Altro che abbracci qui andiamo avanti con calmanti e sigarette. - Francesca Berardi.
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Un cestino. Ecco cosa sono. Uno di quei cestini degli uffici, sempre pieno di carte stampate, timbrate, mezze strappate. Un cestino enorme, scuro, uno di quelli con le buste grandi e nere, plastificate. Un cestino indifferenziato, in cui la gente ci butta anche la carta, la plastica. Sono un cestino che contiene amore e odio, insieme, cose che dovrebbero, però, essere separate, come l’indifferenziato e la carta. Sono un cestino che contiene felicità e tristezze, anch’essi dovrebbero essere del tutto distaccati, per evitare di contagiare cose belle con cose orrende, che fanno male. E’ come se, nella terra in cui si coltiva, uno ci getta del concime usato dal riciclaggio, e in questo riciclaggio, assieme all’umido, ci sia stato messo un bicchiere di plastica, un tovagliolo di carta. Un miscuglio insensato, che fa male a chiunque. Perché, se uno fonde felicità e tristezza, crea un sentimento che traballa, che non è regolare. Un sentimento che non sa né dell’uno, e neppure dell’altro. Perché, se uno fonde amore e odio, crea un sentimento che fa male all’altro, che non fa capire alla gente se è amore, o odio. Controsensi, cose che dovrebbero andare distanti. Sono un cestino indifferenziato. Contengo delusione e ottime occasioni assieme, e non so mai se posso sorridere o se devo soltanto piangere. E non posso scegliere tra due cose così differenti, o almeno non dovrei. Dovrei ignorare, invece non lo faccio. Scelgo sempre ciò che mi fa male, perché è la vita, perché siamo noi. Siamo tutti calamite che attirano delusioni, dolore: masochisti, nati. E allora piango, perché preferisco il dolore. E’ la gente, neppure io. La gente che dentro di me getta di tutto: amore e odio, allo stesso tempo. E questo miscuglio causa metà felicità e metà tristezza, che a loro volta si uniscono e si fondono in delusione e ottime occasioni. Ed è una catena. Tu inquini me, io inquino lei, lei inquina lui. Ed è un susseguirsi di dolore, di felicità contagiata, di amore contagiato. E non sapremo mai amarci per bene, senza macchia di tradimento. Non potremo mai essere un terreno perfettamente coltivabile. Mai. Lasceremo sempre tracce di sporco. Non raggiungeremo mai la felicità perfetta. Saremo cestini indifferenziati contaminati. O cestini differenziati contaminati. Ed è uguale. Come siamo uguali noi, io e te, tu e lei, lei e lui. Lui e me. Loro, noi. Però ci ameremo. E ci tradiremo. E diremo di odiarci, ma ci ameremo. E diremo di amarci, ma non sarà vero. Però ti credo. Sono un cestino. Tu il mio rifiuto, indifferenziato o differenziato. Senza te non sarei un cestino. Senza te sarei inutile.
Chiara Menga, lelacrimedopoiltuonome (via lelacrimedopoiltuonome)
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Stanca di fingere, di fingere su tutto.
Francyto
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Ma voi, si proprio voi, ve lo siete mai chiesto chi è davvero l’antagonista della vostra vita? Avete mai pensato ‘se fossi io a distruggere le persone?’ Perché magari non ve ne accorgete, ma mentre state li all’ultimo banco ad ascoltare la musica invece che la lezione, a disprezzare il vostro copro, ci può essere quel compagno di classe un po cicciottello, che tanto fa ridere, o quella ragazza così magra, che guarda i tuoi occhi come si guarda un barattolo di Nutella. Ti sei mai chiesto se mentre tu ti disperavi perché lui o lei non ti amava c’era qualcun altro che si chiudeva in camera a piangere e ferirsi perché tu, proprio tu, nemmeno sapevi della sua esistenza. Che magari non ve ne rendete conto, ma le persone che più vi amano sono quelle che avete sempre avuto sotto agli occhi, ma preferivate guardare lontano.
(via 244km)
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Le ragazze come me, quelle con le mani sempre gelate, sono le più facili da accontentare. Basta prenderci per mano, ed abbracciarci, e possiamo essere felici per tutta la giornata.
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È solo che sono stanca. Sono stanca di guardarmi allo specchio e di notare ogni minimo difetto; sono stanca di ‘invidiare’ alle ragazze i propri fisici; sono stanca di piangere in continuazione; sono stanca di vedere coppiette felici in giro per strada, a sorridere, a scambiarsi sguardi e a sbaciucchiarsi e poi guardo me, che come al solito sono sola. Sono sola, perché non sono abbastanza; stanca di litigare con i miei, stanca di ricevere batoste; ma soprattutto stanca di sentirmi vuota, di sentirmi il nulla.
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Ho paura di affezionarmi a qualcuno, ho paura di starci male, per l'ennesima volta, perché io non lo merito. E no, non sono presuntuosa, è che sono sempre stata me stessa con tutti, ho sempre pensato prima alla felicità degli altri e poi alla mia ricevendo in cambio solo prese in giro. Quindi, andate a fanculo tutti.
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Parlerò dell’amore. Oh sì, se ne parla tutti i giorni, nei blog, nelle conversazioni con gli amici, anche solo nei propri pensieri. È un argomento diventato comune, trovare una persona non innamorata quasi ci pare strano, siamo così abituati all’amore che a non sentirne parlare ci sentiremmo quasi incimpleti, con una mancanza dentro. Tra i banchi di scuola le cotte sono l’argomento più discusso, quante compagne che parlano di quel ragazzo popolare che non le degna di uno sguardo, di quello che vorrebbero portarsi a letto, di quello che hanno lasciato, di quello che ha lasciato loro, quelle più fortunate che raccontano della loro storia con l’attuale ragazzo. Ma non solo tra gli adolescenti è argomento discusso, anche gli adulti, anche gli anziani, tutti amano. E l’amore non è solo sesso e baci. L’amore è anche quello di una mamma che fa di tutto per il figlio sebbene le innumerevoli difficoltà, di un ragazzo che oltre a compiere il suo lavoro scolastico fa attività di volontariato, seppur nascondendosi dagli amici che sa lo prenderebbero in giro, il semplice gesto di una carezza, una stretta di mano, una parola consolante. L’amore è quando ti asciuga le lacrime e ti aiuta a rialzarti, ti sorregge e ti fa andare avanti, e andrete avanti, insieme. L’amore per alcuni è tanto semplice. Sì, alcune persone trovano ben presto il ragazzo o la ragazza giusta, si frequentano, si attraggono l’un l’altra, e poi si fidanzano. Alcuni anche si sposano. Per alcuni l’amore è pura superficialità, per alcuni l’amore non esiste. Per alcuni l’amore può essere donato a quante più persone, addirittura a qualche sconosciuto. Per alcuni una persona vale quanto un’altra, una persona può essere presa e poi mollata, come una semplice foglia, che quando è stanca cade dall’albero e l’abbandona. A volte quasi invidio queste persone. Invidio la loro stupidità, vorrei anch’io essere una stupida, e non soffrire mai. Ma per altri l’amore non è affatto semplice. Per alcuni l’amore è puro dolore, infinita sofferenza. Causa crepe al cuore l’amore, tagli che a volte si trasformano in cicatrici, e non potranno scomparire più, potranno schiarirsi, diventare più sottili, meno visibili, ma sparire mai. Queste persone soffrono per gelosia, per un amore non corrisposto, per un bacio dato ad un’altra, per la distanza, per un amore finito, per la solitudine che sembra durare all’infinito, per un colpo improvviso. C’è chi cade per amore, chi si distrugge, chi smette di lottare e non riesce ad andare avanti. E chi non si accorge di aver fatto del male. Chi uccide e poi si allontana, se ne va per sempre, come se nulla fosse successo. L’amore è infinità di sentimenti ed emozioni inspiegabili, cervello che tutt’un tratto si spegne e lascia posto solo al cuore, e questo che viene trafitto, schiacciato, pugnalato, distrutto. E a volte ha talmente tanta forza che non si arrende, continua a lottare, sebbene il male, il dolore che corrode, il cuore continua ad andare avanti. L’amore salva e uccide. L’amore è antidoto e veleno.
thunderkuro
(via thunderkuro)
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Lui è quell'amico che non mi lascerà mai sola, che mi sosterrà sempre. Lui è il mio migliore amico, quello che non cambierei con nessuno al mondo. <3
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“Immagino una classe con solo persone di tumblr. Un po’ come se prenderessero trenta di noi a caso e li mettessero tutti insieme. Una classe di persone così diverse eppure così simili. Felponi che girano, Capelli arruffati. Scarpe distrutte. Musica nelle orecchie. Mi scapperebbe un sorriso ogni volta che entrerei in classe. Mi sentirei sollevata all’idea di avere persone come me ma diverse da me. Dove non serve chiedere aiuto perchè basta uno sguardo perso, un piccolo gesto, un sorriso mancato che nel silenzio della lezione qualcuno si alzerebbe per darti un abbraccio o venire di fianco a te, ti arriverebbero trenta messaggi con scritto “ehi sorridi” e lì beh… Lì per forza sorrideresti. Impareremmo a essere felici tutti insieme. E io… Io starei benissimo.”
(via simpleniggagirl)
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Buongiorno a chi ha fatto un brutto sogno, a chi si sente solo/a, a chi manca qualcuno o qualcosa, a chi è troppo fragile, a chi è troppo orgoglioso, a chi ha il cuore a pezzi, a chi è innamorato, a chi ha trascorso la notte a pensare, a chi si sente vuoto/a ed infine buongiorno a chi come me vorrebbe un po' di felicità.
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..non serve l’amore se poi diventa cenere.
Marco Mengoni
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ASCOLTATEMI TUTTI È IMPORTANTISSIMO: HO PENSATO CHE TUTTI NOI DI TUMBLR PER RICONOSCERCI POTREMMO DISEGNARE UN CUORE BLU SUL PALMO E UNO SEMPRE BLU SUL "DORSO" DELLA MANO SINISTRA! CHE NE PENSATE? POTREBBE ESSERE UN OTTIMO MODO PER INCONTRARCI, DAI REBLOGGATE TUTTI COSÌ DA SPARGERE LA VOCE!
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