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AGGIORNIAMO LA SCENEGGIATURA
Faccio un lavoro del cazzo, mi fermo a volte e guardo il materiale, ripenso a come parlo con sicurezza e CAZZO QUANTO FA RIDERE: il mio lavoro è far ridere la gente. Io. Fare ridere.
Vabè però faccio le magie, facce con stupore e l'attimo dopo taste chine sul tavolo a pippare. Amo la luce dei led, casa ne è una centrale elettrica e l'auto fa luci verdi piuttosto che gialle o bianche. Se una jeep verde ti sfanala col verde sono io. Quindi? Che fine hai fatto? Non ti smentisci mai; sei sempre la stessa crema, parole, parole, parole e fatti zero. Ho capito crescendo che preferisco valere che prevalere, capire piuttosto che spiegare, essere libero piuttosto che furbo. Ho capito che non voglio più nulla di inutilmente complesso, nulla che non sia pari ad un movimento di un vettore A verso un vettore B, una linea dritta senza utilizzare mezzi e strumenti a caso.
Scivolare la penna da A a B. Fine.
San Valentino l'hai passato bene? Io da solo,
i messaggi cancellati sono la novità che denuncerei, hanno sputtanato queste cose come "VOCE DELLA DIFFICOLTÀ DI ESSERE DONNA"
Ahahahahahaha, quante stronzate.
VABE COMUNQUE ti ho pensata, ho sognato mi parlassero di te come una te messa male all'angolo e ho pregato a chi mi stava parlando di non scoparti. Ti diceva di doverti innamorare in fretta, di sbrigarti, di smetterla di uscire senza mai concludere niente. Ho comprato dei giocattoli simpatici da usare in due, che ne dici di provarli?
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Ti penso spesso, certi giorni il tuo nome non si sente manco appena, mentre altri è cucito addosso quasi. Me lo porto un po' dappertutto, quasi come una mancanza con la quale convivi poiché fai spallucce agli eventi: sai che non può cambiare niente
ormai sono due anni che hai cambiato tutto
e quindi ci stai. Fine.
È come l'equilibrio che si crea quando mi creo una realtà parallela nella quale va tutto bene che basta una foto per distruggerla tutta.
Creo la realtà nella quale non mi attiri più, che sia rimasto il ricordo spogliato anche della sua sessualità. Convivo con questa mancanza. Basta poi una foto che metti da qualche parte per far tremare tutto.
Sono due anni che sei fidanzata ormai, non pensi più a me.
A tuo padre piacevo assai,
ai tuoi cani... solo a uno dei due in realtà
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spesso aspetto tu possa cercarmi. Aspetto, poi mi spogli tu
Ho ricevuto la diagnosi, ho scoperto una cosa che non ho preso molto bene. Vorrei parlartene un giorno
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vorrei urlare e far uscire almeno un po’ dell’odio che provo ancora per te.
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i don’t wanna work tonightttttt i wanna be a whore onlineeeee
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Se mi fossi laureato sarei in modalità folli di totale sciacallaggio di contatti per sistemarmi per una vita intera. Sto lavorando per gente di quella napoli che conta: economisti, architetti, editori.. nessuno di seconda fascia, tutte punte di diamante.
Avrei voglia di scrivere qualcosa adesso, saprei anche cosa ma lo farò con calma nei prossimi giorni: sto totalmente a pezzi e con un momento di bornout totale! Troppe cose da fare in così poco tempo.
Ci si sente che mo ho che dire ma non come dirle
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mangio sul tavolo di chi ha difficoltà a metter piatto a tavola e il piatto per me è pieno sempre. Vorrei tu possa provare la stessa emozione e capire quanto tu sia un nulla che butta a perdere, senza quello che hai saresti la stessa?
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Ti ricordi quando volevi lasciarmi e non mi facevo mai trovare per non farmi lasciare ufficialmente?
"se non ci vediamo non mi puoi lasciare"
Quante scuse trovavo per non farmi lasciare, col senno di poi fu una cosa che fa sorridere.
Niente, mi prende a sorridere con un filo di pucundrie.
I Lunapop mi ricordano te
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Lavo il coltello, col quale mi graffio fino al sangue, con una calma inquietante. Lo asciugo e lo rimetto a posto. Sfogo più nervosismo così che in altro modo, era così tanto che non cadevo in questa debolezza
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Gli ultimi giorni sono andati meglio
ma ballavi drum n bass con lui, hai scalfito un po' la positività
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12/10
Il caso è un bastardo, sapevo fossero a F. invece mi hanno tagliato la strada, ero in motorino, non sbocco per totale caso poiché in gener impazzisco per strada, per andare nella casa di
Ho visto lui da giù e non misi troppo a fuoco ma tutti i dati coincidevano: lui ha una dacia, era una dacia, c'erano un pelato e una bruna, sono bruna e pelato poi vabbè, l'ho visto su in casa quindi vabbè. Sono stato giù col motorino, fissavo quel balcone aperto, illuminato, loro dentro.. ho rimuriginato? Si ma poi sono andato via. Sono tornato a casa dopo essere andato a salvare G. dalla sua famiglia di merda.
Faccio il bene e il caso mi propina malessere da portarmi a casa. Loro stanno inseme e io... lascia stare, inizierebbe un loop di confronti. Come se già non lo stesso facendo.
Ero tentato dal fargli trovare la macchina a pezzi, ho resistito per due motivi:
1) a che pro, per i soldi che ha se la riaggiusta, non è un reale danno
2) con la ciorta che ho, mi si sarebbe sgamato e avrei dovuto pure pagare i danni, cornuto e mazziato.
Niente, non so come sto adesso.
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Le casualità sono cose da piani astrali ma è singolare che in un mondo intero tu sia esattamente dove sia il sangue del mio sangue. E ti vedo lì, sulle sue gambe con i tuoi/suoi amici.
Mi fai così male, così tanto
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E lei? Ormai la sto lasciando, le ho raccontato tutto quello che vivo in relazione a lei. È rimasta shockata dalla quantità di malessere che provi, di quanto non riesca a stare bene senza alcuna colpa esterna: ad ascoltarmi sembra io voglia aggrapparmi ma è tutto vero, ci piango così tanto da rendere materiale qualcosa di etereo.
La sto lasciando, in realtà è un comune accordo per amore di noi stessi ma sta sul finire.
È assurdo come sia lei che la mia ex abbiamo qualcosa in comune: rinascere dopo di me.
Lei, guardala, da quando mi ha lasciato e rimpiazzato in una settimana, ha girato mezza Italia e non, vive, vede posti, squillano altri numeri sul display, vive altro. Ha cambiato look dieci volte, pierc, nuove case, progetti... Io di tutto questo.. nulla, iniziavo ad addentrami nel periodo più buio (depressione) ed andò via davanti ai miei no alla reattività alla vita, iniziativa e inventiva.
Adesso c'è lo stesso, non riacquisisco quella "moltezza" che mi descriveva, non ho volontà alla condivisione di esperienze, mi manca quella scossa iniziale di nascita. Le sto facendo sprecare anni meravigliosi ed è per questo che deve andar via anche lei, come l'altra lei, per vivere quello che sia giusto viva. Mi fa ridere come possa essere diventato un lei che abbia scansato il fosso..
Oggi sta al fiume col ragazzo dei sette giorni dopo me, l'ha raggiunta nel mix di mille esperienze che sta facendo.
Io la penso spesso, penso che entrambe senza me vivano meglio.
Una sicuramente, l'altra... Metterà qualche giorni in più per sostituirmi ma lo farà
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Ho l'angoscia del troppo tutto nulla niente, probabilmente la trattengo pur di sentir qualcosa: amare non puoi forzarlo, viene da se, tipo il raffreddore o il cazzo duro se penso al tuo seno che balla quando scopavamo. Però passa, tutto passa, lo tatuano sul petto a Napoli. Passa tutto e come tutto passa, passo.
Adesso, in questa stanza, penso che potrei andare a mare, potrei essere felice se mi forzassi perché paradossalmente quello (la felicità) puoi forzarla: puoi uscire, conoscere gente, seguire i flussi.. ma non ho smesso di pensare a te. L'ho detto, io sono passato, ormai sono anni che sei con lui come ora del resto: deduco tu ti sia rinnamorata di nuovo mentre io, si, sto con un'altra ragazza ma non ho staccato completamente. Resto nel dubbio, sempre, se mi pensi o se butti l'occhio da queste parti. Alcune cose non riesco a non pensare, altre vorrei fossero punti fermi per focalizzare che tu sia diventata di nuovo altro ancora, totalmente diversa da ciò che eri. Se parlassimo, non sono sicuro di avere qualcosa di cui parlare, non so più chi sei. Come se sapessi di me.. Sto combinando qualcosa ma non so cosa, tiro avanti per non pensarci ma poi ritorna. Cerco nelle storie del tuo ragazzo te, è deprimente e angosciante. Per soffrire senza imparare nulla, voler ricordare cosa dovete volontariamente provare ma nel frattempo ti vedo lì, rinnamorata e di tutto ciò che hai detto, che hai fatto, soltanto dubbi
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Una lettera di addio mai lasciata sul tavolo in cucina della tua casa di Parigi, l'ho ritrovata giusto stasera. Per scrivere come un medico non ci vuole una laurea, ne sono la prova.
Eppure la leggo per la 109esima volta nella tua cucina, so a memoria cosa abbia scritto mentre sei in bagno o di là a fare le tue cose. La rileggo per la prima volta oggi nella mia casa, ricordo cosa io abbia scritto, mentre sei... non lo so da due anni dove sei. E chi l'avrebbe detto che avrei passato sto poco, che sarebbe successo tutto questo fino a diventare più niente? Ilarità della casistica.
Sarei dovuto essere un bravo tecnicista, sarei stato bravo. Ma coi soldatini non ci ho mai giocato, pecco di strategia.
"ti vivi le situazioni" mi dicevi 10 anni fa
Ci siamo scambiati i posti, fa ridere a pensarci. Hai scritto di me per anni "prima" di me e adesso io, dopo di te.
CHE ANTIPATICA SIMILITUDINE :)
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