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Sai
Non mi ricordo più come ci si senta a mangiare qualcosa senza pensare al contenuto calorico. Come sia mangiare dei biscotti senza desiderare di vomitarli subito dopo. Come si faccia a non tremare davanti a del cibo “sbagliato”. Non mi ricordo più quale persona mi guardi attraverso lo specchio ogni mattina, se sia io oppure la mia mente contorta. Cosa sia il senso del gusto, poiché ormai provo solo ribrezzo verso il cibo, e verso di me. Cosa voglia dire “mangiare in compagnia”, quando l'unica compagnia accettabile è la voce nella mia testa. Però mi ricordo quante calorie ha ogni singola cosa, e che senza grassi non vuol dire senza calorie. Mi ricordo quante calorie posso bruciare se faccio tot esercizi al giorno. Mi ricordo come mentire dicendo che non ho fame, e fingere quel sorriso che piace a tutti così tanto. Mi ricordo come calmare i crampi allo stomaco, e anche come distrarre apparentemente la mia mente dal cibo, anche se in realtà è sempre nei miei pensieri. Mi ricordo tante cose, sai, solo non ricordo la strada per uscire da qui.
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Chi dice che le anoressiche non hanno fame evidentemente non ci è mai passato.
Si ha fame, si ha sempre fame, fame di vincere, di vedere il numero scende e le ossa spuntare. È una fame di controllo. Controllo del cibo e del peso
La stessa fame folle che spinge una bulimica a mangiare tutto ciò che trova fino a star male, fino a sentire quella piacevole sensazione di svuotamento o semplicemente di punizione .
È una fame malata, è la fame che spinge a correre anche quando a stento riesci a camminare.. ma hai mangiato devi bruciare..
È la fame malata del continuare a mangiare anche se hai la nausea e ti senti male..
Chi ha un disturbo alimentare ha sempre fame, solo che è una fame di autodistruzione
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Ci sono giorni in cui mi sveglio Con la voglia di cambiare tutto Ma per cambiare tutto Bisogna stare bene soli Che poi si muore sempre soli Ci sono giorni in cui mi sveglio Ma mi sembra di essere già stanco Sul mio letto coi ricordi a fianco Ormai non siamo più gli stessi Sia nei modi sia negli interessi Cresciuti quasi soli, quasi subito Stanchi di perdere sempre tutto come al solito. - Soli, Mecna ft. Ghemon
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Vedo gli altri che ci riescono sempre, che ci provano e ce la fanno, sanno andare avanti. Sempre.
E invece io sono sempre qua, ferma, credo di andare avanti ma invece non mi muovo, sono bloccata, completamente immobile.
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Spesso immagino di andarmene, di essere lontana da tutto e da tutti. Lontana lontana. Immagino di partire, così, di punto in bianco. Lasciarmi tutto alle spalle, senza curarmi delle conseguenze. Nessun preavviso e nessuna meta in particolare. Semplicemente andarmene, sparire. Niente addii, niente messaggi. Niente baci né abbracci. Prendere e andare.
— @la-ragazza-con-le-cuffie-nere
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Un disturbo alimentare significa non avere cene libere fuori, significa farsi il progetto per una bella serata, e annullarla all'ultimo minuto, per un abbuffata, o una crisi d'ansia.
Significa perdere tutta la libertà del vivere quotidiano, significa non riuscire a studiare, ad uscire, a leggere, a guardare la tv.
Significa ingrassare senza aver mangiato nulla di quello di cui si ha voglia, ingrassare senza aver sentito il sapore del cibo, senza ricordarsi il cosa.
È qualcosa di invalidante 24h su 24.
È invalidante nei pensieri, è invalidante nelle relazioni in una società che gira intorno al cibo.
È l'inferno di pensieri ogni minuto, è l'inferno di azioni che non vorresti fare ma che ti ritrovi a compiere senza un motivo, senza sapere perché.
Non c'è normalità, non c'è serenità, non ci sono progetti.
Viene a mancare tutto.
E il problema è che è così difficile da far comprendere a chi vive nella normalità.
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Certi giorni fa talmente male che mi chiedo se mai guarirò
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Lo colpì il fatto che in momenti di crisi uno non sta mai combattendo contro un nemico esterno, bensì contro il proprio corpo
1984
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“Nessuna corazza è un capriccio.
Chi la indossa ha sofferto.
Ha paura.
Certe armature le sfondi solo con l'anima.
E, quando sarai dentro, fai più dolcemente che puoi.
Sarà il modo migliore per restare.”
— Angelo De Pascalis
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Sento catene intorno ai polsi, un peso sul petto e la gola strozzata da ansie e paure.
E mentre io sto zitta, loro parlano, urlano.
Mi fanno notare ogni difetto, ogni imperfezione, ogni errore, ogni mancato traguardo.
Indicano la strada, definiscono regole, punizioni, orari.
Hanno potere su ogni cosa e io non posso che obbedire.
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Solo perche porto sempre dietro una corazza non significa che non ho un cuore .
Estella
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- Forse non merito di meglio, dev'essere scritto da qualche parte, non so. C'è gente fatta per vivere ridendo, io è tutta la vita che rimango fregata. Ho sempre creduto a tutto e a tutti ma non sono riuscita a fare niente: né a essere utile, né a contare per qualcuno, né a essere felice. Nemmeno a essere davvero infelice. Perché si deve essere infelici quando si perde qualcosa..ma io non ho mai avuto niente tranne la sfiga.
Mi sembra che davanti a me ci sia una sala d'attesa in un’ enorme stazione con panche, correnti d'aria.. e dietro le finestre un sacco di gente che passa in fretta senza vedermi. Ah, hanno fretta. Devono prendere un treno o un taxi, hanno un posto dove andare, qualcuno da raggiungere. E io sto lì seduta e aspetto
- Cosa aspetta?
- Che mi succeda qualcosa
- Patrice Leconte, La ragazza sul ponte
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Per quanto mi riguarda, passo l’estate a sorridere a tutti per mostrare soddisfazione, perché gli altri sono felici se tu sei felice, in vacanza.
Però nel mio intimo, sogno che venga buio presto, ripasso nella mente tutta la varietà di bellissimi maglioni che posseggo, mi viene l’acquolina in bocca ripensando alle minestre, ai tortellini in brodo. Cerco di ritrovare con l’autoipnosi quella sensazione di stare con la fronte appoggiata alla finestra mentre fuori c’è il diluvio, o immagino il gesto di chiudersi il cappotto appena oltrepassato il portone di casa. Passo tutta l’estate ad aspettare che arrivi l’inverno.
- Francesco Piccolo
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