Rinunciare alle cose è meno difficile di quel che si crede: tutto sta a cominciare. Una volta che sei riuscito a prescindere da qualcosa che credevi essenziale, t'accorgi che puoi fare a meno anche di qualcos'altro, poi ancora di molte altre cose.
— Italo Calvino.
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– Dove lo prendi tu, l’amore che ti serve? […]
– Tutti abbiamo bisogno di una quota d’amore al giorno, – mi guarda, – senza quel minimo cadi in depressione e ti ammali, è come un piano dietetico, devi assumere energie, comunque le prendi, anche a pezzi, a intervalli, in modo discontinuo. A volte raccogli un mucchio di amore tutto in un punto, e per un po’ sei a posto […] altre volte raccatti briciole qua e là, metti insieme e impasti, ma ti basta appena per un giorno –. Le faccio segno di sì, la seguo.
– Tu non fai mai l’accattona? A rovistare tra i resti, fra gentilezze buttate a caso, nemmeno rivolte a te, o fra ricordi ancora buoni, li rimaneggi e stai un po’ meglio?
Non ci avevo mai pensato in questi termini.
– Nei tempi di magra, quando finiscono le riserve, ti aiuta avere le tue risorse, quelle segrete, i tuoi granai. […]
– I bambini molto amati saranno adulti meno affamati di amore, hanno le loro riserve organiche, e chi invece non è stato amato, o amato male, avrà per sempre una specie di fame nervosa, un ammanco che non puoi colmare, e anche se costruirai un legame farai i conti con questo buco dentro, insaziabile, criminale, uno spasmo che brucia il fegato, la gola […] se non stai in guardia ti riassorbe e ti fagocita nello stesso gorgo, senz’aria e senza luce […]. Dobbiamo rabberciare, – ha detto e finalmente ha respirato. – […] L’amore puoi prenderlo dagli altri, – ha detto, – anche quando non se ne accorgono. Anzi è meglio, non c’è bisogno che loro ti vogliano bene, per fortuna.
Elvira Seminara
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My friend’s lake side set up.
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