Scrivo libri dal lontano 1998 e credo ancora nell'importanza della parola sinistra
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Firenze, la sinistra e la nuova marca di detersivo
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Cultura è equilibrio intellettuale, riflessione critica, senso di discernimento, aborrimento di ogni semplificazione, di ogni manicheismo, di ogni parzialità.
Norberto Bobbio
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La fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l'uomo, non l'uomo per la fabbrica, giusto? Occorre superare le divisioni fra capitale e lavoro, industria e agricoltura, produzione e cultura. A volte, quando lavoro fino a tardi vedo le luci degli operai che fanno il doppio turno, degli impiegati, degli ingegneri, e mi viene voglia di andare a porgere un saluto pieno di riconoscenza.
Adriano Olivetti
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Una delle tante lezioni di vita che ci ha lasciato Fabrizio De André...
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Quello della politica è l'equivoco più delicato che mi riguarda. Sono di sinistra, però in più occasioni ci sono state appropriazioni indebite, fraintendimenti e collocazioni che non mi sono piaciute.
Francesco De Gregori
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Lo scontro frontale avvenne in Italia per motivi di precedenza. La Sinistra era andata a destra, il Movimento cinque Stelle stava sia a destra che a sinistra e la Destra, che non voleva saperne di andare a sinistra, restò ferma dov’era. Le tre compagnie assicurative stanno ancora cercando di capire a chi devono fare la richiesta di danni.
Marco Alfaroli
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Né i conservatori né gli umoristi credono che l'uomo sia buono. Ma quelli di sinistra sì.
Patrick Jake O' Rourke
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La rivoluzione si fa a sinistra, i soldi si fanno a destra.
Marcello Marchesi
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Il fascismo si è presentato come l'antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo, con la sua promessa di impunità, a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia barbarica e antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e bene amministrato.
Antonio Gramsci
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La presunta diversità dei grillini...
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Un punto di vista particolare sui vitalizi...
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Dire la verità, arrivare insieme alla verità, è compiere azione comunista e rivoluzionaria.
Antonio Gramsci
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Interessante punto di vista...
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Parliamo di Charlie Gard...

C’è molta disinformazione sulla storia del piccolo Charlie Gard. Il neonato soffre di una forma di sindrome di deplezione del DNA mitocondriale, una malattia genetica che porta al malfunzionamento dei mitocondri. Queste strutture, delle dimensioni di un batterio, sono le centrali energetiche delle cellule.
Per questo, un loro malfunzionamento colpisce maggiormente organi come il cervello, i muscoli e il fegato, perché necessitano di un continuo apporto energetico per poter funzionare al meglio. Questa sindrome ha già causato al povero Charlie danni cerebrali gravi ed irreversibili.
Non esiste una cura al mondo per le malattie mitocondriali, anche se la terapia sperimentale dovesse funzionare - e ci sono pochissime probabilità che possa avvenire - Charlie non potrebbe mai avere una vita “normale”, resterebbe con ogni probabilità un vegetale. E forse è meglio così, perchè l’alternativa potrebbe essere una vita di enormi sofferenze causate dai danni che i suoi organi hanno già subito.
Cos’è più umano? Farlo smettere di soffrire o continuare questo calvario?
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Disarmare la finanza

Serge Latouche ha parlato e scritto spesso di “pedagogia delle catastrofi” per spiegare che anche i disastri possono essere occasioni di risveglio. Una crisi come quella che stiamo attraversando è una fonte di sofferenza, ma può rappresentare anche un momento di presa di coscienza, di rimessa in discussione. Dopo Chernobyl c’è stato un risveglio della coscienza ecologica del pianeta, mentre il caso della mucca pazza ha cambiato la percezione degli europei sulla manipolazione degli alimenti, provocando il rifiuto degli OGM .
Questa crisi potrebbe diventare l’occasione perché finalmente ci sia il consenso necessario per una riforma della finanza che eviti il ripetersi domani di quello che è successo ieri. Molti intellettuali che si riconoscono nel forum sociale mondiale denunciavano da anni come l’economia reale fosse ostaggio delle logiche finanziarie. Ora forse la maggioranza della popolazione si è resa conto che avevano ragione.
Oggi, sotto la pressione della crisi, anche la comunità finanziaria reclama delle riforme. Ma le riforme proposte non vanno lontano, perché non affrontano i problemi sistematici che spiegano la crisi. Questa non è il risultato di uno sfortunato corso di circostanze, e non si può ridurre ad una serie di fallimenti del sistema di controllo, delle agenzie di rating o degli errori d’attori individuali. Le sue radici sono sistemiche e dunque la struttura e i meccanismi stessi del sistema sono in questione.
Quello che ci serve, nell’interesse della stragrande maggioranza della popolazione, sono dei veri cambiamenti, che riportino la finanza al suo ruolo di trasformazione della ricchezza prodotta e non consumata, e che la ponga come uno strumento al servizio della giustizia sociale, della stabilità economica e dello sviluppo sostenibile. Non dobbiamo accettare un ritorno al passato.
Ecco alcune proposte: 1. Istituire un’autorità sovranazionale di regolazione dei mercati finanziari che vigili su derivati, hedge funds, private equity, merchant bank… 2. Limitare la speculazione vietando, ad esempio, le operazioni sui derivati che non abbiano collegamenti con attività economiche reali. 3. Abolire i paradisi fiscali. Esistono tra sessanta e novanta paradisi fiscali o “centri di coordinamento fiscale” nel mondo. Insieme al segreto bancario, favoriscono la criminalizzazione dell’economia, cioè l’evasione fiscale e il riciclaggio dei proventi del traffico della droga e del commercio illegale di armi – oltre alla speculazione. 4. Abolire il segreto bancario. Il rispetto del principio della libera proprietà e del diritto alla riservatezza può essere garantito, senza per questo mantenere il segreto bancario. Un provvedimento del genere è necessario perché le contabilità delle imprese non sono trasparenti e non permettono di conoscere la verità. 5. Ripristinare i controlli sui movimenti di capitale. Cioè significa riaffermare il principio che è il politico ad avere potere di decisione in materia di fissazione delle priorità di allocazione delle ricchezze disponibili di un paese. Si tratta di ristabilire il primato della politica sul capitale. 6. I parlamenti devono ritornare ad avere un potere d’orientamento e di controllo sulle banche centrali. L’indipendenza delle banche centrali è un inganno ed il loro ruolo anti-inflazione è una mistificazione. Le banche centrali sono sottomesse politicamente agli interessi dei soggetti forti del mercato finanziario mondializzato. 7. Introdurre un’imposizione progressiva sui redditi da capitale. Uno dei fattori che contribuisce alla formazione di bolle finanziarie è la concentrazione delle ricchezze. Per rallentare e stabilizzare i mercati finanziari, conviene ridistribuire redditi e ricchezze, ridurre gli stimoli alla produzione di utili eccessivi e i meccanismi d’evasione fiasche utilizzati dai ricchi e dal settore finanziario. 8. Bisogna vietare la creazione di giganti finanziari che non possano gestire i rischi potenziali e siano troppo grandi e troppo ramificati per poter essere lasciati fallire. 9. Bisogna prendere misure per rafforzare le banche pubbliche locali che non hanno come primo obiettivo il profitto. 10. Le agenzie di rating, visto quello che hanno combinato durante la crisi – devono passare sotto il controllo pubblico. Almeno non saranno pagate dalle imprese che hanno il compito di valutare. Nei loro report dovranno occuparsi anche dei rischi sociali ed ambientali. 11. Le banche devono aumentare la loro capitalizzazione, e più l’istituzione finanziaria è grande, meno deve avere la facoltà di scambiare prodotti speculativi.
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Non è l’unica cosa frettolosa di Renzi...
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