edoardocaldarola
edoardocaldarola
Edoardo Caldarola
2 posts
Tempi e modi del raccontare
Don't wanna be here? Send us removal request.
edoardocaldarola · 4 years ago
Text
Sostituzione di anabbaglianti o riparazione di alberi motore, lui è là.
Cambio filtri o sguardo ai freni, ancora là.
È là da sempre.
È là per sempre.
È l'amico del meccanico.
In penombra, nell'angolo in fondo; celato.
È la sua tana, di là non esce.
Si nutre di olio motore e profuma di Arbre Magique.
Lo intravedi soltanto, non sei in grado di distinguerne i contorni.
È percezione, non vista.
Aura, non presenza.
Allora te lo immagini. Seduto allo scrittoio con l'ultimo mozzicone di cera acceso: Geppetto nella pancia dell'officina.
Lui è là da sempre e non bada a te.
Mai.
Può sembrare che ti fissi, ma gli occhi sono solo per il meccanico. Ne scruta le movenze, ne venera la precisione.
In sacro raccoglimento.
Se non tirasse su col naso o la gola non gli raschiasse, non te ne accorgeresti.
È l'unico, oltre al meccanico, a cui è concesso d'infilarsi sotto il ponte sollevatore. E guardare le pudenda alle automobili.
Non distoglie lo sguardo, trova il guasto, lo indica con un cenno.
E lo ripara a mente.
Talvolta anche a mano.
Porgendo una chiave del 13 con perizia da ferrista col chirurgo.
Non se ne dà vanto, però, e torna nell'angolo in fondo, velato dalla semioscurità.
In umile nascondimento.
L'amico del meccanico è solo per metà umano.
L'altra metà è spinterogeno.
Quando il lavoro del meccanico quasi vira a completezza, se ne va.
Esce alla luce e se ne va.
Lo riconosci non perché l'hai visto in faccia.
Intuisci che è lui perché va via a piedi
Non ha niente da sostituire o riparare, lui.
Neanche un bullone da stringere.
Semplicemente, lui è là.
E tornerà anche domani.
Come dici? Non mi credi?
Se non hai mai incontrato un amico del meccanico è perché non sei mai stato dal meccanico.
Perché lui è là.
È là da sempre.
È là per sempre.
Tumblr media
0 notes
edoardocaldarola · 4 years ago
Text
"Darfield, 29 settembre 1908.
Cari signori Dixon e Duncan, cari Dave, Billy, Jimmy, carissimi tutti.
Vi ringrazio, prima di qualsiasi cosa, per la sollecitudine dimostrata in questi ultimi giorni. Per la cortesia familiare con la quale parecchi tra voi mi hanno visitato di persona porgendomi quello che ritengo essere l’ultimo saluto, visto lo stato di salute in cui verso.
Per i regali, i fiori, per i cioccolatini che l’infezione all’appendice non mi ha consentito, ahimè, neppure di assaggiare; per le lettere di incoraggiamento , i telegrammi di buona guarigione, grazie.
Per evitare che vengano meno le forze e che io non riesca, pertanto, a condividere quello che più mi preme nell’ora che precede la mia morte, andrò subito al punto.
Scrivendo a voi, carissimi, sostengo davanti a Dio quello che davanti agli uomini vado affermando da quasi tre anni a questa parte: quel giorno, a Cardiff, ho schiacciato la palla dietro la linea.
Per l’ultima volta, di fronte alla falce della nera signora, voglio ribadire la sola cosa che desidera il mio cuore per essere nella pace: il 16 dicembre 1905, nella partita contro il Galles ho segnato la meta del 3-3.
Non so (né francamente m'interessa sapere) quel che l'arbitro Dallas abbia visto, ma lo ripeto: era meta.
Vi saluto tutti con l’affetto di sempre e, se il Signore mi troverà degno, vi assicuro le mie preghiere da lassù.
In fede, sempre e sinceramente vostro
Robert George Deans."
Questa lettera è inventata.
L'ho immaginata piegata sul comodino, in bella vista per essere trovata e letta ad alta voce. E fugare, una volta per tutte, tutti i dubbi.
L'ho immaginato così, Il testamento spirituale di Bob Deans, mentre muore a 24 anni per le complicazioni di un'appendicite: perché la lettera indirizzata alla sua squadra è inventata, la storia no.
Robert George Deans, tre-quarti centro degli All Blacks del 1905, gli Originals.
Quelli che, durante il primo tour della colonia Nuova Zelanda nella madrepatria Inghilterra (in realtà, in tutto il Regno Unito e in Irlanda), strapazzarono, come uova accanto al bacon, qualsiasi avversario.
Tranne il Galles, appunto, da cui vennero sconfitti per 3-0 a causa della meta non concessa a Deans.
Perché più di una sconfitta, brucia una vittoria mancata.
Tumblr media
1 note · View note