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DECONSTRUCTING “VENTI MESI“ L’alba (settembre 1944)
1) Start from the “dress”
Il gioco si mostra fin da subito semplice ma allo stesso tempo ben curato. Vediamo il titolo del gioco su una scatola di fiammiferi, il tutto animato, visto che la scatola si apre e ne fuoriescono, appunto, dei fiammiferi. Inoltre ci viene fatto anche capire che il gioco coprirà un arco di tempo preciso: da settembre 1943 al aprile 1945. Quest ultimo coincidente con la liberazione dal Nazifascismo. Possiamo anche notare lo stile artistico del gioco, basato su colori forti e forme precise e delineate.
2) What are the familiar and unique elements? And what is the hook?
La storia scelta da me, Alba, si presenta con queste parole: “Quando spunta può essere troppo tardi” con una voce maschile e distaccata che la legge. Si basa su due personaggi, Luca e Nicola, partigiani che si incontrano di notte e che cercano di nascondere un forte amore che li lega. Rappresentano ognuno di noi, persone che vorrebbero stare insieme ma le circostanze glielo impediscono. Sia per il contesto, la guerra, ma anche per il momento storico. Un amore omosessuale all'epoca non sarebbe visto come la normalità al giorno d’oggi. Vediamo il sentimento umano più semplice ma anche il più forte. Ognuno di noi si lega ad una persona, la ama, vuole stare con lei e farebbe di tutto per essa.
Ed è per questo che l’ho scelta. Amare ed essere amati è una delle sensazioni più forti e belle che possiamo provare. E può nascere in ogni contesto, basta essere pronti per combattere anche per esso.
3) What is the protagonist’s goal, motivation, and conflict?
I due protagonisti (Luca e Nicola) portano avanti la causa partigiana piazzando dei volantini di protesta nei luoghi più frequentati. In questo caso un cinema. Per accordarsi si incontrano dopo il coprifuoco serale
4) What is the protagonist’s goal vs. the protagonist’s need?
I due protagonisti vogliono si combattere per la causa partigiana ma in realtà, compiendo determinate scelte, si scoprirà che il loro vero intento è fuggire per vivere insieme “Tutta la vita, con te” come dice uno dei due.
5) What is the protagonist’s story dilemma?
Il loro amore segreto, si chiedono se potranno davvero trovare un posto nel mondo per stare insieme. Senza guerra e fascisti
6) What is the protagonist’s moral code or compass?
Loro sono si interessati alla causa ma provano un egoismo verso il loro sentimento. Si sentono schiacciati dalla situazione e vorrebbero solo fuggire per potersi amare. Non sentono più loro la causa
7) Answer #3, #4, and #6 for the Antagonist
nella storia non esiste un vero e proprio antagonista. Potremmo vederci la guerra o i fascisti come antagonisti ma in verità possiamo vederli in Luca e Nicola. Poiché la vera storia tra loro due viene fuori solo compiendo determinate scelte se esse non vengono fatte l’altra “strada” possiamo vederla come un intento da parte loro di voler tenere sotto controllo il sentimento che provano.. Essi decidono di mettere la causa al primo posto e non il loro amore. Ecco che così diventano al tempo stesso protagonisti e antagonisti.
8) What are the turning points in the story?
La storia cambia se il giocatore sa aspettare. Facendo così appaiono altre scelte ma solo per un breve istante. Queste risulteranno più intime, meno schematiche, e porteranno ad una diversa conclusione. Molto più interessante (Ndr)
9) What is the protagonist’s character arc?
Il primo finale porta al semplice accordo tra i due: Luogo e procedura di “consegna”.
L’altro finale invece porta ad un arco narrativo più intimo. Luca e Nicola si concedono al loro amore. Per un attimo dimenticano fascisti e guerra. Ci sono solo loro due, si abbracciano e baciano. Trovano il coraggio di lasciarsi guidare dai propri sentimenti.
10) How does the story end?
Entrambi i finali sono aperti. Non sappiamo se l’indomani il piano andrà a buon fine o se, nell'altro finale, riusciranno ad amarsi e trovare un posto sereno e felice nel mondo. Tutto viene lasciato in sospeso
11) What does the protagonist learn by the end of the story?
Nel primo finale entrambi restano come prima: Sono due partigiani che portano avanti la causa
nel secondo capiscono che il loro principale obiettivo non è la causa partigiana ma lo stare insieme e amarsi. I sentimenti che provano l’uno per l’altro sono più forti di quelli che provano per la causa.
12) How does the reader/viewer feel?
Dipende dal finale a cui si andrà incontro.
Il primo risulterà freddo. Quasi schematico e banale. Non ci sono svolte. Sono due partigiani che portano avanti la loro causa.
Il secondo risulterà più caldo. Proveremo gioia per l’amore dei protagonisti o sconforto, essendo consapevoli che il loro amore non può esistere in un mondo brutale e difficile come il loro. Ma potremo provare anche speranza, che quei due siano davvero riusciti a trovare il posto che sognavano.
Le funzioni attribuite ad ogni scelta:
Nicola: Quali sono gli incarichi per i prossimi giorni?
1) Mezzogiorno di domani, questa volta è un cinema
2)...Come stai?
La prima risulta più schematica: Ora e luogo
La seconda mostra un’intimità. Luca ignora la domanda e vuole sapere cosa prova Nicola. I puntini denotano l’interruzione da parte di Luca
Luca: questa volta è più difficile, i fascisti sorvegliano molto la zona in questo periodo
1)La staffetta seguirà un percorso alternativo, ci si trova in via Fortezza
2)Quindi, per favore, stai attento
Anche qui la prima scelta è fredda e schematica
La seconda è una prosecuzione. Luca dice la prima scelta ma aggiunge qualcosa, sempre di intimo. Nicola qui inizierà anche lui a mostrare il proprio sentimento dicendogli di stare attento anche lui
1)Tutta la mia vita
2)...con te
la prima scelta porterà al primo finale, dove i due si congederanno per poi attuare il piano l’indomani.
La seconda porterà all'altro finale. Dove i due si concederanno al loro amore.
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Click-by-click commentary of a Twine game: “Player 2”
by Lydia Neon
Inizia così. Una schermata con solo delle scritte. L’autrice non si presenta, non menziona chi è o cosa ha fatto nel corso della sua vita semplicemente rimane fuori, neutra, quasi come se non fosse qualcosa di “reale”. “ Content Warning: This game deals with interpersonal conflicts” tutto inizia con questa solenne e pesante frase. Mi cattura, stuzzica la mia mente amante delle storie che agiscono sulle tue emozioni e vissuto, quasi fossi una falena che ha appena visto una fonte di luce. Beh, Iniziamo...
L’autrice ci avverte di quello che andiamo ad affrontare. E la cosa che mi attrae di più è il “Player2″ che sarà nella mia mente. “Quindi sarà qualcosa di profondamente psicologico” penso. E capisco che alla fine potrò provare una di queste due emozioni: Delusione, nel caso l’autrice abbia cercato di puntare troppo in alto senza riuscire nel suo intento, Rammarico, nel caso l’autrice ci sia riuscita ma vorrei poter rifare il viaggio sia per i suoi aspetti positivi ma anche per quelli negativi. Ma sì sa, quando si parla di noi, del nostro vissuto, non possiamo mai sapere come ci sentiremo. Possiamo solo fare supposizioni, perché cerchiamo invano di non farci coinvolgere troppo, ma io amo farmi coinvolgere
mi viene richiesto di mettere il nome di un/a amico/a. Rimango stupito “perché?” mi chiedo.”Mi coinvolgerà così tanto che sentirò il bisogno di sentirmi con quella persona?” mi chiedo dopo. Sono dubbioso ma decido di mettere solo delle iniziali, forse fittizie, di una persona che sento molto vicino e importante. Potevo lasciare lo spazio vuoto ma “siamo in ballo e perciò balliamo” penso
su questo nulla da dire: Dico di no
Sono davanti alla schermata che stabilirà il mio “Player2″. Posso cambiare alcune parti di queste scritte, le parti in blu. Decidendo quando è avvenuto questo fatto (ieri, il mese scorso ecc.). Cosa ha fatto quella persona (mi ha insultato, ferito ecc.). E se è stata o no colpa mia. Penso al mio passato, alla mia vita. Immagini e ricordi passati si fanno strada nella mia mente. Sento il cuore salirmi in gola. Il ricordo più forte e brutto della mia vita si fa largo nella mia mente, come un ariete che sfonda un portone. Ho deciso. Sarà questo il mio evento e lui il mio spiacevole “Player2″. Metto le iniziali, voglio che sia comunque solo mio questo viaggio. Curioso, posso decidere sempre quando finire, notando un “Esc” alla fine della schermata.
Ecco. Il gioco conferma le mie scelte. Il ricordo si fa ancora più nitido e pesante. “Giocherà con te oggi”. Mi sale un “fanculo” che dico sotto voce. Ripensandoci, se ci fosse stata l’autrice accanto a me avrebbe fatto un sorrisetto dicendo tra se “da adesso sei coinvolto caro mio”. Già, già...e vado avanti, curioso e pensieroso. Per farlo devo cliccare su tre “OOO” che in Inghilterra vengono usati al posto degli abbracci nelle lettere. Dettaglio non da poco e di grande acume
Mi viene chiesto di descrivere il ricordo, quello che è accaduto molti anni fa. Ma come ho detto è il Mio viaggio e clicco sul no. Nella mia mente aumentano i ricordi e nel mio cuore le emozioni...vado avanti
Anche il gioco è d’accordo con la mia scelta, forse. Ho davanti a me due frasi e anche questa volta posso cambiare parte di esse. Nella prima che emozione provavo quando è accaduto il fatto (confuso, arrabbiato ecc.) e nella seconda come l’ho affrontato inizialmente (cercavo di capire il perché, di sistemare la situazione ecc.). E se ha aiutato o no farlo. Ricordo, chiudo gli occhi per aiutarmi. Il cuore mi risale in gola. Le emozioni si fanno più forti. Mi vedo. Sono piccolo, innocente, ma con il mondo personale che conoscevo infrangersi intorno a me. Le cose cambiarono. Tanto
Anche qui posso cambiare alcune parole. Sempre basate sulle mie emozioni ma quelle che provo adesso quando ci ripenso. Scorro le varie parole e trovo quelle più adatte. Ma mi viene chiesto una cosa in più: L’emozione più forte che provo. “Deluso” è la parola che cerco. Respiro profondamente e vado avanti
Altra frase. Il gioco lasdcia un generico “Loro”, come se voglia che solo io abbia in mente le persone, o persona, legate a quell'evento. Altre emozioni ma questa volta verso il mio “Player2″. Trovo le parole più adatte e sono stupito da quanto siano perfette, “è esattamente come mi sento” sussurro mentre le scelgo. E tornano gli “OOO”, come se qualcuno mi stia vedendo e voglia rincuorarmi...
“Tu hai il controller”. Mi fermo. Fisso la schermata. Il gioco frena bruscamente le mie emozioni. “Io ho il controller” ripeto. Ormai non vedo la schermata solo per quello che è, sono coinvolto con tutto me stesso. Mi sembra che ci sia davvero una persona con me, che mi stia ascoltando e cercando di aiutare. “OOO”. Fisso quei tre caratteri prima di cliccarli. Respiro...
Compaiono delle scritte. Non posso cambiarle ma solo leggerle. Non appaiono tutte insieme ma una alla volta, quasi fossero un discorso. Le leggo. Mi sento rincuorato. Ma anche distaccato. “Tante emozioni così forti e adesso”. Per un attimo rivedo il gioco e non più la persona. Vado avanti...
Mi viene chiesto di ripensare a quell'evento. Di cosa farei diversamente.Rifletto per qualche minuto. “Amare me stesso”. decido di essere il più personale e sincero possibile. “Delle semplici scritte possono farmi provare tutto questo?” penso mentre vado avanti.
Non posso cambiare nulla ma solo cliccare. Lo faccio.
“can i?” scompare e appaiono nuove scritte. Sono strane. Mi chiedono cosa farei ma sono frasi strane e ironiche: dargli un pugno sui denti, dare fuoco ad una parte duel suo corpo, avvelenarli anche se è una scelta senza fantasia. Sorrido e scelgo quella più strana e articolata. Mi fa sorridere sopratutto la parte di topi incinta.
Il gioco torna serio e mi chiede se è davvero quello che vorrei fare. scelgo di No. La frase dopo mi fa scegliere cosa vorrei fare nei confronti di quelle/a persone/a. “Dimenticarla” penso. Questa è la mia scelta. Sento della tranquillità provenire dal mio cuore, insieme alla speranza
“speri che possa succedere?” mi viene chiesto. e anche se il gioco lo sottolinea penso seriamente alla risposta. Respiro e guardo davanti a me. Vedo nitidamente quella persona, i ricordi si fanno più nitidi. Anche le emozioni si fanno più forti “Sì” dico a bassa voce e clicco.
Di cosa ho bisogno per fare che accada mi viene chiesto. Penso alla risposta più banale ma anche più vera e mi balena nella mente una frase fatta che, però, ha con se tanta verità “per stare bene con gli altri, devi prima stare bene con te stesso”...clicco
“Sei pronto a farlo adesso?” “Sì” rispondo con tutto me stesso
Di nuovo dimentico il gioco e “sento” una persona. vengo avvisato che sono arrivato alla fine del mio viaggio, della mia esperienza. Di nuovo gli “OOO”. Curioso che posso uscire dal gioco, andarmene. Ma no. Voglio vedere l’ultima schermata. Vedere cosa ha pensato l’autrice come finale.
appaiono delle scritte una dopo l’altra. “Respira” mi viene chiesto. Lo faccio quasi incoscientemente. Sento i muscoli rilassarsi, il cuore calmarsi e il ricordo andarsene dalla mia mente. Mi sento bene. Anche se sono stupito da questa sensazione
Ed ecco la schermata finale. Un emoticon di un cuore. “Ma che...davvero?” penso con stizza. Ma passa subito. vedere quel <3 mi fa subito sorridere. Un’esperienza forte con solo delle righe di testo. Vero che tanto lo fa il coinvolgimento di chi gioca, di quanto vuole farsi coinvolgere. Ma film, giochi, libro non sono solo semplici forme di intrattenimento. Sono opere fatte da persone come noi. Si emozionano e pensano proprio come facciamo noi. e spesso mettono tanto della loro vita nelle opere che fanno. E “Player2″ non è da meno. Mi alzo. “Mi serve una birra” penso e spengo il Pc.
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Storia 2
FROM FLORENCE WITH MARBLE
Firenze, anno del Signore 1584. De Consoli è un noto mecenate fiorentino, amante dell’arte e di cuore puro, che è riuscito a venire a conoscenza di un’ asta relativa a una delle ultime sculture del noto Michelangelo Buonarroti. L'uomo vuole comprarla e donarla ad un museo locale, ma un altro nobile, Marzide Camilli, invidioso di De Consoli vuole fregarlo facendogli spendere una fortuna per un falso. Per attuare il suo piano, Camilli, obbliga uno scultore sul lastrico a realizzare un falso dell’opera e far sì che De Consoli la compri durante uno dei suoi banchetti in un momento di scarsa lucidità mentale, immerso nei fiumi dell’alcol e della lussuria grazie alle donne più belle e suadenti di tutta Firenze e il vino più buono di tutta la regione. Durante la serata, preso dal dubbio morale, lo scultore rivelerà a De Consoli il piano di Camilli e con la vittima far�� in modo che il tutto si ritorca verso il malfattore.
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Storia 1
NELLE MIE MANI
Anni 60′. Chicago. Ragazzo italo-americano, figlio di immigrati, compromette la propria morale poiché stufo di dovere sempre essere trattato con discriminazione e odio per le sue origini. Entra nella mafia locale tramite amicizie negative con l’obiettivo di assumere il controllo della gang locale. Per arrivare a ciò prima ottiene i favoritismi del Boss compiendo i compiti che nessun altro vuole fare: Omicidi, violenze e crimini senza pietà e umanità. Diventa così il suo braccio destro e poi attua il suo piano: Ingannarlo, farlo uccidere e prenderne il posto. Grazie alla fame di potere e alle sue abilità otterrà quello che vuole.
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