Quasi biologo, futuro neurobiologo ma attuale cameriere/barista, a cui tutti augurano di non laurearsi mai, perché: "Come li fai tu i cappuccini guardanessunopopio".
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Renzi’s Brexit faccette turbo quickpost ultra
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Sgusciato in questo mondo nel ‘91 ero l’unico ad usufruire della biblioteca comunale. L’impiegata, che prima poteva tranquillamente passare le giornate a farsi i cazzi propri mi odiava. Saranno più di 10 anni che hanno abbattuto quel posto ormai, mi sono sempre chiesto che fine abbiano fatto quei libri.
Mondi perduti in una transizione esponenziale.
Crescere è naturale e al tempo stesso faticoso: il cinismo si insinua nella quotidianità, calza come un paio di occhiali le cui lenti si fanno sempre più spesse. La serietà mostra il volto di farsa pezzo dopo pezzo e i Problemi Reali si avvicendano senza soluzione di continuità. La mente riesce però a recuperare sempre più ricordi di mondi perduti in una transizione esponenziale, i mondi dei genitori e quelli dei nonni per esempio (o dei bisnonni per chi ha avuto la fortuna). Chi è nato a cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta ha visto e toccato con mano mondi che si sono dissolti nell’evoluzione tecnologica e sociale, qualcosa che sfugge per forza di cose a chi è nato nelle decadi successive. La musica in formato di file digitale non archiviata su supporto fisico è un esempio: niente musicassette, niente cd, niente vinili. La radio nel soggiorno dei miei nonni era a valvole, il televisore in bianco e nero e senza telecomando, la stufa a legna in ghisa col bollitore da appoggiare sopra. La fissa di mio nonno di calare le bottiglie nel pozzo per mantenerle fresche nonostante il frigorifero. Il rasoio col manico in osso e il contenitore per montare il sapone a schiuma col pennello. La penicillina nel contenitore color nocciola e gli stick per barba in allume di rocca. Il bollitore per le siringhe in vetro. La scatola di cerini accanto al fornello a gas col bombolone in giardino e due camion che venivano periodicamente: uno a rifornire il gas e l’altro a svuotare il pozzo nero. La macchina da scrivere chiusa nella sua valigetta. L’idrolitina. La brillantina. Le bombolette enormi di lacca che distruggevano l’ozono. La colla e le trappole per i topi. Gli interruttori con i fili bianchi intrecciati a vista. Le lavagne enormi e le bacchette. Le cattedre col rialzo in legno. Il pavimento in graniglia. Il vaso in ceramica pieno di caramelle Rossana. L’odore di naftalina nell’armadio e nei cassettoni.
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Silvio Orlando, “La scuola” (Daniele Luchetti, 1995).
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Dal ‘97 ho smesso di comprare candele profumate e le occhiaie sono il mio unico credo.
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Morto l’inventore dei luoghi comuni. Era una così brava persona.
Lercio (via soggetti-smarriti)
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vine
Can you tell me if my penis looks normal?
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Confused Renzi (bello trasparente da mettere dove volete)
originale su green screen di Donato Sansone
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lo spoiler che nessuno avrà mai il coraggio di farvi
(via)
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Stasera avrei voluto parlarvi di amore..
… ma scrivendo “amore” mi sono rotto le palle e ho smesso.
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Dogs Who’ve Made Terrible Life Choices (photos via bored panda) Related: Before and After Photos of Dogs Growing Up
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