Tumgik
firststudentever · 9 years
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La mia versione preferita di Nashville Blues. Tutta italiana.
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firststudentever · 10 years
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Mi vengono a trovare le mie amiche dall'Italia e mi ammalo rovinosamente.
In più ho finito le ore di assenza e i professori non accettano il certificato del medico.
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firststudentever · 10 years
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Che poi, mica posso dare sempre la colpa alla sfiga
Piccola precisazione, il blog che tengo a volte mi sembra eccessivamente catastrofico, ma spesso gli eventi più significativi sono tragici. Quindi facciamocene una ragione.
Sono stata attaccata da un branco di cani.
Ero sulla strada di casa, letteralmente, a pochi passi dalla porta di casa, ero sola, saranno state le 2 di mattina e il quartiere dove vivo ad Ankara era deserto come al solito. Improvvisamente, prima ancora di accorgermi cosa stava succedendo, vengo circondata da un gruppo di 7 o 8 cani randagi. Succede tutto in un attimo. Tutti mi abbaiano e mi ringhiano contro e inaspettatamente uno mi si lancia sulla gamba. Grazie al cielo indossavo due paia di pantaloni (qui si muore di freddo cazzo) ma il dolore si sente comunque. Grido (tanto ormai tenere la calma non mi serve a molto). Dentro la mia testa qualcun'altro grida, grida di correre via a gambe levate, ma invece indietreggio lentamente. Mi lasciano andre, i bastardi.
Dopo aver controllato la ferita non troppo grave mi metto a letto, non riesco a dormire, leggo il mio Game of Thrones. Avrei dovuto essere Arya Stark.
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firststudentever · 11 years
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Humans of Ankara
Sì, sono io, ma il progetto doveva pur iniziare da qualche parte. no?
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firststudentever · 11 years
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Nuova Operazione: Fare tanti soldi (e anche alla svelta)
Chi lo sa lo sa, chi non lo sa non lo sa perché stava ascoltando la musica con le cuffie: mi hanno rubato il portafoglio.
Sono già passata attraverso la fase1, la cosiddetta "no-non-stai-sognando".
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Poi sono passata con scioltezza alla fase2 dell'accettazione. Massì, in fondo sono solo soldi, sono solo documenti. Cose, solo cose.
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Ma più cercavo di rientrare in possesso di ciò che mi era stato tolto, più la burocrazia turca stuzzicava in me l'istinto omicida. "Ah, devo pagare DINUOVO 200 lire turche per il permesso di soggiorno? Massì, dato che la mia carta di credito (con i soldi della borsa di studio) non era affatto nel portafoglio, posso darveli subito."
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ECCO IL MIO PIANO MALEFICO PER FARE TANTI SOLDI (E ANCHE ALLA SVELTA).
Userò la tecnica della "ruota che gira", perché dopo tutte 'ste sfighe una botta di fortuna me la merito.
C'è questo concorso ad Ankara. Si sta aprendo un nuovo locale ultra bello, su quattro piani, con musica per ogni gusto e hanno bisogno di un nome. Chi suggerisce il nome scelto vince 1000 lire turche. Sono poi intorno ai 350 euri, ma sono comunque 5 mesi di affitto qui!
Ho già suggerito il nome, e forse quelli di Torino mi prenderebbero a capocciate sulle gengive, ho scelto "The Balôn". In turco significa anche palloncino e a me, mi piace.
Se avete idee geniali fatemi sapere.
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firststudentever · 11 years
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THIS IS ERASMUS
Sono sparita.
E’ più o meno di un mese che non scrivo? Non so, ma è comunque tanto. Ci sono ragioni. Sul diario delle medie mia mamma avrebbe scritto qualcosa come “per motivi personali” l’avrei fatto firmare dalla prof. In meno di un mese ho traslocato, lasciato il mio moroso, sono uscita con un jamagiziano, sono stata scaricata dal jamagiziano, mi hanno rubato il portafoglio e, infine, la macchinetta degli snack ha intrappolato la mia merendina.
Un mese di merda, insomma.
Ogni settimana penso che peggio di così non possa proprio andare e invece no. Inculate su inculate. Mi distruggo la vita da sola, grazie Karma, non c’è bisogno che ti ci metti di mezzo pure tu.
Mentre scrivo ho come sottofondo musicale la mia coinquilina, Gabriele, che cerca di non fare rumore mentre trombacchia con Willy. E questo, sì, mi fa sorridere. Perché mentre passavo da una pessima settimana all’altra lei era lì con me, con i suoi drammi esistenziali.
Gabriele è alta quasi 2 metri. Ma dentro Gabriele c’è una piccola Gabriele piena di insicurezze e paure, che nemmeno a 15 anni mi sarei posta.
Gabriele: “Non posso stare con Willy. Non sono razzista, ma è nero.” Io: “Scusa, magari tu non sei razzista, ma questo è razzismo.” Gabriele: “Mio padre mi ha sempre detto ‘tutto tranne un fidanzato nero’, ma non è razzismo, no?” Io: “No, no, figurati.”
Questo è stato l’argomento principale delle nostre conversazioni e, finalmente e con orgoglio, posso dire che la paura dell’uomo nero le è passata. Stiamo lavorando sulle insicurezze, ora. Tipo che in un’ora riesce a cambiare idea sul mandare o non mandare a Willy un messaggio. E’ tutto molto dolce e tenero, se ci penso. E la invidio. A quanto pare sono l’unica che prende decisioni col culo.
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firststudentever · 11 years
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1. You automatically take off your shoes when entering a house.   2. You’ve tried all the types of street food Istanbul offers: corn, stuffed mussels, chickpeas on rice, nuts, pomegran...
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firststudentever · 11 years
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La più grande esperienza di vita femminile in Turchia
Ebbene sì, è vero. Qui si depilano col filo interdentale. Ma soprattutto non esiste il centro estetico. Dopo aver coltivato dei prominenti baffi alla turca ho deciso di scoprire il mondo dei kuaför. Ci sta scritto kuaför sui negozi, ma fanno anche da centro estetico. Il problema è che uno cerca centri estetici per tutta la città senza risultati per settimane e i baffi continuano a crescere. Perché chi gestisce la maggior parte dei kuaför sono uomini. Passi davanti alla vetrina del negozio, sbirci per vedere se qualcuno ha la faccia da estetista ennò. Uomini. Uomini colla faccia da uomini.
Però qui in Turchia se vuoi qualcosa devi essere testarda da morire, o niente. 
Così entro nel primo kuaför per donne (c'erano le foto in vetrina) e inizio a sfoggiare le mie doti da mimo. Sì, sembra che abbiano capito. In fondo al salone c'è una porticina misteriosa da cui sbuca una donnina colorata e con la faccia da estetista. Comunicare è difficile, ma non ci vuole molto a capire che posso togliermi i vestiti.
Per le gambe tutto normale, anzi, quasi deludente. Il divertente è stato quando ha iniziato a maneggiare cera dal colore inquietante soffiandoci sopra. Una volta addosso te la levi facendo tanti (infiniterrimi) strappettini. Allah Allah! Avete presente il Big Bubble nei capelli? Ecco. Poi arriviamo infine alla mia faccia da culo. Buon video.
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firststudentever · 11 years
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Il pianto del Falafel #3
La pazienza è la virtù dei forti
La pazienza è la virtù dei forti, e io ci credo per davvero. La vita mi sta ultimamente mettendo di fronte a grandi sfide.
Dato che non parlo mai di CoinquiLeena vi racconto come in quest'ultima settimana abbiamo davvero toccato il fondo.
Mercoledì si è chiusa i camera. La sua/mia/nostra camera. Io (nel seguente ordine) non voglio mai più bussare alla porta, spiegare il motivo per cui devo entrare in camera mia, né sentirmi dire "basta intrusioni!".
Pensate che questo sia abbastanza per mercoledì? No.
Al proprietario di casa è arrivata una mail per segnalare che ci restano solo più 3mb dei 15 giga mensili. Insomma, niente più internet, almeno, niente più internet veloce.
Chissà come mai sono finiti così in fretta 'sti giga, mi chiedo. Oh, già, c'è qualcuno che usa skype 6 ore al giorno, per non parlare delle notti. CoinquiLeena passa le nottate con skype attaccato per poter vedere il moroso mentre sbava sul suo cuscino. 
Per riassumere brevemente: DAI CAZZO!
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firststudentever · 11 years
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La danza del Falafel #2
Certo che i turchi sono strani. 
Ero svaccata nei giardini curatissimi della mia università con due mie amici: un tedesco e un palestinese quando abbiamo notato una coppietta in atteggiamenti alquanto singolari. Osserviamo attentamente senza dire una parola. Lei è in piedi, immobile, mentre lui, chinato, le allaccia le scarpe.
Passiamo alle reazioni:
Palestinese: "Quello non è un uomo!" Tedesco: "Io non farei mai una cosa del genere!" Italiana: "Ma lei che problemi ha? MADDAAAIIII?!"
Conseguenze:
Ho iniziato a girare per il campus col entrambe le scarpe slacciate sperando in una qualche reazione da parte di amici turchi, ma niente. Anche quando racconto quel che ho visto non vogliono allacciarmi le scarpe. Anzi, mi cercano di spiegare che fondamentalmente l'uomo turco è un romantico. Farebbe qualsiasi cosa per la propria donna. Insomma, leggendo fra le righe, pur di averene una le allaccerebbero anche le scarpe.
Ci ho pensato bene, come spiegazione è plausibile, ma sentite questa:
 I fidanzati turchi tendo ad essere eccessivamente gelosi, proprio perché conoscono il loro spesso comune modo di pensare. Sanno, quindi, quanto siano ossessionati dai culi delle regazze (davvero, vanno fuori di testa!). Ecco la risposta: si è chinato lui per non far piegare lei.
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Ora capisco perché è stato completamente inutile passeggiare per l'uni colle scarpe slacciate. Vabe', figuremmerda. Ma va bene così.
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firststudentever · 11 years
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La mia università è differente #1
La mia università è differente.
Per farvi capire quanto è ricca privata vi dico che è l'unico posto al mondo in cui due Ferrari sono riuscite a scontrarsi. Ebbene sì, è successo per le strade del mio campus.
Il mio Erasmus è differente.
Ho l'obbligo di frequenza, ebbene sì. Ogni settimana ho compiti a casa, presentazioni e saggi da scrivere. Mi sento al liceo e soprattutto presa in giro da quelli che in Erasmus hanno suddiviso il loro tempo col 20% di studio e l'80% di spasso. Non dico che sarebbe stato bello cazzeggiare, ma preferirei avere più tempo per scoprire questo bellissimo posto che è la Turchia. Tanto per capirci, per lunedì devo leggere 200 pagine su cui ci sarà un quiz e un saggio da redigere.
La mia università è differente.
Mi rendo conto che necessito di un'app per gestire la mia vita da studentessa e qualche secondo dopo scopro che esiste già.
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DEH.
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firststudentever · 11 years
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Il pianto del Falafel #2
Userò la rubrica del "pianto del Falafel" per parlare della mia coinquiLeena, ok? Ok, ma premetto che oggi non mi lamento.
Questa è davvero bella! Ma un sacco bella! Cioè, io sono nel limbo esistenziale del "vorrei sotterrarmi" e "cazzo che ridere".
Preparo il çay, mi dirigo verso la mia/sua/nostra stanza e (chissà come mi è venuto in mente:) ho bussato prima di entrare. Menomale che ho bussato. Entro. "Ti va un po' di tè?" e... non ho potuto non guardare lo schermo del suo computer, dove il suo moroso si stata allacciando i pantaloni.
Subito sono un po'
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Ma poi riesco a fare finta di niente concentrandomi sul tè come se fosse l'unica fonte d'ispirazione dentro questa casa. Non mi sembra una brutta cosa, in fondo anche lei è umana, e cosa c'è di meglio che un po' di sesso virtuale? Ehm...!
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firststudentever · 11 years
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La coinquilina #2 è giunta!!
Per ora tutto quello che posso dire è che è MOLTO ALTA. Già.
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[Per il resto, non ci vuole molto ad essere più divertenti di CoinquiLeena.]
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firststudentever · 11 years
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La parola "bella" non è sufficiente per descrivere il mio sentimento nei confronti della Turchia. Preferisco la parola "buona".
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firststudentever · 11 years
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Il pianto del Falafel #1
Non mi lamento mai, quindi inizierò con il segnalare alcuni miei malcontenti.
In casa ci siamo io, il Turco (Ramy), e la bulgara (Leena). Io non sopporto Leena. Mi rendo conto di avere un carattere esattamente opposto al suo e non ci sia niente di male nell'essere diverse. Ma no. Certe cose, no. Una ragazza di 22 anni non si chiude in stanza 24h su 24 per parlare col fidanzato. Ok. Ti manca.
Poi, la paura di vivere. Non puoi aver paura di accendere i fornelli coll'accendino. Ok, magari ti devi abituare all'idea. Ma un accendino non ha mai ucciso nessuno. La prima sera non ha esitato a farci sapere che a 4 anni sapeva l'inglese meglio della sua insegnante. Vive per il sapere, ma non è in grado di accendere un fornello.
Io e Ramy siamo come fratello e sorella. Ci facciamo gli scherzi e ieri mattina l'ho legato come un salame con le sue lenzuola per non farlo alzare dal letto mentre gli facevo il solletico. Ci prendiamo per il culo mentre lei ci guarda come se fossimo dei bambini e si sente in dovere di spiegarci ogni cosa.
Oggi a colazione ci ha spiegato che se diciamo all'acqua che la amiamo lei si carica di positività e bellezza. Magari è vero, magari è una grande stronzata o solo il suo modo di divertirsi. Sta di fatto che io alla sua acqua c'ho detto "fottiti stronza!" e spero di averla caricata negativamente. Ieri a cena eravamo tutti insieme e ha iniziato a parlarci di qualcosa. Ramy l'ha interrotta per chiedermi se volevo un pezzo di carne dal suo piatto. Ha smesso di parlare e ha iniziato a piangere perché si è sentita offesa da tanta maleducazione. Infine, dopo questa scenata, ha continuato a raccontare la sua cazzo di storiella. Non la odio, non sarebbe corretto, ma mi piacerebbe schiaffeggiarla saltuariamente. Davvero questi sono gli anni migliori della nostra vita e dobbiamo sfruttarli al massimo. Per me imparare così tante cose non ha un senso se non posso sfruttarle. E non si impara solo stando davanti ai libri. Si impara scendendo per strada. La vita non si guarda da un vetro, cazzo.
Ho un cazzo di Sheldon Cooper in casa e, viggiuro, non è affatto divertente.
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firststudentever · 11 years
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La danza del Falafel #1
Non importa dove sarai e che cosa starai cercando esattamente. Se chiedi ad un turco delle indicazioni non riceverai mai come risposta un sincero "bilmiyorum", né un "donnò". Preparatevi, però, a camminare verso una località random e molto probabilmente nella direzione opposta.
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firststudentever · 11 years
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Se il mio viaggio fosse un cortometraggio
Apertura in stile pubblicitario della Turkish Airlines. Un'hostess si avvicina cercando proprio il mio posto numerato. "Signorina Roberta?" "Sì?" "We have a special meal for you!". Figata! Inizia bene questo viaggio!
Stacco.
Alla Signorina Roberta viene servito il pranzo come a tutti gli altri passeggeri. No, ma grazie mille comunque, lo avete reso più speciale di quanto avessi immaginato.
Stacco.
Panoramica dell'aeroporto di Istambul. La Signorina Roberta si guarda attorno con aria sperduta. Dove cazzo hanno messo i voli nazionali, indi per cui anche per Ankara? Oh guarda, un tabellone con tutte le partenze! Primo piano di ANKARA: DELAY
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La signorina Roberta corre per il grande labirinto fino ad arrivare al gate di Ankara. Controlla respirando faticosamente i tabelloni per la seconda volta: ANKARA: 30 MINUTES DELAY
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Stacco.
Giro per la casa in perlustrazione con Eima, la lituana, che starà a casa fino a Mercoledì. Mi mostra ogni cosa e dopo aver mangiato toast e bevuto çay ci affacciamo dal nostro balcone dell'ottavo piano per guardare una rissa in corso. Grida. Strattoni. Macchine che passano come se niente fosse. Sono due gruppi. Il primo gruppo si allontana lasciando gli altri a gridare in mezzo alla strada. Ma poi tornano. Tornano coi bastoni in mano. Abbiamo sfiorato il cortometraggio splatter. Ma nulla di fatto. Tutti tornano un po' più incazzati o spaventati a casa.
Eima mi guarda, e con un po' di sadismo cerca di consolarmi raccontandomi di tutti gli episodi "da donna" vissuti in 3 mesi ad Anakara. Per terminare con un "You'll have fun here, don't worry. Just stay away from turkish boys".
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