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[...] la tua Leggenda Personale. [...] è quello che hai sempre desiderato fare. Tutti, all'inizio della gioventù, sanno qual è la propria Leggenda Personale. In quel periodo della vita tutto è chiaro, tutto è possibile, e gli uomini non hanno paura di sognare e di desiderare tutto quello che vorrebbero veder fare nella vita. Ma poi, a mano a mano che il tempo passa, una misteriosa forza comincia a tentare di dimostrare come sia impossibile realizzare la Leggenda Personale. [...] Sono le forze che sembrano negative, ma che in realtà ti insegnano a realizzare la tua Leggenda Personale. Preparano il tuo spirito e la tua volontà. Perché esiste una grande verità su questo pianeta: chiunque tu sia o qualunque cosa tu faccia, quando desideri una cosa con volontà, è perché questo desiderio è nato nell'anima dell'Universo. Quella cosa rappresenta la tua missione sulla terra. [...] l'Anima del Mondo è alimentata dalla felicità degli uomini. O dall'infelicità, dall'invidia, dalla gelosia. Realizzare la propria Leggenda Personale è il solo dovere degli uomini. Tutto è una sola cosa. E quando desideri qualcosa, tutto l'Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio. Paulo Coelho #viaggiare ✈🌎
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Livet är perfekt med er! Skulle vilja tillbringa andra tusen dagar med er 😍💙💛 #nonfiniscequi (på/i Göteborg)
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To be or not to be?
Sembra uno dei dilemmi esistenziali di Shakespeare quello che sto vivendo. Ho solo 16 anni e per la prima volte in vita mia inizio a chiedermi cosa voglio essere da grande. Ho sempre avuto un’idea chiara sul mio futuro, seguire il lavoro di mio padre ma ora che sono qui non ho più certezze. Forse non é adatto per me stare chiuso in uno studio giornate intere, non sono proprio il tipo, ho bisogno di uscire, stare tra la gente, fare ogni giorno cose nuove, non posso avere una vita sedentaria come un dentista. Dopo aver studiato 3 anni di liceo classico e scelto in Svezia un liceo scientifico noto che sono un po' indeciso. Amo tradurre le versioni di greco come risolvere equazioni matematiche o chimiche. Il problema è che non esiste una cosa non voglia fare, vorrei continuare i miei studi scientifici perché ho notato qua come sia bello studiare queste materie in modo approfondito ma non vorrei nemmeno lasciare tre anni di classico con declinazioni e coniugazioni in greco e latino. La Svezia é stata scelta anche come un possibile posto per studiare una volta maturato perché ha alcune delle migliori università nel mondo tra cui odontoiatria, ma é necessaria la conoscenza della lingua. Questo é un altro problema. Studiare in Italia o in Svezia? In Italia vuol dire tornare dopo questa esperienza, buttare lo svedese che hai imparato, perché parliamoci chiaramente, a che cosa serve se non sei in Svezia? Finire l’ultimo anno di liceo classico, prepararsi per i test in un solo anno perché non hai avuto tempo, fare tutto di corsa per poi cercare di entrare in un’università degradata.
In Svezia, pochi giorni fa, ho pensato perché questa esperienza deve finire dopo un anno? io voglio farla continuare per sempre. Mi sono chiesto se era possibile finire il liceo qua però ho iniziato a pensare che non sarebbe più un anno lontano da casa ma una vita. Ho 16 e decido di lasciare tutto, forse sto un po' esagerando però i miei genitori mi hanno dato anche l'ok, hanno detto "vedi tu". Ci sono ragazzi che stanno a casa cullati tra le braccia dei genitori fino a trent'anni e poi ci sono io, che a 16 anni voglio diventare adulto e indipendente. L'unica paura é che se torno in Italia sarà difficile se non impossibile pensare di venire a vivere qua. C'é bisogno di un'ottima conoscenza dello svedese per entrare all'università e dopo un anno lontano dalla Svezia dimenticherei quel poco che ho imparato. Ribadisco é un dilemma esistenziale. Non so da che parte andare, niente e nessuno mi rende la scelta più semplice anzi, stasera in tv hanno trasmesso una storia di una coppia di ragazzi appena sposata che si stava trasferendo a Göteborg, perlopiù era anche in italiano l'intervista, mmm concidenze? Resta il fatto che non sarà per niente facile prendere una decisione, é tutto così grande quando si parla di futuro e io divento sempre più piccolo. Ho solo 16 anni!
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Qualcosa?
Eccomi. Sono steso sul letto dopo una doccia calda a scrivere con delle note di pianoforte e il suono della pioggia che mi rilassano. Ho tutto. Sono felice, non penso di essere mai stato così felice nella mia vita. Sono riuscito a crearmi un mio spazio, lo spazio che ho sempre desiderato in un altro posto della terra contando soltanto sulle mie forze. Non devo ringraziare nessuno, tutti mi vedono come io mi sono voluto mostrare ed é dipeso tutto da me, ora, sono completamente l'artefice delle mie azioni. Ho moltissime comodità in meno rispetto alla mia altra vita ma nonostante tutto mi sento molto più ricco.É difficile da spiegare é come se un povero si sentisse più ricco di un re perché ha qualcosa che quel re non potrà avere mai. Io oggi mi sento quel povero, prima ero un re,avevo tutto o almeno pensavo di avere tutto. Da povero ho visto che tutto ciò che conta prima non l'ho mai avuto anzi non sapevo nemmeno che esistesse. Guardo il mondo con altri occhi, sono sempre gli stessi ma guardano in profondità, non si fermano all'apparenza, vogliono sapere,vogliono scoprire. "Se potessi tornare indietro..." Avrò pensato questa frase milioni di volte da quando sono qui eppure sono partito senza rimpianti e rancori, il mio in Italia l'avevo fatto. In Svezia ho scoperto che la maggior parte delle cose che ho fatte, le ho sbagliate ed ora vorrei tornare indietro per aggiustarle. Ho capito la lezione -dico- poi penso che é solo settembre e mi meraviglio di quante altre cose imparerò. Allora mi rilasso e lascio che tutto scorre in modo così regolare e perfetto. Quando sarà si vedrà, ora sorrido, sono felice.
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Solo quando vai a tagliare i capelli realizzi che non é più una vacanza! #mylifeinSweden#jättefint (på/i M Hårstudio)
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En månad!
Ebbene si, é già passato un mese dal mio arrivo in questo paradiso. Se dopo una settimana avevo già un'idea, ora ho molte certezze. Amo: amo la mia famiglia che cerca di non farmi mancare il calore familiare; amo lo svedese che diventa sempre più dolce da sentire e facile da parlare; amo la mia scuola e le materie che sto studiando; amo i miei compagni che sono sempre lì pronti a scherzare ed aiutarmi nei compiti; amo il meteo svedese che non é mai stato così bello e caldo a settembre; amo la mia bici che ogni volta mi sorprende portandomi in scenari mozzafiato; amo il calcio e i miei compagni di sport che sono riusciti a influenzarmi con questa grande voglia di giocare; amo il mio lago dove non manca mai l'occasione per farmi un bagno e poi degustare una buonissima fika col rumore delle onde; amo la mia indipendenza, svegliarsi e decidere come condurre la giornata; amo l'ice hockey, i supporter e l'adrenalina che riescono ad iniettarti nelle vene nonostante sia la tua prima partita; amo il burro che mi accompagna nella colazione,pranzo,merenda e cena; amo il mio pullman che per i 25minuti che separano casa a scuola riesce a farmi riposare e a recuperare la forza per iniziare una nuova giornata; amo il " god natt och sov gott" della sera e il "god morgon, har du sovit gott?" del mattino; amo la nebbia mattutina che ti ricorda che sei in Svezia e ci sono circa 7 gradi; amo le anatre che attraversano la strada in fila come una scolaresca; amo la musica che mi fa sorridere come un ebete guardando le persone che passeggiano; amo i visi ormai conosciuti e quotidiani nei posti che frequento; amo i miei professori che mi chiedono come va e se mi trovo bene e quando scoprono che devo stare un anno, sorridono e dicono "roligt"; amo tornare a casa e trovare i genitori che non vedono l'ora di chiederti "vad gjorde du idag?". Ora forse dovrei elencare tutte le cose che odio peccato che ce ne sia solo una. Odio: odio che non mi manca proprio niente dell'Italia. Dopo un mese non sento la nostalgia di famiglia, casa, amici e tutte le mie abitudini. Questo rende la mia esperienza sicuramente più facile, non ho momenti tristi e di angoscia in cui vorrei tornare a casa ma a volte ci penso e non so da dove partire. Forse mi piace di più questa realtà? Forse é la vita che ho sempre sognato? Non so darmi una spiegazione e spero che con il tempo troverò una risposta, perché ci sarà una risposta (?)
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En vecka!
É passata precisamente una settimana dal mio arrivo in Svezia e giorno dopo giorno sto riuscendo a crearmi una mia routine. Il campo di orientamento che è durato tre giorni mi ha regalato tante emozioni e soprattutto sorrisi. Grazie ai volontari ed alcune attività ho avuto un primo approccio con la cultura svedese. Un ruolo fondamentale l’hanno avuto tutti gli exchange students da tutto il mondo: America,Giappone,Spagna,Sud America,Finlandia ed infine gli Italiani. Ho conosciuto persone fantastiche con cui le giornate passavano troppo in fretta tra risate e a pensieri profondi. Però tutto questo è durato poco, anche se per noi sembra che sia passato un mese. Infatti la nostra convivenza é finita domenica con l’arrivo delle famiglie ospitanti. Nella mia c’era soltanto Kristina e Peter. Devo dire che sono come me li aspettavo dopo tutti i mesi passati a parlare. Simpatici, disponibili, solari e aperti. Mi piacciono come genitori. Cercano sempre di venirmi incontro, di trovare la strada giusta per ogni cosa e ci tengono tantissimo che io impari lo svedese il piu presto possibile! Con loro non c’é mai nemmeno un momento di imbarazzo, non mi fanno sentire estraneo nella famiglia e per me questo adattamento é stato facilissimo e non ho sentito né tensione, né preoccupazione, né nostalgia ma questo solo grazie a loro. Mia sorella Klara non vedeva l’ora che io arrivassi, é orgogliosa di me e del mio svedese, mi presenta a tutti sempre cpn un gran sorriso sulle labbra, é sempre lì ad aiutarmi per la scuola, amici,svedese,o in casa o per qualunque altro mio problema. Ieri ho conosciuto Märta dicono che sono diverse ma ho notato la stessa allegria e spensieratezza di tutta la famiglia, meglio così.
A scuola fino ad ora non ci sono stati grossi problemi se non cercare di capire i professori quando spiegano in svedese. Ho scelto il programma di scienze naturali e studio perciò fisica,matematica,biologia,chimica ma ho anche scienze sociali,educazione fisica,inglese e ovviamente svedese. La scuola funziona benissimo, fanno molta pratica e ogni giorno c’é qualche attività diversa. Seguo pure il corso di Italiano e sono davvero felici di avermi tra loro, mi hanno già impegnato per qualche progetto sull’Italia. I miei compagni di classe sono simpaticissimi, ogni giorno li conosco meglio e vedo che si divertono anche loro. Ho iniziato pure gli allenamenti di calcio, sono un pò arrugginito ma riprenderò la mano. I compagni di squadra subito mi hanno accettato e cercato si farmi integrare ed elogiarmi nonostante i miei errori. La mia immersione in questa splendida cultura sta andando una meraviglia senza nessun intoppo. Niente e nessuno può mettere il bastone tra le ruote della mia bella bici svedese!
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Noi, gente che spera cercando qualcosa di più in fondo alla sera alla sera alla sera alla sera Noi gente che passa e che va, cercando la felicità sopra sta terra Sta terra Sta terra Sta terra Quando vedi che sei solo a sto munn', Quando il mondo che sta attorno va n'bunn Quando il mondo che volevi migliore ti sorrise col suo ghigno peggiore Quando vedo Crollare quello in cui credo Poi mi sollevo riparto da zero E so che ogni cosa la devo Alle palle quadre Al sorriso di mia madre al viso di ogni nonno che proietta amore A mio fratello piccolo ora più alto di me e nonna mi protegge sulla stella più bella che c'è Eee? ai miei amici esauriti Alle notti felici di vizi proibiti realizzi che lo stile È quando siamo uniti Solo quando stiamo assieme La sturia è vivibile Passa parola a ogni persona visibile Tutto possibile Per chi non si arrende e difende il sogno che ha Mentre il sole che scende saluterà. ♥
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Mi sono stancato,BASTA!
Manca meno di una settimana alla mia partenza e non tollero più nessuno. Ho sempre dato libertà e fiducia a tutti e ora mi ritrovo quasi da solo. Da una parte sto davvero capendo chi vuole stare vicino a me fino alla fine e chi invece è da mesi che non mi parla. Dall’altra mi sento perso, con quest’esperienza che si avvicina ci sono nella giornata alcuni momenti che vorresti un aiuto, un appoggio ma poi ti volti e ti accorgi che dietro non c’è quasi nessuno. Quelle persone a cui hai dedicato tutto il tuo tempo, le tue gioie e condiviso i loro dolori, ora, non ci sono. Hanno preferito la strada più facile: scappare. Sarebbe inutile rincorre chi non vuole esserti vicino, ma alcune assenze si sentono troppo e non possono essere sostituite e in quel momento il mondo ti cade addosso. Cerco sempre di sorridere pensando all’anno che sto per affrontare,però, perché si deve scappare da chi hai sempre avuto dentro? Ormai ho un’idea ben precisa delle persone che mi circondano e durante l’anno all’estero sará confermata e al mio ritorno sará molto diverso: cambierò io e le persone a me vicine.
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Oggi per la prima volta ho parlato con degli Svedesi dal vivo. Sono in un villaggio in Calabria e stavo cercando degli Svedesi per iniziare a familiare con la lingua. Stamattina papà mi sveglia dicendomi: “Li abbiamo trovati!”. Eccoli, una coppia di Svedesi sui 70 anni che ha deciso di passare una settimana nel mio stesso villaggio. Con la scusa dell’esperienza che dovrò intraprendere tra due settimane ho iniziato a conoscerli e soprattutto a dire qualcosa in svedese. Da come mi aspettavo,con la mia conoscenza della lingua molto bassa, non è stato facile capirci però ho notato che ero abbastanza bravo a formulare frasi e domande anche se c’era tanta difficolta nel ricevere risposte, il loro sembrava quasi… svedese! Ci siamo promessi di risentirci tra qualche giorno nel villaggio e mi hanno lasciato anche il loro numero per una possibile visita in Svezia. Tanto freddi questi Svedesi non sono!
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Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, nè nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro. Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo sulla strada: che cos’altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Costantino Kavafis (Itaca)
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Separati da uno schermo, uniti col cuore!!
Ho appena finito la prima videochiamata su Skype con la mia host family in Svezia, finalmente dopo 3/4 mesi ho trovato il coraggio di chiederglielo e subito si sono dimostrati, come sempre, disponibili. La sera mi hanno chiamato, ero emozionatissimo. Per la prima volta sentivo la loro voce dopo tutte le volte che abbiamo parlato su fb finalmente faccia a faccia in modo diretto. Erano kristina, Peter e il figlio Joel, che non mi aspettavo perché di solito sta a Göteborg. All'inizio hanno cercato di parlare svedese ma anche se riuscivo a capirli non sapevo rispondere e ho subito preferito parlare inglese anche se qualcosa mi sarebbe piaciuta dirla in svedese per far vedere il mio impegno ma niente, sarà per la prossima volta. Iniziamo a parlare di cosa abbiamo fatto questi giorni cosa faremo questa settimana poi abbiamo parlato del mio arrivo. Ci incontriamo il 17 agosto a Stoccolma e poi torniamo tutti appassionatamente a casa (5 ore di macchina). Ho chiesto siccome la scuola inizia il giorno dopo e sarò un po stanco come farò e loro con calma dicevano "che fa, ti riprendi un po e vai a scuola il giorno dopo!" Non ce la farò mai... poi abbiamo parlato delle mie sorelle, del mondiale, di Hovmantorp ma soprattutto ci sono stati tantissimi momenti imbarazzanti, o non ci capivamo oppure non sapevamo che dire. Che imbarazzo! Però ho notato la felicità e soprattutto la voglia di conoscerci, sempre attenti ad ogni parola, sono stato felice ed emozionato. Mi piacciono.
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O la va, o la spacca!
Ho deciso di partire. Ormai è fatta. Mancano cinquanta giorni. Dopo aver ricevuto la famiglia e la partenza non ti puoi tirare più indietro. Sono convinto. Dal 19 febbraio tutto sta prendendo forma, tutto ciò che pensavo fosse lontanissimo ora non si allontana di mezzo metro. Ora posso vedere tutto, mi sto rendendo conto di quello a cui sto andando incontro e la cosa non mi preoccupa per niente. I giorni passano ancora troppo lentamente però sono oppresso per tutte le cose che vorrei fare in questo breve lasso di tempo che mi separa dalla Svezia. Voglio stare con i miei amici e godermeli fino all’ultimo, voglio passare più tempo a casa con la mia famiglia, infine vorrei salutare i diversi parenti sparsi in Italia. Non si può fare tutto, a qualcosa dovrò rinunciare, ne sono consapevole ma ci proverò e spero di non lasciare nessuno deluso. Pensare ogni giorno a quest’esperienza è durissimo, progettare piani con amici per il futuro e poi ricordarsi di non esserci per un anno. Tu ridi, se ci pensi ridi, loro ti vedono strano, non capiscono perché ridi, in realtà tu stai male perché vorresti stare per sempre con loro e sai che hai preso una decisione e nel bene o nel male la devi portare a termine. Il fatidico giorno d’addio è lontano (mica tanto) qualche volta ci penso ma non so ancora quale sentimento proverò nel salutare tutte le persone più care, non so come reagirò e soprattutto come reagiranno, una cosa è sicura un mio non sarà un addio, ma un a presto.
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#finaldestination#SWEDEN#afs#mancapoco
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Perchè ho scelto la Svezia? Facile siamo uguali!!
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A big Family
Ieri sono andato al primo incontro di formazione a Caserta. Ero un pò emozionato e non vedevo l’ora di conoscere altri exchange students che come me a breve “usciranno fuori dall’acquario”.
Appena arrivato ho subito riconosciuto alcuni ragazzi con cui sono in contatto, ci siamo seduti e finalmente è iniziato.
Dopo la presentazione dello staff Intercultura, hanno chiesto di rappresentarci disegnando un pesce su un post-it. Io sono stato il primo e dopo averlo disegnato e colorato mi sono alzato e davanti a tutti orgoglioso di me ho mostrato il mio disegno esclamando:<<Questo è il mio pesce!>>.
Dietro al pesce abbiamo scritto la nostra più grande aspettativa, anche se non l'abbiamo letta, io ho scritto “amare il freddo”, che per me significa adattarsi non solo al clima svedese ma anche alla loro vita.
Una volta finita la rappresentazione del tuo pesce, dovevi attaccarlo su un cartellone su cui era raffigurato un acquario e il mare. Tutti noi abbiamo messo i disegni tra l'acquario e il mare. Ci hanno spiegato che questo è l'inizio per la conquista della libertà.
Anche i genitori hanno seguito lo stesso procedimento, ma mentre noi abbiamo scritto un'aspettativa, loro hanno scritto la più grande domanda. Io sono andato con mia madre che ha disegnato un pesce bellissimo pieno di particolari. Lei ha spiegato che quel pesce lo arricchirò con la mia esperienza di tantissimi dettagli.
Poi ci siamo separati dai nostri genitori e siamo andati in un'aula solo noi ragazzi. Ci hanno consegnato un foglio con quaranta valori personali sia positivi che negativi e noi ne dovevamo scegliere tre che ritenevamo giusti e tre sbagliati prima individualmente, poi in gruppi di quattro ed infine tutti insieme. Mi è piaciuta l'idea di discutere di alcuni valori fondamentali e poter condividere i propri pensieri.
Ritornando al titolo, non mi riferisco né alla mia famiglia italiana né a quella svedese, ma si tratta della famiglia Intercultura. Faccio parte di questa famiglia da pochi mesi e mi sento davvero a casa. Ogni giorno conosco sempre più exchange students e noto come sia bello che nonostante non ci siamo mai visti o ci conosciamo da poco siamo uniti da un legame fortissimo solo perchè tutti noi condividiamo lo stesso sogno: VIVERE!
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