La politica riguardava gli adulti; noi avevamo già i nostri problemi. E quello che ci pareva più urgente era imparare a fare il miglior uso possibile della vita, oltre, naturalmente, a cercare di scoprire che scopo avesse, se l'aveva, e a chiederci quale potesse essere la condizione umana in questo cosmo spaventoso e incommensurabile.
“E scrivo di te, perchè è l'unica cosa che mi rimane. Scrivo di te finchè l'alba non sorge e finchè il sole saluta il cielo con il tramonto. Scrivo di te la notte, quando il cielo è illuminato di stelle che ci fanno brillare gli occhi, quando mi chiedo se, guardando il cielo, ci pensi un po’ a me. Scrivo di te quando sono triste e scrivo di te quando sono felice, perchè niente mi fa sentire triste e niente mi fa sentire felice come ne sei capace tu. Scrivo di te quando litighiamo, quando alziamo quel muro di orgoglio tra di noi. Scrivo di te, perchè è l'unica cosa che mi rimane, e non posso farne a meno.”
“Quand'è che passi a prendermi e scappiamo via, senza una meta? Ti aspetto qui, sulla soglia della porta, Aspetto che tu venga, che tu torna. Perchè me lo hai promesso, no? Saremmo scappati insieme. Facciamo come Bonnie e Clyde: Scappiamo e lasciamoci dietro tutto, senza guardarci indietro. E allora? Quand'è che passi a prendermi?”
“Sai, io ci credevo a quel che mi dicevi. Credevo a quando dicevi che ero l'unica, credevo quando dicevi che eri innamorato. Credevo a tutti i gesti, a tutti gli sguardi, a tutti i sorrisi. Credevo a te, in tutto. Ma ora, non ti credo. Non ti credo perchè dopo tutto quello che abbiamo passato hai buttato tutto all'aria. Non ti credo perchè hai preferito un'altra. Non ti credo perchè non hai provato a sistemare le cose. Non credo perchè non sei tornato a riprendermi. E non credo neanche a me stessa quando dico che non mi manchi più.”