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Sono stato con G. e P., due artisti, miei amici. Abbiamo cenato insieme, parlato, scherzato e riso. Sono tornato a casa sereno. Mio fratello è stato con i miei amici, sono tornato a casa e l'ho trovato qui. Ci siamo salutati. Bello avere un punto di riferimento come lui.

Bella la mia città, anche se non la vivo più quotidianamente. Bella questa notte serena e fresca. Bello questo silenzio. Bello avere ancora i genitori. Bello avere la salute e un futuro davanti.

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Ho capito che è la delicatezza alla base della mia attuale ricerca artistica e di vita, il filo conduttore. A differenza di "fretta, ansia, stress", invece "calma, silenzio e delicatezza" ci rendono umani. Mi piace pensare che quando si crea "spazio", qualcosa nasca in quello spazio. Ad esempio, uno "spazio fisicamente vuoto" dà vita all'"aggregazione", o uno "spazio generato dai silenzi" tra due persone dà vita al "dialogo". Questo mi è successo l'anno scorso in Erasmus a Zara l'anno scorso, grazie all'arte e ai miei disegni, in quei momenti in cui ero solo qualcuno si è avvicinato e mi ha raccontato cose personali.

Questa è una poesia che amo tanto, mi fa pensare all'arte, al nostro spazio del giovedì ed ai posti che frequento nel tempo libero, come anche l'associazione al quartiere san Pio. Ti avevo detto che grazie alla mostra a lido turrisi qualche settimana fa ho avuto un'intuizione, te ne volevo parlare.

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Sono arrivato alla consapevolezza che forse la mia stabilità sta su questa altalena di emozioni e stati d'animo. Riflettevo sul ruolo della psicologa, mi rendo conto che per quanto utile sia per me un sostegno come il suo, forse non arriverò mai a stare bene nel senso di sentirmi concretamente stabile con i piedi per terra.

Come posso rinunciare a queste emozioni che fanno volare il mio stato d'animo? Tra picchi di gioia, picchi di stupore, picchi di tristezza, come probabilmente si sente un bambino. Forse dovrei essere grato per questo. Accettazione, accetto che tutto questo fa parte di me e che mi fa sentire vivo.

Forse dovrei smettere di sentire inconcludente il percorso con la psicologa, Forse dovrei smettere di sentirmi in colpa per non riuscire a curare alcune relazioni ed alcuni amicizie, Forse dovrei accettare che sul lavoro non riesco ad essere efficiente. Solo mi spaventa questo stato di instabilità perché temo le sorprese della vita, é la possibilità che io non mi senta preparato a certe inevitabili situazioni come le perdite. Vorrei sentirmi al sicuro in casa, con chi mi sta di fianco, in questa città, con questo lavoro, con questi amici.

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Pensieri

Rileggo i miei pensieri, le mie paure, i miei errori grammaticali. Sono passati anni. Le paure, le delusioni e le ferite sono sempre le stesse. Le vivo in modo diverso, più maturo, ma il circolo resta lo stesso. Sono fiera delle mie fragilità.

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I wanna be your Clementine..

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Vero, un viaggio di lavoro non ti permette di esplorare chissà che. Però permette comunque di incontrare persone.

Ieri sera nel BnB sono arrivate due ragazze del sud corea, in arrivo dopo 10 ore di volo dagli stati uniti in un viaggio di piacere. Ho conosciuto una coppia del new mexico, di ritorno dal cammino di Santiago. In aereo ero vicino ad una ragazza che veniva dalla Cina. Ho conosciuto un signore molto gentile se non sbaglio del brasile, in spagna da più di dieci anni... E poi una persona dalla Romania, una dal Marocco...

Adoro questi incroci, seppur fugaci, perché mi permettono di affacciarmi su dei mondi così diversi seppur simili. Mi fanno sentire vivo, parte del mondo. Mi sono accorto di quanto stia riuscendo a praticare l'inglese, a differenza degli altri impieghi precedenti. Mi tengo attivo, ne avevo bisogno.

Vorrei solo non scordarmi di rimanere umano, conservare sempre quel po' di tempo per rimanere gentile e comprensivo, attento e rispettoso. Perché quando si è stressati, di fretta, frustrati, è un attimo a diventare arroganti e irrispettosi.

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"Si vabbè, ma loro ..."

Non sopporto quel l'automatismo per il quale mi viene da pensare che non per tutti è lo stesso. Tipo che "Barcellona è stupenda, ci sono venuti loro... Si ma loro vabbè, sono come sono".

L'ho pensato per i miei genitori e mi sento in colpa per questo. Perché è come se pensassi di loro che non sono all'altezza, solo perché ho un pregiudizio. E non sopporto avere quel pregiudizio...

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Oggi mentre viaggiavo, per motivi di lavoro, un po' incazzato per le cose fatte di corsa, mi sono detto che davvero siamo piccoli punti nell'universo. Guardando le miriadi di persone che mi sono passate accanto in aeroporto, mi son detto proprio questo. Eppure mi sono anche detto che ci sono posti come Tumblr, che ci mette in contatti, nonostante tutto.

Mi chiedo, ogni tanto, cosa sarebbe di me se avessi un legame stabile in una relazione stabile.

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neyofilm

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Scrivere per me è rallentare. Fermarsi un momento, raccogliere i pensieri, ascoltarsi, poi usare le parole giuste e connetterle tra loro.

Un anno fa, l'Erasmus. Porto con me questo quadro, realizzato nei giorni successivi al rientro alla normalità. Ho raccolto i disegni, i messaggi, alcuni esercizi, quelle cose che, lontano nel tempo, mi sarebbero servite a ritornare lì, a quelle stesse conclusioni.

Amarsi di più, soprattutto. Nonostante gli impegni, le vicissitudini, i colpi bassi, le perdite, nonostante gli specchi, gli errori, le mancanze. Accettarsi. E poi sopravvivere al flusso degli impegni.

Scrivo questo pensiero perché credo che l'unico modo per non essere trasparenti è "comparire", materializzarsi, senza la paura di risultare scomodi. Senza la paura di risultare pesanti.

In questi giorni sono spesso grato alla vita, perché spesso la vita poi passa, magari inosservata. Sto scoprendo la presenza nell'assenza, le parole nei silenzi, la soddisfazione nell'ozio. Grato a G. che da quando non c'è più mi fa sentire che io ci sono. Mi sembra ingiusto ma sono comunque grato per questo.

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Di questa giornata mi prendo le parolacce al telefono a lavoro, ma mi prendo anche l'ascolto paziente del collega. Mi prendo le due di notte a casa e le poche ore di sonno, ma mi prendo anche la passeggiata con G., il suo ascolto e le sue confidenze. Mi prendo essermi perso la serata giochi in associazione, ma mi prendo anche le chiacchiere con D. che viene apposta, ed anche le coccole di S. in macchina. E poi mi prendo questo letto, il tetto sulla testa, le coperte e l'aria fresca.

Mi manca G. e la conta delle cose belle. Mi metteva sempre un cuoricino qui. Mi fa impressione sentire la sua mancanza, pensare che non sapeva che non ce l'avrebbe fatta, che quel giorno forse prima dell'anestesia pensava già a cosa avrebbe fatto dopo. Invece non si è più svegliata. Vorrei abbracciarla adesso proprio.

E che siamo di passaggio come nuvole nell'aria. Si nasce e poi si muore, questa vita è straordinaria. Amore, questo vento. Solo amore.

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Sono dentro un sacco di cose. Tra presente e passato, vite precedenti, capitoli che son chiusi, in realtà mai completamente.

Il desiderio di comprare casa rivela un desiderio di stabilità, che però forse si dovrebbe realizzare con modalità diverse.

Mi sento estraneo a questa fase della mia vita, sento di essere esterno a tutto ciò che vivo nel quotidiano. Lavoro, amici, relazioni, i ricordi, le persone che stanno morendo, persino la psicologa.

Vorrei sentirmi al sicuro, dentro la mia stanza, senza quel costante bisogno di uscire perché sento opprimente lo spazio, le situazioni, le relazioni... E poi mi sento stanco.

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Tante coincidenze, che mai sono coincidenze, in questo periodo, con questa luna piena. Ljdia, Giulia, Rita, Alfonsa. Collegamenti, intrecci, legami. E poi dopo questo sereno, questa pioggia improvvisa, giusto in tempo per tornare a casa.

Io spero che sia tornata la vita, il vento che muove le cose nella mia vita❤️

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Io non so se sono una bella persona, profonda forse si, anche troppo, a volte così pesante da andare a fondo.

Avvicinati per favore, allontanati ti prego, sei andato via e mi manchi, mi spaventi non avvicinarti. Il risultato è che negli anni non ho saputo tenere vicino più o meno nessuno se non i fantasmi.

Ho subito qualche ingiustizia, questo è vero, e mi sono spaccato come il giorno e la notte, il bianco e il nero.

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Cara Giulia, da quando non sei più su questo mondo provo a vivere ogni giorno come fosse un dono... Non sempre ci riesco, ma giuro che ci provo. Mi riesce più facile quando mi sento bene.

Sei stata tu un dono, anche se per poco tempo, anche se non ho saputo tenerti al mio fianco. Mi fa male pensare che non leggerai queste parole, almeno non qui su Tumblr. Ma so che tu la vita l'amavi, nonostante tutto. Adesso lo so per certo e lo capisco davvero. Per questo motivo provo a vivere in modo diverso da quando sei andata via.

Mi manchi, mi manca leggere i tuoi pensieri, mi manca sapere che eri qui, tra noi, anche se non ci vedevamo mai. Ti voglio bene.