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IL BISOGNO DI NON APPARTENERE.
In questa società che "corre troppo velocemente" (frase ripetitiva che fa sembrare tutto abbastanza scontato) alcuni di noi sentono il peso e la pressione dell'appartenenza e dell'obbligo. Di conseguenza le persone si stanno rifugiando nella riscoperta di sé stessi e di un nuovo modo di vivere, nuovo mindset e nuove prospettive.
Questa non è una verità assoluta.
Ma se vogliamo fare un discorso completo partendo dall'inizio, parecchi di noi sono stati educati da genitori a cui è stato bene stare dov'erano, che hanno lavorato, si sono sentiti creati e stabili e hanno avuto una famiglia e tutti vissero felici e contenti. Ma erano epoche diverse. Quest'ultima frase come anche quella di "la vita corre troppo velocemente" sono tipi di frasi dette così tante volte per tutto che perdono di significato. Ma è ciò non le smentisce affatto.
La globalizzazione e poi internet hanno fatto in modo che tutto scorra velocemente e ci siamo immersi in questo flusso dimenticandoci cosa siamo, cosa vogliamo e i valori che per noi contano. Si è creata una società che definisce un normale generico e non soggettivo, così il definire giusto e sbagliato e così le scelte di vita, cosa fare e come vestirsi e identificarsi. Perché questo?
L'avvento di questo comportamento negativo dei social, a parere mio, si è manifestato mettendo un potere del genere nella mano di tutti, senza prima dare un'educazione. Perché parliamoci chiaro: "chi è che approva una legge senza averne capito i pro e i contro?". Stessa cosa.
Da un lato tutti gli aspetti negativi servono quanto quelli positivi, sennò non ci sarebbero persone disturbate che si prenderebbero la briga di insultare e di giudicare la vita altrui.
Navigare nell'ignoranza per alcuni è mera abitudine di cui non si vorranno mai separare, neanche se tu stessi lì a spiegargli ogni minima cosa. Non si ascolta e non si capisce.
Molti giovani mostrano sintomi di ADHD (tra le più semplici) fino ad arrivare a malattie molto più gravi, proprio a causa di questo stile di vita frenetico, che ci chiede continuamente risultati svolgendo compiti che non sappiamo nemmeno di dover svolgere e quindi ci sentiamo già stressati e inappagati, che quando ci sediamo a cena con la nostra famiglia, ci sentiamo peggio, perché non possiamo essere capiti da persone che hanno già avuto una crescita in epoca diversa e che adesso si sentono solo di dover riposare, normale che un genitore oggi non comprende il figlio.
D'altronde non vi è un manuale che indichi qual è il miglior modo per fare il genitore perché come ogni figlio è diverso dall'altro anche ogni genitore lo è. Quindi convivere in amore, in famiglia e in ogni tipi di relazione diviene molto difficile. Perché essendo tutto enormemente commercializzato e vi è tanto di tutto si tende a vedere tuto sotto l'ottica di: "butto perchè posso avere di meglio".
Anche i discorsi motivazionali in questa società vengono fatti unilateralmente; non viene spiegato quanto possa essere difficile per un amico, genitore, parente ,nonno, figlio, fidanzato, stare affianco a quella determinata persona, perché diversa da te, ma che ami e accetti al di sopra di tutto.
Si sta sempre lì a puntare il dito.
TUTTI CONTRO TUTTI!
Nessuno cerca un buon modo per: dialogare; capirsi; accrescersi; identificarsi; stare meglio; aumentare la propria autostima.
Ma (ritornando al discorso iniziale) c'è chi lo fa! Fortunatamente!
Alcuni sentono il bisogno di non dover appartenere, di doversi reinventare, di doversi aprire ad altro.
In quel momento scatta una potenza emotiva che ti permetterebbe di fare qualsiasi cosa, fa parte di sé e della sopravvivenza umana, potenza emotiva che scatta nel momenti più bui.
Prendi in mano le redini della tua vita e dai una svolta.
C'è chi prende un van e gira il mondo, chi abbandona tutto e prova esperienze mistiche e spirituali, chi opta per fare una scalata che dura giorni.
Qualsiasi cosa sia è quella che ti farà capire il contenuto del barattolo della vita, la tua, lavorare per ciò che ti preme di più. Lavorarci anche solo per renderlo un hobby.
La vita insegna e proprio per questo lo scopo è imparare ad imparare.
Imparare a sviluppare la propria personalità, le proprie emozioni, il proprio carattere, il proprio metodo di studio.
Imparare a vivere i tuoi anni, imparare a usare l'intelligenza (che vi prego di non confondere con la cultura) nelle emozioni e nei dialoghi.
Imparare ad amare e amarsi, imparare a non basare tutto su un giudizio a primo acchito.
Imparare che bisogna lavorare più sull'interno che sull'apparenza.
Ci sono infiniti modi per essere fieri di qualcosa, che ci fanno sentire realizzati, appagati, danno possibilità di evolverci e vedere tutto in modo diverso, con nuove prospettive.
Anche nella fisica classica erano arrivati ad ottenere risultati ma bisognava vedere le cose in modo diverso nella fisica moderna e si svilupparono la branca della fisica quantistica e relativistica.
In realtà è inutile che adesso ti sforzi di pensare ad una vita diversa, in un posto diverso, perché adesso puoi solo vedere un futuro basato su come sei cresciuta e su come sei oggi, che non potrà mai identificare un futuro che non c'è.
Il futuro può indentificarsi solo quando smetterai a pensare e comincerai ad essere quello che vuoi, stando lì a porti domande per: migliorarti; capirti nel profondo dell'inconscio; provare ad amarti oltre tutto e tutti, perchè stare da soli con sé stessi è la quiete dell'anima, piuttosto che stare soli in mezzo agli altri.
Questi modi sono quelli che ti fanno scegliere le persone giuste da portati dietro e in caso contrario di salutarle nei modi migliori.
Sono quelle che non ti fanno bruciare nelle discussioni ma ti fanno dissolvere tutta la rabbia a livelli inspiegabili se non li vivi a cui l'altro non potrà mai arrivare.
Non è presunzione. Bada bene!
Sono questi i modi che ti fanno conquistare i valori, i tuoi valori, quelli che ti definiscono e che in base a te, definiscono il giusto e sbagliato che reputi opportuno.
Non bisogna mai stare demordere. Tenta e provaci, ostinandoti a voler essere quello che hai imparato ad essere.
-annieee-
voi che ne pensate?
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Accoccolata tra la natura, Sperando nella fine di queste pene che la mia anima è costretta a subire. Continuo a portarmi rimanenze andate a male e cocci di questioni irrisolte. Mi incoraggio pensando che ci sono io con me stessa in questi momenti di angoscia, Ma mi chiedo se estirperò mai queste radici. Mi accingo a mettere tutto in ordine in me stessa quando mi ritrovo in un posto dove regna la tranquillità. Proprio in quel momento la mia mente rovina i panorami più belli che io abbia mai visto. Adesso mi scuso con me stessa e con la natura, Ad entrambi per avergli donato ciò che non gli apparteneva. Scusa. -anniee-
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