“Google Stadia è un servizio in streaming di videogiochi sviluppato da Google, pubblicato il 19 novembre 2019. È stato presentato al Game Developers Conference il 19 marzo 2019. Tra le caratteristiche principali vi sono quelle di riprodurre i giochi in risoluzione 4K, l'integrazione con YouTube, la possibilità di giocare dal proprio browser Google Chrome.È il principale concorrente di PlayStation Now, Project xCloud di Microsoft e GeForce Now di Nvidia. [...]”
(https://it.wikipedia.org/wiki/Google_Stadia)
E tu chi sei?
Ora che vi siete fatti un’idea di che roba sia questo servizio, contestualizziamo la mia posizione: il sottoscritto può essere definito un “casual gamer”, ovvero una persona a cui piacciono i videogiochi ma non spende tempo in modo costante con questi ultimi, per motivi di lavoro o altri impegni della sua vita. Per chi volesse approfondire, riporto anche in questo caso il link di Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Casual_game.
Adesso sapete a grandi linee che cosa sia il servizio Google Stadia e come io mi ponga all’interno del mondo dei videogiochi. Bene! Direi che avete gli ingredienti fondamentali per interpretare la mia posizione in merito a Google Stadia.
Quindi, cosa ne pensi?
Il mio primo pensiero è che Google ha dimostrato che il gioco in streaming è tecnologicamente possibile: da questo punto di vista Stadia è un successo.
Tuttavia, sebbene la tecnologia ci sia, questa non è necessariamente disponibile a tutti: per giocare decentemente ad una risoluzione coerente con lo standard minimo odierno (ovvero 1080p), è necessario avere una connessione molto stabile. Una delle accuse che vengono mosse è Google è che la banda minima indicata nelle caratteristiche del servizio non è veritiera: questa accusa è accettabile in parte.

Facendo riferimento al grafico ufficiale di Google, si evince che i requisiti minimi di banda per giocare a 1080p sono 20Mbps (Megabit per secondo). Bene, questa è la banda minima reale e disponibile che bisogna avere. Facciamo attenzione alle mie parole:
minima
reale
Questo significa che se avete una connessione ADSL con ampiezza di banda nominale di 20Mbps, molto probabilmente non riuscirete a giocare a 1080p; questo perché la banda nominale non è la vostra banda reale né tantomeno la vostra banda minima garantita (mi riferisco alle connessioni casalinghe).
Quindi si può dire che Google in qualche modo abbia fatto il furbetto nella gestione del marketing di Google Stadia, lasciando libera interpretazione a questi dati e quindi creando aspettative impossibili di soddisfare verso gli utenti meno tecnici.
Un altro problema di comunicazione è relativo al lancio del servizio: il 19 Novembre è stato rilasciato, di fatto, un accesso in anteprima al servizio. Quindi gli utenti che hanno comprato la Founders Edition (come il sottoscritto) o la Premiere Edition, hanno comprato l’accesso ad un servizio beta (o early-access, se preferite).
Anche in questo caso, la macchina di marketing di Google è stata, volutamente o meno, poco chiara. Il lancio reale del servizio corrisponderà, a mio parere, con il rilascio del livello di servizio gratuito.
Si ma, visto che hai pagato, il servizio come si comporta?
Bene. Con una connessione TIM Fibra 200Mbit (di cui io riesco a sfruttare 60Mbit reali), il servizio funziona senza problemi. Se poi utilizzate giochi di qualche anno fa, come Tomb Raider Definitive Edition, le prestazioni sono impressionanti: la reattività dei comandi è tale che non sembra di giocare in streaming.
L’esperienza migliora se utilizzate il controller ufficiale: il pad è direttamente collegato alla vostra Wi-Fi di casa e con i server di Google, quindi i comandi non subiscono l’intromissione di driver e altro, recuperando un minimo di latenza.
Utilizzate Chromecast Ultra: anche in questo caso, in questo momento garantisce l’esperienza ottimale. Google Chrome è un pachiderma che richiede comunque che il vostro PC riesca gestirlo e questo non è scontato su una macchina un po’ datata o su un PC da supermercato (per capirci, sotto i 500 euro).
Basta, dacci un giudizio!
E’ ancora troppo presto per sbilanciarmi con un giudizio: a mio avviso se ne potrà parlare quando Google inizierà a dare la possibilità di attivare gli account gratuiti.
In questo momento posso riassumere alcune considerazioni:
si può davvero giocare senza avere una console o un PC da gaming
se siete dei giocatori assidui, non fa al caso vostro in questo momento
se avete dei dubbi, aspettate Febbraio 2020 e la possibilità di creare un account gratuito
se siete dei casual gamer, 50/60 euro ogni 4/6 mesi per comprarvi un gioco potete anche spenderli, non lamentatevi
Stay tuned!
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