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kon-igi · 11 hours
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Ti ricordi quanto avevo faticato a trovare quell'immagine da mandarti su whatsapp?
Ecco, l'ho conservata
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E so che la tua non è quella rabbia... la tua è indignazione contro ogni ingiustizia.
Rabbia proteggimi.
Quando mi avvicino a mio padre per fargli una carezza sulle gote lui strizza gli occhi come se dovesse arrivargli un pugno.
Probabilmente è un riflesso della sua infanzia, di tutte le botte che ha ricevuto che a loro volta erano il rimando di quello che hanno fatto a suo padre in un campo di concentramento.
Ho iniziato a prenderle sin da piccola e per i motivi più stupidi, essenzialmente perché ero solo una bambina. Sono finita più volte con la faccia nel piatto, pieno o vuoto non faceva la differenza per lui, ho preso tanti di quegli schiaffoni che mi facevano girare il viso dall’altra parte (non perché volessi porgere la guancia dall’altra parte), ho ricevuto tanti calci, mi veniva impedito di mangiare. C’erano anche la violenza verbale, le minacce e la cosa peggiore di tutte: il trattamento del silenzio. Non mi parlava per settimane, evitava di guardarmi, non rispondeva.
L’unico modo che conoscevo per reagire era provocare mio padre dicendogli che non mi faceva male e non abbassare mai lo sguardo (perché fa veramente male vedere che non riesci a spezzare una persona). Dentro morivo ogni volta, mi costava più delle percosse che arrivavano da una persona che avrebbe dovuto proteggermi, crescermi e confrontarsi con me. Ho fatto di tutto per andare avanti, per pormi come un cuscinetto tra di lui da una parte e dall’altra mia madre e mio fratello indifesi.
Non ho ripetuto gli schemi, ho mandato in frantumi il cerchio, non sono diventata come lui e ho la certezza che non diventerò mai così. Lo rivendico con tutta me stessa, mi aggrappo a tutta la rabbia che ho perché mi protegga.
Ora la demenza ci ha regalato dei rapporti diversi e in lui emerge quel bambino spaventato che veniva preso a cinghiate quando sarebbe bastato solo ascoltare cosa aveva da dire o dargli una carezza.
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kon-igi · 23 hours
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Ti ho sempre considerato una bella persona, ora sono ancora più orgoglioso di te. Grazie della tua condivisione.
<3
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kon-igi · 24 hours
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QUA CI SAREBBE STATO UN TITOLO ALTISONANTE MA QUESTA VOLTA NO
Trovo difficile spiegare quello che sto per raccontarvi, non perché provi vergogna o esitazione ma perché ho impiegato 23 giorni a capire cosa stesse succedendo e tutte le volte che mi fermavo con l'intenzione di parlarne, sentivo che le parole scritte non avrebbero reso il senso di quello che stavo provando.
Questa volta lo butto giù e basta, ben consapevole che le parole immiseriscono ciò che una volta fuori dalla testa non sembra poi così universale o interessante.
L'errore più grande che ho fatto in questi cinque anni (conto un anno prima della pandemia ma forse sarebbero pure di più) è stato credere di avere un equilibrio emotivo tale da poter prendere in carico i problemi e le sofferenze delle persone della mia famiglia.
Non solo, mi sono fatto partecipe e a volte risolutore dei problemi dei miei amici e una volta che sono stato in gioco mi sono reso disponibile ad ascoltare chiunque su questa piattaforma avesse bisogno di supporto, aiuto o di una semplice parola di conforto.
Ho sempre detto che una mano tesa salva tanto chi la stringe che chi la allunga e di questo sono ancora fermamente convinto.
Ma per aiutare qualcuno devi stare bene tu per primo, altrimenti ci si sorregge e si condivide il dolore, salvo poi cadere assieme.
In questi anni ho parlato molto di EMPATIA e di sicuro questa non è una dote che mi manca ma c'è stato un momento - non saprei dire quando e forse è stato più uno sfilacciamento proteso nel tempo - in cui non ho potuto fare più la distinzione tra la mia empatia e la mia fragilità emotiva.
Sentivo il peso, letteralmente, della sofferenza di ogni essere vivente con cui mi rapportavo... uno sgangherato messia sovrappeso con la sindrome del salvatore, insomma.
Sovrastato e dolente.
Mi sentivo costantemente sovrastato e dolente e più provavo questa terribile sensazione, più sentivo l'impellente bisogno di aiutare più persone possibile, perché questo era l'unico modo per lenire la mia sofferenza.
Dormivo male, mi svegliavo stanco, mangiavo troppo o troppo poco, lasciavo i lavori a metà e mi veniva da piangere per qualsiasi cosa.
Naturalmente sempre bravo a dispensare consigli ed esortazioni a curare la propria salute mentale ma lo sapete che i figli del calzolaio hanno sempre le scarpe rotte, per cui se miagola, graffia e mangia crocchette, bisognerà per forza chiamarlo gatto.
E io l'ho chiamata col suo nome.
Depressione.
La mia difficoltà, ora, a parlarne in modo comprensibile deriva da un vecchio stigma familiare, unito al fatto che col lavoro che faccio sono abituato a riconoscere i segni fisici di una patologia ma per ciò che riguarda la psiche i miei pazienti sono pressoché tutti compromessi in partenza, per cui mi sto ancora dando del coglione per non avere capito.
All'inizio ho detto 23 giorni perché questo è il tempo che mi ci è voluto per capire cosa sto provando, anzi, per certi aspetti cosa sono diventato dopo che ho cominciato la terapia con la sertralina.
(per chi non lo sapesse, la sertralina è un antidepressivo appartenente alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina... in soldoni, a livello delle sinapsi cerebrali evita che la serotonina si disperda troppo velocemente).
Dopo i primi giorni di gelo allo stomaco e di intestino annodato (la serotonina influenza non solo l'umore ma anche l'apparato digestivo) una mattina mi sono svegliato e mi sono reso conto di una cosa.
Non ero più addolorato per il mondo.
Era come se il nodo dolente che mi stringeva il cuore da anni si fosse dissolto e con lui anche quell'impressione costante che fosse sempre in arrivo qualche sorpresa spiacevole tra capo e collo.
Però ho avuto paura.
La domanda che mi sono subito fatto è stata 'Avrò perso anche la mia capacità di commuovermi?'
E sì, sentivo meno 'trasporto' verso gli altri, quasi come se il fatto che IO non provassi dolore, automaticamente rendesse gli altri meno... interessanti? Bisognosi? Visibili?
Non capivo ma per quanto mi sentissi meglio la cosa non mi piaceva.
Poi è capitato che una persona mi scrivesse, raccontandomi un fatto molto doloroso e chiedendomi aiuto per capire come comportarsi e per la prima volta in tanti anni ho potuto risponderle senza l'angoscia di cercare spasmodicamente per tutti un lieto fine.
L'ho aiutata senza che da questo dipendesse la salvezza del mondo.
Badate che non c'era nulla di eroico in quella mia sensazione emotiva... era pura angoscia esistenziale che resisteva a qualsiasi mio contenimento razionale.
E ora sono qua.
Non più 'intero' o più 'sano' ma senza dubbio meno stanco e più vigile, sempre disposto a tendere quella mano di cui sopra - perché finalmente ho avuto la prova che nessun farmaco acquieterà mai il mio amore verso gli altri - con la differenza che questa voltà si cammina davvero tutti assieme e io sentirò solo la giusta stanchezza di chi calpesta da anni questa bella terra.
Benritrovati e... ci si vede nella luce <3
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kon-igi · 1 day
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Vanina <3
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Vanina è arrivata con l'uragano. Piccola piccola che quasi se ne volava via. Leggera come un pacco di tagliatelle. Pelosa pelosissima e con un sorriso ammaliatore. Siamo emozionati di averla nella nostra vita.
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kon-igi · 3 days
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Kulning ❤️
Kulning hard
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kon-igi · 4 days
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Cthulhu e Otto (nella cesta dei vestiti stirati)
Ho bisogno di vedere i vostri animali domestici! Subito!
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kon-igi · 5 days
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kon-igi · 6 days
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Il 25 Aprile è una giornata difficile per me. Vorrei essere felice, ci provo in ogni modo, ma finisce che sono colma di altri sentimenti in contrasto tra di loro che diventano stretti, confusi e inestricabili.
Per anni ho partecipato alle commemorazioni per la Liberazione altrove, in città e piazze lontane da dove sono nata ma poi ho iniziato a rivendicare i luoghi delle mie origini.
Lo faccio per i partigiani della mia famiglia, porto il loro cognome che qua ha una storia ben precisa. Forse questo cognome una storia ce l'ha anche altrove, soprattutto dove mio bis nonno, mio nonno e mio zio sono stati dietro le sbarre al confino coatto (innumerevoli città italiane), in campi di lavoro (Jugoslavia/Germania/Francia) e su un treno senza ritorno diretto a Mauthausen.
Da bambina mi han detto che come piglio assomiglio a mio zio Spartaco Lenin. È buffo come entrambi, gli unici della famiglia, portiamo per nome un etnonimo. Non ho mai incontrato mio zio, non l'ho potuto conoscere di persona se non tramite le testimonianze sui documenti (lettere private, verbali della questura, sentenze di tribunale, libri storici, attestazioni del CNL, l'archivio di Mauthausen e una pietra di inciampo).
Io, per tenere fede al mio nome, mi sento sempre straniera, di un altro posto che non si sa bene dove sia, ma mi porto dentro una storia precisa fatta di amore e lotta per i valori della resistenza e della giustizia sociale costi quel che costi.
(in foto mio zio con la moglie ed un'amica)
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kon-igi · 8 days
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Report aziendale a 800 metri s.l.m.
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kon-igi · 10 days
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Uh kon! Ma a proposito di giochi di ruolo, te che sei veterano, ci daresti un occhio a una mia bozza per un gdr?
ONORATISSIMO
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kon-igi · 11 days
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Il candidato sviluppi il tema 'Perché al liceo sarebbe stato meglio non preparare le avventure di Dungeons&Dragons durante l'ora di fisica in cui si spiegavano i principi della termodinamica'.
(a mia discolpa posso dire che era un uovo sodo mezzo sgusciato e aperto in cima di cui volevo indurire il tuorlo troppo molle per tagliarlo a fette nell'insalata di riso)
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kon-igi · 11 days
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Figurati che io lo sento da te per la prima volta e indovina dove abito...
Gente che vive in queste zone, ma in generale gente che va e passeggia in giro per l'Italia, fate attenzione alle vostre scarpe e alle zampe dei vostri cani. Non siamo ancora in emergenza massima, ma siamo comunque messi maluccio, mi pare. E posso capire tutte le polemiche sugli allevamenti intensivi, ma intanto sarebbe bene mettere un freno sul breve periodo. Individualmente purtroppo si può fare ben poco, a parte evitare di diffondere disinformazione e panico, il vero contenimento lo devono fare gli allevamenti, ma tant'è, i consigli seguiamoli lo stesso, per quanto possibile. Abbiamo la fortuna che come malattia non ci riguarda e non riguarda nemmeno cani o gatti, ma la sua diffusione è comunque un problema importante, anche perché una moria evitabile di cinghiali e maiali credo non faccia piacere a nessuno.
I consigli per non diffondere la peste suina
In attesa di altri chiarimenti e indicazioni, ci sembra utile rilanciare l’appello della Regione Emilia-Romagna rivolto ai cittadini amanti delle passeggiate nei boschi per non contribuire alla diffusione della peste suina. La Regione ricorda che la peste suina non rappresenta un pericolo sanitario per le persone e che i prosciutti si possono mangiare, ma bisogna contrastare l’epidemia per i gravi danni che arreca al settore zootecnico. Ecco le regole.
Se cammini per i boschi o per la campagna, o vai per funghi e ti imbatti in una carcassa di cinghiale (quindi un cinghiale morto o resti di ossa), contatta i servizi Veterinari dell’Azienda unità sanitaria locale, al numero unico regionale 051.609.2124. Se puoi memorizza la tua posizione geografica sul cellulare e scatta una foto.
Quando rientri da una passeggiata in un’area che potrebbe essere contaminata dalla PSA, cambiati le scarpe e riponile in un sacchetto prima di pulirle.
Non abbandonare nell’ambiente avanzi o rifiuti alimentari specialmente se contenenti carni di suino o cinghiale o salumi che possono essere veicolo di infezione per gli altri animali.
Le malattie non rispettano le frontiere (se viaggi informati su quali tipi di carne puoi portare con te).
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kon-igi · 12 days
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Nel mio ambito difficilmente si riesce a 'curare' un paziente, tutt'al più ci se ne prende cura, però a volte trovi sul PC il biglietto di quello a cui hai cercato di insegnare a scrivere con la mano che gli è rimasta dopo l'incidente 🥹
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kon-igi · 12 days
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Dipende come stai questa mattina...
Se è gonfio con ecchimosi e non riesci a piegarlo si potrebbe supporre una microfrattura metacarpo-falangea altrimenti solo una contusione.
Comunque le fratture, al movimento, danno un tipo di dolore trafittivo abbastanza inequivocabile @wolfhowls
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Gli stipiti sono duri. Mi sono inciampato e per non cascare ho preso la porta. Fa un po' male. Il mignolo si muove e non duole ma lo sento "strano". @kon-igi che faccio, domattina se fa ancora male vado in PS in codice bianco?
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Nella salvietta c'è la borsa del ghiaccio..
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kon-igi · 12 days
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L'oca Celeste ha perso la strada dopo una migrazione lunga e faticosa e non sa più ritrovare la sua dimora di primavera. Ancora un pellegrinaggio le toccherà fare e a tante casine dovrà bussare: in quella sull'albero ci abita il picchio, nello scolapasta uno spaghetto, nella scatola dei colori ci sta un pittore dai modi iracondi e nella busta delle lettere chi abiterà mai? Ma la postina, no? La postina che scrive cartoline, che appiccica francobolli e che conosce ogni indirizzo. Dai, Celeste, vuoi vedere che saprà indicarti la strada di casa?
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Sto scrivendo uno spettacolo nuovo. Teatro d'oggetti e paesaggi sonori per bimbi deambulanti. La storia di Celeste, ochetta smarrita che dovrà vivere l'avventura della vita per poter tornare a casa.
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Tu in che casina vorresti abitare?
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kon-igi · 12 days
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Ieri ho messo giù le piantarole di pomodoro OGM Strong Leaf® e le ho fertilizzate con Exploseed Compositum®...
Niente male in un solo giorno... vero @pgfone ?
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kon-igi · 12 days
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Sempre sia porcato.
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"La presenza di volontari per la vita nei consultori femminili viene resa possibile da un emendamento al dl Pnrr votato oggi alla Camera. 185 voti favorevoli, 115 contrari e 4 astenuti, l'Aula ha approvato così la questione di fiducia posta dal governo sul dl Pnrr". (Fonte Rai News)
Vorrei ricordare che i Pro Life hanno un solo ed unico scopo che nulla ha a che vedere con la "vita" ma si basa sul controllo sistematico del corpo della donna.
Ogni volta che mi reco in ospedale devo fare slalom tra banchetti e dimostranti anti abortisti provando una rabbia e un'umiliazione che non hanno precedenti. Mi sento minacciata, non mi sento libera. Penso alle donne alla presa con l'interruzione di gravidanza e le devastanti pressioni/limitazioni che ricevono da ogni parte.
La sensazione è che nonostante tutto siamo rimaste sole e dovremo farci giustizia con le nostre forze per l'ennesima volta perché il nostro corpo è terreno di battaglia.
PORCODDIO!
Illustrazione di PosterNoGlobal.
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