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#myliguria140

Ora che è estate e tutti quanti mirano alla Liguria per andare al mare, perchè non proviamo a diventare un mare e cavalcare tutti assieme un onda ? Quella della Rete, quella dei tweet o delle foto via instagram (che negli ultimi 2 anni, a partire dal basso ha rivoluzionato un po' questo piccolo pazzo mondo, facendo si che fosse la gente a dire la propria veicolando messaggi). Quest'onda va cavalcata per raccontare cosa la Liguria è oltre al mare (!) e sappiamo che di storie ce ne sono tante, molte non le conosciamo neanche noi! Lunedì scorso in Regione ‪ si è svolto un'incontro #‎smtdLiguria‬ tra gli attori del turismo, ma non i soliti enti, consorzi etc etc, bensì persone (blogger, giornalisti, semplici cittadini appassionati del luogo in cui vivono) per fare gruppo, conoscersi e confrontarsi sul tema sullo status quo del turismo in relazione alle strategie da attuare, partendo dal buon lavoro fatto da Turismo in Liguria, dai recenti blogtour (‪#‎visitriviera‬ ‪#‎trentinriviera‬) e tenendo a mente il Piano Turistico Regionale 2013 - 2015. Evidenziando le potenzialità di un territorio che può offrire esperienze di ogni genere, che in parte vanno ancora "scoperte" e raccontate. Roberta Milano ha redatto un tweetbook (un flusso esplicativo di quel che si è detto e twittato durante l'incontro). Insomma, ora tocca davvero assaporare la gioia del rischio di affrontare l'onda... ma tutti assieme..! E come ? Iniziamo il racconto con l'hashtag #myliguria140 : un modo per creare una guida turistica dal basso, reale, emozionale e di scoperta, una guida facilmente accessibile ed in continuo aggiornamento veicolando le conoscenze di ognuno e di tutti. Teniamo a mente che la diffusione del sapere fortifica ed accresce, sempre e comunque.

Segnaliamo anche il photo contest estivo di #visitriviera per far raccontare in forma fotografica la Riviera. E' un vero e proprio contest con premi (vacanze in riviera), il medium individuato è Flickr, per cui armatevi di macchina e fantasia,

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24 ore su e giù per il finalese

La storia è una delle più grandi ricchezze che continua ad accumularsi lentamente ed inesorabilmente come sul fondo del mare si depositano milioni di sedimenti. Nel finalese, è il territorio stesso ad essere storia, è di formazione calcarea, formatosi con i resti dei coralli e dei frammenti di conchiglie accumulatasi per milioni di anni nei fondali marini, prima di emergere sotto la forza degli spostamenti del  suolo che ha definito così come lo vediamo oggi la costa e l’Altipiano delle Manie in particolare. Proprio sull’altipiano sono state ritrovate le prime testimonianze umane, nelle caverne (caratteristiche dell’orografia di questa terra), le cosi dette arme (in ligure) risalenti a circa 130 mila anni fa. In questi luoghi la 24 ore di mountain bike ha tagliato il nastro delle 15 edizioni, oramai è anche esso storia, per tanti motivi che vanno oltre lo sport in se, essendo diventato un appuntamento di ritrovo dei bikers di mezzo mondo ed avendo a suo modo fatto scoprire i sentieri del finalese come una meta importante per il turismo legato alla bici (è stato prodotto un documentario che ne racconta la storia a firma di chi la competizione l’ha diretta per tanti anni, Lorenzo Carlini, il video sarà presto disponibile).

Ogni anno la gara o meglio la festa (che si sviluppa in tre giorni attorno al nucleo delle 24 ore della competizione) ha un tema e quest’anno per festeggiare i 15 anni si è richiamato lo spirito preistorico che probabilmente fu la prima testimonianza di vita umana in questa zona. Chi c’è stato come pubblico, come ciclista o come accompagnatore sa cosa significa la 24 ore, chi arriva per la prima volta scopre un clima di festa ed amicizia diffuso che si instaura. L’area attorno alla partenza/arrivo è un organizzatissimo accampamento delle squadre dei dilettanti e degli agonisti che per tre giorni vivono a stretto contatto condividendo la passione, il sudore, tanti sorrisi e la birra.

I preistorici all’inizio erano nomadi solitari ma si evolsero in piccoli gruppi ed in seguito iniziarono a stabilirsi in villaggi, allo stesso modo la 24 ore è testimonianza dell’evoluzione di uno sport apparentemente solitario (la bicicletta) in qualcosa che ha tutte le sembianze di un villaggio con usanze e costumi, e l’accampamento delle Manie ne è il perfetto esempio.

Le squadre che partecipano se non sono agoniste vengono qui per divertirsi in ogni modo allestendo la propria base in modo del tutto originale o travestendosi per la gara. Quest’anno abbiamo scovato una squadra che ha costruito una riproduzione del mezzo di trasporto dei Flinstones (più primitivi di così )!

La gara si concentra in due distinti weekend una per quella a squadre ed una per quella in solitaria lungo un percorso ormai storico e ben collaudato, ma qui lascio ai video caricati dagli atleti lo spazio per capirne la parte tecnica e sportiva che è il miglior modo per raccontarvi un’esperienza del genere.

Fabio Battistetti

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bagna cauda di mare

Accade oggi un evento curioso e stimolante per la gola... la bagna cauda di mare. il piatto è in origine tipico del Piemonte a base di aglio, olio ed acciughe dissalate e forse proprio per questi tre ingredienti ha un certo legame storico con la Liguria, essendo stata quest'ultima una storica via di trasporto del sale. Succede a Noli questo abbinamento insolito, ma non del tutto insensato tra le due regioni divise giusto dalle ultime propaggini alpine, tanto che si inizia la festa con i balli occitani per farsi venire fame. Lo Chef Claudio Barisone avrà il compito di adattare la bagna cauda al mare... Nel prossimo weekend questa azione condivisa di scoperta gastronomica continuerà a Savona alla Fortezza Priamar con savona@food&wine.it un'incontro tra i nostri vigneti e quelli delle langhe, tra dei vini "adolescenti" a livello di sviluppo e gli ormai adulti e rinomati piemontesi; il contorno sarà ovviamente gastronomico con le specialità della zona.

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#trentinriviera noi siamo pronti e voi?! #trentino #liguria #visitriviera #trentinowow #social #sea #mountain #meeting

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riscoprire il gioco

Sul ciottolato di Finalborgo (il borgo medievale di Finale Ligure, posto un 1 km circa nell’entroterra) son passati marchesi, promesse regine e tanti bambini quando ancora si usava giocare per strada e con poco, inventandosi il passatempo con quel che si aveva (non troppo tempo fa, in realtà), ma negli ultimi decenni il terreno di gioco è passato su altri schermi. Da qualche tempo si sente di nuovo l’esigenza di stare all’aria aperta ed allora un borgo ancora oggi vissuto è il giusto scenario per portare i più piccoli a riscoprire vecchie tradizioni ludiche o per imparare con il gioco come vivevano gli uomini della preistoria (loro tracce sono state trovate nelle grotte degli altipiani circostanti Finale) grazie alle Palafittiadi, vere e proprie fare di abilità a squadre a sopravvivere con poco sorridendo (da un’idea del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro in Trentino). Ai più piccoli saranno raccontate le favole direttamente da una nonna del borgo, ai più creativi sarà data l’occasione di esprimersi con la pittura, la ceramica ed il macramè in laboratori specifici tenuti dagli artigiani locali. Per una volta, le strade saranno il regno dei bambini e chissà che gli adulti non possano imparare qualcosa o semplicemente un nuovo gioco ? 

Tutto questo succede sabato 18 e domenica 19 maggio al pomeriggio, con partecipazione gratuita. Il dettaglio del programma lo trovate qui. Informazioni: Museo Archeologico del Finale Tel. 019690020 & Ludoteca “I treni a vapore” Tel. 0196049105

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ligure, diversamente.

eccoci, benvenuti e benvenuto a me (che ligure di nascita non sono), questo è un'invito per tutti coloro che si sentono liguri, geneticamente modificati e che tendono più al sorriso che al pessimismo.