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Mi hanno chiesto, proprio oggi, cosa ti scriverei se potessi parlarti un’altra ultima volta. Nella mia testa inizialmente la risposta era chiara: non ho niente da dirti. Poi però tolta la corazza di distanza che il questi mesi in qualche modo mi ha aiutata a sopravvivere senza di te, ho pensato invece a tante cose. Ad esempio se hai ascoltato quella nuova canzone, che io, sentita per la prima volta, ho pensato subito a te perchè parla tanto di noi. Ti chiederei come stai, se sei felice, se quando scrivi “ti amo” a lei su tutti i social lo pensi davvero oppure ti sei rassegnato a qualcosa per cui non serve lottare, qualcosa che ti fa stare tranquillo e non ti fa piangere mai, al contrario noi. Ti chiederei come sta tua nonna, era tanto dolce e tanto sorridente e ti chiederei se la accompagni ancora a fare la spesa al mercato il venerdi mattina. Ti chiederei dei tuoi sogni, e quel progetto? Sono sicura che è andato benissimo. Ti chiederei se anche lei, la notte, resta sveglia fino all’alba insieme a te per farti compagnia nelle tue grandi sessioni di lavoro notturno, a farti le carezze sul collo per farti stare tranquillo. Ti chiederei se gliele hai mai chieste o lo consideri anche tu un piccolo rituale solo nostro. Io sono tante le cose che non riesco più a fare e farmi fare da nessuno, che non sia tu. Sento ancora di tradirti, per qualche strana ragione. Ti chiederei se anche a te ogni tanto vengono in mente certi momenti nostri, e ti chiederei se ti fanno ancora sorridere. Se quando conosci qualcuno di nuovo, raccontandoti a lui, inevitabilmente tu anche se per poco, ti ritrovi a parlare di me. A me capita spesso, sai? Quando mi chiedono se ho mai amato qualcuno la risposta non puoi essere che tu. Ma anche quando mi chiedono della mia famiglia, della mia casa, dei miei studi, delle mie strade, della mia adolescenza. Ci sei sempre tu. Forse un giorno il tuo ricordo sarà così lontano da considerarlo solo una piccola parentesi di un grande racconto. Forse il tuo ricordo alcune volte si farà più forte e forse ricapiterai sulla mia strada in un momento in cui, entrambi cresciuti, non avremo paura di amarci l’uno accanto all’altra. Il nostro futuro per ora non lo posso immaginare, e di certo non avrei potuto immaginare mai, neanche in sogno, tutto quello che siamo stati in passato. Ma le cose che ho da dirti saranno sempre tante, infinite, piccole e grandi. Perchè anche se ora sei di certo più vicino al passato che al mio presente, non posso che immaginarti, nei miei sogni più candidi, accanto a me nel mio futuro.
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L'ultimo colore dell'arcobaleno 🌈
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Quando se ne va un cane, se ne vanno lembi della nostra pelle e restano peli attaccati ai maglioni. E l’impronta della testa e del muso nel concavo della nostra mano si leggerà al mattino e alla sera, la voce dell’abbaio e la coda frenetica rimbomberanno nel vuoto del nostro rientro incredibilmente silenzioso, senza ticchettio delle unghie sul pavimento né ululati di gioia. E tutto tornerà in mente, i prati verdi dei parchi, le impronte sulla neve, le zampe sott’acqua che ci nuotano accanto. I bastoni lanciati, la sabbia nelle orecchie e nel naso, la conca sui cuscini del divano. Quando se ne va un cane, la ciotola rimane lì, e il guinzaglio è appeso inerte. Ci si guarda tra i piedi mentre si cammina in cucina, e non c’è più il guaito di una coda pestata per sbaglio. Ci si sente defraudati e spersi, e muti. Per quello poi si chiacchiera a vanvera, di cose che non ci importano granché, purché ci distolgano dall’assenza del corpo caldo e peloso sdraiato e addormentato sulle nostre gambe o sulle nostre scarpe mentre guardiamo il telegiornale. Quando un cane se ne va, piangiamo sangue, senza ritegno né controllo, senza l’ambivalenza di ciò che conserviamo alla morte di un amato umano, carica di conflitti e litigi, tormento e passione di una vita intera. Al contrario, con lui conosciamo la purezza dell’amore che, quando un cane che se n’è andato, resta in noi. Ce l’ha offerta sempre senza esitazioni, regalata senza pause contenuta nel suo sguardo infinito, dolcemente vellutato, costantemente vigile che non si è mai abbassato incrociando i nostri occhi. Quando se ne va un cane, realmente se ne va una parte della nostra vita.
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Non lasciatevi ingannare.. 😎
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Caffè rivelatori.
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Breakfast? 😏
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Per una come te Lo sai c'è un altro come me Che pensa solo e sempre al mare Come la fuga più ideale Che crede sia speciale Basta sapere improvvisare Per non doversi poi aspettare Come previsto quel finale
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😒
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E fu così che ci trovammo nel posto sbagliato al momento giusto o forse era il posto giusto al momento sbagliato con tutta probabilità era tutto sbagliato il posto ed il momento.
Erano sbagliati gli alberi e le strade era sbagliato il cielo ed il cemento eri sbagliata tu ero sbagliato io.
Sbagliammo il primo bacio e l’ultimo il primo appuntamento. Il primo orgasmo fu sbagliato e fu sbagliato il primo vaffanculo.
Fu sbagliato dirti t’amo fu sbagliato dirti t’odio. In realtà t’odio non te lo dissi mai lo pensai sbagliando.
Però sbagliò la luna ad esser piena quella notte e a illuminarti il viso sbagliarono i tuoi occhi ad esser belli in pianto sbagliarono gli abbracci quelli non dati quelli dati quelli non chiesti quelli sperati.
E fu così che ci perdemmo il sole sorse a ovest abbaiarono i cavalli i tassisti romani offrirono un giro gratis a tutti.
Guido Catalano, Ogni volta che mi baci muore un nazista
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Ma il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo.
Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile Che non partire mai.
Giorgio Faletti
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