jangany-scossa51
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Il fotovoltaico a Jangany
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Si è concluso con grande meraviglia il progetto Una scossa per Jangany, che ha portato energia e acqua al villaggio (2016). E' ora avviato il progetto che vedrà un Liceo (classico e scientifico) a Jangany. Un Liceo è come un pozzo (2017).
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jangany-scossa51 · 3 years ago
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Problemi di elettricità (batterie esauste) e di connessione satellitare (modem)
19 maggio 2022
1) Seguo ogni giorno da vicino sia l'andamento della corrente sia quello del modem. Il modem è spento quando non c'è corrente. Quando invece c'è corrente, è sempre acceso regolarmente.
È quando il modem è acceso che avviene il fenomeno della connessione a singhiozzo. Nei giorni in cui è mancata del tutto la connessione, il modem era regolarmente acceso, ma la connessione non c'era. Quindi la questione della mancata connessione viene dal modem. C'è da verificare se il buon funzionamento del modem, come credo, sia intralciato dall'alto e basso della corrente.
2) È proprio durante il giorno, quando le batterie non entrano in causa, che viene a mancare la corrente. (Alla sera non stiamo più dando la corrente alla gente, perché le batterie non reggono la carica richiesta dalla città).
Lo spegnimento è determinato dall'impianto stesso (automaticamente), tra le ore 9-10 del mattino quando diamo la corrente alla città, e tra le 4-5 del pomeriggio.
Noi pensiamo che il motivo sia il fatto che la quantità di corrente richiesta dalla città superi le possibilità dell'attuale impianto. Ma è un parere di non competenti.
Comunque il nostro tecnico Timò, licenza universitaria in elettricità, è in continua comunicazione con Luca, come è confermato dalla risposta di Luca.
padre Tonino
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jangany-scossa51 · 3 years ago
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Alle soglie di un nuovo progetto fotovoltaico 2023
9 maggio 2022 Incontro Filippo Ferrero e Luca Barrotta (Solaris), Ezio Perno, Silvio Maghenzani, Renato Gava (Amici di Jangany)
Le prime osservazioni riguardanti il tema fotovoltaico della missione 2023, richiesta dallo stesso padre Tonino, sono queste.
-   padre Tonino ha chiesto 100 pannelli solari che porteranno i Kwh disponibili da 64 a circa 100 -   questo aumenterebbe l’energia disponibile ma richiede anche batterie e un inverter ulteriori -   limitandoci all’esistente si tratterebbe si sostituire tutte le batterie con nuovi modelli che garantiscono 7000 cicli (20 anni, ma consideriamone 10) per un costo di 50.000€, cui va aggiunto quello dei container (10.000€) -   le batterie a nuovo costano poco di più di quelle a vecchio -   se implementiamo i 100 pannelli con ulteriore inverter il costo complessivo potrebbe quindi superare i 100K€ -   certo quando si va in missione, e lo si fa su questo tema ogni 6/10 anni, occorre tener presente sia di cogliere la circostanza (rara e costosa) sia di ottimizzare i costi, e questo è un motivo per implementare da subito  i 100 pannelli pensando non solo alla fotografia dell’esistente ma a una evoluzione dei prossimi anni - nella situazione attuale ci troviamo di fronte a un progressivo esaurimento delle batterie, a partire da quelle installate nel 2016.
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Il problema del fotovoltaico è direttamente dipendente anche da quello dell’acqua. Se pensiamo che una pompa per un forage assorbe 5 kwh e ne abbiamo 4 solo di nuovi, dobbiamo considerare che a fronte di eventuali probabili sviluppi di nuovi forages allora il passaggio da 64 a 100 Kw sarebbe necessario. Anche in questo caso bisogna avere dati: quanta acqua c’è ora? Saranno necessari nuovi forages anche alla luce della drammatica siccità crescente nei prossimi anni? Gli attuali forages nuovi distano almeno 100 metri l’uno dall’altro; ma se pescano dalla falda profonda – come pare i 3 del centro rurale di 60 metri - non si disturbano; mentre quello nel cortile della scuola pare sia su falda superficiale anche se a 64 metri e pesca poco, occorre aspettare che il fondo si riempia nuovamente.
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Abbiamo posto queste domande a padre Tonino:
Ciao padre Tonino, ci siamo trovati con Filippo, Luca, Silvio ed Ezio per la missione 2023. E' nata l'esigenza di avere dati per comprendere come sviluppare il progetto. Molte richiedono una risposta mentre tu sei ancora lì a Jangany. Te ne anticipo
A) prova: dato uno chateaux di cui conosci quanti litri tiene, prova a caricarlo con uno dei nuovi forages e calcola quanto tempo impiega a riempirsi B) prova: attiva una pompa ed estrai acqua senza fermarti; lascia la cosa attiva per due giorni. Si esaurisce prima (quanto tempo?) o non si esaurisce per due giorni interi C) servirebbe la scheda tecnica delle pompe che state usando con i nuovi forages
Subito sono giunte queste prime risposte:
Ciao, Renato. Mi fa piacere che siate riusciti a incontrarvi con Filippo e Luca ecc.
L'informazione che posso subito darti è quella della tua domanda C, che riguarda le pompe che stiamo usando per i forages: sono quelle che ha mandato Filippo e che abbiamo usato finora nei pozzi scavati a mano. Vanno benissimo.
Per la domanda B, sull'estrazione continua dell'acqua, abbiamo fatto l'esperimento dalle ore 9 del mattino alle 21 di sera (cioè 12 ore continue). Non ci è possibile di più perché non abbiamo la corrente elettrica in continuità, specialmente ora che abbiamo metà batterie già esaurite. In 12 ore di erogazione, l'acqua non si è esaurita.
Per la domanda A, abbiamo fatto degli esperimenti, ma è P. Fahamaro che ha scritto i risultati. Gli domanderò e ti riferirò. 
11 maggio 2022
Ritorno alla tua domanda C. Finora stiamo usando una sola pompa, per vedere come vanno le cose. Le pompe mandate da Filippo sono per 45 metri di profondità. Noi l'abbiamo messa a 50 mt. di profondità. Per ora va bene, ma non la facciamo lavorare in continuità per non forzarla troppo.
Passo alla domanda A. Un forage riempie un bidone di 25 litri in 16″ (16 secondi). Quindi riempie 100 litri in 64"(un primo e 4 secondi). Riempie 1000 litri in 10' e 6"(dieci primi e sei secondi) ecc.
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Anche Silvio ha scritto a padre Tonino una email più ampia, sia per acquisire informazioni, sia per consentire a padre Tonino una vision più ampia del problema non limitata alla sola energia. Tralasciando le domande ecco le risposte. Si tenga conto anche di un intervento svolto a Jangany quando l’intero sistema di gestione del fotovoltaico si è bloccato lasciando Jangany senza energia per quasi tre giorni.
13 maggio 2022 - ELETTRICITA’ E SVILUPPO
Per quanto riguarda la corrente elettrica, secondo le indicazioni di Luca Barrotta, abbiamo distaccato le batterie del 2016, che sono già esaurite, ed andiamo avanti con le batterie entrate in funzione nel 2017. Durante il giorno, se c'è il sole, l'energia è sufficiente, ma alla sera non possiamo dare la luce perché la carica delle batterie non regge la richiesta della città. Purtroppo, per ora, non possiamo fare altro.
Il numero degli utenti è di 216 famiglie. Le richieste di allaccio della luce raddoppierebbero, ma non abbiamo più contatori, quindi non possiamo accogliere altri utenti. I contatori che usiamo sono quelli smessi dall'ENEL in Italia qualche anno fa. È Agostino, ing. dell'Enel, che ce li ha mandati. Abbiamo cercato dei contatori qui in Madagascar, ma non ne abbiamo trovato. Se voi potete aiutarci a trovare contatori in Italia, noi possiamo raddoppiare il numero degli utenti, arrivando anche a oltre 500. 
Oltre ai contatori, però, occorre anche prolungare la rete elettrica (cavi, pali ecc.) fino ai due nuovi popolosi quartieri che sono sorti in questi ultimi due anni.
La nostra previsione è che, se ci sarà la luce elettrica, la città continuerà a crescere nei prossimi anni e raggiungerà anche i 15 mila abitanti. 
Ciò che, per me, mette in forse la questione è il perdurare già da tre anni del fenomeno siccità. (continua)
15 maggio 2022 - ACQUA
La perdurante siccità influisce in questo modo:
L'ECONOMIA di Jangany è basata per il 90% sull'agricoltura e sull'allevamento. Il terreno di Jangany è spazioso e, se la pioggia è sufficiente, produce bene. Mancando l'acqua, viene meno il lavoro (disoccupazione), diminuisce la possibilità di alimentazione, aumentano i furti e l'insicurezza, viene scoraggiata la voglia di dimorare in città.
Attualmente, si fa pesante anche il problema dell'acqua potabile. Già dal mese di maggio, il 60% dei pozzi scavati a mano sono in via di esaurimento. Prevediamo che, nel mese di giugno, l'esaurimento dell'acqua sarà ancora più pesante. Immaginate in che situazione saremo nei mesi di luglio-agosto-settembre-ottobre. Già da adesso, la famiglia del Ramosé Monja (gestore dell'elettricità), ha tutti i suoi 3 pozzi asciutti ed è costretta a comprare 3 bidoni d'acqua al giorno = 3.000 Ariary (quasi la paga giornaliera di un operaio).
Timò, per l'acqua necessaria per la manutenzione delle batterie del fotovoltaico, è costretto a prendere l'acqua in uno dei nostri nuovi forages.
Questa situazione, se perdura, rende più difficile e, forse, scoraggia la voglia di vivere in città. Penso quindi che diventerà necessario aumentare il numero dei Forages. (continua)
15 maggio 2022 - GESTIONE ELETTRICITA’
Ultima questione proposta: la gestione dell'elettricità. Va avanti bene? La gente paga le fatture? Ci sono allacci abusivi?
Grazie a Dio, possiamo rispondere che la Gestione va bene. La famiglia di Timò ha acquisito una valida esperienza di gestione e la gente ha imparato ad esso ordinata e chiara, cosa non facile in ambiente selvaggio come il nostro. Chi non paga la fattura per due mesi consecutivi viene slacciato dalla corrente.
Timò, data la sua buona preparazione tecnica e l'esperienza amministrativa di suo padre, riesce a controllare bene la situazione.
Rispondo alla domanda: come viene utilizzata la corrente?
Alla sera, La gente utilizza la corrente (delle batterie) per i televisori, per caricare i telefoni, per i frigoriferi (tutti i commercianti hanno questo strumento), le stufette a resistenza per scaldare il cibo. L'uso maggiore comunque è quello dell'illuminazione.
Durante il giorno, invece, lavorano i saldatori, i falegnami e i meccanici).
Penso di aver risposto a tutte le domande. Se ho dimenticato qualche cosa, non hai che da dirmelo
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jangany-scossa51 · 3 years ago
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Aggiornamento situazione impianto fotovoltaico
9 aprile 2022
Con le indicazioni importanti di Luca Barrotta e il lavoro assiduo del nostro Timò, siamo riusciti a sostituire il grosso inverter andato in panne (per fortuna Filippo e Luca avevano pensato a mandarne uno di riserva). L'erogazione della corrente elettrica è migliorata molto, anche se non è tornata del tutto come prima.
Per il 2023, come Filippo aveva già previsto, bisogna programmare, se si riesce, una "revisione" dell'impianto.
I pannelli solari tengono bene. Se possibile, bisognerebbe aumentarli di una sessantina (o un centinaio). Le Batterie dovrebbero essere sostituite.
Filippo e Luca possono dirci come ci si può organizzare.
Penso che, in questo periodo, sia opportuno entrare in dialogo su questi particolari per concretizzare la preparazione della "spedizione 2023".
I tempi cominciano a farsi corti ed è bene non aspettare oltre per programmare la spedizione del Container col materiale, in modo che arrivi a Jangany entro aprile-maggio 2023. I tecnici potranno partire dall'Italia dopo che il container sarà arrivato a Jangany. Ci terremo reciprocamente informati sul progredire di questo importante dialogo.
padre Tonino
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jangany-scossa51 · 4 years ago
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20 dicembre 2021
Finalmente giunte all’impianto fotovoltaico le batterie in sostituzione delle loro compagne esauste, Da alcuni mesi Jangany è rimasta significativamente priva dell’energia serale e notturna,
Ciao Ezio, Comment allez-vous ? Nous avons bien reçu les batteries
Timò, responsabile impianto fotovoltaico a Jangany
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jangany-scossa51 · 4 years ago
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11 dicembre 2021
Passato lo sdoganamento del container con le batterie provvisorie per il fotovoltaico di  Jangany
Insieme ai farmaci sono stati inviati anche batterie per l’accumulo di energia fotovoltaica in sostituzione di quelle esauste. L’intervento è da considerarsi provvisorio in quanto tutto l’impianto elettrico dovrebbe durare ancora un paio d’anni e a quel punto cambieremo anche la tipologia di  batterie da sostituire in toto e riconfigureremo l’impianto.
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jangany-scossa51 · 4 years ago
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22 maggio 2021
Piccoli segni di sviluppo a Jangany. In altro la produzione di mattoni. La falegnameria. Il mercato. Un moto-trattore.
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jangany-scossa51 · 4 years ago
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21 maggio 2021
L’energia a Jangany ha reso possibile la presenza di piccoli lavori come quello del meccanico che qui vediamo all’opera.
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jangany-scossa51 · 8 years ago
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Martedì 17 gennaio 2017
  Carissimi tutti,
Vengo ad aggiornarvi sulla situazione di Jangany. L'impianto fotovoltaico continua a funzionare bene. Nelle giornate molto nuvolose, finora 7 in tutto, la corrente si è interrotta verso le 5 del mattino ed ha ripreso dopo circa 3 ore. La gente sta imparando la lezione e comincia a dosare con più attenzione l'uso della corrente.
Il primo calcolo che le famiglie hanno fatto è quello della spesa mensile per la bolletta della luce. Quando non c'era la corrente, una famiglia normale doveva comprare un minimo di 5 candele al mese. L'attuale bolletta mensile per una lampadina è inferiore al costo di 5 candele, eppure la lampadina dà una luce ben più intensa delle candele.
Questa è la lieta sorpresa che tutti mi hanno raccontato al rientro dall'Italia. Ora si può leggere e studiare senza problemi anche durante la notte.
In 4 mesi, il numero degli utenti è salito da 195 a 248 e continua a salire.
La motivazione maggiore per cui le famiglie chiedono attualmente l'allaccio della luce, non è più soltanto lo studio dei bambini, ma anche il poter vedere la televisione. Il numero di televisori nel villaggio è salito da 09 a 60.
I negozianti hanno acquistato il frigorifero e vendono "pinguini" e "leccalecca". Il numero dei frigoriferi del villaggio è passato da 4 a 18. Accanto ai bar, è cosa ordinaria vedere gente che succhia il pinguino e per i genitori è di moda portarsi dietro i bambini che succhiano il leccalecca, anche se il naso non è proprio ben pulito. Nei bar si vendono anche gli "yogurt", che cominciano a dare qualche oncia di calcio ai bambini e agli adulti sdentati.
Hanno aperto bottega 2 nuovi falegnami, che si aggiungono ai 2 già esistenti. È venuto da Fianarantsoa anche un nuovo fabbro, e così ne abbiamo 2: forse la gente potrà avere qualche tavolino e qualche sedia in più ed abituarsi ad alzarsi da terra per mangiare.
Nelle case sono molto aumentati i computer (ora ne esistono una ventina) e anche gli adulti poco esperti di alfabeto cominciano a domandare ai nostri scolari che cosa bisogna schiacciare per vedere le immagini. Le fotocopiatrici sono passate da 2 a 8.
La popolazione continua ad aumentare e continuano a sorgere nuove case in mattoni cotti: penso che raggiungeremo presto i 6.000 abitanti.
Sta diventando sempre più abituale l'uso dell'acqua per la pulizia e l'igiene. La gente sembra acquistare maggior gusto a presentarsi pulita e persino elegante: sono specialmente i nostri scolari delle Medie a lanciare nuove mode e nuovi gusti. Direi che prende piede una nuova cultura influenzata dalla scuola e questo fenomeno aumenterà col sorgere del Liceo.
Molti cominciano anche a scimmiottare la televisione.
Ecco il tipo di movimento che si sta avviando con la possibilità di usare l'energia elettrica.
Vi aggiornerò sugli ulteriori sviluppi.
Vi ringrazio ancora di tutto e vi saluto con affetto. P. Tonino
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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La nuova energia di Jangany non è più un sogno, è realtà.
  800 mt di cavo elettrico portante e 2 km di cavi derivati distribuiscono 64 kwp di energia fotovoltaica a tutto il villaggio, la scuola, il centro di formazione agraria…
La gioia e lo stupore delle persone di Jangany è indescrivibile.
I cavi portanti sono stati interrati a 1 mt di profondità in un paio di giorni con l’impegno di centinaia di ragazzi del villaggio.
Dei 64 kwp solo 15 circa sono sufficienti ad alimentare le batterie, che garantiscono energia per tutte le 24h. Il resto è energia utile allo sviluppo.
L’utilizzo dell’energia è stato ben spiegato alla popolazione: chi aveva un’utenza sta comprando le lampadine al LED - a costo accessibile naturalmente - per sostituire quelle vecchie ad alto consumo. Per usare bene la nuova energia sono state sostituite tutte le lampadine della scuola, il collegio e la missione.
Non solo. Con circa 1 km e 200 mt di tubi è stato realizzato un sistema idraulico importantissimo: 12 pompe alimentate dal fotovoltaico portano l’acqua nei punti essenziali.
In particolare, 8 pompe, che attingono da altrettanti pozzi, nel Centro di Formazione Rurale, offrono l’acqua ramificandosi su 26 punti di distribuzione per l’irrigazione dei campi, le aule della scuola agraria, la stalla con le mucche (2), i maiali (1) e le galline (1).
Inoltre 1 pompa serve le casette degli insegnanti e di qui si ramifica raggiungendo il collegio dei ragazzi più grandi, che giungono dalla brousse, e tutti i bagni della scuola.
1 pompa serve il collegio dei ragazzi più piccoli della brousse: immaginate le espressioni dei bambini e delle persone che hanno visto l’acqua scorrere da 28 rubinetti (installati in poco meno di un’ora) sui lavandini e su 2 punti d’acqua per le docce.
1 pompa serve Ramouchè, il responsabile del generatore di energia precedente e che ora con i due figli elettricisti seguirà l’impianto. Quest’acqua serve le batterie, che usano acqua distillata con un sistema a resina.
Infine 1 pompa serve la casa dei missionari, padre Tonino e i due vincenziani malgasci.
Il compimento di questo progetto è stato possibile grazie alla coralità con cui decine e decine di persone hanno partecipato. Avviato nel 2015 con la progettazione e la ricerca dei fondi (vedi News 21), l’iniziativa ha risposto a un bisogno nato sul territorio di Jangany: sostenere i costi dell’energia e fornirne un potenziale più alto per agevolare un po’ di sviluppo.
La stagione delle piogge e qualche sorpresa hanno spostato il periodo dell’installazione dell’impianto nel settembre 2016. E non sono mancate le difficoltà come l’impossibilità di comunicare con Jangany (vedi News 24), il peso dei container 12.000 Kg che ha richiesto la sistemazione delle strade perché due TIR («bestioni» il ha chiamati padre Tonino) potessero giungere a Jangany (i camionisti hanno poi detto che quella strada della sperduta brousse era ora migliore della statale)
… e anche insperate sorprese: non ci sono stati problemi di furto né di sdoganamento, consentendo ai materiali di giungere in un solo mese.
Il costo del progetto ha superato i 100.000€. Questo denaro - necessario per i materiali del fotovoltaico, delle pompe per l’acqua, dei frigoriferi, del trasporto, della dogana, degli operai e le opere preparatorie a Jangany -  è stato il frutto di centinaia di offerte e di molte iniziative, concerti… che hanno coinvolto molti amici, come Solidando onlus, Shalom onlus, AINA onlus, comunità parrocchiali, aziende e un gran numero di sostenitori.
I volontari, svegliati da una campana fatta con una di quelle macchine che macinano la ghiaia e percossa con un pistone da padre Tonino, hanno lavorato dalle 6 di mattina alle 6 di sera, proseguendo anche oltre grazie alla corrente elettrica ora disponibile.
Solo chi conosce Jangany può rendersi conto del divario che intreccia la situazione di povertà sempre presente e quella di crescita, di cui le possibilità offerte dal fotovoltaico e dalle pompe ne sono esempio.
Scrive Silvio da Jangany che «quando andremo via, Jangany non sarà la stessa». Eppure si tratta di 64 kwp, un potenziale che in Europa non è altissimo, ma che a Jangany fa la differenza… per l’illuminazione, l’acqua, i frigoriferi… e per quell’uomo – il primo immaginiamo - che è andato subito a chiedere «se sarà possibile allacciare una saldatrice per aprire una piccola officina».
Il senso di gratitudine e la partecipazione del villaggio di queste settimane speciali sono state il segno più tangibile che non si tratta di un progetto calato dall’alto e senza seguito, ma di un’opera voluta e nata sul campo.
L’entusiasmo di chi è tornato, infine, la dice lunga su quanto abbiamo da imparare quassù.
 gli amici di Jangany e le persone di Jangany hanno fatto questo!
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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Antonio Franceschi, elettricista di Chieri (TO)
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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Luca Barrotta
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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jangany-scossa51 · 9 years ago
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Gli scavi con profondità 1 metro per interrare il cavo portante. 800 metri.
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