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Dipingo la mia vita
In un astratto divenire
In questa ho fallito
Nella prossima vorrei essere petali!
#giornodiriposo#riflessioni
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Avrei voluto essere terra
per far germogliare la speranza
avrei voluto essere acqua
per dissetare le sue radici
avrei voluto essere vento
per sussurrarle i miei silenzi...D.P©
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Ho nuvole negli occhi
una fitta coltre di nubi
Dispettose e volubili
pregne di vortici
e passione...
Restie a farsi toccare
umili e repentine
giocose in ugual modo
apatiche,tumultuose alle volte
traditrici,sonnecchianti...indifese
Vagano vedono aspettano!
Donatella Pardini ©
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Astratta,prendo a morsi la vita
Miscuglio di pezzi di carta
Pettino ore
Accarezzo attimi
Stordendo i pensieri
Io...coincidenza apparente
Io sostanza di tutto e di niente.
Donatella Pardini ©
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Noi siamo come due piante di rose
di due diversi giardini...vicine ma lontane.
Sbocciamo insieme e ci accomuna
il profumo che emaniamo
lui si fonde in un tutt'uno
e rafforza questo sentimento
inesauribile.
DonatellaPardini ©
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“Nessuno mi ha insegnato a cucire, sai? Ho imparato per necessità. All’inizio non era arte… era sopravvivenza.”
Sono nata nella miseria. Mia madre è morta quando avevo dodici anni, e mio padre—quel codardo—ci ha abbandonati come se non fossimo nulla. Finì in un orfanotrofio grigio e freddo, dove l’eco delle preghiere si mescolava al fruscio delle stoffe. Le suore mi insegnarono a cucire.
“Così potrai avere una vita decente, Gabrielle”, mi dicevano, indicando con un dito ossuto la stoffa mal tagliata.
Ma io non volevo una vita decente.
“Decente? Cosa significa? Vivere in silenzio e pulita?”, chiesi una volta. Suor Bernadette mi fulminò con lo sguardo.
“Significa non tornare in strada”, rispose.
Ma nella mia testa cominciava già a bruciare un’altra idea: non volevo uscire dall’orfanotrofio per sopravvivere… volevo volare.
Ogni punto che cucivo era un modo per affermarmi. Cucivo in silenzio, ma dentro di me urlavo. Nessuno avrebbe deciso per me.
Anni dopo, quando cominciai a vendere i miei primi cappelli, la gente rideva.
“Una donna con un negozio suo? Che assurdità!”
“La figlia del venditore ambulante ora vuole fare la stilista. Che presunzione!”
Non sapevano con chi avevano a che fare. Un giorno, un cliente mi disse con sufficienza:
“L’hai fatto tu? Ma è elegante… pensavo venisse da Parigi.”
“Lo è”, risposi sorridendo. “Perché anch’io sono Parigi, anche se lei ancora non lo sa.”
Con ogni cappello venduto, con ogni vestito tagliato senza seguire le regole, mi avvicinavo sempre di più alla donna che volevo essere. Libera. Elegante. Senza corsetto, senza permesso, senza paura.
Mi tagliai i capelli quando tutte le donne li portavano lunghi.
“Sembri un ragazzo”, mi disse un’amica, inorridita.
“No. Sembro me”, risposi. E mi piacqui.
Mi chiamarono ribelle, insolente, perfino volgare. Ma mai sottomessa.
Ho visto guerre che distruggevano tutto. Ho visto chiudere i miei negozi durante l’occupazione. Ho sentito dire:
“Chanel è finita. Il suo tempo è passato.”
Ma non mi conoscevano. Tornai a Parigi quando tutti pensavano fossi storia, e dimostrai che potevo ancora scriverla.
Non ero solo un marchio. Ero un’idea. Una dichiarazione di guerra al conformismo.
Chanel N° 5? Sì, dicono che è il profumo più famoso al mondo. Ma la mia vera essenza era un’altra.
“A cosa profuma il coraggio?”, mi chiese una giovane stilista una volta.
“A non arrendersi”, risposi. “A profumo con cicatrici.”
E se potessi dire qualcosa alla bambina che piangeva nel letto dell’orfanotrofio, sarebbe questo:
“Non lasciare che il fango in cui sei nata ti impedisca di fiorire. I fiori più forti… nascono tra le rovine.”
(Della pagina fb Profumo di ...)
@Coco Chanel
Foto- Pinterest
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Oggi è sabato,e farò doppio turno in cucina come ogni giorno.Vorrei che piovesse,che la pioggia lavasse l'aria,e l'aridità delle persone!
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Bisogna sapere contare le stelle,
amare tutti i palpiti del cielo
e ricordarsi sempre di chi ci vuole bene.
Solo così il tempo passerà senza rimpianti
e un giorno potremo raccontare
di aver avuto tanto dalla Vita.
-Manolo Alvarez-
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Lentamente il nodo
Si scioglieva
Rivelando
Tele bianche
Dove dipingere
Il suo volto
Ricordo
Le linee
Ben marcate
Dalla vita
Gli occhi vivaci
Ma stanchi
Dal tempo
La sua mano
Grande
Che abbracciava il mare
E quel vento che passava
Tra i capelli sussurrando...
Donatella Pardini ©
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"La consapevolezza di non essere immuni al dolore ci porta quel sapore di saggia vita che non sempre la gente comprende. Lo scorso anno è stato un tormentato andirivieni di pensieri negativi, ma tutto passa, tutto cambia. Quindi pensiamoci con leggerezza, come farfalle colorate come arcobaleni... La vita è fatta di salite e discese, ma noi possiamo solo salire fino alla vetta!"
Donatella Pardini ©
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Tesla - Love Song (HQ)
youtube
Buona domenica 🌷
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L'aria fresca del mattino la fece rabbrividire. Si tolse una ciocca di capelli dalla fronte, con le dita fredde, per aggiustare quelle chiome ribelli. Li avrebbe tagliati prima o poi, quei capelli scomposti, che la rappresentavano. Chiuse la finestra che dava sul cortile, animato da tortore e passeri, mentre i raggi di un sole incerto facevano capolino dietro le nubi. Si strinse nella felpa e si accinse a preparare qualcosa di caldo... Le colline di fronte erano scure; pensò al fiume che vi scorreva in mezzo, alle tempeste di vento, alla pioggia battente della sera prima. Alle giornate monotone che passavano senza lasciare un segno, vuote, inermi come lei.
Donatella Pardini ©
Continua...
#racconti#storie#quotidiano
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Schiava di un'ideale
Mi pongo alla luce
Il buio mi annoia
Penzolo dalle circostanze
Non tremo non ho paura
Apro la gabbia ed esco.
Donatella Pardini ©
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Ci sono cose.
Piccole cose che non dimenticherò,
che sono niente e invece restano più forti di tutto.
-Margaret Mazzantini-
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