Tumgik
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Ci innamoriamo di libri, musica e serate perché è l'unica cosa che non finirà per ucciderci.
(Il-ragazzo-che-gela-dentro)
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TERZO CAPITOLO :
La sveglia suono alle 7 in punto io ovviamente mi alzai controvoglia e andai in bagno mi buttai sotto la doccia e sotto il getto dell’acqua calda iniziai a pensare alla vita che avevo appena lasciato iniziai a ripensare ai miei amici che anche se mi avevano promesso che il nostro rapporto non sarebbe mai cambiato io sapevo che in realtà non sarebbe stato così, mia mamma mi venne a chiamare mi vesti velocemente e andai a prendere la borsa con i libri prima di salire in macchina presi una mela e la mangiai lungo il tragitto. Arrivammo fuori la nuova scuola mia madre mi fece le sue solite raccomandazioni io la rassicurai e scesi dalla macchina,andai vero l’entrata che era piena di gruppetti di ragazzi già formarti, ecco in quell’ esatto momento pensai che arrivare in una nuova scuola al terzo anno di liceo dove il resto delle persone che mi circondavano già si conoscevano fra di loro ecco non sarebbe stata proprio una passeggiata, mentre ero immersa in questi pensieri una ragazza alta bella e bionda ( proprio come quelle tipe sulle copertine) mi si avvicinò
°°°: hei ciao piacere io solo Luisa 
F: ciao io sono Federica piacere mio
L: sei nuova giusto?
F: si è il mio primo giorno
L: beh vieni ti faccio fare un giro della scuola tanto è il primo giorno quindi non dobbiamo andare subito in classe
Quella ragazza mi stupì non mi conosceva nemmeno eppure era stata subito gentile con me, durante il giro della scuola ci conoscemmo meglio scoprimmo che le nostre classi erano vicine e che avevamo professori in comune, diventammo amiche subito se cosi si può dire. Dopo il primo giorno di scuola tornai a casa, l’istituto non era per niente male anzi era grande e bello c’era tutto l’unica cosa che dovevo ancora scoprire era com’erano fatte le persone ma quello l’avrei scoperto nei giorni seguenti.
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SECONDO CAPITOLO:
Arrivammo a Roma per l’ora di pranzo, ci mettemmo un pò per trovare la casa ma alla fine la trovammo, scaricammo i pochi bagagli che avevamo in macchina, il camion era in ritardo per un problema che aveva avuto e quindi sarebbe arrivato nel pomeriggio. Entrai in casa e girai un pò per guardarla non era niente male era molto grande anche se alla fine ci dovevamo abitare solo io e mia mamma, dopo essermi fatta il giro dell’appartamento andai in quella che era appena diventata la mia stanza posai la valigia sul letto e iniziai a sistemare le prime cose. Dopo pranzo verso le 3 arrivò il camion con il resto della nostra roba io e mia mamma ci mettemmo e iniziammo a sistemare tutto, verso le 6 avevamo svuotato la maggior parte degli scatoloni, io decisi di andarmi a fare una corsetta era una cosa che fin da piccola mi rilassava cosi presi il telefono e le cuffie e usci, tornai a casa per le 8 mangiai e mi andai a mettere a letto, era stata una giornata lunghissima e in più il giorno dopo dovevo iniziare la scuola quindi mi sarei dovuta svegliare presto.
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just when i thought i could be good again
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Giuro avrei voluto il bene, fare del bene, almeno a te.
Achille Lauro ft. Gemitaiz - Nessuno (via poverostronzo)
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nuova vita
PROLOGO:
 Mi chiamo Federica ho 16 anni, e non mi lamento della mia vita non è nulla di entusiasmante, ma le cose inizieranno a cambiare quando io e mia mamma obbligate dal suo lavoro dovremmo cambiare città e andare a Roma. Succederanno moltissime cose.
PRIMO CAPITOLO:
Sono le dieci di domenica mattina e fuori sta diluviando si vede che è arrivato settembre purtroppo, mi sveglio per colpa di mia mamma che fa casino nell'impacchettare le ultime cose per il trasloco, fra meno di tre giorni ci stabiliremo definitivamente a Roma, cosi scesi dal letto mi lavai la faccia e mentre bevevo un caffè aiutavo lei a chiudere gli ultimi scatoloni. Dopo l’ora di pranzo mi arrivo una telefonata era Maria, a quei tempi pensavo fosse la mia migliore amica, risposi e ci organizzammo per andarci a fare un giro la sera stessa,La sera uscimmo incontrai un paio di nostri amici e li salutai per bene visto che nei giorni seguenti non ero sicura di poter uscire, mentre stavamo tornando a casa io e Maria la invitai a casa mia il giorno dopo per pranzare in modo da passare tutta la giornata insieme prima della mia partenza.
                                              °°°°°°°°
Arrivò anche il giorno seguente si erano ormai fatte le 12:30 quando Maria mi chiamò 
M: hei tesoro senti non posso più venire da te devo andare a fare dei servizi con Luisa e dopo se riesco passo
F: ma era per salutarci stasera domattina dovrò partire per Roma Luisa domani la vedrai io e te invece non ci vedremo per un bel pò
M: e dai non fare cosi proverò a passare okay ti faccio sapere ciao
Non aspettò nemmeno una mia risposta attaccò direttamente, passò tutta la giornata e non mi chiamo nemmeno una volta si er afatta ormai mezzanotte e mezza quando andai a dormire.
La mattina seguente mia madre mi venne a svegliare verso le 8 ci mettemmo in macchina  e partimmo per Roma.
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