Tumgik
entelechia · 3 months
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E va bene Smetto di sbrogliare il nodo Smetto di tentare Smetto di battere i sentieri Smetto di odiare come mi fai sentire Smetto di sentire? Smetto Questo e altri modi Per dirsi che Non siamo più Nè barca Nè ancora di salvezza Nè mare Nè porto sicuro Solo il vento che può alzare la tempesta O asciugarci il sudore … Almeno per un po’
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entelechia · 3 months
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Ho un’idea molto vaga della felicità A volte ha coinciso con un posto A volte con la solitudine A volte con molte persone A volte con una A volte era quello che conoscevo A volte era la voglia di nuovo A volte era quello che facevo A volte era quello che creavo A volte era la fatica A volte era la resa Ha cambiato volto molte volte, la felicità, per me E ora quando si fa viva non mi fido più Delle sue apparenze La guardo con leggerezza Chiedendomi quante altre maschere indosserà Per sbugiardarmi
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entelechia · 3 months
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Il nostro amore non ha radici Non ha profumo Il nostro amore non colora il mondo Non fa danzare le api Il nostro amore è debole ma non come certi petali Il nostro amore è fragile perché la pioggia non lo fa crescere, lo strappa Il nostro amore non è mai stato vivo davvero Ma ha qualcosa di dolce vedere che il tempo non lo scalfisce Come per ogni cosa senza linfa immutabile Sempre uguale Ma imperturbabile ai cambiamenti Come un fiore di carta
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entelechia · 3 months
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Lo chiamiamo amore Ma a quello che non capisci puoi dare qualsiasi tipo di significato
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entelechia · 4 months
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Non ho aspirazioni per la mia morte
Tranne una. Spero di andarmene riuscendo ad amare ogni cosa. Anche la polvere dei centri commerciali. Lo sporco a bordo strada. La saliva dell’indignato. Le mani del violento. Il coltello del colpevole. L’amore che non ho ricevuto. L’amore che non ho dato. Il vuoto di ogni amore. E anche di me stessa, la rabbia che ho sopito. Il rancore che non ho guarito. La gelosia che ho celato o vomitato.
Spero di amare anche quel che non ho conosciuto e compreso. Ciò che non ho notato. E una volta ricomposta in questi pezzi, spero che la vita mi impasti nella sua trama. Che di me non resti più nulla, nessuna traccia, che tutto sia rimosso. Il male e il bene. Che io sia silenziosa e svanita quanto basta, per far spazio ad una stella, ad un fiore, ad un altro sogno.
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entelechia · 4 months
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Tu predichi una vita di rinuncia Continui a voler correggere Tieni solo il minimo L’essenziale dici. Ma non lasci andare nulla davvero E lo spazio per il nuovo fatica. A volte vorrei dirti che essenziale non significa avere poco, amore mio. Essenziale significa amare tanto. Che anche se ti riferisci a una candela sola nella notte, quella illumina come il firmamento. Non tanto perché sia l’unica luce, ma perché è il faro che indica casa.
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entelechia · 4 months
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Terra Madre
Madre Nel tuo grembo nasco muoio e rinasco ancora Gentile è il legame che ci divide Terra Così coraggiosa che il tuo cuore è all’esterno Che il latte del tuo seno scorre senza prelazione Così nuda che perdoni, che l’amore non lo nascondi, tu non temi la ferita come noi figli. Il tuo cuore è tanto nell’aria quanto nel fango. L’amore per te non è una lettura personale. E noi ancora non abbiamo imparato, ma nulla avevamo da ascoltare che le tue parole: L’abbondanza del dare Il legame con ogni cosa La grazia di mutare Anche io che ne scrivo non ho appreso ogni lezione, so solo che quando cammino non ti calpesto: è un’altra parte di me che ti bacia.
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entelechia · 7 months
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In questa casa tutto ha un luogo. Sono sola con questi muri. La osservo meglio nel silenzio. Le persone trovano un’ordine al vissuto. Trovano la voglia di sapere dove cercare. Hanno la necessità di sapere dove trovare, per ricordarlo meno. Non manca di farmi sentire in difetto. Io non solo non lo vedo, non ne ho proprio voglia. “Non hai cura”, mi ha detto. Io ricordo perfettamente il luogo che non era quello giusto E forse sono più abitutata a perdere di vista le cose. Cosa è la cura poi? Questa casa… A volte la osservo indistintamente e mi sembra di vivere nella magia fredda dei musei. Tristezze e felicità ammobiliate. Io non ne so nulla. Non sono mie. Non le ho condivise e non le conosco. In questa casa, osservo i titoli dei libri Quelli che non ho mai compreso E mi accorgo che convivo con tanti tentativi di trovare la felicità O l’equilibrio. Sembra sia sempre stato molto importante trovare qualcosa. Molto importante provare un metodo Molto importante applicare una lezione Molto importante leggere tutto di qualcuno Sembra fosse molto importante capire Come essere felici. O migliori. O diversi. Un po’ invidio… Anche questo almeno fa evincere che la felicità abbia un’ordine. Un aspetto. Una formula. Un luogo. Mentre mi confronto con il mondo Mi accorgo che qualcosa in me è semplice È elementare. È senza risposte e soprattutto senza domande. Ma il mondo cerca Il mondo si muove E tu non sai se resterà uno spazio dove poggiare il tuo cuore. Se ci sarà uno scaffale senza ordine alfabetico. Senza cromie e senza argomenti. Se rimarrà un posto non eroso dal bisogno umano di dare un senso alle cose. Se esisterà mai un momento per l’essenza della Vita, lontano abbastanza dal significato dell’essenza della Vita. Protetto, da tutto ciò che ci spezza.
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entelechia · 7 months
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Siamo storie. Non saremo autori, ma siamo storie. E le storie vanno raccontate. E quindi avanti così, a vociferare tra le altrui e le proprie solitudini. Ad accalcarsi nello spazio. E riconoscersi qualche secondo negli occhi di qualcuno e mandare in pezzi lo specchio, per dimenticarsi finalmente di nuovo di chi abbiamo intravisto. Perché una storia si racconta bene solo fin quando non si sa come finisca. Immagina quanto questo gioco del dipanarsi sia complicato per una come me, che comincia tutto dal riepilogo. Con quanti finali possibili ho aperto la mia introduzione. Chissà con quale inizio chiuderò il racconto. Chissà se riesco poi a non rivelarti chi sei, quando guardi i miei occhi. Io di certo ho smesso di cercarmi nei tuoi.
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entelechia · 8 months
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Effemeridi
Ad oggi posso annotare Che la mia orbita non è sganciata Dalla tua gravità
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entelechia · 8 months
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Gennaio
Gennaio fa quel che fa il ghiaccio. Modella sotto la cortina. Soffoca. Preme e riforma, senza scarti. Cancella senza lasciarti l'ingombro. Come quando vuoi lasciare un segno, ma non in modo vistoso. Solo per te. Una cosa che solo tu puoi codificare. Come quando invece della penna usi l'angolo dell'unghia e solchi il foglio. Nessuno direbbe che una traccia c'è.
Gennaio fa il lavoro del fuoco. Depura. Semplifica. Riduce. Disinfetta. Gennaio lo odio da tutta la vita, lui non mi spiega perché per guarire la ferita debba bruciare così. Agisce e basta, come seguisse gli ordini. Gennaio, dove c'è qualcosa di uguale nell'amore e il suo contrario. E l'epilogo per me è l'unica cosa di facile intuizione. Il ghiaccio ustiona la pelle, proprio come il fuoco.
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entelechia · 9 months
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Futuro anteriore
Anche la grammatica sa Che il tempo è un'illusione Fuori dai meccanismi della mente Allora a quel punto io posso correre Giusto? Voglio capirla, questa direzione. Lancette in avanti Quindi (s)corro verso domani Sorpasso i Natali Quella volta in cui ho bruciato il pranzo E quella litigata all'angolo della strada Passo anche la macchina nuova La classe che prepara la recita di fine anno Oltrepasso il cancello della casa nel verde Le passeggiate verso il corso d'acqua che ami fare Passo i viaggi Che belle le rughe del sorriso Vado oltre quello specchio Oltre le mani strette Che bello sei sulla sedia Ridi ancora nello stesso modo Ma non mi fermo, passo anche questo A quel punto è passato molto tempo pare Attraverso gli alberi che avevamo piantato, Sono affollati ma io vado avanti Stiamo piangendo, qualcuno ci ha lasciato Ti stringo più forte Ma sono ancora più in là, Vado avanti, Sto tenendo in braccio il bambino In tasca ci sono pietre raccolte al mare Ancora avanti Poti le piante perché stanno raggiungendo la finestra Sembra una mano tesa a dare aiuto Mi commuovo Corro oltre Ridi mentre mangi una fragola Non ricordavo più che sapore avessero nemmeno io Erano così quando eravamo giovani? Ma non posso fermarmi C'è altro, c'è altro! Cammino nel bosco Crescono funghi dappertutto Crescono e io se ne rompo uno chiedo scusa Mi conoscono bene loro e adesso è davvero chiaro Vado avanti, ancora Una collina Guardiamo fotografie invecchiate Ti chiedo, perché fa male anche se non è reale? Tra le lacrime continuo Corro anche se non so più correre Non sto correndo Non sto nemmeno camminando Sto dormendo? Ci sono dei sussurri E la stanza è così azzurra No, non è la stanza. È il cielo dalla finestra. No, nemmeno, è tutto azzurro. La vita è azzurra. Adesso sono quasi arrivata alla fine, è ovvio. Mi guardo indietro e questa linea del tempo è immensamente lunga. Sembra esserci un passato, ma non è passato, lo vedo accadere lì, mentre accade il resto. Io sento che è quasi finita, Ma qualcuno mi dice 'non può finire, non ha inizio' Non è qualcuno, sono io. Io senza me stessa? O davvero me stessa? A questo punto io credo che tutto sia solo piegato dalla luce Che vedo una lontananza che non è reale Perché l'azzurro è tutto L'azzurro non accenna a scolorire. Così tanto che, anche se sogno, forse, posso procedere. Si posso, c'è altro, ancora.
Apro una porta... Forse non è una porta Vado avanti E sono bambina, ti vedo cullarmi Ti conosco così bene, abbiamo passato una vita assieme Sei mia madre... Lo sei stata. Oppure devi esserlo, ma io sono sempre stata tua figlia. L'azzurro sbiadisce Io non so più cosa sia rimasto di me, se 'chi sono' è dietro la porta che ho aperto, ad aspettarmi E se sia poi così importante saperlo. Ora sono il nocciolo essenziale. Il seme, prima che cresca l'albero. Forse questo è tutto quello che devo sapere. Si, mi ritrovo al al punto di partenza E mi accorgo che per distante che mi sia sembrato andare Per quanto abbia creduto di correre, Non mi sono mai mossa davvero da qui.
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entelechia · 9 months
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Domande per rispondere a domande senza risposta
Che fine farà tutto il dolore provato? Si spargerà ovunque come la sabbia nel vento? Si dissolverà piuttosto come il vento stesso? E quando sarà svanito e non ne avremo memoria, come potremmo ricordarci della sua distinzione? Sarà uguale alla gioia? Anche la gioia avrà in sé un dolore? Come nell'orgasmo, in cui sfumano la pace e la guerra identità e l'oblio dicono bene i francesi, 'piccola morte' Sarà quella terra di mezzo? Sarà la frazione tra gli opposti? Sarà la parentesi che contiene gli opposti? Che gusto avrà, alla fine della giostra averci saputi se senza il male il bene non è bene abbastanza ci basterà? Sapremmo farlo bastare? ci basterà mai? Avrà mai una fine la domanda 'chi sono?' E quello stato di vuoto, senza più un capitombolo dell'ego, sapremo apprezzarlo davvero bene da non voler perderlo più?
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entelechia · 10 months
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Poi lo sparo, la ‘starting gun’ che ci ha tolto il ritmo Eppure ci stavamo preparando a questo sprint dall’inizio Pensavo fossimo bravi Era solo un allenamento come un altro Per arrivare alla staffetta e non passarci il testimone Correre in due direzioni diverse Forse non correre affatto
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entelechia · 10 months
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Cara ansia
Mi avevi detto che non saresti più tornata. Ti vedo al mio capezzale, mangiarmi la notte. Ti sento nella carne delle mie mani. Sei anche nel ventre scoperto. Sei nelle cose che non riesco a guardare. Pensavo di averti abbandonata. Come un’ospite. Come un attributo. Pensavo di non appartenerti più. Involucro senza trasformazione. Crisalide che non mi lascia le ali. Ma sento che mi spingi sul fondale. Sento che l’acqua si fa densa. Sento che mi reclami e io ti lotto. Sento che mi deridi mentre mi inombro. E mi inombro per non lasciarti la luce. Non sei me, anche se mi somigli così bene. Gli occhi spalancati. Le notti in piedi. I pensieri ritorti. I capelli che giri nelle dita. Lo sguardo spento. La voglia di scappare. La sensazione di non aver nulla a che fare. Le gambe nel cemento. Ma non sei me, solo mi imiti. Io ti vedo in piedi la notte. Mi prendi le possibilità. Non mi fai dormire. Sei nello specchio. Così uguale a me, che potrei confondermi. Potrebbero anche sbagliarsi gli altri. Anche chi mi ama di più potrebbe scambiarci. Ti piace prendermi la scena. Ti piace dirti viva.
Ma senza di me tu non esisti. Senza la mia storia non hai corpo. E io non sono chi sei tu. E anche se a volte ti riprendi il mio sguardo e la mia testa Nessuno dirà più che sono io. Perché io lo so che non sei me. Non sei parte di me. Non sei nulla di me. Non sei nulla. Non sei.
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entelechia · 10 months
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L’amore umano
Piccola casa tra le rovine
Piccola carezza di granito. Piccola, piccolissima gioia nel temporale.
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entelechia · 11 months
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La piccola storia di un bicchiere
Credi che il sole non possa traslocare dal tuo cielo Credi di avere tutto sottochiave Credi di poter snodare la pellicola Ma tu no... Tu piccolo protagonista Non hai voce o spazio più di quanta non te ne dia il regista. È buffo... Uno a volte ha epifanie e rivelazioni Vorremmo fossero sempre sacralizzate o degne di nota Sulla cima di un monte Dentro un tempio magari Tra le rovine antiche In un sogno che ci appare sveglio Non vogliamo proprio capire Che il nostro dialogo con ciò che siamo è costante. Le rivelazioni Non sono trascendenza Sono cucite nella vita Sono in attimi di inciampo. Come poco fa. A volte parlo o scrivo E non trovo le parole che voglio Quando non mi vengono le parole Sono un contenitore vuoto Sento che la trasmissione è disturbata Sento davvero che il divino esiste Che la magia in me è interrotta Che può interrompersi Che Dio si è distratto mentre versava acqua nel mio bicchiere. In quei momenti comprendo che io sono solo il bicchiere Non la sete Non l'acqua Neanche la bocca che si abbevera Io sono il bicchiere. E sono d'aiuto per la sete Per l'acqua Necessario per la bocca che si abbevera Ma sono un bicchiere. E senza di me queste cose dentro e fuori di me continuerebbero ad essere esattamente ciò che sono.
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