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Il progetto è pensato affinché alcuni alunni nella classe in cui faccio tirocinio inizino a pensare in modo creativo alla scrittura delle storie. A causa di problematiche quali la disabilità intellettiva, la dislessia o la difficoltà nella comprensione e produzione di un testo, gli alunni trovano molto difficile anche solo l’approccio al testo, spesso rendendo all’insegnante, quando sono richiesti, fogli in bianco o con elaborati minimi. L’aiuto dato da Lego Storymaker dà un grande aiuto in questo senso: collegandosi in modo indissolubile alle emozioni degli studenti che si trovano a che fare con un prodotto ludico, li spinge a creare e a scrivere storie molto originali, che possono partire da una base esistente oppure dal vissuto di ogni ragazzo. Nell’esperienza che io e il mio tutor TIC abbiamo strutturato per alcuni degli alunni presenti in classe, il lavoro è stato incentrato su un box Lego Education Storymaker e sul programma di scrittura creativa Lego Storyvisualizer.
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Per dare inizio al progetto, oltre alla presenza degli alunni, c’è bisogno di un box Lego Education Storystarter e del programma Storyvisualizer, scaricabile sul sito LegoEducation. La scatola comprende, innanzitutto, vari pezzi (personaggi, dettagli, mattoncini base) e, importanti per lo svolgimento e la creazione di una storia, quattro spinner. In ordine, ogni spinner, può indicare a chi gioca di elaborare dei setting in base alle emozioni o di inventare in base al tempo del racconto (passato, presente, futuro); di costruire con diversi elementi (verde per il paesaggio, giallo per i personaggi, rosso per i dettagli e rosso per degli oggetti di scena); di elaborare paesaggi come città, campagne, interni o spiagge. La finalità utlima del box è quella di poter creare dei setting che possano dare un senso di continuità spazio-temporale ad una storia che può essere narrata, sia in senso descrittivo che narrativo.
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...per il funzionamento del software Lego Storyvisualizer si possono seguire le spiegazioni date da questo video; anche senza indicazioni precise, l’utilizzo del programma è tuttavia molto intuitivo, e prevede un’attività basata su quattro macroaree: la scelta del template; la visualizzazione delle pagine a sinistra; l’area di lavoro a destra, dove si possono caricare le fotografie, inserire il testo o utilizzare gli sfondi già esistenti; la possibilità di salvare in vari formati o di inoltrare l’elaborato costruito.
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A partire da un gioco con le carte, in cui si possono abbinare i personaggi di varie saghe Lego (cavalieri, soldati, città, subacquea...), gli studenti sono dubbiosi su quale scelta effettuare per cominciare una storia: ninja o Wall-E? Vincerà il robot Disney.
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Gli studenti iniziano a scoprire con il mio aiuto e del tutor di tirocinio il programma storyvisualizer; subito viene chiesto loro di scegliere il template da utilizzare per scrivere l’elaborato, ed essi decidono di adottare una pagina divisa in tre settori.
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Una volta scelto il template a tre strisce, la scelta dei ragazzi ricade su un adattamento della storia di Wall-E in sei parti. La formulazione, come si può vedere con la mappa costruita con Popplet, è basilare ma efficace, e risulta interessante perché evidenzia la capacità dei ragazzi di dividere in sequenze un testo (scritto o video, come in questo caso) e di isolarne i punti focali.
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Gli umani sulla terra. Come fare questa sequenza? Le alternative sono molte, scaricare foto da internet, disegnare la terra... Una soluzione comoda è stata l’utilizzo di una carta geografica, sulla quale posizionare qua e là i nostri “ritornanti”.
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La costruzione di una scena può rivelarsi un esercizio complesso (come nel caso dei fondali blu), oppure richiede un esercizio di fantasia: in questo caso, le pareti di un foglio bianco diventano gli interni di un astronave, in cui Wall-E dona il fiore agli umani, illuminato dalla straniante luce della torcia del cellulare.
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Scrivere un testo diventa un’attività attraente quando è legata a una finalità creativa: gli studenti, a turno, incorporano le foto alla struttura data da Lego Storyvisualizer e inventano una didascalia appropriata alla sequenza e, se necessario, producono dei fumetti a corredo.
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Al termine della giornata il progetto editoriale prende vita: lo si può esportare in pdf, salvare in formato Jpg, stampare e incollare nel quaderno. Non mancano, in classe, ragazzi che sono incuriositi e a casa lavorano sulla piattaforma della Lego, non necessariamente con mattoncini e omini delle costruzioni.
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