Tumgik
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L'ansia mi divora da dentro, mentre i pensieri grattano le pareti.
@al-sapore-di-sigarette
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Jd-G
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CIAO, SONO L’ANSIA. (Leggetela tutta)
So che ti senti male ogni volta che mi avvicino,
che ti disperi e vorresti mandarmi via subito, so
che se potessi… mi uccideresti, soprattutto
perché credi che sia io quella che ti vuole fare del
male, ma credimi, non è così.
Non sono qui per arrecarti dolore, tanto meno
per farti impazzire, penso di avertelo dimostrato
ogni volta che arrivo.
È vero delle volte sono spaventosa ma è la mia
natura.
Però come vedi alla fine della giornata, non ti ho
ucciso e non sei impazzito.
La verità è che quando arrivo tu stai male, senti
questa sensazione dolorosa nel petto.
Purtroppo non ho altro modo per farmi ascoltare.
Sei così impegnato a cercare successo, ad essere
produttivo a dimostrare agli altri che sei degno di
essere amato… e non ascolti i miei piccoli segnali.
Ricordi quella volta che hai sofferto di
mal di testa?
O quando hai avuto l’insonnia per più di 2 ore e
ti giravi nel letto?
O che ne dici di quella volta che senza un motivo
apparente hai pianto?
O ancora, di quella volta che ti sei sentito
oppresso dentro e ti mancava l’aria e non capivi il
perché?
Beh, tutte quelle volte ero io, volevo solo che tu
mi ascoltassi, ma non l’hai fatto.
Hai continuato a seguire il tuo ritmo frenetico di
vita.
Allora ho provato qualcosa di più forte, ho
provato a farti tremare l’occhio, fischiare
l’orecchio, sudare le mani, ma anche in queste
occasioni non mi hai voluto ascoltare.
Conosci bene la mia presenza, è per questo che
quando sei tranquillo o sei da solo e in
solitudine… o ti fermi, mi presento,
semplicemente per parlarti.
Ti disperi sempre, perché con la mente non
comprendi cosa ti succede, e ovviamente, con la
mente razionale non mi comprenderai.
Ecco perché mi sono arresa e ho deciso di
scriverti.
E mi congratulo con te se stai leggendo ciò che
ho da dirti, perché significa che hai finalmente il
coraggio di ascoltarmi, e credimi, nessuno meglio
di me sa della tua grande capacità di evitarmi e
scappare via, come scappare dal mostro nella
foresta oscura.
Come quelle volte in cui mi eviti e ti distrai per
ore davanti alla tv, vivendo la vita di altre persone
che non conosci pur di non affrontare ciò che
non ti piace.
O che ne dici di quelle volte che con un paio di
pillole hai intorpidito i tuoi nervi e le tue
preoccupazione; e cosa dire di quelle altre
sostanze che ti inducono lo stordimento
annebbiando ogni tipo di sentimento.
Spero che ora tu sia pronto.
Pronto ad affrontare la tua realtà, pronto ad
affrontare la verità nella tua vita senza maschere,
senza scorciatoie… senza pretese.
È così che deve essere.
L’ unica cosa che ho cercando di comunicarti per
tutto questo tempo: che è ora di evolversi andare
avanti.
Devi attuare cambiamenti molto profondi dentro
di te, perché non ti stai godendo della vita e non
ti senti appagato.
Per questo motivo che sono qui, per aiutarti a
recuperare quella pienezza che vive dentro di te;
per riuscirci dovrai liberarti da tutto ciò che ti
ostacola.
Sono qui per aiutarti a capire cosa esattamente
impedisce alla tua vita, alla tua passione di vivere
la gioia.
Ogni volta che entro nella tua vita, ti ricordo che
non è piena e felice, quindi se dovessi tornare,
non spaventarti, ma ascoltami.
E se davvero mi ascolterai non ci metterai molto
ad apportare i cambiamenti, li farai subito.
Se vuoi sentirti bene, tutto dipende solo da te.
So che lo desideri, ma allo stesso tempo so che
vuoi rimanere nel tua zona comfort, nella
comodità, pur di evitare ciò che ti fa male.
Preferisci continuare a cercare l’approvazione e
l’accettazione degli altri, facendo l’impossibile
per attirare attenzione; preferisci che gli altri
siano responsabili della tua persona, meno che tu
di te stesso... e naturalmente ti capisco, tutti
desideriamo fuggire dalle responsabilità.
Ma ho una notizia per te!
Solo entrando nel problema potrai avvicinarti a
quell'esperienza di liberazione.
Tu sia responsabile di te stesso e quando mi
ascolterai, credimi, me ne andrò.
Solo tu hai il dono di mandare via queste
sensazioni spiacevoli.
C’è qualcosa di molto importante che voglio dirti,
in realtà me ne andrò non appena intravedrò che
stai facendo cambiamenti nella tua vita, quando
vedrò che stai andando verso la tua evoluzione,
pronto a crescere e a riprendere in mano la tua
essenza.
Finché non lo farai, io ci sarò, sempre.
In conclusione, se oggi sono qui, perché hai
bisogno di me.
Hai bisogno di me, per modificare il tuo modo di
interpretare la tua realtà, lascia che ti dica che è
un po’ ‘distorta’.
Devi liberarti di credenze che non ti aiutano e ti
limitano; perdonare tutta la rabbia e riprenderti la
tua libertà interiore.
Soprattutto, hai bisogno di me per riconquistare
il piacere di vivere, per essere te stesso, perdere
la paura di rifiuto o di abbandono.
Hai bisogno di me per mettere dei limiti alle
persone che ti fanno del male, affinché tu possa
impugnare coraggio e imparare a dire “no”.
Hai bisogno di me per allontanare chi non ti
merita; per smettere di dipendere dall'esistenza
del tuo partner per essere felice.
Una volta per tutte, bada alle sensazioni del tuo
corpo.
In che altro modo avresti fatto attenzione al tuo
corpo?
Probabilmente in molti altri modi, ma questa sta
funzionando.
Dai al tuo corpo il cibo di cui hai bisogno, smetti
di criticare il tuo fisico e ringraziarlo, per te fa
tanto.
Corri, muoverti, passeggia riprendi i tuoi ritmi.
Perché esplodere sempre?
Perché la tristezza?
Perché pretendere così tanto?
Non capisco perché lo fai, hai tutto, sei tutto, hai
le capacità di cui hai bisogno per creare la tua
realtà, ma ti tratti come uno schiavo, sei troppo
severo con te stesso.
Sono qui per dirti di smetterla di farlo.
Chiediti come mai non hai più equilibrio interiore.
Chiediti davvero come vuoi vivere e per cosa
lottare: è la tua vita!
L’ unico controllo che puoi pretendere è quello di
te stesso, ma per conquistarlo, devi accettare che
l’hai perso, e lasciare che finalmente mi esprima,
dirti che quei sintomi così orribili che ho
inventato era per sostenere tutto questo e se
ancora non mi accetterai, sarò ancora più forte.
Quindi, la prossima volta che mi sentirai arrivare,
chiudi gli occhi, spegni la mente razionale per un
momento, lasciati andare... respira e cerca di
comprendermi.
Poi inizia il cambiamento nella tua vita con azioni
chiare e specifiche, vedrai che me ne andrò.
Spero di non dover entrare molte volte nella tua
vita, ma se ritorno… ricordati che non voglio farti
del male, voglio aiutarti a recuperare la tua
strada, quella che ti renderà felice.
E per finire, spero che tu possa vedermi come
sono: la tua Essenza.
Sono te stesso che urlo disperatamente e
imploro di ascoltarmi, ti parlo dal profondo del
tuo cuore, che scoraggiato cerca di farsi notare.
Quello che senti non è ‘tachicardia’, sono io, la
tua Essenza, che vuole semplicemente venir fuori
e vivere.
Con affetto,
la tua Essenza mascherata da Ansia.
Carla Babudri
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Mi chiedi perché fumo.. Coloro il mio respiro è solo un modo per vederlo e sapere che ancora vivo.
Sara, 400fottutichilometri.
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“Guarda cosa sei per colpa del cibo.
Adesso leggi.
 Hai ancora fame?
 Hai veramente fame?
 Potresti farne a meno? 
 Pensa a come ti sentirai meglio.
Pensa a come ti vedrai meglio.
 Bevi un bicchiere d’acqua.
 Ora.
 Adesso. 
Dimezza il piatto.
 Gettalo via. 
Ora guarda il cibo.
 Hai ancora fame?
 Vai e guarda lo specchio. 
Adesso.
 Torna a posto.
 Elenca da cima a fondo ciò che desideri cambiare.
 Scrivile. 
Leggile. 
Di nuovo.
Vai a lavare i denti. 
Bevi un’altro bicchiere di acqua.
 Fai dieci addominali.
 Non ti senti meglio?
 Si, guardati.
 Guarda il cibo.
 Tu non vuoi mangiarlo.
 Come ti senti meglio adesso?
 Quanto stai facendo bene? 
 Getta l’altra metà.
 Dalla a qualcun’altro. 
Mettila da un’altra parte. 
Scommetto che ti senti meglio adesso.
 Fai altri dieci addominali. 
Vai a fare una doccia.
 Guardati allo specchio.
Gira su te stesso.
 Ti vedrai più magra domani mattina.
Pensa a cosa accadrà se mangi qualcosa.
 Lo mastichi, lo deglutisci, va nel tuo stomaco.
 Lentamente il tuo corpo assorbe tutte le calorie, tutto lo zucchero, tutto il grasso.
 Guardati allo specchio.
Colpisci la tua pancia.
 Strizza le tue braccia e gambe.
 Bevi un bicchiere d’acqua.
 Delizioso rinfrescante, l’acqua riempie.
 Zero calorie.
 Super sano.
 Ora, pensa a qualcuno.
 Qualcuno che hai visto, qualcuno che conosci, qualcuno famoso.
Pensa a qualcuno magro. 
Bello.
 Tu vuoi diventare come lui.
 Ora pensa a qualcuno grasso.
Qualcuno che hai visto, qualcuno che conosci, qualcuno famoso. 
Tu non sei lui.
 Lui ti invidia.
 Lui vuole essere te.
 Guardati, sei bellissima. 
Alzati. 
Stenditi.
 Senti le tue costole.
 Pensa alle persone grasse. 
Pensa a tutto il grasso che ricopre il loro corpo.
 Paffuto.
 Grasso.
 Grosso.
 Obeso.
 Panciuto.
 Paffuto.
 Spesso…
HAI ANCORA FAME?”
— Piangodinascosto (via sorrisisoppressi)
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Rebloggate ed esprimete un desiderio:) Dopo scrivete qui sotto rebloggando, se si è avverato davvero♥ Buongiorno bellezze!
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“Hai mai visto due che non sanno come amarsi, ma si amano come pazzi?”
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“Una volta lessi che, per essere felici bisognava trovare l'amore. Presi una matita e sottolineai quella frase più volte, cerchiando la parola “felici”. Infine, chiusi il libro, lasciando in mezzo la matita come promemoria, e lo posai sopra la mensola. Mi infilai sotto le coperte di quel letto sempre troppo piccolo per contenere tutti i miei pensieri, e sistemai i cuscini in modo da avere la testa rialzata per poter intravedere le stelle, che bruciavano e brillavano, fuori da quelle fredde finestre di camera mia. Pensai. Pensai che forse, un giorno, anche io avrei trovato qualcuno che, col suo amore, mi avrebbe reso davvero felice. Mi immaginavo spesso come una palla composta da frammenti di vetro; tutti, guardandomi, riflettevano il loro sguardo, e vedevano in me ciò che volevano vedere loro, non conoscendomi mai realmente. Nessuno mi capiva, tantomeno cercava di aiutarmi, perché appena tentavano di avvicinarsi, si ferivano toccandomi. Non sapevano che quelle scaglie appesantivano anche me, soffocandomi sotto di loro, annullando la mia persona, il mio carattere, me stessa. Si, ero imprigionata in una gabbia invisibile agli occhi. Leggendo quella frase passai molto tempo fantasticando e nutrendo la speranza che qualcuno, un giorno, avrebbe posto fine al mio dolore. Qualcuno che mi avrebbe accettata per come ero, coi capelli costantemente spettinati e gli occhi bassi. Che mi voleva accanto nonostante i miei silenzi, i miei sospiri, i miei momenti bui. Qualcuno che non scappasse dalle mie paure ma mi aiutasse ad affrontarle. Ma ero troppo ingenua per capire che il dolore che provavo non era esterno, bensì interno. Era il cuore di quella palla di vetri rotti. Solo dopo anni, mentre sistemavo i miei vecchi libri in un cassetto, rispolverandoli mi ritrovai quel romanzo fra le mani. Le pagine stropicciate perché lette troppe volte, le parole un po’ sbiadite, la matita ancora in mezzo, come segnalibro per quella frase. Solo allora, dopo tutti i miei sbagli, dopo essermi procurata troppe ferite, dopo aver finito le lacrime dai pianti ed essermi mangiucchiata tutte le unghie per la paura Solo dopo essermi persa nel buio, da sola, col cuore che minacciava di rompermi la gabbia toracica, ho saputo interpretare nel modo corretto quella frase. Ho sempre creduto che per essere felice, qualcuno dovesse amarmi. Ma con l'esperienza ho imparato che dovevo essere io stessa quella persona. -Alessia Alpi (Volevoimparareavolare on Tumblr)”
— Scritta da me
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Intrappolata in questa gabbia mentale fatta di paranoie e insicurezze.
Isabel Celima
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Holaaaa
È di nuovo crollato tutto, dentro di me...
In questi giorni non mi riconosco più, ho una confusione in testa che neanche io riesco a capire, sono stanca di stare male ma è una cosa più forte di me.
Cerco di combattere, ma crollo lo stesso, non sono forte da sola.
Ogni volta è come se non riuscissi a respirare ed è una cosa che odio è che non riesco a superare.
Tutto il male che ho fatto non l’ho fatto a nessuno se non a me, ogni giorno sto peggio ma non è colpa di nessuno, è solo colpa mia...
Non voglio molto, ma non riesco ad avere neanche il poco che voglio...
Sono quel genere di ragazza che piange a dirotto e poi si asciuga le lacrime e sorride come se nulla fosse successo, sono quella ragazza che cerca sempre scusa al costo di non perdere le persone che ama però a causa di questo la prendo sempre in culo.
Lo so che tutto questo può sembrare una puttanata.
Sto crollando ma continuo a sorridere, non credo più nelle promesse, nell’amore, non credo più in niente.
Mi capita troppe volte di guardare il vuoto e di non pensare a niente, sento solo un peso al centro del petto ho voglia di sfogarmi, piangere ma non ce la faccio.
Mi limito solo a fissare il vuoto, mi sto lasciando andare non ho più voglia di lottare.
Non pensavo arrivasse la fine di me stessa...
Per farmi pensare tutte queste cose ci sono stati un susseguirsi di tutto, la mia famiglia che mi mette le bastoni tra le ruote ed è questo la cosa che mi uccide di più. Ogni cosa che faccio è sempre colpa mia, ho paura di parlare perché papà incomincia ad urlare e sono stanca, ogni cosa che chiedo se non mi organizzo sola non me la fanno fare, sono stanca di essere trattata come una bambina.
Il mio passato mi tormenta, non importa quanto tempo passi, quello che è successo non sarà mai dimenticato.
Ho provato con tutto, psicologa, canzoni, sfogarmi con qualcuno, ma niente, non sono riuscita a togliermi questa fottuta insicurezza.
Che cosa vuoi che ti dica?
Tu non hai la più pallida idea di come mi sento, non capiresti.
Smettila di chiedermi che cosa c'è che non va.
Cosa dovrei dirti? Sono io. Io non vado, non vado bene per niente.
Mi faccio schifo.
Dio, quanto mi faccio schifo.
E tu non lo puoi capire.
Non sai come mi sento.
Se ti dicessi che mi odio con tutta me stessa, che odio il mio corpo ricoperto di grasso, tu che cosa risponderesti?
Mi diresti che devo piacermi, che sono bellissima e stronzate varie.
Mi diresti che devo smetterla con questa ossessione, che vado bene così.
E sai cosa ti direi io?
Dovrei dirti che tu non hai mai visto le mie grosse gambe, le mie cosce enormi ricoperte da smagliature.
Non hai mai visto i miei fianchi, e nemmeno con quanto disprezzo mi guardo allo specchio fin da bambina. Perché, sì, sono sempre stata così.
Non mi hai mai vista come sto quando sono con le mie amiche, che sono tutte perfette e magre. Non mi hai mai vista pregare in silenzio di essere come loro, mentre trattenevo le lacrime.
Non mi hai mai vista mentre mangio, con quanto disprezzo e odio verso il cibo e me stessa, senza però riuscire a fermarmi.
Non mi hai mai vista contare le calorie e piangere ancora quando le superavo. Non mi hai vista rifiutare il cibo che mi veniva offerto, mentre mi ripetevo in testa che se volevo diventare bella e magra non lo dovevo mangiare.
Non hai mai visto la mia fronte corruciata quando mi abbuffavo, sapendo già come sarebbe finita dopo, ma senza riuscire comunque a fermarmi.
Non hai mai visto le mie mani afferrare la pelle sempre troppo grassa dello stomaco e strizzarla, stringere quella delle cosce e anche le braccia.
Non hai mai visto con quanta rabbia picchio la mia pancia.
Come, allo stesso modo, non hai mai visto il mio sorriso quando i chili sulla bilancia scendevano, e la delusione nei miei occhi quando risalivano.
Tu non mi hai mai vista mentre mi guardo allo specchio, il mio sguardo schifato mentre osservo ogni centimetro di pelle che mi ricopre.
Non hai mai visto la mia fronte abbassarsi, la mia bocca incupirsi e gli occhi rabbuiarsi.
Tu non sai come ci si sente a non voler più mangiare, a non voler più uscire per la vergogna che si prova verso se stessi.
Non mi hai mai vista mentire, saltare i pasti, fingere di non avere fame per poi ingozzarsi dopo e automaticamente odiarsi ancora di più.
Non hai idea di come ci si senta ad essere ossessionati in questa maniera, sentirsi una costante delusione.
Ma sai qual è la cosa peggiore? Che dopo tutto questo rimani ancora grassa e brutta, e lo sarai sempre.
Quindi, che cosa vuoi che ti dica?
“Chi vorrebbe una bambola rotta e piena di graffi, quando può avere una bella Barbie nuova di zecca?”
Mi sento come se dentro di me vivessero due persone completamente diverse. Una delle due è molto emotiva, ogni piccola emozione viene amplificata, s‘illude facilmente, spera ancora in molte cose, ama la vita e vorebbe dimostrare quanto tiene a quelle persone, è timida sì, ma si sente viva. È molto forte, riesce sempre a superare i problemi, forse grazie anche all’aiuto degli altri. L‘altra parte è forse la peggiore, non ha più forza per piangere, i problemi se lì fa scivolare addosso, come se non la toccassero minimamente, non crede più in nulla, nemmeno in se stessa; vede il tradimento e il dolore ad ogni angolo della strada. Sfoga i suoi problemi sulle prime cose che gli capitano sotto mano.Ha le mani o le braccia piene di lividi per le troppe botte della vita. Non ama minimamente la vita, la trova solo uno spreco. Odia dormire perché nelle sue notti aleggiano solo incubi. È irrascibile e stronza, non parla dei suoi problemi e li tiene dentro, lascia che si nutrano della sua anima. Il problema è che questo due parti sono in lotta. E anche se più debole, la parte peggiore vince sempre.”
“Io non sto bene,io non sto male io non so come sto. E non posso dare la colpa a nessuno, la colpa è solo mia e dei miei mille pensieri che ho in testa, la colpa è delle mie paranoie, della mia voglia di non salvarmi, la colpa è assolutamente mia. Provo sentimenti contrastanti,non ha senso tutto ciò, non ha senso questo dolore perché so che non servirà a nulla,lo so che tra poco crollo e mi distruggo in tutti i modi possibili, e so che saró la delusione della mia famiglia, di nuovo.”
Un giorno mia madre mi ha chiesto perché fumavo, per calmarmi...
Perché non mangiavo, per sentirmi bella...
Perché mi tagliavo, per sentirmi viva perché i morti non sanguinano.
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Ogni tanto tenta di vivere e basta. Vivi semplicemente. Non lottare e non forzare la vita. Osserva in silenzio ciò che accade. Lascia accadere ciò che accade. Permetti a ciò che è, di esistere. Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca, che accada. E ciò che accade, te lo garantisco, libera..
- Osho
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Non sei per chiunque, non è chiunque che può capirti, non è chiunque che può ascoltarti
e guardarti ore ed ore e pensare che non sei poi così male, anche quando sei troppo arrabbiata per essere leale.
Non sei per chiunque, non tutti possono vedere
quel che di bello hai dentro e non solo perché non lo mostri a tutti, ma soprattutto perché la rarità viene capita solo da chi ha qualcosa di raro, e solo chi è speciale può trovare in te qualcosa di speciale, non sei per chiunque, perché ridi anche quando dovresti piangere,
perché quando inizi ad avere paura non riesci a smettere, perché quando piove leggi un libro e guardi il cielo e cerchi di convincere persino lui
che non c'è niente da piangere, perché ascolti le parole degli altri e non ti limiti a far finta
di ascoltarle, perché credi in ciò che fai anche quando ciò che fai potrebbe non essere la cosa giusta, perché credi che sia meglio uno sbaglio sentito piuttosto che non sbagliare mai e tradire il cuore. Non sei per tutti perché ascolti ancora il cuore, perché tremi quando ti guardano troppo a fondo, perché le ferite degli altri non le guardi e basta,le cerchi di guarire.
Non sei per chiunque perché non è chiunque
la soluzione alla solitudine per qualcuno come te, che ha bisogno di qualcosa di vero
e non si accontenta di un batticuore momentaneo. Non sei per tutti, per cui non offenderti se non ti capiscono, o se nemmeno tentano: è difficile capire qualcuno di speciale, e tu non sei per tutti, perché non sei mica sbagliata: sei speciale.
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Ed io lo vedo se non sei felice che in quegli occhi verdi cambia un po’ la luce e non posso far nulla se non ne vuoi parlare ma sei ancora più bella quando ti fai odiare.
cit. pioggia-di-parole ☂Michele Giorgi (via pioggia-di-parole)
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Faccio tanto la menefreghista ma la verità è che mi fa troppo male.
(via pexssimist)
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