drasticamenteme
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Drasticamente Me
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Giocava sui porta biciclette vuoti, si sentiva un equilibrista, si sentiva un bambino spensierato; nel frattempo pensava a lei e di come il suo mondo stesse andando a puttane, si sentiva stanco si sentiva grande. Da una parte il bambino che era dall'altra il mostro che sarà
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drasticamenteme · 7 years ago
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“Vorrei sentire addosso te oltre che la pioggia. Vorrei che insieme alle goccie le tue mani scivolassero su di me.”
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drasticamenteme · 7 years ago
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Rimaner fermo a pensarti
sta diventando il mio passatempo
Vorrei chiamarti,
E dirti che è da un po’ che non ti sento.
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drasticamenteme · 7 years ago
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Io non ci sono, sono via.
Tu sei a casa, ferma in quella via.
Mi manchi e ti dico che dovunque tu sia, ti amerò e sarai sempre mia.
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drasticamenteme · 7 years ago
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Non ci stancheremo mai come la luna non si stanca mai di vedere andare via il sole.
Drasticamente me.
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drasticamenteme · 7 years ago
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E guardando il tramonto penserai a me, perché è lui che mi ha unito a te.
Drasticamente me.
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drasticamenteme · 7 years ago
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Amore ed eredi (XXX)
La storia continuò, ma Wiston non fu mai dimenticato, Elisabetta, ora riposa in pace nel meraviglioso cimitero di Nizza.
Passarono mesi, poco più di un anno. Parlando con le reti della mia barca dissi : "I ricordi mi ofuscono il presente, ed è così bello trovare la speranza nei pensieri pur davanti alla disperazione".
Eh sì, stava tornando speranza fra Rosa e me, un buon uomo ci donò un piccolo appartamento, e alla sua morte ci lascio l'intera casa. La speranza di cui vi parlavo era un altro bambino, Rosa già con il suo primo capello bianco ma con la forza e il sorriso di sempre affrontò il parto con più forza della prima volta. Negli ultimi giorni con i ragionamenti sul bambino facevano venire in mente quel tempo passato con Elisabetta e pensavamo a quanto potesse essere bello averla con noi. Raggiunsi Rosa e con sorpresa scoprii che era un maschio. Rosa disse che sarei stato io a dover decidere il nome. Così con aria maestuosa dissi: " Signori e signori, vi presento Giuseppe Garibaldi figlio di Domenico Garibaldi e di Maria Rosa Nicoletta Raimondi, Principe di Nizza". Lei rise e mi baciò con lacrime di gioia che mi colavano sul collo mi disse: " Ti amo Amore mio".
PROLOGO
Giuseppe non fu ricordato in quanto principe, ma come eroe dei due mondi.
Rosa e io andammo a casa dei suoi, e un altra disgrazia le capitò. Trovammo i corpi dei genitori e delle 3 sorelle rimaste putrefatti, erano ormai due anni, insetti mangiavano ciò che rimaneva del padre, Rosa vide una lettera firmata Napoleone. Piangeva, e quell'evento le sconvolse la vita intera, fu solo la gloria del figlio e L'Unità d'Italia a portare di nuovo in lei la felicità.
Lei era, e per sempre sarà.
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drasticamenteme · 7 years ago
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Amore ed eredi (XXIX)
Le acque erano calme, e un caldo sole mediterraneo faceva brillare la sua candida pelle. Era un po' che la fissavo, senza far rumore, la guardavo e mi chiedevo cosa pensasse, saremo dovuti tornare da Elisabetta ma la brezza della bassa marea ci liberava dai cattivi pensieri, ci sfiorava i capelli, ed era tutto meraviglioso, come lei. Si stava svegliando, quando aprì gli occhi sembrò due raggi di sole decisero di illuminare solo lei. Le mie labbra quasi spinte dalla potente forza dell amore baciarono le sue, le sorrise. Poi le dissi: “Pensa se solo potessimo vedere le meraviglie del mare nel cielo, pensa ai coralli al posto delle nuvole e alle nuvole al posto delle onde, sono alla ricerca di qualcosa di diverso, che si allontani dalla monotonia e dalla normalità di sempre. Ho bisogno di un sogno che io possa considerare vita.” Lei stava commentando la mia poeticità ma proprio in quel momento quel qualcosa di diverso dalla monotonia stava accadendo. Il fumo si riuniva con le nuvole. Era casa nostra, il bar da sotto, prendemmo in mano i remi e iniziammo a muovere la barca il più velocemente possibile, ad acora 50 m dalla spiaggia Rosa si buttò in acqua e corse alla spiaggia, arrivo a casa, la seguii ma arrivati il fuoco ormai era spento, fumanti e ustionanti le macerie di quella meravigliosa casa era tutte lì, sentivo grido e già si sentiva spifferare delle teoria si la colpevolezza del fuoco. Nizza era meravigliosa ma la malattia del pettegolezzo poteva raggiungere tutto il mondo. Come potete intuire vedemmo il corpo di Wiston, povera creatura teneva Elisabetta accovacciata su lui, arrivai lì ma Elisabetta nonostante la protezione morì, furono i fumi a farlo. Sentii una voce, quella di Wiston, con l'ultimo fiato in petto disse "Scusa" io iniziai a piangere, e con la sua chiusura degli occhi mi sembró di morire anche io iniziai a gridare, Maria allo stesso tempo lo fece con me. Guardando alla mia vita vedevo solo buio. Buio e disperazione.
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drasticamenteme · 7 years ago
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"I ricordi mi ofuscano il presente, ed è così bello trovare la speranza nei pensieri pur davanti alla disperazione"
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drasticamenteme · 7 years ago
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Amori ed eredi (XXVIII)
Portammo la piccola a casa, la chiamammo Elisabetta, era una bambina incantevole aveva i miei capelli scuri ma gli occhi meravigliosi della madre. Rosa era stanca e distrutta ma piene di energie e amore per la figlia. In quella lussuosa via sembrava di trovare tutto il mondo ogni necessita era lì come se fosse una piccola città appartata da Nizza un gioiello di città su un mare meraviglioso.
 La vita con Rosa non fu sempre buona e pacifica. Era passato ormai un anno dalla nascita di Elisabetta e dal matrimonio. In particolare quella sera Rosa era parecchio arrabbiata, il lavoro era molto e il proprietario si trovò in crisi economica, ci venne riferito che avremmo dovuto sfrattare, così decidemmo di comprare la casa chiedendo un prestito. i debiti erano molti ed Elisabetta aveva spesso bisogno di assistenza medica, dissi a Rosa che Wiston era un lusso che non potevamo permettersi ma lei mi minacciò di lasciare il lavoro se avessi licenziato Wiston. Quella sera ero tornato tardi della pesca e Rosa era arrabbiata perchè preoccupata. Così mi disse che avrei dovuto cercare altro lavoro perchè quello era poco redditizio e che avrei dovuto vendere la barca, ormai questa era diventata la mia seconda casa e aveva ragione passavo più tempo con le reti che con Elisabetta. I debiti spaventavano anche me, rosa era sempre più su di giri. Dopo quella sera gli venne la febbre. Al concludersi del nostro dibattito mi ordinò di uscire dicendo da andare dai miei remi e non tornare mai più. Io di natura molto permalosa provai un senso di delusione e senso di colpa, iniziai a sentire un forte dolore alla gola, in quelle occasioni mi sarei messo a suonare ma sta volta decisi di parlare non so con chi o con che cosa, a chi avrebbe voluto sentire avrebbe potuto farlo, sperando che almeno qualcuno di comprendesse. Mi rivolsi alle onde: “Oh mare tu tutto bagni” . Un onda mi bagnò i talloni,  “Quell'insaziabile voglia di sfaldarsi come sabbia sotto l’acqua e depositarsi in un’onda qualsiasi, e poi, essere dimenticato.” Stavo prendendo la barca ma poi sentii una voce quella dell’unica persona a cui importasse di me, Rosa. “Cosa c’è non me ne devo andare?” risposi io. E lei: “ No ti prego è stato tutto uno sbaglio”. “D’accordo vieni con me”. “Grazie amore mio”. Prendemmo la barca e dopo qualche remata ci lasciammo andare. Mi disse che Elisabetta dormiva sorvegliata da Wiston, e aggiunse che doveva farsi perdonare. Presi i remi in barca e sentii la barca appesantirsi verso la mia parte poi nel buoi vidi i suo occhi sopra i miei e le sue labbra sopra le mie, la serata prese la sua piega, lacqua attorno a noi tremava e i suoi acuti sospiri rompevano il silenzio di una calda notte estiva.
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drasticamenteme · 7 years ago
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Sei la luce che si illumina quando manca la corrente, il mio faro in una tempesta di luci spente.
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drasticamenteme · 7 years ago
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"Al momento vorrei scoppiare come la mia testa, sciogliermi come le mie lacrime e morire come la mia anima."
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drasticamenteme · 7 years ago
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"Quell'insaziabile voglia di sfaldarsi come sabbia sotto la pioggia e depositarsi in un’onda qualsiasi, e poi, essere dimenticato."
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drasticamenteme · 7 years ago
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"La vita é un prezzo troppo alto da pagare per ottenere la morte."
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drasticamenteme · 7 years ago
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Amori ed eredi. (XXVII)
Erano appena passate le 10 e mezzo di sera, di quel 18 aprile. Stavo riflettendo proprio sul’importanza che un giorno normale come quello da un momento al’altro prese così tanta importanza. Come dicevo, superate di una dozzina di minuti le 10 sentii una vocina stridula chiamarmi felice, Ormai le urla sentite una mezz’oretta  fa mi avevano suggerito la causa di tale disperazione. Era nata. ebbene sì il bimbo in realtà era una femmina. Raggiunsi Rosa in una stanza separata da un altra tramite delle sottili tende, e vidi lei distesa su quel letto, ricoperta di lenzuoli, nonostante fosse sudata. Mi stavo avvicinando a lei, ma un’irresistibile e istintiva curiosità mi portò allo scrutamento di un fagotto piangente in fasce bianche e ornate di un verdino, che ricordavano gli occhi di Rosa. Dopo aver tenuto in braccio la piccola andai dalla madre, aveva appena finito di recitare l’Ave Maria insieme al’ostetrica per invocare la sua benedizione alla neonata. Era ancora sconvolta, felice ma un po’ turbata. Si avvicinò a me e mi abbracciò fortemente, iniziò a piangere, rivelandomi che fosse dispiaciuta del sesso della fanciulla, si ostinava a dire che non avrebbe potuto aiutare nel mio lavoro da neo-pescatore, e disse anche che con le spese non avremmo potuto continuare a pagare Wiston. Tentai di rassicurare Rosa anche se di indole testarda. Devo essere onesto che non pensai mai durante i 9 mesi a quale sesso avrei preferito, anzi a pensarci bene mi è andata bene così. Poi pensò che a prescindere dal sesso l’amore per un figlio o una figlia è indeterminato.
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drasticamenteme · 7 years ago
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Pensa se solo potessimo vedere le meraviglie del mare nel cielo, pensa ai coralli al posto delle nuvole e alle nuvole al posto delle onde, sono alla ricerca di qualcosa di diverso, che si allontani dalla monotonia e dalla normalità di sempre. Ho bisogno di un sogno che io possa considerare vita.
Amore ed eredi. Marcus40014.
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drasticamenteme · 7 years ago
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"Se ti tengo la mano, è perché voglio portarti lontano."
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drasticamenteme · 7 years ago
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Gli insulti sono l'arma degli invidiosi, di chi rode dentro, di chi non essendo capace di raggiungere i tuoi risultati tenta di distruggerti e abbassarti al tuo livello. Eppure sempre quegli insulti ti lasciano quel vuoto e quella tristezza dentro.
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