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It is incredible the level of arrogance of #China, #Mexico and #Canada. How can you force an independent state to put on its territory the taxes it prefers. #tariffs #Usa #Trump #maga #WTO #AmericaFirst #america
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It is absurd that #Canada and #China, appeal to the #WTO (#OMC) to sanction the #USA. Free trade agreements are voluntary. There are no legal instruments to force someone to stay in them and respect the parameters it requires. #AmericaFirst #Trump #tariffs #Mexico
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If the #WTO (#OMC) had the legal tools to force the #US to abolish #tariffs, it could also force the #EU to abolish #VAT and its protectionist tariffs. It could force the abolition of state aid and liberal reforms to #China, etc. But it does not have these powers. #Trump
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30 marzo 2022
Posso dire qualcosa di ottimistico? Tra poco ci starà un vero bum economico. E precisamente tra il 2025, e il 2035.Prima un po' di crisi. Dopo il 35, potrebbe tornare la globalizzazione, e probabilmente un'altra crisi.
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Lo so che sembra incredibile. Ma anche quando vi dicevo da oltre tre anni che la globalizzazione era fallita e stava finendo, nessuno ci credeva. Tutti: ma no, è eterna.... nessun periodo è eterno. E tutti i periodi sembrano eterni quando ci sei dentro. Ma tutti sono finiti. Questo poi è stato breve. Come il fascismo, il comunismo dell'est Europa.... sono periodi di ideologie che falliscono in venti, quarant'anni, con sicurezza assoluta. Allora, potreste almeno credere, che senza globalizzazione, nel nuovo periodo che non so come si chiamerà, vivremo in un mondo molto migliore. Con meno guerre, e con uno sviluppo economico enorme .Tenete presente che, durante la globalizzazione, l'Italia ha perso il quaranta per cento della sua produzione industriale, e il trenta per cento di quella agricola. Ha perso la metà del reddito pro capite. Cioè siamo il doppio più poveri .Nel nuovo periodo, torneranno le industrie. E con quelle, anche il benessere e lo sviluppo scientifico e culturale. Perchè scienza e cultura, non possono prosperare in un paese reso povero da un'ideologia fallita quale ERA la globalizzazione. Questo è il periodo di investire e dare il massimo per essere protagonisti del nuovo mondo che sta nascendo. Della nuova Italia che sta rinascendo.
Questo periodo, certamente drammatico, non impedirci di vedere anche gli aspetti positivi.Infatti, siamo alla fine di un periodo, seguito alla guerra fredda. Che non ha mai funzionato. Che ha provocato guerre a decine, crisi economiche devastanti, povertà, migrazio9ni di massa, profughi. OVVIAMENTE, questo periodo alla fine è finito. La globalizzazione, mai funzionante, è fallita. Quindi, ci siamo liberati di un periodo storico catasrtrofico. Che nessuno al mondo tenterà di replicare per decine di anni. E che è oggettivamente impossibile da prolungare. Questa è quindi una grande opportunità, perchè si apre un nuovo periodo storico. nel quale, ci sono opportunità di miglioramento enormi. Quando è finito il Nazismo, la Germania è diventata uno dei paesi col tenore di vita più alto al mondo. Molto più alto che durante il nazismo e durante la guerra. Così, dopo la fine della globalizzazione, staremo in un mondo molto più ricco e florido di quello che avevamo sotto la globalizzazione e le sue guerre. Se subito dopo la guerra avessimo chiesto ad un nazista cosa credeva che sarebbe accaduto, avrebbe risposto che, essendo crollato il nazismo che per lui era il futuro dell'umanità, la Germania e l'Europa, sarebbero sprofondate nella barbarie, che la gente sarebbe morta di fame. Invece il dopoguerra, ha avuto fino agli anni 90, cinquant'anni di crescita di benessere enorme in Europa. Anche oggi, se chiedi ad un fanatico di globalizzazione cosa accadrà, ora che tutti hanno capito che la globalizzazione è finita, ti dirà che è la fine del mondo. Mentre è l'inizio della rinascita di un'Europa devastata dalla globalizzazione liberista. Che ha distrutto le sue industrie.
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Vi ripropongo un mio post del 14 Dicembre 21. Che parlava della fine della globalizzaione, ma ce ne sono molti altri precedenti. Sono tutti stati salvati, via via, su un apposito blog pubblico, su Tumblr.La globalizzazione lascerà qualche strumento. Io smartphone ad esempio.Non molto altro.Internet, in se, è un prodotto della guerra fredda, sviluppatosi nello spazio tra la sua fine e l'inizio della globalizzazione. Poi ne è diventato un protagonista. Tuttavia la parte finale della globalizzazione, sta tendendo a snaturarlo. A privarlo della sua essenza anarchica, di derivazione anni 70 del secolo scorso (quando venne ideato).Tuttavia oltre ai telefonini touchscreen, non resterà molto altro.Intendo di cose che esprimano simbolicamente il periodo. Tipo i pantaloni a zampa di elefante per gli anni 70 del '900. O il simbolo della pace per i 60. E nemmeno tipo le effimere spalline o il motorino Ciao degli anni 80.La moda prêt-à-porter non può imporsi come simbolo, tanto era scadente e squallida. Veicoli degni di nota zero. Ecc. La verità, è che la globalizzazione, è stato un periodo stagnante per l'innovazione in ogni settore. Perchè il sistema economico centralizzato e monopolistico su scala globale, non rendeva conveniente alcuna innovazione.Così abbiamo avuto gli stessi jeans, le stesse lampade da tavolo, gli stessi veicoli ecc, sostanzialmente uguali per vent'anni.Le forme di tutto, sono state fotografate a metà degli anni 90, e riprodotte in Cina per trent'anni. Tanto il cliente, senza alternative, doveva comprare quello che c'era.Una situazione simile, si verificò nei paesi comunisti negli anni 70 e 80. Il sistema centralizzato di produzione, portò ad avere per vent'anni gli stessi oggetti. Tanto che alla fine apparivano insopportabilmente vecchi. Ma questa impressione di obsolescenza, i paesi comunisti potevano averla. Perchè potevano vedere i nostri prodotti che cambiavano di anno in anno.Mentre nella globalizzazione, il blocco creativo è stato mondiale. Per cui non abbiamo termini di paragone. E quindi i nostri prodotti, sono ugualmente vecchi di trent'anni. Ma non abbiamo nulla con cui confrontarli.Questa obsolescenza e morte creativa, è la causa principale dell'assenza di simbolismi che possano denotare il periodo della globalizzazione. Uno dei rari casi, in cui non ci sono simboli qualificanti. E questo già in se, è terribilmente squallido e deprimente.Possiamo tuttavia sforzarsi di trovare qualcosa di simbolico per quel periodo. Con grande difficoltà.Potremmo considerare un simbolo qualificante, il selfie.Il selfie è in effetti un qualcosa di tipico della vecchia globalizzazione. Rappresenta, l'essere umano che, totalmente alienato dalla realtà circostante, cerca qualcosa solo in sé stesso. Ma senza trovarvi nulla che la propria immagine riflessa. Senza senso.Un altro simbolo, è "Il Cinese”. Inteso non come persona umana di origine cinese. Ma come essere mitologico, in grado di promettere un futuro radioso che mai arrivò.Un altro simbolo è la puttana sul vialone. Uno dei massimi risultati della globalizzazione, è stato quello di ridurre l'uomo e maggiormente la donna, ad oggetto. E quindi la prostituzione, non solo ha raggiunto livelli massimi. Ma è diventata il modello di riferimento su cui modellare ogni attività professionale e lavorativa.Quindi pensando a qualcosa che caratterizzi la globalizzazione, potreste pensare ad una povera ragazza su un vialone per mangiare, sotto la pioggia a gennaio. Oppure il corrispettivo maschile del fattorino in bici delle pizze, sotto la pioggia a dicembre. E pensare che tutto il mondo del lavoro globalizzato, tendeva a questo tipo di situazione.
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Crollo della globalizzazione. Ultime notizie.
Cina e America, sono ormai in guerra (fredda).
Le navi americane e cinesi si confrontano nel Mare intorno a Malesia, Corea ecc.
Adesso, l'ultima notizia: mentre gli Americani fuggono dopo avere perso in Afghanistan, i cinesi, cercano di comprarsi i Talebani. Cosa non difficile. Dato che i Talebani, si erano fatti comprare dal Miliardario Saudita Bin Laden (tralasciando tutti i "misteri" della vicenda...) non sarà difficile per la Cina, comprarli.
Se l'operazione riesce, sarebbe un bel colpo messo a segno dai Cinesi. Piazzarsi proprio al centro dell'Asia Minore, dove gli Americani hanno tentato, fallendo, per oltre vent'anni. E senza sparare un colpo!
Tuttavia, al di la' della facilità con cui i Talebani accettano denari, sarà molto difficile controllarli. Date le differenze ideologiche, che per gli estremisti islamici sono imprescindibili. E per il loro attaccamento assoluto all'indipendenza e all'isolamento del loro paese.
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Internet e la tecnologia, non sono la globalizzazione. Sono gli strumenti tecnici per farla funzionare.
Le strade lunghe lastricate, erano lo strumento tecnico per far funzionare l'Impero Romano.
Ma non erano l'Impero Romano.
Furono poi usate nel Medio Evo, e le usiamo ancora oggi.
Così probabilmente, sarà per internet. Ci sarà anche ora e in futuro, pur senza la globalizzazione.
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Geopolitica.
Gli americani, hanno quasi ritirato le truppe dall'Afghanistan.
E questa, è una grande sconfitta, anche se non vogliono ammetterlo.
Infatti i talebani, stanno riconquistando il paese in pochi giorni.
Questo significa, non solo che l'America non li ha sconfitti.
Ma nemmeno li ha indeboliti. E nemmeno ha convinto la popolazione a combatterli.
È il fallimento della politica imperialista iniziata da Bush.
Che avrebbe dovuto consegnare all'America un impero in Asia Centrale e Medio Oriente. Traendo spunto (ma solo come scusante) dagli attentati alle Torri Gemelle del 2001.
Il ritiro delle truppe dall'Afghanistan, è iniziato con Obama, è proseguito con Trump, e si conclude sotto Biden.
È interessante, che adesso capiamo bene il perchè di questo disimpegno.
Già Obama, nel secondo mandato, aveva dato per persa la guerra in Afghanistan. Dato che la guerra di Bush, era riuscita a "liberare" solo la capitale Kabul, mentre i talebani continuavano a governare imbattibili, il resto del paese. E che la popolazione, nella quasi totalità, stava coi Talebani. Con l'unica eccezione dei più "moderni" cittadini di Kabul.
E già Obama, vedeva un nuovo nemico. Più concreto, serio e potente degli islamisti.
Questo nuovo "nemico" che l'intellighenzia americana scorgeva all'orizzonte, era celato al pubblico.
Era anzi un alleato nella globalizzazione. Ma che stava crescendo troppo.
Ora, alla luce degli ultimi eventi, è diventato un nemico dichiarato: è ovviamente, la Cina.
La Cina, era stata fatta entrare nel WTO, l'Organizzazione Mondiale del Commercio, proprio da Bush, nel 2001.
All'indomani dell'attacco alle Torri Gemelle. In cambio di questo immenso favore, la Cina non contrastava l'America in Medio Oriente. E la aiutava finanziariamente, comprando dollari e quindi alzandone il valore.
L'America poteva in tal modo, anche isolare la Russia. Che non vedeva possibile come alleato. Sia per l'antagonismo nella guerra fredda, finita da soli dieci anni. Sia per la posizione geostrategica in Europa, su cui la Russia restava temibile. Sia per l'emetgere della figura di Putin, non ancora ben definita.
Ma la Cina aveva poi tratto troppo vantaggio dal suo essere nella globalizzazione. E dopo una decina di anni, metteva a rischio il primato americano.
Proprio per contrastare la Cina, bisognava togliere truppe dal pantano delle guerre di Bush, per dirottarle sul nuovo obiettivo.
Obama, ha iniziato il contenimento della Cina, con un accordo commerciale e politico con i paesi del Sud Est Asiatico.
Poi modificato e reso più gerarchico (con maggior peso USA) da Trump. Il quale ha iniziato apertamente ad attaccare la Cina. E a contrastarla coi dazi.
Poi con Biden, lo scontro con la Cina, in pochi mesi, è passato alle armi. Che per ora si fronteggiano senza aprire il fuoco. Nella crisi del Mar Cinese Meridionale. Nelle nuove basi missilistiche Cinesi, cui Biden ha già anticipato di rispondere con le proprie.
Con un nemico di tale portata, per l'Afghanistan non restano che i bombardamenti simbolici sul deserto di questi giorni.
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A me sembra, che i cinesi, stiano cascando in una vecchia trappola americana: la corsa agli armamenti.
Trappola che l'America usò con successo, contro la Russia comunista (URSS).
La trappola funziona così.
Il paese nemico, viene indicato come potente e pericoloso. Dotato di armi atomiche, in grado di colpire l'Amerca.
Questo è vero. Sia nel caso della Russia prima, che della Cina ora.
Ma il problema viene ingigantito, se ne parla sempre di più.
Il nemico viene sempre più trattato in modo ostile e isolato.
A questo punto, la potenza antagonista dell'America, entra in allarme.
Inizia quindi a potenziare il suo arsenale.
Teniamo presente, che America, Russia e Cina, non possono entrare in guerra tra loro realmente. Perchè si autodistruggerebbero reciprocamente.
Non ci sarebbe nessun motivo per aumentare ulteriormente gli arsenali. Che non verranno mai utilizzati.
Si tratta infatti di una trappola.
Quindi, la potenza che gli USA vogliono fare soccombere, entra in allarme. Sentendosi minacciata nei suoi interessi strategici.
E comincia ad investire somme enormi per ingigantire il suo esercito.
Lo fece la Russia.
E ora lo sta facendo la Cina, coi suoi centinaia di silos per missili atomici, i suoi nuovi sommergibili nucleari, la sua nuova portaerei.
Tutte cose costosissime e inutili, dato che la guerra diretta con l'America non ci sarà mai.
La trappola è scattata.
Gli USA, iniziano a ingigantire ulteriormente, il loro immenso arsenale.
E il nemico deve fare altrettanto. E così via.
Ma l'America, ha risorse quasi illimitate per farlo.
Mentre il nemico (prima la Russia, ora la Cina), no.
Per quanto potente, il nemico dell'America, è molto più debole di lei. E l'America, ha la possibilità, di aprire e chiudere i rubinetti dell'economia ovunque.
Per cui, l'America guadagna da questa corsa. Mentre il nemico, ne esce economicamente distrutto.
A quel punto gli americani hanno vinto senza quasi sparare un colpo.
E mi stupisce che dopo l'esperienza dell'Unione Sovietica, e con la loro saggezza, i cinesi ci stiano cascando.
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CRISI DEL MAR CINESE OCCIDENTALE.
Riassunto delle cause e degli eventi attuali
Terza guerra mondiale. Cina contro Occidente e Sud Est Asiatico.
Una decina di nazioni hanno inviato navi da guerra in un tratto di mare, davanti alla Cina, per difenderne l'extraterritorialità.
Il pretesto formale, è un'esercitazione militare. Condita però di critiche alla Cina.
Ora anche la Cina, annuncia una settimana di esercitazioni militari.
In pratica, Cina e Nato (più alleati), si sfideranno faccia a faccia. Nello stesso tratto di mare. Non ancora con vere pallottole. Ma a colpi sparati a salve.
Una sorta di olimpiadi della guerra.
Riassunto.
Pechino, da alcuni anni, aveva rivendicato la sovranità, su un tratto di mare che bagna una decina di paesi tra i più popolosi e trafficati del mondo.
Vi aveva installato apparecchiature militari. Quali radar, missili, basi per sommergibili atomici ecc.
Aveva a tal fine, occupato illegalmente alcuni isolotti disabitati per militarizzarli. La maggior parte delle strutture, erano sommerse (muraglia cinese subacquea).
Poi aveva chiesto all'ONU, di riconoscere quel tratto di mare come suo. Avvallando il fatto che ormai lo aveva conquistato pacificamente.
Ma su quel tratto di mare, si affacciano anche molti altri paesi.
Taiwan, Filippine, Indonesia, Corea del Sud, Myanmar, Vietnam, Cambogia... solo per citarne alcuni. Paesi importantissimi al pari della Cina. Popolosissimi e economicamente fondamentali.
Questi paesi, avrebbero avuto lo stesso identico diritto di reclamare l'appartenenza del così detto Mare Cinese Meridionale (o del Sud per dirla all'inglese).
Anche paesi enormi, come l'India (più popolosa della Cina) e l'Australia (legalmente dominio britannico e legatissima all'America), rischiavano di vedere tagliate le loro rotte commerciali.
In pratica, quel tratto di mare, è fondamentale per l'economia globsle e di tutti i parsi del mondo. Ed è quindi giusto che resti exraterritoriale.
Altrimenti tutto il mondo, dovrebbe chiedere il permesso ai cinesi, per muovere portacontainer ecc.
E gli stati che vi si affacciano, avrebbero dovuto chiedere il permesso ai cinesi per pescare (e il pesce è la loro prima fonte alimentare).
Considerato tutto questo, l'ONU, ha rigettato la richiesta cinese.
Provocando la reazione quasi isterica della Cina.
Che ha rigettato come illegale la decisione della comunità internazionale.
E ha iniziato una serie di manovre navali militari.
A questo punto, America, India, Corea del sud, Indonesia, Filippine, Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada, australia e altri, hanno inviato navi da guerra o risorse militari in quel mare. Per impedire militarmente alla Cina di conquistarlo.
Per evitare uno scontro immediato, hanno catalogato la missione come esercitazione. Una esercitazione in pieno assetto da combattimento, davanti alla Cina, e condita di mille accuse al gigante asiatico. E di minacce da parte dei cinesi.
Minacce che si stanno concretizzando, con l'invio di navi cinesi, per una esercitazione parallela, a pochi metri di distanza dall'esercitazione degli "occidentali-asiatici anti Cina".
La mossa di quelli che chiameremo "Alleati" per capirci, è molto efficace.
Infatti, prima, erano le navi di tutto il mondo che dovevano fare lo slalom attraverso le installazioni militari illegali cinesi.
Adesso, sono i cinesi, a dover fare lo slalom tra le navi da guerra del resto del mondo, per raggiungere le loro installazioni.
Installazioni che possono addirittura rimanere senza approvvigionamenti. Essere studiate o perfino sabotate o smantellate.
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La globalizzazione, finirà nel 2023. Ecco spiegato come e perchè.
La globalizzazione, finirà nel 2023. Ecco spiegato come e perchè. Non so se ora ci sia questo complotto, per fare chi sa quale dittatura. Io vedo altro. Un periodo precedente di merda. Dominato da una ideologia, la globalizzazione liberista. L'ultima ideologia totalitaria del '900. Che ha fatto solo disastri e adesso sta crollando. Questo periodo attuale (secondo decennio del ventunesimo secolo), è il risultato della globalizzazione, e segna la sua fine. Per me, che finisca, è un bene. A prescindere da qualsiasi considerazione. Un regime, è peggio quando è forte. Mentre quando crolla, starai anche peggio. Ma dopo, hai l'opportunità di costruire qualcosa di migliore. Bisogna sempre tenere presente il nazismo. Il più estremo, e quindi il più chiaro esempio di regime ideologico totalitario. La globalizzazione, come il nazismo, ha distrutto la vita di milioni di persone. Sia nei posti coinvolti nelle guerre, sia nel terzo mondo, sia in occidente. Ha invece leggermente avvantaggiato la Cina, ma per errore strategico degli americani. Infatti l'America sperava di trarne lei, e solo lei i vantaggi. Il nazismo, era sicuramente peggiore. Ma l'analogia è questa: nel periodo di nazismo al potere, vennero perseguitati milioni di tedeschi. Soprattutto ebrei. Ma anche dissidenti politici. E semplici cittadini, costretti a combattere guerre assurde, tornando morti o mutilati. Costretti ad adeguarsi ai voleri del regime (si pensi ad artisti e docenti. Imprenditori costretti a perdere mano d'opera capace ma non ariana, scienziati costretti a dimostrare idee pazzesche in modo para-scientifico, giornalisti, semplici cittadini privati della libertà di azione e parola). Quando il nazismo crollò, crollò per le proprie scelte. Le persecuzioni e le guerre, gli si ritorsero contro. La Germania venne rasa al suolo. Città come Dresda, vennero date alle fiamme insieme ai loro abitanti. Berlino era distrutta. E i suoi abitanti superstiti, alla fame. Tuttavia, la situazione, era meglio di quando il nazismo era al potere. Perchè, appunto, il nazismo era finito. Mentre finchè era forte, poteva proseguire le sue atrocità. Tutti i sistemi ideologici totalitari, hanno questa caratteristica comune: la capacità di piegare la realtà in una determinata direzione, stabilita precedentemente. Lo fanno con forza, violenza, e impongono il loro volere. Governando in questo modo, accumulano tutte le loro contraddizioni. Finchè queste esplodono in modo piuttosto rapido. Portando al crollo del sistema stesso. In modo sempre catastrofico. Per loro stessa natura, sono incapaci di cambiare ed evolversi. Per diventare altro. Così facendo, dovrebbero mettere in discussione tutti i loro fondamenti ideologici. Tentano a volte di riformarsi. Ma sempre, sempre, sempre, questo viene fatto quando il crollo è già in corso. E queste riforme, si traducono solo in una estremizzazione delle basi ideologiche e delle azioni. Questa breve fase, è un tentativo disperato, che allunga di poco l'agonia. Mussolini, gli ultimi anni, ridisegnò tutto l'apparato politico. Poi tentò di trasformarsi da monarchico a "repubblicano". Ovviamente, restava non solo quello che era, ma scivolava sempre più verso l'abisso. Hitler, invece non cambiò nulla. Limitandosi ad eliminare gerarchi ritenuti incapaci. Il comunismo sovietico, ebbe quasi trent'anni di agonia, in cui tentò più volte di riformarsi per restare se stesso. Il destino della globalizzazione neo liberista, è , forse più simile a quello del comunismo marxista leninista, che a quello nazista. Il comunismo marxista leninista era una variante del comunismo. Si caratterizzava per un forte realismo. Era congegnato, per governare concretamente un territorio in modo collettivistico. Abolendo la proprietà privata, accentrava tutto il potere economico nelle mani dello stato. Stato che doveva poi essere retto da una dittatura. Per brevità, chiameremo il comunismo marxista leninista, semplicemente comunismo. Tenendo presente che non stiamo parlando dei comunismi asiatici, maoisti o sudamericani. Ma del comunismo che governò Russia, URSS, e Europa Orientale. E sempre tra l'altro, lo fece chiamandosi Socialismo. Poichè il comunismo, sarebbe stata la sua futura evoluzione. A differenza del nazismo (che durò dieci anni) o del fascismo (venti), il comunismo governò in Europa per oltre settanta anni. Ventotto (1917-1945) solo nell'ex impero zarista che aveva rovesciato (cioè Russia e paesi dell'ex URSS, Ucraina, Armenia, Georgia, Moldavia, Lettonia ecc.) E per 44 (1945-1989) in tutta l'Europa orientale, mediante l'instaurazione di regimi comunisti fantoccio.Per quanto se ne dica, il comunismo, era molto diverso dal nazismo. Era un regime meno estremo. Con una certa democrazia interna, che ne permetteva deboli aggiustamenti. Aveva una base ideologica, con delle finalità teoriche positive. La giustizia sociale. Che anche se mai raggiunta, rimaneva un fine teorico imprescindibile. Mentre la base ideologica nazista era sostanzialmente questa: il più debole va ucciso. Se i più deboli sono gli altri, li ammazziamo. Se saremo più deboli noi (come fu), ci faremo ammazzare. Il nazismo predicava e praticava questo. E durò ovviamente pochissimo. Mentre il comunismo, ha sempre sostenuto la giustizia e la pace tra i popoli. Solo, da ottenersi con regimi comunisti. Che in realtà ottenevano strutturalmente il contrario. Nel nazismo era sbagliato il fine ed il mezzo. Nel comunismo, solo il mezzo. Un sistema sbagliato, e repressivo ai massimi termini. Ma in grado di funzionare a lungo. E in questo del tutto simile alla globalizzazione. Quasi speculare. La globalizzazione, si proponeva anch'essa pace, giustizia e benessere tra i popoli. Ma da ottenersi con la disastrosa ideologia liberista, anzichè con la disastrosa ideologia comunista. Già nel 1977, il sistema comunista era in crisi irreversibile. Lo sapevano tutti, sia i capi occidentali, che quelli orientali. Tuttavia tentò di sopravvivere, riformandosi, fino al 1989. Prima, tentò un'estremizzazione repressiva delle libertà e una accentuazione dell'economia collettivistica. Il breve periodo dopo Brežnev e prima di Gorbaciov. Che nella Globalizzazione, coincide con la Troika, Monti e company ecc dopo la crisi economica. Poi con Gorbaciov, tentò di immaginare un rinnovamento totale, senza riuscirci. Ottenne solo di precipitare la popolazione in miseria, distruggere definitivamente l'economia, inasprire i regimi satelliti, creare conflitti etnici, disastri ecologici ( Chernobyl ) e infine crollare. Quello di Gorbaciov, è assimilabile nella globalizzazione, all'attuale periodo. La "Next generation UE", Trump e Biden e il ripensamento tardivo sulla Cina, il disastro del Covid, speculare a quello di Chernobyl .Potremmo addirittura usare un parametro, un vincolo temporale. Per allineare i due sistemi ideologici e la loro durata. E vedremmo che ripercorrendo a ritroso la storia, i momenti di ascesa, crisi e crollo sono identici. Se Chernobyl avvenne nel 1986, passarono tre anni alla fine totale del comunismo marxista leninista (1989). Che sopravvisse nel suo cuore, l'URSS (Russia ecc), fino al 1990. Quindi Chernobyl non rappresenta solo un disastro ecologico-sanitario. Ma l'incapacità, ormai raggiunta dal sistema ideologico comunista, di gestire le situazioni. Mentre esplodeva la centrale nucleare, anche tutto il resto dell'apparato stava crollando, facendo meno rumore, come la centrale. Il Covid, rappresenta esattamente la stessa cosa. Il raggiungimento di marcescenza del sistema. Non più in grado di fronteggiare, e tanto meno prevenire, gli eventi prodotti dal suo modo di esistere. E quindi, in entrambi i casi, i sistemi sono davanti a due soluzioni: o proseguire fino al crollo totale, o decidere di cessare di esistere. Dualità, che si risolse nel comunismo, in un mix delle due scelte. Nel nazismo, nella scelta di proseguire fino alla catastrofe, dopo il disastro della guerra che aveva voluto. Nella globalizzazione, non possiamo ancora saperlo.Probabilmente sceglierà a pezzi. Proseguendo fino al crollo in America e Cina, scegliendo di cessare di esistere in parti d'Europa. Anche il comunismo alla fine, scelse a pezzi. Scegliendo di smettere di esistere i paesi come Germania Est e Polonia. Scegliendo di proseguire fino al crollo in URSS. In ogni caso, abbiamo tempi certi. Il nazismo, iniziò a crollare dopo tre anni di guerra, dal 1943. Durò altri due anni. Era appunto un regime estremo, con tempi di vita e di crollo accelerati.Ma il comunismo ebbe Chernobyl nel 1986. Crollò tre anni dopo in tutta Europa (1989) e finì in URSS nel 1992, sei anni dopo. Il covid, è scoppiato nel (e per) la globalizzazione nel 2020. Quindi la globalizzazione neoliberista, dovrebbe finire quasi ovunque nel 2023. E tentare di sopravvivere forse in America e Cina, fin verso il 2026. Anche se questo tentativo sarà assurdo, dato che non può esistere una globalizzazione senza “globo” con pochi paesi.
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E anzi, mi dispiace dirlo, ma la fine imminente della globalizzazione, la sanno tutti. Politici ed Economisti. Di tutto il mondo.E finisce nel 2023. Perchè oltre, non ci sono le basi economiche e politiche per portarla avanti.
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