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“In tedesco esiste una parola stupenda: Wanderlust. Wanderlust è quella sensazione che ti arriva dal profondo del cuore, dalla bocca dello stomaco. È l'istinto del viaggiatore. Hai presente quando vedi un paesaggio in una cartolina e non vedi l'ora di poterlo osservare con i tuoi occhi esploratori? Hai presente quando magari senti le avventure di qualcuno che ha fatto un anno scolastico all'estero e sei così invidioso perché anche tu vuoi un'esperienza simile? Wanderlust è quella voglia imminente di viaggiare ogni singolo paese del pianeta Terra. Dalle isole caraibiche alle montagne tibetane, dalle metropoli americane ai paesini sperduti nell'entroterra australiano. È quella sensazione che ti dà speranza. Wanderlust è libertà.”

— FEELINGSHUB (via @feelingshub )

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È proprio bello, veste bene, e ha un accento un po’ strano, del nord ahah. Ieri era al koala (discoteca della mia città), non so come ma ci siamo incontrati, e ora è come se il suo sguardo non se ne andasse dai miei occhi. Mani, farfalle nello stomaco, un tocco lieve, mi ha fatto venire una sensazione allo stomaco, come se fossi sazia dopo anni senza aver mai mangiato l’amore. Non so, cosa lui abbia pensato di me, io so solo che era bello e che non ci provava come di solito fanno i ragazzi nelle discoteche. Non riuscivo a trovare nessuno, io davanti e lui dietro, a stringermi la mano. Poi una serie di eventi hanno portato le mie labbra alle sue. È stato un bacio indescrivibile, era come se ci conoscessimo da troppo tempo. Mi baciava delicatamente, mi faceva sentire bene. E di nuovo, mani ai fianchi e farfalle che impazziscono nel mio corpo. Mi piace, non lo conosco, ma mi piace, tanto, tantissimo, a qualcosa che mi ha presa, non mi sentivo così da ******* o ******

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Dire addio.

Caro ******,

si, che gesto stupido starai dicendo, ma non fermarti, leggila e poi puoi anche eliminare ogni traccia di questa stupida lettera. Voglio solo dirti che tu in questi ultimi anni sei stato l’artefice della mia massima felicità, ma anche quello dei miei momenti più tristi e cupi. Con te sono sempre riuscita a toccare il cielo con un dito, ma sei riuscito anche a trascinarmi negli abissi più profondi. Solo con te sono riuscita a immaginare quell’oltre che ora come ora con nessuno riuscirei ad oltrepassare. Con te mi sentivo bella, è banale, ma è la sola verità, mi sentivo apprezzata, anche senza un filo di trucco, anche con i capelli in disordine. Ricordo tutto di noi, perché si, credo che un “Noi” ci sia stato. Ricordo date, momenti, battute, baci e gesti, ricordo le tue mani appoggiate su di me, ricordo i pianti. Ricordo quelli soprattutto. Ricordo quanto mi hai fatto soffrire, ricordo tutte le volte che ti sei preso gioco di me, ricordo quando hai deciso di mettere un punto a tutto, e di confermarmi che non esisteva nessun punto e virgola, ma un solo e fermo punto. Non ti chiedo scusa se non ti sono riuscita a prendere, mi chiedo scusa perché ho capito troppo tardi che a una persona non devi “prenderla” ma deve essere lei a farsi prendere da te, che non è colpa mia, ma tua, che hai troppa paura per dire “riproviamoci” perché tu non vuoi. Addio ******, ti voglio un bene dell’anima, ma con me hai chiuso ora.

Mi piace aprirmi così tanto, raccontare la mia vita, mi sento ascoltata e capita anche se non so chi legge questi contenuti. Mi piacerebbe tanto sentire anche il vostro punto di vista, le vostre esperienze. Potete considerare questa pagina come un diario segreto, un amico, un’amica.

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Motto di vita ahaha

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Passerà

Sto impazzendo. Che dire, questo basta. Qual è il motivo? Credo non ce ne sia solo uno, credo che tutto ciò che mi circondi mi faccia del male, mi faccia stare male. Amici, Famiglia, obiettivi personali, nulla per cui combattere, nulla a cui credere. Mi dite di non essere insicura, di non imbarazzarmi, ma ogni volta che faccio un passo avanti verso voi, mostrandovi la vera me, mi rigettate addosso tutte le mie insicurezze. Sorge spontanea allora la domanda, no? Quindi la vera me non piace? È fastidiosa? È una bambina? È immatura? Non so rispondere, annuisco e vado avanti, testa bassa e cuore in mano. Mi scende una lacrima sul quaderno di scuola, ma fa niente, passerà. Mi scenda una lacrima mentre sento cosa dite sul mio conto, ma fa niente, passerà. Tutto passa, anche i vostri sguardi scivoleranno addosso prima o poi, per ora resta inchiodato il vostro odio nei miei confronti, e non ho strumenti per abbattere i muri che avete costruito intorno a me. Continuate. So che l’unica persona che potrebbe farmi sentire bene non mi guarda nemmeno, non mi pensa, non importa. Sto impazzendo. Impazzisco al tuo desiderio, niente è peggio di rinunciare a una cosa che non è mai stata tua, a non salutare, a ignorare, l’unica persona che con uno sguardo ti cambia umore, e fa entrare in circolo un’infinità di emozioni che rimangono indigeribili nello stomaco. Non ottenere ciò che si vuole fa impazzire. Sto impazzendo.

[testo mio]

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I know

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Mi disse che l’avrebbe lasciata per me, me lo giurò guardandomi negli occhi. Mi disse che ero bella, che gli piacevano tutte quelle cose che io consideravo orribili difetti:le guance rosse, le mie labbra. Mi disse che mentre era con lei, pensava a me. E io lo pregavo di starmi lontano, di continuare a stare con la sua ragazza. E ovviamente lui non mi ascoltò, ma nonostante dicesse di voler stare con me, continuava ad amarla. E mi lasciò sola, spogliandomi di tutte le sicurezze che finalmente qualcuno era riuscito a darmi. Ora ditemi sono troia? Sono troia perché ho amato? Non si può scegliere chi amare. Non si possono controllare le emozioni. Perciò sapete qual è la verità? Se un ragazzo è fidanzato non permetterebbe mai a nessuno di amarlo, perché sapete una persona ama l’amore. Lui mi ha permesso di amarlo, perché lui mi ha dato l’amore.

Complicato da capire

-pensierii-adolescenziali

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And I would’ ve done anything for you

To show you how much I adored you

But it’s over now, It’s too late to save our love

Just promise me you’ll think of me

Every time you look up in the sky and see a star.

-Space bound, Eminem

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Perderti in mezzo alla gente che ride

[screen mio]

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In questo periodo mi sto rendendo conto che probabilmente ho lasciato andare via un ragazzo che avrebbe potuto rendermi davvero felice. Non so che fare, non so come mi sento. Non so se rinunciare o rischiare. Penso troppo e sbaglio, continuo a sbagliare.

“Che stupidi che siamo. Quanti inviti respinti, quante frasi non dette, quanti sguardi non ricambiati. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.”

— Le fate ignoranti - ricordoiricordi

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Non dovrei pensare così tanto. Penso troppo. Penso troppo e agisco troppo poco. La paura, la timidezza e tante altre cazzate simili mi hanno fatto perdere troppe occasioni. Ora basta.

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Sorrisi

È strano no? Il sorriso o il saluto di un'altra persona non ti avrebbe fatto nessuno effetto, lo avresti dimenticato subito, non avresti dato importanza. Il suo però non ti concede pace, non ti fa dormire, ti fa sorridere. Ci pensi e ci ripensi, con quella sensazione stranissima nel petto e nella testa, come se il cuore provocasse un'emozione e la mente un'altra, opposta alla prima. Ti disperi, non vuoi pensarci, vuoi dire basta ma no, della giornata il tuo ricordo più bello è quel momento, quell' istante.

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Say you want me too

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SOLA

Non troverò nessuno che voglia conoscere me, e non il mio petto. Mi sento vuota se ripenso a quel letto, stretto. Il tuo accento un po’ strano, mezzo romano, mi faceva sperare in un tempo infinito, sopra e sotto quelle lenzuola, ma no sono ancora sola.

[foto mia, poesia mia]

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Serata tranquilla

Si era messa i tacchi quella sera. Uscì di casa con le chiavi della moto in mano fingendo di indossare sotto quel suo vestito le sue sicurezze. Si mise il casco e partì. Successe come tutte le altre volte, mentre era in moto pensava a tutto ciò che la circondava, agli sguardi, si teneva il vestitino spaventata che qualcuno potesse nuovamente giudicarla se avesse visto oltre le sue calze a rete. Arrivò alla festa dentro un enorme bolla, con la musica di sottofondo, pensava ai pensieri delle persone sul suo conto. Non bevve nulla. Non fumò nulla. Non voleva sentirsi ripetere che ormai stava percorrendo una strada completamene sterrata, e che era cambiata in peggio. Ballava, non le importava del resto. Poi lui si avvicinò, era strano non l’aveva mai visto “in quel modo”, si era accorta che aveva un bel sorriso, che era felice. Timidamente, come al suo solito, si avvicinò anche lei. Uno sguardo. Si riprende a ballare. Un’altro sguardo. Si gira dall’altra parte, non doveva stare là, non doveva ricambiare i suoi sguardi, ma non riusciva a evitarli. Cazzo non diventare rossa, grazie a dio è buio. La sfiora con un braccio nella schiena, lei si gira. Le dice quanto è bella un’altra ragazza di quella festa, lo dice guardandola,fisso. Devi essere felice. Risponde che le fa piacere. Lui le si avvicina all’orecchio e continua a ripeterle la frase già detta, si sta un po’ infastidendo, voleva sentire un complimento per lei, ma doveva essere felice. Vai da lei,gli rispose. Lui le si avvicinò lentamente, senza esitare e aggiunse sospirando “vedi che ti ho detto quelle cose perché volevo avvicinarmi a te”. Si guardavano con un’intensità mai vissuta prima. Lei tolse lo sguardo, non perché volesse, ma perché una carica di emozioni le invasero lo stomaco, si sentì bene. 01:55. Devo andare.

[testo mio]