pa-reti

[pa-reti]

vorrei che sentissi e non solo capissi che tutto quello che ho amato prima era amato per quello che ero. con te ho conosciuto un amore diverso e finalmente sereno. non sento radicato in me nessun desiderio di tornare indietro ma solo di guardare avanti con te. vorrei solo restassi su quella panchina con me, a stare e non fare. vorrei avere il cuore aperto come prima, senza dubbi e paure. quando chiudo gli occhi vedo il cielo azzurro chiaro e l'aria passarmi tra le narici mentre inspiro forte. sceglimi e sarò lì.

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solo non farlo: non essere così patetico. trattieniti perché non vali quest’umiliazione continua

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le relazioni sono così deludenti. ti immagini così tante cose che poi alla fine non esistono

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stai cercando dove non puoi trovare. ti prego smettila

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non ho mai vissuto in un posto così dentro la città come ora. mi sembra di poter guardare ovunque, dentro le finestre che cambiano le loro forme ogni sera e per le strade che prendono per le ombre i passanti. questa calma che arriva nel buio è così avvincente che posso incontrarla sorridendo. vorrei prestarti i miei occhi solo per non dover usare più parole. in silenzio te ne stai vicino a me e finalmente ti capisco. vorrei donarti i miei occhi solo per farteli girare al contrario al mio interno, come le fotocamere che raccolgono le immagini dal fondale. quanto buio hai visto? io non ho paura di lasciarti affondare perché sono denso e resistente.

sentimi mentre cadi

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è così inspiegabile tutto questo. le persone odiano davvero tanto se stesse per distruggere tutto quello che hanno sempre desiderato.

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ho appena comprato due nuovi fumetti nonostante non abbia manco una libreria in casa nuova dove metterli

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mi piace molto prendermi cura delle cose

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quanto mi piace la vista dalla finestra della casa nuova. quanto sto male a non poterla condividere con te

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Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004)

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quanto vorrei pregarti di ricominciare a segnare gli alberi insieme, come quando ci si avventura nel bosco e si tracciano le direzioni per non perdersi. un taglio profondo non è una ferita ma la fessura per guardare dall’altro lato. guardami guardami guardami. e poi fatti guardare, ti prego. i nostri corpi come tronchi duri e resistenti si faranno piegare mai? desidero il momento in cui la punta del mio ramo si rivolga alla tua, serena.

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vorrei chiudere gli occhi e ritrovarti in un posto lontano da tutto. mi manca sentire i tuoi baci come passi che aprono sentieri sul mio corpo. perché ti sei allontanata così tanto? io ora non sono che un campo bruciato che si ripete identico.

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sono troppo fedele tropo puntato per questo mondo in cui si viene subito sostituiti

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sono solo un bambino che sbatte i piedi per terra perché non riesce mai ad abbandonare i suoi programmi e i suoi sogni

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ieri mentre ci lasciavamo ti ho raccontato tutti i “ti amavo quando”

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ok mi manca vedermi le guancette rosse dopo una giornata al mare

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lo sguardo che mi viene gonfio di nostalgia, lo odio, sembro un cane bastonato