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Non mi importa di raggiungere nessuna vetta voglio solo un po' di pace
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Ultima notte in questo appartamento a Roma. Mi ha fatto stare tanto male questo posto, mi ha fatto scoprire bassi che non sapevo di avere, mi spaventa quello che verrà, mi spaventa tornare a casa perché ho paura di venire rifiutata dai miei stessi genitori... vorrei un posto nel mondo per me che fosse solo mio... forse non mi mancherà questa casa in sé, o forse mi mancherà tutto, spero solo che ne varrà la pena.
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25 Dicembre 2023
Sto scappando da tutti perché sono stanca di fingere di essere una persona che non sono ma non ho ancora la forza e il coraggio di essere apertamente me stessa.
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Ha offerto il caffè a mia mamma, è una cavolata e non posso parlarne a nessuno ormai, ma dimostra che è ancora la persona buona che conoscevo e la cosa mi rende felice
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18 Novembre 2023
La serranda della mia stanza non vuole tenersi su. Ogni mattina passo cinque minuti a cercare di farla rimanere alzata, alternando il tirare la corda al tenerla alzata con un manico di scopa. Alcune mattino vinco io, altre vince lei. La reggo in alto col manico di scopa e mi chiedo se Atlante si sentiva così a reggere il cielo sulle spalle, ma poi la mia vita va avanti, a prescindere dal fatto che la serranda sia aperta o chiusa, e io invece quel peso sulle spalle me lo sento sempre.
Cerco di essere una brava figlia, che non pesi troppo economicamente sui miei genitori e mi sembra di fallire perché le spese che affrontano a causa mia sono tante, cerco di essere una brava ragazza ma non riesco ad essere in due posti contemporaneamente e non posso dare quanto vorrei offrire, cerco di realizzare i miei sogni anche se non so più quali sono.
Oggi avrei dovuto ricevere lo stipendio e invece non è arrivato, ho il frigo vuoto e le tasche ancora di più, ma mi arrangerò comunque a trovare qualcosa da mangiare e arriverò a domani, senza chiedere aiuto mai.
Perché se chiedessi aiuto si accorgerebbero tutti della mia inadeguatezza e io sto lavorando duramente per non farla pesare su nessuno. Così terrò la testa alta e soffrirò soltanto io, perché è l'unica cosa che posso fare fino a quando non riuscirò ad essere migliore.
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25 Giugno 2023
Ripenso alla me che scrisse questo post, alla ragazza che ero in realtà solo fino a qualche anno fa. Ripenso al fatto che l'idea di mettere su famiglia per me era qualcosa di impossibile, di lontano, di irrealizzabile, una cosa egoistica, dicevo. E poi guardo dove sono ora, che da mesi lavoro a contatto con i bambini ormai e non smetto di dire alla mia ragazza quanto vorrei avere una famiglia numerosa, come sognavo da bambina, come in fondo ho sempre desiderato. Da quando l'ho conosco ho buttato giù tutte le difese che avevo e sono diventata una persona più matura, affidabile, non mi vergogno più di quello che voglio. La maggior parte dei giorni fanno schifo lo stesso, persino stamattina ho pianto prima di uscire, sto male, sto ancora male, ma sto imparando a ricongiungere due parti antitetiche di me, ed eventualmente un giorno a stare bene.
Sono stanca, ma piena di speranza.
29 Dicembre 2017
Una… famiglia? •///•
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14 maggio 2023
È l'una e 50 del mattino, tra sei ore suonerà la sveglia e io non avrò dormito abbastanza per affrontare la giornata che mi aspetta. Mi scoppia la testa e mi sento uno schifo. Ho rubato un oki lasciato da un ex coinquilina, e sono sola. Vorrei avere qualcuno con cui parlare ma sono sola, perché sono riuscita ad allontanare tutte le persone che avevo intorno e adesso rimango solo io.
Lei è sparita, e sto morendo di ansia e di preoccupazione... non so come dormirò con questa sensazione di paura e asfissia nel petto. Va tutto male.
Sono andata in terapia, sto andando in terapia, ma va tutto male. Mi sento un fallimento su ogni fronte, sono emotivamente esausta. Uscita dalla prima seduta mi sono sentita su di giri perché finalmente c'era qualcuno ad ascoltarmi che non se ne sarebbe andato, con cui non mi sentivo in colpa a stare male perché la pago per ascoltarmi. È a questo che mi sono ridotta. E adesso ho paura che non ci tornerò più perché tutto sembra andare contro di me.
Tra poco sarà il mio compleanno e vedrò come risolvere quell'altra situazione... se arrendermi per sempre o lasciare una porticina aperta, ma non ho molte speranze...
Mi sento così stanca... e drenata... spenta... non mi riconosco più. Sono costantemente in modalità sopravvivenza e non riesco più a essere positiva come prima... voglio solo morire
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il dolore è lo stesso ma stavolta è diverso perché non voglio che tra noi finisca
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16 novembre 2022
Senza ombra di dubbio, uno degli eventi che più ha segnato la mia vita è stato il suicidio di mio nonno. Spesso mi chiedo se non abbia ingigantito troppo la cosa dentro di me, alla fine sono stata spettatrice solo da lontano, non ero ancora molto grande, non avevamo un grande rapporto. Mi chiedo se non stia cercando con me stessa un pretesto, una giustificazione, per restare attaccata al mio malessere. Mi chiedo se non ho inventato tutto in realtà.
Ma la realtà è che il suo suicidio è stato il mio primo e vero contatto con la morte, che il dolore e i lutti di quell'anno mi hanno svezzata dall'ultima innocenza che mi restava. Da allora penso alla mia morte regolarmente, al senso della mia vita, al peso che ho nel mondo. Penso spesso che se morissi non mi importerebbe, che non faccio alcuna differenza, e soffro quando qualcuno dice lo stesso, perché invece una differenza c'è sempre, soprattutto per chi resta.
Non ho il coraggio di morire, ma desidero la morte perché mi sembra di aver sbagliato tutto e so che non ci saranno altre possibilità.
Se mio nonno non si fosse ucciso mi sentirei comunque così? Nel mio cuore sento che sarebbe tutto diverso... e ancora, che tutt'oggi non credo di aver capito che cosa davvero l'ha spinto a farlo, perché l'inverno l'abbia spinto a tanto.
Oggi mi sento sola, mi sento sola come mi sentivo alle elementari quando scartavo i regali da sola il giorno del mio compleanno, sola come quando alle medie non sorridevo da mesi ma non se ne accorse nessuno, sola come quando al liceo aspettavo di tornare a casa per piangere in santa pace, sola come ora perché sola lo sono sempre stata, e forse per tutti è un po' così.
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28 Ottobre 20222
Madre, sono infelice
sono infelice di qualcosa che non si cura,
che non ha una soluzione.
Sono infelice come le persone
che solo mentre muiono
capiscono di essersi sempre sentite sole.
Madre, io odio il mio nome,
come suona sulle labbra della gente
come anche tu lo pronunci
solo per rimproverarmi, madre.
Madre, io sono sola.
Hai fallito madre,
perché sono sempre stata sola.
Perché la mia vita è sempre stata
solo d'intralcio, anche per me.
Madre, perché?
Perché a me il peso della vita?
Perché io che non ho neanche
il coraggio di morire?
Madre, perché insegnarmi ad amare
se non sono in grado di dimostrarlo
a chi conta davvero?
Madre, mi perdo.
Madre, mi arrendo, non ho più forza di lottare,
da qui la mia vita è solo disperazione.
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30 luglio 2022
Sono le 2:24 di notte. La sveglia suonerà alle sei perché volevo andare a lavoro da F. per farle una sorpresa e chiederle scusa. Niente sta andando come dovrebbe. Ormai mi sembra sempre più probabile che lei mi lascerà... mi sembra quasi certo... è evidente che non le basto, e solo perché la faccio stare bene a volte non significa che basterà mai. Il mio cuore sta già tornando di pietra. Sto piangendo così poche lacrime... mi sto già abituando di nuovo all'idea che tra poco sarò sola con me stessa. Che alla fine davvero nessuno mi amerà mai. Che non me lo merito. Che le persone tristi devono morire tristi, senza nessuno che le compianga. Io sono la persona più triste che esista. Sono il gradino più basso, la belva più infima, sono la solitudine e la morte. Non sono nessuno. Sono così sola. Sono così misera da aver distrutto la cosa più preziosa che ho, così misera da star riuscendo a farmi odiare dall'unica persona che mi abbia mai amato.
Sono davvero una grande bugia, un impostore, una falsa. Sono una persona cattiva, egoista, inasprita dal tempo e solitaria. Sono solo una persona piena di sé che trae piacere dal fare parte dei successi altrui. Sono invidiosa, sfiduciata, gelosa, insicura. Sono una manipolatrice, sono un disastro. Sono convinta di non saper fare niente che mi sarà mai utile. Sono senza talento, una disperata. Sono già morta dentro. Muoio. Uccido ogni giorno il minimo di umanità che resta in me. Non è migliorato niente rispetto a due anni fa, sono solo diventata brava ad ignorarlo. Ho solo imparato a fingere di saper stare bene.
Voglio ancora morire. Voglio morire. Voglio rimpicciolirmi, voglio scomparire, essere calpestata dal peso del mondo, dimenticare la mia stessa esistenza e non esistere mai più. Che tanto neanche di questo resterà più niente, non varrà più niente perché la mia voce è inaffidabile, e così lo sono io.
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Vorrei così tanto che i miei personaggi e le mie storie fossero reali perché a volte l'unica cosa di cui ho bisogno sono loro
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29 giugno 2022
Il mio umore in questi giorni è sotto le suole, sicuramente colpa dello sbalzo ormonale, razionalmente lo so, eppure queste emozioni che sento ora mi sembrano così vere, così logiche, così inevitabili.
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23 maggio 2022
Dobbiamo accettare il fatto che ormai le cose sono cambiate, e forse ormai non siamo neanche più amici, anzi sembra la cosa più evidente di tutta questa faccenda, di tutto quello che è successo in questi tre anni. Sarebbe facile prendermi tutta la colpa, o dare la colpa alla pandemia, o completamente a voi, ma il fatto è che questo era un risultato inevitabile, che dal momento in cui siamo diventati tutti amici le cose sarebbero finite così. Non faccio più parte della vostra vita, non faccio più parte di nulla già da un po'. Mi sono sentita persa, mi sono sentita sola, molto sola, ho avuto disperatamente bisogno di un amico, ma la persona che voi volevate vicino era diversa da me. Quante volte ho cercato di parlare con voi, di esprimervi la mia opinione e poi sono rimasta in silenzio perché nessuno mi ascoltava? Quante volte siete rimasti voi in silenzio davanti alla mia solitudine? Ho perdonato tutto, ho lasciato passare tutto, in nome di un'amicizia che ormai non mi è più di conforto da tanto, che non fa più parte della mia vita da tempo.
Ma oggi ne sento davvero la perdita, oggi posso piangerla davvero. Oggi perché è oggi che mi tornano in mente i momenti felici, che mi rendo conto di quante foto non riuscirò più a guardare senza sentirmi amareggiata, a pezzi. Certe parole sono così vuote, dette e ridette, ripetute fino allo sfinimento, senza una goccia di significato. E forse è colpa mia che mi metto a pesarle tutte. Ma finisce sempre così. Vi ho soltanto accompagnati fino a che ne avevate bisogno, e adesso che non siete più soli, che avete trovato voi stessi non servo più.
Ho sempre pensato che un vero amico è la persona che ti chiama subito appena succede qualcosa di bello, perché pensavo fosse facile provare compassione, e mi mancava qualcuno con cui condividere la felicità. Alla fine non sono riuscita a condividere la felicità, e non sono riuscita ad ottenere compassione. E adesso sono di nuovo sola.
"Se l'anno prossimo non troverò qualche attività che mi faccia socializzare o trovare nuove persone passerò altri 12 mesi da sola. [...] Finirà il liceo e io non avrò nessuno. Andrò all'università e non ci sarà nessuno. Non avrò scritto niente e non avrò pubblicato nessun libro di successo." Scrivevo queste parole l'undici aprile del 2016, sono passati sei anni e sono ancora nello stesso identico punto. Non posso dire di essere completamente sola perché almeno adesso c'è F., ma l'amicizia è qualcosa di completamente diverso.
Non ci sarà nessuno, scrivevo. Non c'è nessuno. Siamo davvero soli in quest'universo. Tutto il resto è una bugia. L'amore non è un legame che può trattenere le persone, l'affetto non è una garanzia di fedeltà, la parentela non significa vicinanza. Dopo tutto questo tempo, in tutto il tempo che verrà, non esiste promessa di compagnia.
Un altro compleanno da ricordare.
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E' come se adesso non ci fosse spazio per me né in questa né in quella casa
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12 marzo 2022
Non avevo mai pensato che un giorno avrei diviso la mia vita, venti anni di ricordi, e avrei cercato di farla entrare tutta in delle scatole di cartone e una valigia. La paura del futuro è sempre stata una costante della mia vita. "Se non lo faccio ora, poi non potrò più" "Se mi abituo agli altri, come farò quando sarò sola?" "Se non lo scrivo ora, tra qualche anno non riuscirò più a ricordarmelo" "Se non inizio adesso, non farò in tempo a farcela" "Lo sto facendo per il mio futuro" E nonostante abbia passato tutto questo tempo a preoccuparmene, non mi sono accorta che il futuro che tanto temevo è diventato presente. Tra tre giorni mi trasferisco. Lascio la mia casa, la mia stanza, il mio letto, la mia adolescenza. Mi lascio alle spalle tutto quello che non riesco a far entrare in macchina. Dimenticherò tutto quello che lascio qui? Un sentimento che mi riempie incredibilmente di tristezza è quella malinconia che provo quando trovo qualcosa di cui mi ero dimenticata e vengo investita dai ricordi. Mi sento responsabile per quello che lascio indietro, come se dentro di me portassi il peso del mondo, come se le cose potessero esistere solo in relazione a me. Ho scelto solo alcuni libri, sto dando la precedenza alle cose che mi serviranno piuttosto che a quelle che mi hanno sempre accompagnato. Sto per chiamare "casa" un nuovo posto. Sarò da sola, dovrò vedermela da sola.
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