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A casa Loffredo....
Martedi 28 maggio: Serata con la famiglia di Diego
Martedì sera non sono stato bene e non me la sentivo di andare all’opera e vedere la “Madama Butterlfy”, dunque sono andato con “madama Capra” dalla famiglia di Diego per mangiare delle specialità napoletane.
È una famiglia molto gentile. Parlavano il dialetto napoletano e l’italiano.
La madre di Diego è una fan di calcio e della squadra del Napoli. Il padre fa delle canzoni e ha una camera per cantare.
La mamma di Diego ha avuto una grande discussione con “madama Capra” sulla religione e era una discussione molto animata. 😂
Ho mangiato molto e la cucina era veramente buona (il limoncello era buonissimo 😋)
Ho passato una magnifica serata e li vorrei ringraziare per tutto.
Kilian



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Martedì sera 28 maggio: Madama Butterfly al Teatro San Carlo
Martedì sera siamo andati all‘opera per vedere la “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini con la messa in scena del famoso regista Ferzan Özpetek. Quando siamo arrivati al Teatro San Carlo, il più vecchio al mondo e uno dei più importanti, c'era tante gente vestita elegantemente. Anche noi, per l’occasione, eravamo carini... Il San Carlo è molto austero e imponente, grazie alle decorazioni in marmo e i colori rosso e oro un po’ ovunque. Abbiamo notato che c'era uno specchio in tutti i palchi: era per vedere il re durante lo spettacolo. Dalla platea, in cui avevamo i nostri posti, potevamo vedere un bell’affresco sopra di noi. L'orchestra ha suonato una magnifica musica con un’acustica perfetta e si potevano riconoscere alcune note asiatiche in alcune aree. I cantanti, erano veramente nel personaggio. Abbiamo trovato che Il ruolo della Madama Butterfly era molto difficile da interpretare e lei l’ha fatto benissimo. Certe persone della classe (non diremo i nomi) si sono addormentate, e quando il tenore Perkinton, alla fine, ha urlato il nome di Butterfly proprio vicino a noi, qualcuno si è spaventato-svegliato, ricevendo pure le scuse del tenore. Insomma, è stata una bellissima serata con due spettacoli, la “Madama Butterfly” e tutto quello che accadeva in platea.
Chiara & Margaux
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Martedì sera : compleanno di Lucie e Madama Butterfly al Teatro San Carlo
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Martedì 28 maggio: catacombe San Gennaro
Secondo il programma, oggi saremmo dovuti andare a Capri per scoprire l’isola e fare un giro in barca, ma, purtroppo, il tempo non era con noi. Allora abbiamo cambiato programma. Dopo una passeggiata con Diego nel Rione Sanità, abbiamo visitato le catacombe di San Gennaro. Queste catacombe sono le più grandi del Sud Italia. Si trovano nel quartiere Sanità, perché è un quartiere che all’epoca si trovava fuori dalla città e i cimiteri venivano organizzati fuori dalle mura. Sono state create nel secondo secolo dopo Gesù Cristo e hanno origini pagane e poi, col tempo, sono passate al Cristianesimo. Queste catacombe sono state scavante nel tufo e comprendono più di 3000 tombe. Ci sono tre tipi diversi di tombe. Il primo, per i poveri, sono delle fosse che potevano contenere 4-5 corpi. Poi ci sono altri due tipi di tomba, uno per i più ricchi e una per il clero. Questi due tipi di tomba potevano essere anche affrescate. In questa catacomba c’era anche il corpo di San Genaio, un Santo molto popolare qui a Napoli, che ora riposa nel Duomo a lui dedicato. Questa visita era veramente interessante e particolare, ma dopo 3 giorni di visita eravamo stanchi.
Océane & Isabelle

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Martedì 28 maggio : quartiere Sanità
Questa mattina siamo andati con Diego a vedere il Quartiere Sanità. Questo quartiere è una parte di Napoli che di solito i turisti non visitano, perchè è più povero e popolare. È però qui che si percepisce la vera anima di questa città.
Siamo passati dalla casa dei Vergini, dove abitavano gli uomini greci senza famiglia. Poi Diego ci ha mostrato il suo luogo di lavoro, che si trova in parte sottoterra, dove fa delle creazioni con la ceramica e le piastrelle. Ci ha spiegato che lui non può usare la galleria che c'è sotto il suo laboratorio: i ladri usano i passaggi sottoterra per entrare nelle banche e dunque fare ciò è proibito. Abbiamo anche visto il Palazzo dello Spagnolo, che era la proprietà di un uomo ricco che amava giocare a "poker" e che aveva perso il suo bel palazzo. Per questo motivo i napoletani lo hanno chiamato "spagnolo", per dire che era "stupido" come gli spagnoli che tanto odiavano. A Napoli tutti hanno un sopranome. Dopo Diego ci ha mostrato la casa di Totò che si trova in una strettoia occupata dalla mafia. Qui non si possono fare foto! In fine abbiamo visitato una chiesa con un'altra chiesa dentro: è la chiesa della Madonna di Sanità che guariva le malattie e che ha datto il nome al quartiere.
Magalie








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Finalmente il ☀️ Castel dell’Ovo e lungomare... e la buona cucina napoletana 😋
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Lunedì 27 maggio: scavi di Ercolano
Oggi siamo andati sul sito archeologico di Ercolano.
Ercolano era una piccola città, vicino a Pompei, che si trova ai piedi del Vesuvio.
Abbiamo avuto una visita guidata con Luisa che ci ha raccontato come vivevano gli abitanti di Ercolano. Ci ha anche spiegato cos'è successo alla città.
Anche se Ercolano era molto più piccola di Pompei, era comunque una città ricca e economicamente bene sviluppata.
Durante l'eruzione del Vesuvio, nell'anno 79 d.C, Plinio il Vecchio, un magistrato romano, ha visto il Vesuvio eruttare da Posillipo e ha voluto aiutare la gente. Allora, è venuto con la sua flotta nel porto dove la gente era venuta sperando di mettersi in salvo. Sfortunatamente, c'era la nube che ha ucciso tutti. Poi, sono stati ricoperti di lava.
A differenza di Pompei, le materie organiche sono state conservate, come il legno per esempio.
A causa della lava che ha coperto tutto, mancava l'aria per la decomposizione organica, quindi gli scheletri sono rimasti intatti e sono ancora visibili.
Abbiamo visto i luoghi in cui la gente viveva.
Nelle case c'erano spesso dei mosaici a terra e una vasca al centro a cielo aperto per raccogliere l'acqua piovana. C'era anche sempre un giardino. Appesi c'erano dischi che si muovono con il vento. Erano amuleti che portavano fortuna. Anche gli amuleti a forma di falli erano molto importanti e portavano fortuna.
C'erano "ristoranti", come oggi, dove la gente veniva a comprare cibo e lo portava via. Il loro cibo preferito era il "garum", interiora di pesce fermentati.
Nella città si trovano molte fontane che erano tutte diverse.
Le terme erano anche molto importanti. Erano gratuite, tranne alcuni servizi particolari.
Gli uomini e le donne erano separati. Cominciavano a posare le loro cose e a spogliarsi, poi si lavavano le mani e andavano negli bagni e chiacchieravano.
Insomma, la visita era molto interessante è abbiamo imparato molte cose.
Delia & Igor




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Lunedì 27 maggio: MAV
Ah Napoli, bella città e bel tempo eh ! Ma no... abbiamo avuto pioggia, pioggia e pioggia quindi non abbiamo potuto andare sul Vesuvio. Ma abbiamo imparato alcune informazioni con la guida a Ercolano e al MAV, il Museo Archeologico Virtuale che abbiamo visitato questa mattina. Il Vesuvio è un vulcano che si trova a Napoli, che si è formato 25 mila anni fa. All’inizio era un vulcano effusivo, vuole dire che emette lava fluida, però col tempo il suo tipo di eruzione è cambiato e è diventato esplosivo.
L’eruzione del 79 dopo Cristo è stata una delle più distruttive dell’Antichità e della storia del vulcano. Gli archeologi hanno trovato delle indicazioni che hanno dimostrato che questa eruzione ha avuto luogo in settembre dell’anno 79, e non in agosto come si credeva alcuni anni fa.
L’eruzione ha proiettato un’enorme quantità di cenere e rocce e ha creato una nube ardente, che ha bruciato e asfissiato la popolazione. La quantità di cenere e lava emessa ha ricoperto le città antiche nello stato esatto in cui erano in quel momento. Questo ha permesso di preservare delle cose, che non sono normalmente resistenti, come del pane o legno.
Lucie & Isabelle



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Domenica sera 26 maggio : Vico Pazzariello
Al momento della cena, non siamo andati in un ristorante, ma a casa di Angelo, che si trova in un “basso” del Vico Pazzariello, nel quartiere degli artisti.
Angelo, che di mestiere fa il pazzariello, e la sua compagna, la pazzariella, hanno creato un’associazione per trasmettere la cultura e le tradizioni napoletane ai bambini del quartiere, ma anche per mostrare e far vivere questa cultura ai turisti. Nella piccola casa di Angelo si trovano molti costumi, capelli diversi, oggetti strani e tante immagini appese ai muri. Il pazzariello non significa “pazzo”, ma “giocherellone” e la sua caratteristica principale, come quella di tutti i napoletani, è l’ironia. Era un personaggio del teatro della strada napoletana. I suoi simboli erano il bastone, la giacca e un grande capello e il suo ruolo era quello di fare la pubblicità per l’apertura dei negozi, ma anche di andare per le strade e annunciare l’arrivo dei prodotti freschi (carne, formaggio, pesce,...) nei negozi. Il pazzariello andava per le strade con un’orchestra che suonava tre strumenti un po’ strani: il putipu, lo scetavaiasse e il tricabalasse. Angelo ci ha mostrato tutto ciò, facendoci partecipare al suo spettacolo e, coinvolgendoci, ha fatto rivivere questa vecchia tradizione napoletana. Noi abbiamo mangiato a casa sua, ma soprattutto abbiamo ballato e cantato con lui. È stato molto divertente, una magica scoperta per noi. È stata una splendida serata. Li ringraziamo per tutto!
Kylian & Sylvain










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Domenica 26 maggio: museo archeologico
Domenica pomeriggio siamo andati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ci sono tre collezioni diverse nel museo, ma noi abbiamo visto solo la collezione di Pompei e Ercolano. C’erano molti oggetti interessanti come gli utensili per la cucina, le statue di divinità, gli affreschi e i mosaici per terra. Possiamo dire che i romani vivano quasi come noi, avevano lo stesso modo di vita.
Alcune cose importanti della mostra sono il “famoso” mosaico Cave Canem e quello che raffigura la battaglia di Alessandro Magno. Abbiamo anche visto che gli oggetti erano utili, ma anche belli e estetici. Alcuni, come le bottigliette e i bicchieri di vetro, potrebbero essere cose che potremmo trovare e fare ancora oggi.
Dopo siamo andati nel “Gabinetto segreto”, che, in alcuni momenti della storia, è stato considerato come pornografico e immorale e per questo vietato. In questa stanza ci sono disegni e statue con falli e scene erotiche. Era un altro modo di vivere la sessualità, perché non c’era ancora il cristianesimo. I falli per i romani erano un simbolo di fertilità, di fortuna e allontanava il male, per questo li mettevano ovunque, ma soprattutto all’entrata delle loro case. Oggi questa credenza vive ancora a Napoli: sono i cornetti rossi, i discendenti dei falli romani.
Fanny




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Domenica 26 maggio : Tunnel borbonico
In tarda mattinata, siamo andati a visitare il tunnel borbonico, ovvero un percorso sotterraneo (fino a 40 metri sotto terra),la cui entrata è situata in un ricco palazzo del ‘700, il Palazzo Serra di Cassano. Oggi questa dimora è un centro di studi filosofici e si trova sulla collina di Pizzofalcone, in via Montedidio. Abbiamo così scoperto che gli alti edifici di Napoli spesso hanno, sotto di loro, delle cave. Infatti, per costruirli, si prendeva il tufo (una roccia vulcanica molto leggera e lavorabile): si scavava sotto per costruire sopra, in una perfetta simmetria.
Ma il tunnel borbonico non è solo questo: è un grande complesso di gallerie sotto una parte della città, che sono state scavate in diversi momenti della storia e che hanno avuto differenti funzioni. All’inizio, oltre ad essere una cava di pietra utile per costruire il Palazzo Serra, era anche un acquedotto per rifornire di acqua i nobili del palazzo. Abbiamo potuto vedere la magnifica cisterna piena d’acqua.

Poi, nella seconda metà del 1800, il re Ferdinando II di Borbone, che aveva paura della rivoluzione popolare, ha deciso di far scavare una galleria per collegare il suo castello e la caserna dei suoi soldati. Durante la Seconda Guerra mondiale, i tunnel sono serviti come luogo di sicurezza contro i bombardamenti. Abbiamo potuto vedere dove si rifugiavano i civili e capire le loro difficili condizioni di vita. Dopo la guerra, la struttura è stata usata per buttare la spazzatura e i resti delle case distrutte dalla guerra. Le gallerie erano completamente riempite. Negli anni ‘90 un geologo ha deciso di ripulirle e di farne un luogo di memoria e un sito turistico.
È stata una visita molto interessante, perché non avremmo mai immaginato di trovare questo grandissimo complesso sotto Napoli (e anche perché non pioveva sotto terra).
Guillaume & Héloïse




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Sabato pomeriggio 25 maggio : duomo e centro storico
Oggi (e già un po’ ieri) abbiamo visitato il centro storico. Prima siamo andati al Duomo di Napoli. Qui Diego ci ha spiegato la storia di San Gennaro, il patrono di Napoli, che ha dato la sua vita per un amico, e che oggi è amato in tutta la città per il suo miracolo del sangue. La sua leggenda racconta che nel 305, il suo amico ero prigioniero dei romani in quanto cristiano e San Gennaro è venuto a Napoli per salvarlo, ma viene imprigionato anche lui. Provano ad ucciderlo in diversi modi, lui sopravvive ai leoni, al fuoco, ma non alla decapitazione. Le varie parti del suo corpo e il suo sangue vengono raccolti dalla gente e San Gennaro diventa martire. Mille anni dopo, avviene il primo miracolo della liquefazione del sangue.
Il Duomo è grandissimo, riempito di ricchezze infinite. Le opere d'arte sono fatte con i soldi dei napoletani, infatti questo Duomo non appartiene né allo stato né al Vaticano: è di proprietà dei napoletani, che ne hanno grande cura.
Poi siamo andati a spasso nel centro storico, seguendo la famosa via Spaccanapoli. Abbiamo fatto anche una foto con la statua della pulcinella, che è una figura di carnevale piena di allegria e ironia, malgrado soffra d'amore. Se si tocca il suo grande naso, si ha fortuna (e ovviamente noi l’abbiamo fatto). I napoletani sono moto superstiziosi e ovunque siamo circondati dai corni rossi, che proteggono dal male. Siamo andati a vedere la via dei presepi, San Gregorio Armeno, che racconta l’importanza di questa tradizione tipica napoletana non solo a Natale. Abbiamo visto che nei presepi c’è la possibilità di mettere, accanto a Giuseppe, Maria e Gesù, delle figure particolari come per esempio Donald Trump, Angela Merkel ...
Il giorno dopo, con il nostro nuovo amico Diego, abbiamo visitato i quartieri spagnoli che sono composti da molti vicoli stretti. In passato questi edifici erano le caserme dei soldati spagnoli (da qui il nome). Oggi sono case e le parti inferiori dell’edificio, quelli che danno sulla strada e che una volta erano le stalle dei cavalli dei soldati, sono chiamati “bassi”. Dappertutto, sulle facciate dei palazzi, ci sono delle edicole votive, che sono piccole finestre con motivi sacri e la loro funzione è di ricordare e proteggere i defunti. Si vede che la religione è molto importante per i napoletani.
È stata una passeggiata particolare, sotto la pioggia, in un ambiente speciale. E, anche se la città è non è sempre pulita, brilla del suo carattere unico.
Lara, David & Camille


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