Text
( 🌥 𝐞𝐳𝐫𝐚 & 𝐣𝐨𝐞𝐲 ‹ #future 🌥 )
“ È andata bene? ” “ Abbiamo solo visto un film, con te in casa. ” “ Quindi? ” “ Quindi è andata.. Normalmente? ” “ Dovevo andarmene? ” “ Non lo so, dovevi andartene? ” “ Secondo me no, secondo te? ” “ Mi mette a disagio sapere che ci sei anche tu in casa mentre sto con la mia ragazza. ” “ Dove dovrei andare? È casa mia e di certo non lascio mio figlio di diciassette anni a casa da solo con la sua ragazza. ” “ Il prossimo mese ne farò diciotto! ” “ Il prossimo mese parlerai con tua madre, per ora ti limiti a guardare i film con la tua ragazza mentre io sono a casa. Lasciando la porta aperta. ” “ Mamma inizierà a farmi un discorso lunghissimo in cui mi dirà di stare attento e.. Ma poi cosa ne sapete voi se l’ho già fatto o meno? E sul serio? Anche la porta aperta, papà? ” “ Joey, per favore.. E sì, sul serio. ” “ Beh, in ogni caso mi metti a disagio. Mi stai mettendo a disagio anche adesso. ” “ Beh, in ogni caso non mi interessa. Se vuoi regole diverse vai sotto il tetto di tua madre. Qui funziona in questo modo, punto. ” “ Così poi litigate su come gestire un figlio separatamente visto che insieme non ne siete stati capaci? Guarda che non sono come te, starei attento e non finirei per avere un figlio che somiglierebbe più ad un pacco postale che altro. ” “ Va bene, direi che per stasera abbiamo concluso. ” “ Sì, certo, fai sempre così. Ti piace tanto chiacchierare, poi al dunque te ne vai sempre perché non sai accettare la verità e non sai accettare il fatto che tu non abbia sempre ragione. ” “ No, non hai ragione. Stai solo facendo il ragazzino arrogante e prepotente e- ” “ Ma cosa ne sai tu? Tu le hai mai avute due case e dover fare avanti e indietro fin da quando sei nato? Passare le feste con una sola famiglia perché tuo padre non sa stare nella stessa stanza con tua madre? Tu ce l’hai la costante paura di vedere tuo padre entrare in casa con una persona che non sia tua madre o viceversa? O l’hai mai desiderata la vita di zio Thomas come io ho sempre desiderato avere quella di Blue? Lo sai quanto mi dà fastidio vedere le foto delle vacanze degli zii perché sono sempre tutti insieme? Io faccio doppie vacanze, sì, bellissimo, fortunatissimo, ma le foto le ho o solo con te o solo con mamma. Tu li hai visti i compleanni di Blue da quando è nata e il momento della torta in cui ci sono sempre, SEMPRE zio Thomas e zia Nina accanto a lei? E io che cosa ho avuto? Feste in cui uno dei due non c’era perché “Joey, le relazioni non vanno sempre bene e ci sono molti alti e bassi nella vita”. E va bene, mi sono fatto andare bene tutto, perché che cosa avrei dovuto e che cosa dovrei fare? E’ questa la mia vita e okay, ma non farmi la predica e non intrometterti nelle mie relazioni. Non dirmi cosa posso o non posso fare con la mia ragazza, non impormi di lasciare la porta aperta e più semplicemente: non rompere le palle. Dillo anche alla mamma quando la chiamerai per dirle che devi partire per uno dei tuoi viaggi e che andrò a stare da lei, dille che non dovete farmi questi discorsi di merda su come stare attenti, perché lo so come funziona e se la mia nascita vi ha divisi così tanto stai pur certo che io non farò lo stesso errore con le mie relazioni. ” “ Credo.. Credo dovremmo parlarne domani dopo aver riposato. Ora diremmo cose che non pensiamo neanche. ” “ Te ne vai di nuovo, vedi? Quando qualcosa non ti va a genio smetti di parlare e te ne vai, fai questa cosa perfino con tuo figlio. Sei esattamente come la nonna. Tanto intelligenti quanto stupidi. ” “ ... ” “ Scusa, papà, non intendevo dire sul serio che sei come lei e che sei stupido.. ” “ Ho fatto tutto il possibile e oltre per te, fin da quando ho letto che erano risultati positivi i test di gravidanza di tua madre. Ci sono stato fin dal primo istante. Non ho avuto alcun attacco di panico, niente ansia, ti ho voluto subito e hai capovolto la mia vita nel migliore dei modi. Trovo inaccettabile il fatto che tu possa definirti.. Come hai detto? Un errore. Un errore, Joey? Un errore lo puoi fare in un test se non studi, un bambino non lo è mai. Magari puoi definirlo inaspettato, ma non un errore. Non credevo fosse possibile, eppure ti ho amato ancora di più quando ti ho preso in braccio per la prima volta. Quando io e tua madre ci siamo lasciati ci siamo ripromessi di farti avere un’infanzia serena, così come il resto della tua vita. Ce l’abbiamo messa tutta e molte volte abbiamo sbagliato, lo ammetto. Ogni singolo momento in cui tu ti sei sentito inferiore ad altri bambini o perfino a tua cugina, sappi che anche tuo padre si è sentito inferiore agli altri genitori, inferiore anche a suo fratello. In tutte le situazioni che hai elencato ho sempre e solo visto tutti i miei fallimenti. Ho sempre visto ciò che non ti ho potuto dare. Hai assorbito tutti i miei fallimenti ed è un peso con cui dovrò convivere per sempre. Con la consapevolezza di averti fatto provare mancanze, di aver dato perfino da mangiare ad alcune tue debolezze e di averti fatto arrivare a diciassette anni con questo forte sentimento di rabbia, esattamente come mia madre ha fatto con me fino a spingermi ad andarmene via di casa a diciotto anni. ” “ Papà.. ” “ Mi dispiace, Joey. Mi dispiace.” “ Lo so, volevo sol- ” “ Non fa niente, so cosa vuoi dire, ora credo sia davvero il caso di andare a dormire. ” “ Smettila di interrompermi, fammi parlare. ” “ Va bene, perdonami. Dimmi.” “ Sono felice di averti come papà, anche se litighiamo sempre. ” “ Sono felice di essere il tuo papà, anche se non mi dai mai ragione nonostante io l’abbia sempre. ” “ Blue non può vantare di avere un padre saccente, egocentrico e so-tutto-io. ” “ Hai proprio una bella fortuna, non trovi? ” “ Ti voglio bene. ” “ Te ne voglio anche io, ora fila a letto e non fare troppo tardi davanti al telefono. ”
0 notes
Text
⤹ 𝐄𝐃𝐔𝐂𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍. ; 𝖿𝗋𝗈𝗆 𝖾𝗓𝗋𝖺'𝗌 𝖽𝗂𝖺𝗋𝗒.
❛ Cos'è l'educazione? Ricollegare questo termine ad un banale e semplice concetto scolastico è sbrigativo. E' comodo per una mente umana disabituata a pensare, a riflettere, ad approfondire, ad andare oltre. E' superficiale credere che l'educazione si basi semplicemente sull'insegnare come, in che modo, con quali strumenti e perché studiare un argomento letterario o scientifico. L'educazione va oltre le nozioni, le conoscenze ed il sapere teorico, poiché in realtà è ciò che costituisce le fondamenta per un essere umano più sano e forte mentalmente parlando. Un'educazione debole porta alla creazione e alla realizzazione di una persona fragile ed incapace di reagire alla vita mandando e ricevendo impulsi positivi. Un'educazione debole porta ad un catastrofico susseguirsi di eventi sfavorevoli e disagevoli che osta una crescita pulita, limpida e coscienziosa. Sin dalla tenera età di un bambino bisogna ritrovare se stessi, scoprire i propri limiti, indagare sulle proprie mancanze, riempire e colmare i vuoti per essere in grado di affrontare, insieme al nuovo arrivato, ogni grado e livello della sua vita. Bisogna saperlo accompagnare non solo fisicamente, ma anche mentalmente e spiritualmente lungo il suo cammino, senza far morire la figura dell'educatore, del maestro, del professore, del genitore, dell'adulto in generale. Essere presenti nella vita di un bambino significa crescere un essere umano con potenzialità alte, sia intellettuali, sia emozionali. Non essere presenti nella vita di un bambino, dimenticare cure, attenzioni, momenti, eventi, carezze e abbracci significa mettere al mondo un individuo con un'alta percentuale di diventare un soggetto fragile, debole, disadattato e non in grado di relazionarsi adeguatamente con le persone che lo circondano. Non essere presenti nella vita di un bambino significa fallire in quanto educatori e mentori. L'educazione non è semplicemente saper rispondere «Grazie» ad un favore o ad un gesto gentile. L'educazione non è solo saper mangiare in maniera composta a tavola. Queste sono semplici regole comportamentali che fanno parte dell'educazione, ma che un individuo ben seguito e amato fin da piccolo ritiene non necessarie ripetere o apprendere, perché son state già assimilate e riprodotte centinaia di volte. Ed è forse qui che tutti sbagliamo e non ce ne rendiamo conto: crediamo che l'errore di una persona sia partorita da lei stessa, quando molto probabilmente c'è un mondo dietro la sua condotta scorretta e poco idonea ad un inserimento in un gruppo numeroso di persone. Dietro una scorrettezza c'è un educatore incapace di fornire riferimenti positivi e un ambiente gioviale. E' pressoché inutile ricondurci sempre al nichilismo, è inutile cadere in quelle trappole infernali chiamate «luoghi comuni», i quali rendono spregevoli le nuove generazioni in quanto vengono rappresentate come superficiali e prive di valori. Dubito fortemente che qualcuno sia nato con idee e nozioni ben precise, dubito che qualcuno possa essere nato con la capacità di dare un senso, una logica, un valore ad un rapporto umano o anche ad un rapporto materiale, in quanto tutto questo nasce solo e soltanto da uno stimolo intellettuale spinto e spianato da un adulto-educatore. Questa mia diatriba è frutto di un momento in cui per mia sfortuna ho dovuto fare i conti con un articolo che volge a scandalizzare i lettori, in quanto i «gossip» scritti, che intendono distruggere l'integrità e la dignità di una ragazza, vengono ritenuti veri o realmente discutibili. Vorrei sentirmi scandalizzato dall'esistenza di questa tipologia di giornale e dallo scadente buon senso dell'autore dell'articolo, ma purtroppo non lo sono affatto. Ciò che sento è un profondo rammarico e un senso di demoralizzazione, in quanto gli occhi tristi o arrabbiati di persone a me care mi rendono inabile alla comprensione di tali parole, volte al ferire e all'offendere i soggetti citati nella pagina. Mi sono sempre ritenuto, anzi, con presunzione mi permetto di dire che sono sempre stato un eccellente studente, capace di comprendere alla perfezione ogni libro da me studiato, ma niente mi disturba quanto la maleducazione di alcuni individui e lo studio dietro il loro comportamento irrispettoso, vergognoso, imbarazzante e triste. Mi ritrovo a pensare di essere uno stupido davanti a tali avvenimenti, poiché non mi sento in grado di dare un senso logico ad insulti indirizzati a persone sconosciute. Mia mamma, una donna di estrema classe, mi ha sempre detto che un buon modo per sconfiggere l'odio altrui è rimanere impassibile ed indifferente. «𝘛𝘪𝘦𝘯𝘪 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘢, 𝘌𝘻𝘳𝘢. 𝘓𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘪 𝘴𝘦𝘪, 𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘶𝘭𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢. 𝘚𝘦 𝘵𝘪 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪 𝘢𝘧𝘧𝘰𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦, 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰 𝘷𝘦𝘳𝘳à 𝘮𝘢𝘪 𝘢 𝘳𝘪𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘵𝘪. 𝘔𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘰𝘭𝘪 𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘢 𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘲𝘶𝘢𝘭𝘰», diceva, ed io credo di aver seguito egregiamente il suo consiglio, ma trovo deplorevole dover suggerire tale modus operandi a Nina. Lo trovo scocciante, poiché non si dovrebbe diventare squali. Si dovrebbe prendere sul serio il proprio compito di educatori per educare, appunto, chi viene dopo di noi, ad esistere e ad agire come un essere umano dotato di cuore e di intelletto. Si dovrebbe insegnare ai propri figli l'arte delle parole, la loro magia, la loro bellezza, il loro peso e, soprattutto, la loro potenza.
0 notes
Text
📝 Ezra Boucher for 𝐄𝐌𝐌𝐘 𝐌𝐚𝐠𝐚𝐳𝐢𝐧𝐞. ❛ 𝖥𝖠𝖳𝖧𝖤𝖱𝖧𝖮𝖮𝖣 & 𝖣𝖤𝖯𝖱𝖤𝖲𝖲𝖨𝖮𝖭. ❜
[ ... ]
𝐒𝐞𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐧 𝐝𝐚 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨, 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐡𝐚𝐢 𝐫𝐞𝐜𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐙𝐚𝐜𝐤 𝐞 𝐂𝐨𝐝𝐲. 𝐀𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐞 𝐞 𝐨𝐯𝐯𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐠𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐬𝐜𝐢 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐚?
" Sono una persona molto riservata, non tendo a scrivere o postare sui social foto o frasi prettamente personali. Proprio perché sono sotto i riflettori da quando sono piccolo ho sempre saputo quando, come e perché rivelare al mondo parti di me. Nulla è mai stato casuale e non ho mai diffuso cose davvero private. Ho sempre scelto con attenzione cosa condividere e cosa non condividere. "
𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐯𝐢 𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞?
" Molteplici volte, soprattutto in età adolescenziale. Stavo crescendo, volevo fare le mie esperienze senza dover stare attento, senza dovermi sentire osservato ventiquattro ore su ventiquattro. Crescere mentre ti osserva tutto il mondo è più stressante di quel che possa sembrare. Talvolta credo sia perfino inquietante ripensare a quante persone mi seguivano a quel tempo e quante invadevano i miei spazi senza che io chiedessi nulla. Tutte queste cose mi hanno portato ad essere una persona chiusa e riservata. Ho iniziato ad avere problemi con l'ansia fin dai quattordici/quindici anni. "
𝐃𝐨𝐩𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 è 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐥'𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚? 𝐒𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐨 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐮𝐫𝐛𝐢 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢.
" Ho iniziato a saper gestire l'ansia trasferendomi a New York e andando all'università. Cambiare aria mi ha aiutato davvero tanto, diventare quasi uno sconosciuto è stato utile, mi sono sentito finalmente libero di respirare. Ho sempre avuto un legame abbastanza stretto con questi argomenti delicati, soprattutto perché è impressionante il numero di fan, anzi, persone, che sono venute da me durante questi anni a dirmi di soffrire di disturbi mentali e che il telefilm di Zack e Cody le ha aiutate a sorridere. Credo sia la prima volta che lo dico pubblicamente, ma questo mio avvicinamento ad ogni tipo di evento e organizzazione che supportano le persone affette da malattie mentali, è dovuto principalmente dal fatto che anche io, come loro, ne sto combattendo una. "
𝐃𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚?
" Un anno e mezzo fa mi è stato diagnosticato un disturbo chiamato 'disturbo post-traumatico da stress' in seguito all'attentato al MoMa come ben ricorderete. Sono caduto in depressione e ancora oggi cerco di gestire la vita con molti alti e bassi, ma sono circondato da una famiglia pronta a sostenermi e da un gruppo di persone specializzate che mi aiutano nel migliore dei modi. "
𝐂𝐨𝐦'è 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐩à 𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐬𝐭𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨, 𝐞 𝐜𝐨𝐦'è 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐥𝐨 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐞𝐧𝐝𝐨, 𝐧𝐞𝐥 𝐟𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥'𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞?
" Difficile. Non ci sono altri modi per rispondere. E questo vale per tutto, non solo per ciò che riguarda l'essere genitore. Molte persone non capiscono la differenza tra compassione ed empatia, ma questa la prendo sempre come un'opportunità per educare riguardo le malattie mentali più che per criticare. Sono ancora agli inizi, mio figlio ha poco più di due mesi, e trovo difficile cercare un equilibrio tra il prendermi cura della mia famiglia e il prendermi cura di me stesso. C'è ancora questa mentalità secondo cui nulla ha importanza se il bambino è felice e sano. Non sono d'accordo. Bisogna prendersi cura di se stessi per poter essere in grado di stare vicini ai propri figli e per vederli crescere bene. Mi sento quasi infastidito e deluso quando vedo genitori che “rifiutano” di prendersi cura di se stessi per poter dare tutte le loro attenzioni ai figli. Lo capisco, so cosa si prova, ma dimenticarsi del proprio essere è sbagliato. Ci sono giorni in cui sembrano delle vere e proprie sfide, ma diventa più “facile” con l'aiuto della mia famiglia. "
𝐏𝐞𝐧𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐭𝐢 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐨 𝐥'𝐡𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐩𝐢ù 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞?
" Diventare padre non l'ha resa né più difficile, né più facile. Ha semplicemente tirato fuori più sfide da dover affrontare. Credo mi abbia reso più determinato, lavoro duramente su me stesso senza prendermi davvero una pausa ed è utile, mi ha aiutato ad essere costante e a raggiungere obiettivi importanti sia per me stesso, sia per la salute del bambino. Sarò onesto e aperto al dialogo quando Joey sarà più grande e sarà in grado di capire il vero significato di queste malattie, in modo tale che lui diventi sensibile riguardo questi argomenti e sappia aiutare se stesso, la famiglia e i suoi amici nel caso in cui dovesse captare alcuni segnali. "
[ ... ]
0 notes
Text
⤹ " 𝐍𝐄𝐗𝐓 𝐓𝐎 𝐌𝐄. " ; 𝖾𝗓𝗋𝖺'𝗌 𝗍𝗁𝗈𝗎𝗀𝗁𝗍𝗌. 🥀
𝟐𝟖 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟖.
In questi momenti mi capita di avere pensieri che non dovrei avere. Per esempio: vorrei poter cambiare vita; vorrei poter essere un’altra persona; vorrei poter cambiare me stesso. Mi impegno ogni giorno per poter cercare raggiungere quel senso di pace interiore che per un breve periodo ero riuscito a provare, ma niente, quando ho queste ricadute il nero diventa così intenso da non vedere nulla al di fuori del dolore. Perlomeno oggi sento qualcosa, c’è questo sentimento orrendo che invade il mio corpo, fa male, ma almeno sento qualcosa e mi sembra abbastanza per ora.
Sto cercando di capire di che dolore si tratta. Ho varie opzioni.
Potrebbe essere l’effetto dell’aumento degli antidepressivi prescritti dallo psichiatra. Mi devo abituare alla nuova dose e mi servirà del tempo. Ormai è la prassi, ma è qualcosa che non controllo, mi sento sempre senza forze e senza voglia di essere in questi casi.
Forse è stata la frase di mia madre a lasciarmi con un buco nel petto, nel cuore. Forse non sono in grado di fare il padre e non lo sarò mai. Forse Joey preferirà non avere a che fare con me quando sarà più grande. Forse dovrei dare retta a mia madre e avvisare Maëlle, perché non può lasciare suo figlio con uno che sta avendo una ricaduta. “Con uno”, in teoria sono il padre. In teoria è “nostro” figlio, non solo suo. Le parole sono curiose, straordinarie, ne basta una fuori posto per aumentare il dolore.
Questo pensiero di non essere in grado di fare il padre mi sta straziando e divorando. Pensavo che questa fosse l’unica cosa che mi stesse riuscendo ultimamente, ma mia madre mi ha fatto realizzare che da solo posso fare ben poco e che Joey ha costantemente bisogno di entrambi i genitori. Immagino mi odierà quando da grande saprà la verità. Mi odierà per questi giorni in cui sto lontano da sua madre per mia scelta, mi odierà per questi giorni in cui sto lontano da lui perché non voglio stare nella stessa casa con Maelle. Mi odierà per avergli rovinato la famiglia che meritava. È piccolo, non doveva rimetterci lui più di noi. Mi sento morire.
Forse è meglio così, comunque. È meglio che io stia lontano da lui mentre non mi sento bene, perché non deve capire che suo padre sta male.
Vorrei lo capissero anche i miei amici che mi chiedono di uscire costantemente, di vagare per New York. Non ho voglia di fare niente, voglio stare sul divano o sul letto e non voglio vedere nessuno. Ci sono momenti in cui non voglio vedere neanche mio fratello. Sto avendo un rifiuto totale per tutto e tutti. Voglio stare da solo e basta.
𝟏° 𝐚𝐠𝐨𝐬𝐭𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟖.
E' passata più di una settimana da quando sono andato dallo psichiatra per farmi aumentare le dosi dei farmaci, stanno iniziando a fare effetto, sento dei piccoli miglioramenti. Oggi ero preoccupato, però, perché ho dovuto passare del tempo con Maelle dalla pediatra. Ha visitato Joey, sta bene, per questo ho tirato un sospiro di sollievo, ma per tutto il resto no. Il resto va a rotoli ed è come se avessi buttato un pallone da calcio giù per una discesa e gli corressi appresso per riprenderlo. Inutile, faticoso, ma soprattutto inutile. Non ho idea di cosa dire a Maelle, non so più come parlarle e questo è assurdo perché con lei ho sempre saputo trovare le parole giuste. Sono arrivato ad una conclusione, dunque, il verdetto è che non esistono parole giuste al momento. Non esistono per lei o per noi. Stiamo solo accettando entrambi questo distacco. Forse lei non lo sta accettando quanto me, perché continua a lasciarmi post-it sulla porta per avvisarmi per qualsiasi cosa. Una volta ho pensato di prendere quei piccoli foglietti gialli, stropicciarli e poi buttarli nella spazzatura, perché anche guardare la sua calligrafia inizia ad infastidirmi. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo, intendo nel mio comportamento, perché uno crede per mesi, anzi, per un anno di amare qualcuno e poi ad un tratto si accorge di tutti i dettagli fastidiosi di quel qualcuno e non può fare a meno di voler scappare. Forse Maelle non è fastidiosa, quello problematico sono sempre stato io. Mia madre me l'ha sempre ripetuto e alla fine immagino sia semplicemente vero. Ho sempre avuto le mie fisse, le mie ossessioni, le mie convinzioni, le mie idee. Maelle dal canto suo mi ha sopportato e supportato in tutto, quindi non ha mai fatto nulla per disturbarmi volontariamente e mi sembra cattivo puntare il dito contro di lei per qualsiasi cosa. Perché ho sbagliato sicuramente io in prima persona. Ho sbagliato io e continuo a sbagliare io tutt'ora. Sbaglio a farle male, ma sbaglio soprattutto perché sto tirando fuori solamente ora i miei veri pensieri, le mie vere emozioni nei suoi confronti. Ho detto a mia madre che mi trovo in questa situazione da mesi, ho faticato ad ammetterlo, perché affermando ciò, ho anche lasciato intuire che per tutto questo tempo io sia riuscito a mentirle. Ed io, in realtà, le bugie non so dirle, ma quando si tratta di fare del male a qualcuno cerco di soffocare i miei pensieri fino a quando non mi sento male io. Sono uno stronzo, lo posso – possiamo – dire chiaramente, perché me lo merito, me lo merito eccome. I sensi di colpa che provo sono del tutto meritati, il dolore che prova Maelle non è meritato affatto. Vorrei essere stato onesto con lei mesi fa, anche se dai miei mancati “ti amo” e la mia fatica nello spogliarla o spogliarmi avrebbe dovuto intuire che qualcosa non andasse. Non l'aveva capito e me ne faccio una colpa, perché avrei dovuto essere chiaro, avrei dovuto attutirle il colpo. E invece no, ho lasciato che lei credesse fosse tutto dovuto alla stanchezza. Sono stanco sul serio, ma “sono stanco” implica una miriade di fatti. Per esempio, implica il fatto che io sia stanco della nostra relazione che non mi fa provare emozioni. Sono stanco della monotonia in cui sono caduto accidentalmente. Sono stanco della depressione. Sono stanco del caldo di New York. Sono stanco perché Joey piange la notte e non dormo. Ci sono vari motivi, non è mai solo il sonno a mancare. Ora, comunque, all'appello manca l'amore. Ed in tutta onestà mi chiedo se davvero possa esistere.
0 notes
Text
⤹ " 𝐆𝐎 𝐀𝐖𝐀𝐘. " ; 𝖾𝗓𝗋𝖺 𝖺𝗇𝖽 𝖼𝖺𝗇𝖽𝗂𝖼𝖾. 🗯️
𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗂𝗇 𝖺𝗋𝗋𝗂𝗏𝗈: 𝖲𝗂𝗀𝗇𝗈𝗋𝖺 𝖬𝖺𝖽𝗋𝖾 (𝟣) 𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗋𝗂𝖿𝗂𝗎𝗍𝖺𝗍𝖺.
𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗂𝗇 𝖺𝗋𝗋𝗂𝗏𝗈: 𝖲𝗂𝗀𝗇𝗈𝗋𝖺 𝖬𝖺𝖽𝗋𝖾 (𝟤) 𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗋𝗂𝖿𝗂𝗎𝗍𝖺𝗍𝖺.
𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗂𝗇 𝖺𝗋𝗋𝗂𝗏𝗈: 𝖶𝖺𝗒𝗇𝖾 (𝖬𝖺𝗇𝖺𝗀𝖾𝗋) (𝟣) 𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗋𝗂𝖿𝗂𝗎𝗍𝖺𝗍𝖺.
𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗂𝗇 𝖺𝗋𝗋𝗂𝗏𝗈: 𝖲𝗂𝗀𝗇𝗈𝗋𝖺 𝖬𝖺𝖽𝗋𝖾 (3) 𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗋𝗂𝖿𝗂𝗎𝗍𝖺𝗍𝖺.
𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗂𝗇 𝖺𝗋𝗋𝗂𝗏𝗈: 𝖯𝖺𝗉à.
“ Puoi rispondere a tua madre? ”
❛ Buongiorno anche a te! ❜
“ Sì, buongiorno, le puoi rispondere? Mi sta tartassando di chiamate perché non le rispondi. Prima che inizi a tartassare pure tuo fratello, richiamala. ”
❛ E se io non avessi voglia di parlarle? ❜
“ Non fare il ragazzino. ”
❛ Non st- ❜
“ Cercheremo un modo per togliere quella notizia di mezzo, la smentirete presto e non dovrai preoccuparti di nulla. Hai paura di questo, giusto? La mamma ti può dare qualche consiglio, non tagliarla fuori. Tanto quella notizia è falsa, no? In poco tempo la gente se ne dimenticherà e potrai stare più tranquillo. ”
Ezra rimane in silenzio mentre nella sua testa rimbomba la frase “Tanto quella notizia è falsa, no?” pronunciata dal padre. Nel frattempo osserva il suo vecchio appartamento seduto sul divano, sperando che il suo tono di voce non lo tradisca e non faccia intuire nulla al signor Boucher.
❛ Sì, sì, è falsa. - Mente e la sua voce lo aiuta a risultare credibile. - Comunque sì, va bene, cercherò di rispondere alla mamma, però ora devo andare a cambiare il pannolino a Joey, possiamo sentirci più tardi? ❜
“ Sì, certo! Dagli un bacio da parte del nonno, mi raccomando. Poi gli chiedo se effettivamente glielo hai dato, eh!”
❛ Sarà fatto! Ciao papà. ❜
𝖢𝗁𝗂𝖺𝗆𝖺𝗍𝖺 𝗍𝖾𝗋𝗆𝗂𝗇𝖺𝗍𝖺.
Non c'è Joey con lui. Non c'è nessun pannolino da dover cambiare. C'è solo Ezra ed il suo telefono con la pagina di TMZ aperta su Safari. Twitter impazzito per le infinite menzioni e commenti fuori luogo da persone che neanche lo conoscono. Sospira nervosamente e dopo diversi minuti si decide a richiamare la madre.
“ Finalmente ti sei degnato di richiamarmi.”
❛ Scusa. ❜
“ Scuse accettate. ”
❛ Hai da fare? ❜
“ Oltre ad impazzire dietro al telefono per poter parlare con mio figlio, no, non ho altri piani per la giornata. ”
❛ Puoi venire qui da me? ❜
“ Sei a casa? ”
❛ Sì, ma in quella vecchia. ❜
“ D'accordo. ”
𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐦𝐢𝐧𝐮𝐭𝐢 𝐝𝐨𝐩𝐨.
Ezra apre la porta di casa per far entrare la signora Boucher. La saluta con un bacio sulla guancia ed in silenzio, mentre poi si incammina verso la cucina per poterle offrire qualcosa da bere.
“ Solo un caffè, tesoro. ”
Ezra annuisce e provvede subito a prepararle una tazza di caffè. Quando è pronto versa all'interno un solo cucchiaino di zucchero e passa la bevanda alla madre mentre lui beve semplicemente dell'acqua.
“ E' vero ciò che ho letto? ” Candice beve un sorso del caffè seduta al tavolo, poi alza gli occhi sul figlio attendendo una risposta. Ezra annuisce semplicemente.
“ Cosa è successo? ”
Ezra sospira e posa lo sguardo sul bicchiere d'acqua.
❛ Non lo so neanche io, andava bene e poi.. E poi mi è diventato tutto stretto, ho perso l'entusiasmo per qualsiasi cosa. Non c'era.. Non c'è niente che mi faccia correre in quella casa per porre rimedio a tutto. Voglio semplicemente stare lontano da lì, da lei. Non ci riesco, non riesco a sentire nulla e no, non è qualcosa che è successa da un giorno all'altro, è così da.. Mesi e non volevo ammetterlo. Non volevo che questa cosa accadesse, pensavo fosse la stanchezza o il bambino, ma.. Ma sono proprio io. Sto qui da giorni, mamma, e mi vergogno a dirlo ad alta voce.. ❜
“ Dire cosa? ”
❛ Dire che sto bene qui da solo e che l'unica persona che manca è mio figlio. ❜
“ Ti ha fatto qualcosa? Ezra. Guardami e sii sincero. Ha fatto qualcosa che non doveva fare? ” Chiede Candice con un tono di voce severo, temendo che Maelle abbia potuto trattare Ezra esattamente come Lucy ha trattato Thomas.
❛ No, no, no, oh mio Dio, no! Non provare a pensare certe cose di Maelle, Dio santo. La conosci, lo sai com'è fatta, non provare a dipingerla come qualcuno che non è neanche lontanamente. ❜
“ Era una domanda lecita e lo sai benissimo. Quindi, cosa ha fatto per farti sentire in questo modo?”
❛ Non ne ho idea, credo ci siamo allontanati entrambi, credo che lei abbia smesso di essere Maelle e sia diventata qualcuno che non conosco, non è più la persona di cui mi sono innamorato un anno fa. Forse anche io sono diventato troppo “il papà di Joey” e non sono stato "Ezra" per un bel po' di tempo. Ma ora sono in me e le cose non funzionano ugualmente. Non ci sono quei sentimenti che sentivo prima, mi sento vuoto e non va. Ci ho provato, te lo giuro, ma non va. - Fa una breve pausa e deglutisce nervosamente guardandola. - Oltretutto.. ❜
“ Mh? ”
❛ Sto avendo una ricaduta. ❜
Candice lo guarda in silenzio, forse con il cuore spezzato per la millesima volta. Nessuna madre vuole vedere il proprio figlio stare male, male sul serio. Neanche una madre severa, fredda e distante come Candice Boucher. Inaspettatamente allunga un braccio per poter posare la sua mano su quella di Ezra, così lo ferma dal giocare con il bicchiere contenente l'acqua. Gli accarezza piano il dorso e sospira lievemente.
“ Sei già andato dallo psichiatra? ”
❛ Sì, mi ha aumentato la dose del farmaco, ma mi devo ancora abituare. ❜
“ Maelle lo sa? ”
❛ No e non deve saperlo. ❜ Ezra ritira la mano, si alza dalla sedia, beve l'acqua rimasta nel bicchiere e lo posa nel lavadino.
“ Perché non dovrebbe? E' la madre di tuo figlio, deve sapere con chi lascia il bambino quando non lei non è presente. ”
❛ Lo sapevo, non avrei dovuto chiamarti. ❜
“ Ezra. ”
❛ Vattene. ❜
“ Non intendevo dire che non sei in grad- ”
❛ Ho detto: vattene. ❜ Ripete con un tono duro.
Si guardano in silenzio per diversi minuti fino a quando Candice non cede e si alza dalla sedia. Senza dire nulla esce dall'appartamento lasciando il figlio da solo in quella casa immensa. Ezra si poggia al bancone della cucina, porta le mani sugli occhi e cerca di concentrarsi sul proprio respiro per non agitarsi e per non cedere ad un pianto isterico.
0 notes
Text
⤹ " 𝐍𝐎𝐓𝐇𝐈𝐍𝐆." ; 𝖾𝗓𝗋𝖺'𝗌 𝖽𝗂𝖺𝗋𝗒. 📝
❛ 𝑪𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊.
Ho aperto le finestre del mio vecchio appartamento e ho guardato di fuori seduto sul divano su cui a volte mi appisolo per la troppa stanchezza che sto sentendo ultimamente. Sono sempre stanco e non capisco perché, anche se immagino sia per via del bambino o per via del caldo. Oggi non fa caldo, oggi piove, quindi rimango sveglio ed in silenzio osservo ciò che ho intorno, ciò che potrei avere accanto se uscissi di casa o semplicemente se mi affacciassi alla finestra. Rimango in silenzio perché non ho intenzione di accendere il televisore, non sono come quelle persone che devono per forza mettere un programma o un telefilm per non sentirsi sole, mi sta bene il silenzio, sto iniziando a volergli bene. Ho realizzato che non sentire alcun rumore, alcuna voce mi fa sentire meno sotto pressione, anche se l'ansia non mi lascia mai sul serio. Il nero nella mia testa non sbiadisce, non viene mai seguito da una scala di grigi che potrebbero essere più facili da tingere di qualche colore sgargiante. Nonostante questo credo che per ora vada bene così, non c'è bisogno di vedere costantemente l'arcobaleno, non sarebbe una cosa naturale. Non ci riescono le persone che stanno bene, figuriamoci uno che soffre di depressione. Credo vada bene così perché sentire il dolore è il primo passo per capire come domarlo, se lo nascondessi non andrebbe mai via. Ed io vorrei che se ne andasse perché va bene per il momento, ma non può diventare permanente. Questo è uno dei cambiamenti a cui aspiro: a sentirmi meglio, a vivere meglio. Ci riesco, a volte. Ci riesco con l'aiuto dei farmaci, con l'aiuto delle sedute dallo psicologo, ci riesco con l'aiuto di mio figlio, ci riesco con l'aiuto dei miei gatti e del mio cane. Ma ogni tanto, per esempio in questo momento, vorrei potercela fare da solo. L'ho fatto presente allo psicologo e mi ha detto che questo deve diventare il mio nuovo obiettivo.
𝑷𝒐𝒔𝒕-𝒊𝒕.
Ho tirato fuori dalla mia vecchia scrivania dove passavo ore a studiare un blocchetto con dei post-it gialli, poi sono sceso al piano inferiore e ho iniziato a scrivere una serie di obiettivi che vorrei aggiungere a quello espresso precedentemente. Ho attaccato trenta post-it sul muro della cucina. Pensavo di avere un solo obiettivo, non so come siano usciti fuori gli altri ventinove. Comunque, mi è venuto automatico attaccarli in cucina, forse perché quando mi era sparito l'appetito e ho perso un numero significativo di chili mi sono impuntato per riprenderli e ci sono riuscito. È stato il mio primo obiettivo, rimane un obiettivo tuttora, e sta andando bene, la mia nutrizionista mi osserva ed è soddisfatta del risultato. Lo sono anche io nonostante non dica mai nulla a riguardo. Questo è stato un cambiamento riuscito bene.
𝑪𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒓𝒊𝒖𝒔𝒄𝒊𝒕𝒊.
La felicità è un attimo, non una costante. Mi fa quasi ridere pensare che io possa parlare di felicità e cercare di darle una definizione, perché mi chiedo spesso cosa possa essere. A volte mi chiedo perfino se esista davvero. Se ci penso sul serio, mi viene da credere che non dovrebbe farmi ridere questo concetto, perché solo una persona veramente triste riesce a riconoscere un momento di pura contentezza e gioia. Quindi seguendo questa mia ideologia appena nata, io che mi ritrovo in queste condizioni dovrei sapere bene la sensazione che si prova quando il corpo viene invaso dalla felicità. Continuando su questa linea e scavando tra i ricordi, credo che un po' di felicità l'ho sentita. Molta felicità l'ho percepita il giorno in cui è nato mio figlio. Quindi magari, sì, la felicità potrebbe esistere, ma dura così poco che se uno pretende di essere sempre felice sbaglia. Come poter essere sempre felici con qualcuno, con la propria moglie, la propria ragazza. Se uno pensa che possa andare sempre tutto bene in una relazione, forse sta peccando in qualche cosa. Forse si sta semplicemente illudendo che qualcosa possa davvero essere tutta rose e fiori. A me non mi piacciono neanche le rose, banalmente preferisco i girasoli perché mi ricordano uno dei miei artisti preferiti ed il mio gatto rosso. Soprattutto il mio gatto rosso, se devo essere onesto. Lui mi segue ovunque, ogni volta che vado via di casa la mattina per potermi trasferire in questa vecchia mi accompagna fino alla porta e mi guarda come per dire “Te ne vai di nuovo?”, oppure “Non puoi portarmi con te? Perché sparisci tutto il giorno? Chi mi dà da mangiare? Voglio le carezze fatte da te!”. Lo porterei con me, ma non voglio fargli fare ogni giorno questo viaggio che compio per poter stare da solo e lontano da Maelle dalla mattina alla sera, per poi tornare e stare a casa con Joey ed esserci per lui la notte quando si sveglia. È faticoso anche questo, forse è un altro motivo per cui sono stanco, ma i problemi arrivano per tutti prima o poi, anche per me e lei. Ed io voglio limitare i nostri sguardi, il nostro esserci costantemente, perché so di averle fatto male, so di averle spezzato il cuore e di averla pugnalata non solo alle spalle, ma ovunque, in ogni parte del suo corpo che un tempo baciavo con cura.
Io non sento niente, è questo il problema più grave e grande. Io vorrei pronunciare un “ti amo” a cuor leggero e non con la paura di dire qualcosa a cui non credo davvero. Vorrei poter essere di nuovo quella persona in grado di farla stare bene e di farla sorridere, ma il terrore mi assale, perché la verità è che posso essere quella persona, mentre lei ora non lo è per me. Quindi ora vorrei giocare con le parole e riformulare la frase per poterla cambiare in questa: vorrei che lei tornasse ad essere quella persona in grado di farmi stare bene e di farmi sorridere con un solo sguardo, con la sua sola presenza.
Non volevo questo per noi. Non volevo trascinarla in questa situazione, non volevo finire per non sentire niente. A cosa la devo questa indifferenza? A cosa la devo questa mancanza di amore che sto provando da più tempo di quanto vorrei ammettere? Questo è un cambiamento non riuscito. Non è neanche un cambiamento desiderato. È solo una grandissima stronzata a cui io non riesco a dare una spiegazione. È solo altra merda da aggiungere a tutto il resto. E lei poi si aspetterà che io le dia qualche risposta, che io le dica che una pausa è un'idiozia e che la rivoglio con me. Ma io non so niente. Non provo niente. E questa cosa mi fa un po' paura. ❜
0 notes
Text
⤹ " 𝐈'𝐌 (𝐍𝐎𝐓) 𝐎𝐊𝐀𝐘. " ; 𝖾𝗓𝗋𝖺'𝗌 𝗍𝗁𝗈𝗎𝗀𝗁𝗍𝗌. 🥀
❛ Credo di star perdendo la capacità di parlare, di mettere insieme più parole per formare un discorso di senso compiuto. Sento la mancanza di questa mia capacità, di non riuscire a stare neanche un minuto zitto, perché passo la maggior parte delle mie giornate in silenzio e Dio, quanto mi crea disagio. Mi fa così male rimanere da solo con me stesso, con i miei pensieri, è terrificante. Sento tutto ciò che provo, tutto ciò che penso e non c'è musica abbastanza forte e rumorosa che possa coprire questo flusso di pensieri che a volte mi avvolge e rischia di stringermi talmente tanto da soffocarmi. O forse mi sento già soffocare ed è per questo che sono arrivato a questo punto in cui mi sembra di essermi appena scontrato con un vicolo cieco. Voglio andare avanti, ma il muro davanti me lo impedisce, così sto tornando indietro e tornare indietro sui propri passi non ha alcun senso, non fa bene, perlomeno non fa bene ad una persona come me che dovrebbe imparare a scavalcare i muri. Ma non sono mai stato un tipo sportivo o iperattivo, come si scavalca un muro? E se mi facessi male? E se invece trovassi quella libertà che ora non riesco a sentire? Che poi, la libertà è qualcosa di reale oppure mi sto semplicemente illudendo?
Sono andato via da casa mia, per qualche ragione che ho paura di analizzare non ho alcuna voglia di guardare le pareti bianche della casa che ho comprato con Maelle. Non voglio neanche guardare Maelle. Non voglio guardare neanche Joey quando mi sento in questo modo, perché penso di influenzarlo e non deve vedere o sentire suo padre giù di morale.
Ho varie scuse da poter distribuire in giro per giustificarmi della mia assenza di oggi: “Non ti ho risposto perché stavo lavorando”; “Sono uscito per fare la spesa”; “Sono andato a comprare delle cose per Joey”; “Sono andato a scattare delle fotografie”; “Ho letto un libro in biblioteca”. Sono un attore, so essere piuttosto convincente, quindi mi crederanno tutti.
La verità è che ho preso le chiavi della mia vecchia casa, quella in cui abitavo con Archie e Arthur. La mia prima casa, il luogo in cui ho imparato a fare tutto ciò che dovevo da solo. Ho imparato a fare la lavatrice, ho imparato a stirare i miei vestiti, ho imparato a cucinare nonostante i miei genitori mi abbiano spesso consigliato di assumere una donna delle pulizie. Sono sempre stata una persona triste, il tutto è degenerato con il tempo, ma credo di aver sempre avuto un'anima pesante e vivere da solo e fare cose per me stesso mi ha aiutato ad essere più attivo, a sentirmi più utile. Ora che mi trovo nella mia vecchia casa sento un senso di nostalgia pauroso. È la prima volta che torno qui dopo mesi e ogni angolo mi ricorda qualcosa. È vuota, esattamente come me, ma perché mi sento così bene qui, da solo?
Ho iniziato a ballare. Non so ballare, ma il mio corpo aveva bisogno di muoversi, così l'ho fatto anche se non c'erano note musicali su cui farlo. Credo mi servisse per sentirmi in qualche modo libero. Un po' mi ci sono sentito. Mi sono sfogato.
Mi sono sdraiato sul pavimento e sto fissando il soffitto bianco. Ho il fiatone, almeno posso concentrarmi sul rumore che faccio e non devo per forza sentire il silenzio. Il fiatone è passato, ora c'è silenzio sul serio. Vorrei piangere. Sto pensando a Joey. È permesso ai papà di piangere? Non trovo velocemente una risposta, quindi ora mi tocca vergognarmi del viso bagnato e chiedere scusa a mio figlio per aver ceduto un giorno e per non essere stato forte per lui. Vorrei rimanere qui, stare lontano dal mondo, questo sembra essere appena diventato il mio posto sicuro e non ho idea di come sia potuto accadere. Vorrei rimanere qui ed essere semplicemente Ezra. Vorrei essere uno sconosciuto per tutti, vorrei essere solo me stesso, da solo, dentro questa casa. Voglio stare da solo per potermi vergognare delle lacrime che verso, del singhiozzo che mi è venuto. Nessuno mi vede, quindi se poi esco da qui è come se non fosse successo nulla e posso far finta di niente.
Ho delle responsabilità. Non posso rimanere qui.
Mi sono alzato. Penso di nuovo a Joey, quindi mi sciacquo il viso, mi asciugo ed esco dal mio posto sicuro consapevole che almeno mio figlio sarà il mio luogo felice.
Ho chiuso la porta, l'ho fissata. Posso rientrarci e stare da solo ancora un altro po'? ❜
0 notes
Photo
👨🎓 ⋰ 𝓣𝓱𝓸𝓶𝓪𝓼' 𝓖𝓻𝓪𝓭𝓾𝓪𝓽𝓲𝓸𝓷 𝓓𝓪𝔂.
Ho varie cose da dire, quindi partiamo dalle basi. La scelta della foto: non ho ben capito cosa sia successo dai diciotto anni fino ad oggi, ma abbiamo smesso di farci foto o perlomeno ne abbiamo pochissime e le ho già usate tutte in altre occasioni. Cercando, però, un motivo per dare una logica a questa nostra mancanza, mi viene da pensare che io non sia per niente il tipo da "selfie" e che lui sia semplicemente una persona che vive senza tecnologia e che quando stiamo insieme dimentichiamo cosa siano quegli aggeggi ed il risultato è: niente foto dei gemelli da adulti. Quindi beccatevi tutti questa foto di quando eravamo piccoli, biondissimi e ancora belli. Se non sapete distinguerci: io sono quello apatico che vuole fare il bad boy con il maglione verde, Thomas è quello che mi abbraccia.
Oggi l'ho abbracciato io perché finalmente l'ultimo cervellone della famiglia si è laureato. Ha completato il cerchio e ha completato pure i nostri cuori quando è salito sul palco per ritirare il foglio. Vorrei spendere due parole a riguardo, sia perché è un giorno importante per lui, sia perché mi sembra il momento giusto per dire ciò che penso.
Thomas non è solo ciò che vedete voi. Non è solo battute, scherzi, risate, sorrisi. Non è solo quello che la mattina per sbaglio fa cadere il latte ovunque, non è solo quello che racconta le sue vicende buffe durante le sue giornate. Non è lo scherzo che rappresenta Thomas nel complesso, non sono i vostri "Sei scemo" continui che lo rispecchiano, perché ogni tanto mi viene da pensare che voi lo vediate solamente sotto questo aspetto scherzoso e non vediate quello che c'è sotto, quindi a volte vi capita di dire qualcosa come "Vado a parlare con il gemello intelligente" riferendovi a me, non capendo che dargli dello stupido è tutto tranne che azzeccato.
Ho passato anni della mia vita ad averlo come compagno di banco a scuola considerando che eravamo solo io e lui. A volte ho provato a chiedere alla nostra insegnante se potevo mettermi vicino al frullatore per prepararmi dei frullati mentre ascoltavo la lezione, ma niente, mi toccava stare vicino a mio fratello e credo che la cosa non sia andata poi così tanto male. E' sempre stato divertente, perché facevamo a gara a chi riuscisse a rispondere più velocemente alle domande. Lui era sempre il primo in arte, io il primo in letteratura. Per le altre materie quasi ci scannavamo e ogni tanto lui faceva scoprire nuove cose a me, io le facevo scoprire a lui. Tutto ciò che io so riguardo storia dell'arte ed il disegno l'ho studiato per conto mio, ma la voglia di informarmi è venuta sia dalla persona curiosa che sono, sia dalle nozioni date da Thomas in maniera sporadica. A questo punto dovete immaginare Thomas che interrompe la mia lettura per potermi raccontare qualche nuova tecnica scoperta e provata per disegnare ed io che lo guardo come se fosse l'essere più talentuoso di sempre perché onestamente, le mie mani non sarebbero MAI in grado di creare ciò che crea lui.
Oggi Thomas si è laureato dopo aver studiato per cinque anni la sua passione più grande. L'ho visto crescere e maturare in maniera esorbitante, ho vissuto con lui infiniti momenti e vivere con lui anche questa giornata è per me un onore immenso. La soddisfazione che ho provato nell'averlo visto su quel palco non è descrivibile. L'unica cosa che so è che gli voglio un bene dell'anima. Almeno metà del mio cuore è di sua proprietà e sono orgoglioso di lui. You fucking did it, Thomas.
0 notes
Text
⤹ " 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐖𝐈𝐓𝐇 𝐉𝐎𝐄𝐘. " ; 🍃 𝘪𝘵'𝘴 𝘢𝘭𝘳𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘵𝘰 𝘤𝘳𝘺. 🍃
❛ Mamma non sta bene questa sera, quindi dovrai accontentarti del latte in polvere e di me che ti metto a fare la nanna. ❜
Ezra guardò il bambino tra le sue braccia cercando di avere un'espressione serena come per trasmettere quella stessa serenità a Joey, ma non riusciva a nascondere bene la tristezza che provava in quel momento e si sentì in colpa per non riuscire ad essere al massimo per il suo bambino. Non gli parlava, non scherzava come avrebbe fatto solitamente. Gli diede semplicemente da mangiare, lo coccolò, lo fece addormentare e lo mise nella sua culla per farlo dormire. Rimase lì con lui per un po', sia perché non se la sentiva di disturbare Maelle, sia perché guardare suo figlio gli dava sicurezza. In realtà, però, serviva anche a lui un momento per poter stare da solo e lasciare che la sua mente si riaccendesse e smettesse di essere.. vuota. Da tempo funzionava così: aveva chiuso le porte immaginarie della sua mente e non lasciava rivivere nemmeno un ricordo, non lasciava che le faccende brutte passate si ripresentassero, quindi sembrava come se stesse sempre bene, come se i suoi problemi fossero spariti di colpo. Ma nessun problema sparisce di colpo. Nessun ricordo lo fa. In quel momento, con quel silenzio, con quella notizia al telegiornale, lasciò che quelle emozioni provate un anno prima lo travolgessero di nuovo.
Guardò suo figlio e gli si strinse il cuore. Sia per la paura, sia per la preoccupazione. Lo guardò e ripensò a quelle immagini viste in TV riguardo la sparatoria appena avvenuta ad Annapolis, la città natale di Maelle.
" 𝘌𝘴𝘪𝘴𝘵𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘦 — Pensò guardando il piccolo. — 𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘳𝘪𝘳𝘢𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘯 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘳𝘢𝘪. 𝘝𝘰𝘳𝘳𝘦𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘦, 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘴𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘪𝘯𝘨𝘦 𝘥𝘦𝘷𝘰 𝘥𝘪𝘳𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘶𝘳 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰, 𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘳ò 𝘪𝘯 𝘨𝘳𝘢𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘵𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘵𝘪. — In quel momento gli tornò in mente un flash della sparatoria al museo: suo padre che cercava invano di trovare un modo per portare in salvo i suoi figli. Quella era una situazione più grande di lui, la realizzazione che i superpoteri dei papà in certi casi cessano di esistere perché la morte è prepotente e spaventosa e non si può fare nulla per fermarla. — 𝘍𝘢𝘳ò 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘢, 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦, 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘶𝘰𝘴𝘢. 𝘍𝘢𝘳ò 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘭 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘰, 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘥𝘢, 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘮𝘢𝘪 𝘥𝘪 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘯𝘦𝘨𝘰𝘻𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯'𝘢𝘳𝘮𝘢 𝘥𝘢 𝘧𝘶𝘰𝘤𝘰. 𝘕𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘪 𝘮𝘢𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘪 𝘮𝘢𝘪 𝘶𝘯 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘪 𝘮𝘢𝘪 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘨𝘪. 𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘶𝘰 𝘱𝘢𝘱à 𝘦𝘥 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘵𝘰 è 𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘥𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘣𝘢𝘴𝘪 𝘴𝘶 𝘤𝘶𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘢𝘭𝘢𝘻𝘻𝘪 𝘦𝘯𝘰𝘳𝘮𝘪, 𝘢𝘭𝘵𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘪 𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘧𝘦𝘭𝘪𝘤𝘪𝘵à, 𝘨𝘪𝘰𝘪𝘢, 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦𝘻𝘻𝘢. 𝘛𝘶 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘪 𝘶𝘯 𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘮𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘴𝘰 e.. " Il flusso di pensieri si interruppe per colpa del bruciore agli occhi. Tirò su con il naso ed uscì dalla stanza di Joey strofinandosi gli occhi colmi di lacrime. Andò in bagno per non farsi scoprire da Maelle e dallo specchio notò il rossore della sclera ed il verde chiaro e luminoso dell'iride che faceva contrasto.
Guardò il suo riflesso allo specchio e sbuffò. Era terribilmente stanco (di tutto e tutti).
0 notes
Photo
ezra boucher spotted with her girlfriend maelle in paris
0 notes
Text
⤹ " 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐖𝐈𝐓𝐇 𝐉𝐎𝐄𝐘. " / 🍃 𝘧𝘶𝘯𝘯𝘺 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘴. 🍃
❛ Hey, ometto. Vuoi sapere una bella notizia, mh? - Disse prendendo il bambino in braccio dandogli poi un dolce bacio sul nasino. - La mamma è andata ad una festa abbiamo tutta la casa per noi, ti rendi conto? Tutta! Possiamo fare quello che ci pare, non ci sgriderà nessuno. Vuoi stare senza magliettina? La possiamo togliere. Voi gattonare senza pantaloni? Possiamo togliere anche quelli. Vuoi strafogarti di latte in polvere? Puoi farlo. Vuoi giocare fino a tardi? Quello lo /devi/ fare, così magari ti stanchi tanto, dormi la notte e fai dormire anche me. - Parlò vagando per la casa senza una meta ben precisa dato che non aveva altro da fare che coccolare il bambino. - Sai che ti dico? Ora ci mettiamo sul divano e non ci smuoviamo da lì, ci rilassiamo solo io e te. Ti va di guardare qualcosa su Netflix? - Continuava a trattarlo come se fosse una persona già grande con cui condividere momenti del genere. Sapeva benissimo che il tutto non avesse granché senso, ma si divertiva ugualmente. - Proviamo con qualche serie tv.. No, scherzo, un cartone, che ne dici? Il mio preferito è Inside Out, però insomma, non credo che sia un cartone adatto ai bambini in realtà.. Proviamo con Lilo e Stitch, quello dovrebbe piacerti. ❜
Andò in salotto dove si trovavano la televisione e i vari DVD e si mise sdraiato evitando di stendere le gambe, ma lasciandole tirate su in modo tale da avere il bambino poggiato sulle cosce. Lo guardò per un attimo contemplando la sua infinita bellezza, non capendo come un essere così piccolo potesse fargli provare tutto quell'amore che sentiva da diverse settimane. Era sul serio l'amore della sua vita, la sua gioia più grande, la sua piccola opera d'arte. Lo guardava con occhi dolci e pieni di felicità. Era chiaro che non fosse sul serio contento di non avere Maelle in casa, stava palesemente scherzando, ma gli faceva piacere poter passare una serata da solo con suo figlio. Come se stesse già costruendo quel rapporto che tanto desiderava tra padre e figlio.
Guardò Joey dimenticandosi del cartone e iniziò a fare tante facce buffe. Il bambino lo guardava confuso come se non stesse capendo niente. Ezra continuava a fare il clown della situazione - strano, solitamente non lo era mai e faceva fatica a lasciarsi andare - e ciò che riceveva in cambio erano o espressioni strane o versetti che nella sua testa erano risate. Solo nella sua testa, perché quei versetti probabilmente significavano "ho un padre scemo".
0 notes
Text
⤹ " 𝐒𝐎𝐀𝐏 𝐁𝐔𝐁𝐁𝐋𝐄𝐒. " / 𝖾𝗓𝗋𝖺'𝗌 𝗍𝗁𝗈𝗎𝗀𝗁𝗍𝗌.
❛ Oggi abbiamo avuto un nostro momento. Solo mio e tuo. In qualche modo ancora stento a crederci, sai? Perché ti ho sentita di nuovo mia dopo.. Cinque mesi? E per un attimo stavo perdendo la speranza. Per un attimo credevo che ci fossimo fermati. Che fossimo finiti. E invece ci siamo solo dimenticati per un periodo. Troppi impegni, troppe priorità, troppe responsabilità, troppo tutto. Ci siamo dimenticati per dare spazio a nostro figlio o alla nostra salute. E ti ringrazio, a proposito, per aver sopportato questi miei giorni "no" in cui ho faticato a dormire e sono stato assente e facilmente irritabile. Non è facile per me mantenere un equilibrio tra malattia, medicine e vita, quindi immagino non lo sia neanche per te assistere a queste cose. O comunque non è facile neanche per te perché i tuoi problemi non sono da meno. In ogni caso oggi abbiamo avuto un nostro momento, solo io e te nella vasca da bagno a scambiarci baci, ad avere i nostri corpi vicini, a sorridere, a ridere e a creare tanta schiuma da lanciarci per dispetto.Ti ho amata in ogni secondo di quel piccolo momento che ha reso la mia giornata migliore.Ti ho amata di nuovo ed in quel preciso istante, nell'istante in cui ti ho spogliata ho pensato a quanto mi fossi mancata in questi mesi. E' strano, no? Uno crede che vada tutto bene. Dall'esterno sembra tutto rose e fiori. Poi uno ti guarda e si accorge di sentire la tua mancanza e ogni granello di felicità viene spazzato via dal vento.Ora mi manchi un po' di meno.Solo un po', perché ho ancora bisogno di stringerti, di uscire con te, di baciarti quando mi è possibile, di fare l'amore con te, di portarti a cena fuori, di portarti i fiori, di sorprendermi per qualcosa che mi regali tu. Però mi hai tranquillizzato, mi hai detto che risolveremo insieme questa situazione in cui ci sentiamo distanti e distratti. Mi hai detto che cercheremo di riprenderci, di ritornare in noi. Mi hai detto che è un periodo perché siamo troppo pieni di faccende. E ti credo. Ti credo sul serio, perché sei l'amore della mia vita e non vorrei mai e poi mai che qualcosa tra noi due finisse. Non vedo l'ora di poter andare a Parigi con te e voglio anche portarti in Spagna, in Portogallo, in Germania, in Norvegia. Voglio sposarti in futuro, chiederti di rendermi ancora una volta papà, tenerti per mano per strada e dirti che sei bellissima ogni giorno. Ogni singolo giorno.E voglio svegliarmi accanto a te quando sarò vecchio, perché io e te siamo "Ezra e Maelle". Tu sei mia ed io sono tuo.E ti amo.Ma mi manchi. ❜
0 notes
Text
⤹ " 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐖𝐈𝐓𝐇 𝐉𝐎𝐄𝐘. " / 🍃 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘵𝘪𝘮𝘦 𝘤𝘢𝘭𝘭. 🍃
❛ Mi vedi? Aspetta, qui non prende molto.. Provo qui, okay, ora ti vedo e tu? - Si spostò dal letto al tavolino vicino alla finestra. Si mise seduto e cercò di poggiare il telefono sull'oggetto messo per bellezza così da non stancare la mano ed il braccio. - ECCOCI! - Sorrisone per Maelle e Joey. - Siamo arrivati da qualche ora, Thomas sta nella stanza accanto. Mi sono già fatto la doccia e preparato per stasera, ti piace come mi sono vestito? - Alzò il telefono per mostrare l'abito, Maelle adorava sapere come si vestiva Ezra in certe occasioni. Accennò un altro sorrisetto per la sua ragazza che faceva domande e lo "insultava" per essersi vestito /troppo/ bene in sua assenza. - Non fare così, tanto lo sai che poi una sera ti porterò a cena fuori e mi vestirò bene anche per te. - Ridacchiò per poi guardare il bambino. - Senti, senti. Fammi parlare un attimo con il signorino, dobbiamo fare un discorsetto tra uomini. ❜
[ ... ]
❛ Ecco l'amore di papà! - Un altro sorriso enorme per suo figlio. Non lo vedeva da qualche ora e già gli mancava come l’aria. - Ascoltami un attimo, so che ci intendiamo oramai, quindi posso fidarmi di te. - Si inumidì le labbra. - Oggi sei circondato da donne: hai la mamma e le due nonne con te. Sentimi bene, nonna Candice è una rompiscatole, lo sappiamo tutti, sta sempre a sistemarti i vestiti e a lamentarsi, ma tu non farci caso. Non ci sarò io a zittirla, quindi dovrai sopportarla. Non fare come tuo zio, non alzare gli occhi al cielo con lei, chiaro? Fai il bravo e lasciala parlare, alla fine è innocua. Poi, nonna Alice. State insieme da giorni e ti stai comportando bene con lei, sono fiero di te, però non mi piace questo atteggiamento da ruffiano che hai. Sai che te le dà tutte vinte e ti vizia, quindi fai il buono solo per avere più coccole. Non si fa! Capito?! Mh. - Sguardo d’intesa con il figlio. - E la mamma la devi far dormire, non esaurire, quindi mi raccomando con quelle urla! Moderiamole, okay? - Disse tutto con un’espressione del viso serena, un tono di voce calmo e dolce perché stava palesemente scherzando e voleva solo giocare a fare il poliziotto cattivo. - Un’ultima cosa, tieni al sicuro le tue guanciotte, non farle toccare a nessuno, sai che sono solo mie, no? Domani papà torna e ti riempie di baciotti tutto il giorno. Sì, sì, lo so! - Disse sentendo dei versetti del bambino come se avesse sul serio capito. - So già che appena torno dovrò sdraiarmi sul divano per farmi usare come materasso da te, papà è prontissimo! Ora torno a parlare un attimo con la mamma, tu fai il bravo e ricorda le guanciotte. ❜
0 notes